![[SM=x822719]](https://im0.freeforumzone.it/upload1/92107_egypt4.gif)
Finalmente oggi ho ricevuto la mia copia di Pharaon.
Mentre ritiro la rivista dalla cassetta della posta vedo subito con piacere (cioè
![[SM=x822711]](https://im0.freeforumzone.it/upload1/92107_wink.gif)
con non molto piacere!) che la dicitura in cima alla copertina è stata aggiornata da “Mensile” a “Trim.”, che immagino voglia dire trimestrale.
Non è certo una buona notizia, ma per lo meno è corretta.
Salgo in macchina al volo per andare al lavoro e lo metto sul sedile, oggi nei ritagli di tempo saprò cosa leggere.
![[SM=x822707]](https://im0.freeforumzone.it/upload1/92107_egypt1.gif)
Quando finalmente posso permettermi una pausa e comincio a leggere, ho subito una bella delusione.
![[SM=x822736]](https://im0.freeforumzone.it/upload1/92107_sad.gif)
Proprio io che non riesco mai a notare gli errori se prima non me li addita qualcuno, leggendo il primo articolo, quello su Hierakompolis/Nekhen vedo subito una cartina dell’Alto Egitto(pag. 8), disegnata con evidente pressappochismo per non dire proprio male: sembra che Assuan e File siano nell’interno
![[SM=x822728]](https://im0.freeforumzone.it/upload1/92107_shock2.gif)
e più o meno equidistanti dall’Isola di Elefantina, mentre si sa che sia File che Elefantina sono due isole quindi dovrebbero stare nel Nilo, ma comunque pure Assuan dovrebbe stare molto vicina al Nilo.
Che dire poi di Kom Ombo? Le stesse cose.
Edfu Hierakonpolis ed Esna sono segnate tutte proprio sul fiume, mentre per queste città sarebbe proprio il caso di far capire da che parte del Nilo esse stanno, il che non è un aspetto da sottovalutare nell’antico Egitto.
Ma saltando Gebelein, vedo che l’ambiguità si ripete con Luxor, Tebe e Karnak: il lato del fiume su cui stanno è indovinato, ma è certo che anche queste non sono così interne come sono disegnate.
Valutando la distanza fra Luxor e Karnak (“frazione” di Luxor) in circa tre chilometri, anche se ormai esse sono un’unica area metropolitana, valutate un po’ quanto dovrebbe distare dal Fiume Dendera o la stessa Valle dei Re, e poi questa da Deir el Medina e Medinet Habu!
Cartina bocciata.
C’è anche di peggio, la cartina a pag. 55, che evidentemente è stata disegnata dalla stessa mano, mi lascia davvero perplessa: guardando la posizione di Malqata, Deir el Bahari, Deir el Medina, ecc., rispetto alla grande ansa del Nilo, comincio a pensare di aver visitato un altro paese, che assomiglia a quello della rivista per una certa assonanza nei nomi, ma diverso nella collocazione dei suoi monumenti.
La cartina che ho postato nel “Diario di Viaggio” mi sembra più aderente alla realtà, per chi volesse fare un confronto…
Vado avanti.
Nella didascalia di pag. 9, leggo:
“… il falco, simbolo delle anime di Nekhen, in un dipinto della tomba di Ramesse I a Tebe”
poi nel testo, a pag. 8:
“… le Anime di Nekhen, semidei con la testa di sciacallo, erano venerati compagni del faraone…”.
Ma come si fa a capire qualcosa in una pubblicazione curata in questo modo?
Se non ci fosse il disegno sotto con una divinità evidentemente umana con la testa di falco, si potrebbe pensare che le due affermazioni, didascalia e testo, non si contraddicano ma si completino:
“… il falco è simbolo delle anime di Nekhen le quali sono semidei con la testa di sciacallo…”,
ma non è così.
E poi, perché inserire un’immagine presa dalla Valle dei Re, XIX dinastia, causando involontariamente un “incidente” fra testo, scritto da Renée Friedman, del quale non mi sento di dubitare, e didascalia elaborata forse dalla stessa persona che ha prodotto la cartina di cui sopra?
Non era meglio andare sul sicuro e inserire una qualunque immagine di Hierakonpolis o di reperti trovati lì?
Può darsi che l’Antico Egitto non sia un argomento così interessante e per così tante persone da giustificare l’edizione di un periodico monotematico, però una maggiore affidabilità potrebbe concorrere ad una crescita delle vendite; ma se trovo inesattezze di tale genere persino io, sono portata a pensare che ve ne siano anche quando non le vedo e quindi a non potermi fidare di quanto letto.
E se non mi posso fidare è inutile che legga, rischierei di ricordare, e di riportare, citando, una notizia contenente un “bag”.
Insomma è un circolo vizioso.