In queste righe, racconto come io immagino l'istante in cui Amenofi IV sposa il credo dell'Aton. E' il principe a riflettere:
"Ma che cos'è questo senso di vuoto che mi annebbia l'anima e mi impedisce di vivere il giorno
e la notte mi rende morto?
Perchè non trovo conforto intorno e dentro me, oggi che il cielo e spento?
Osservo quanta gente s'affanna.
Il popolo, nel vano tentativo di ingraziarsi un'immagine che non risponde...
e non accoglie le loro suppliche... e non lenisce le loro pene.
Eppure essi corrono... lo fanno oggi. Domani lo faranno ancora...
E i sacerdoti ipocriti, che godono delle offerte al dio a scapito di chi piange.
Persino il Re, il padre mio, afflitto dal dolore
che il suo corpo velocemente ammorba,
continua inutilmente a invocare gli dèi, affinchè gli arrechino riposo.
Ma essi non prestano orecchio al suo grido e rifiutano le sue offerte.
E come loro, ogni altro dio proveniente da terra straniera.
Non è questo che sento dentro me.
Non è questo a cui la mia anima anèla.
Non è così che sazierò la mia sete e quieterò il mio animo.
So che c'è altro. Di più elevato. Di più sacro.
Di più puro dell'acqua stessa che scorre dal calice di questi dèi,
che hanno un volto, un'immagine, ma non hanno amore e compassione per i loro figli.
C'è altro al di sopra degli dèi...
Ed io so che vive in me, mi nutre col suo Amore e con esso riempie il mio cuore, tenendolo in vita.
Ed è vita meravigliosa.
E in cosa la bellezza supera sé stessa se non nel Sole?
Questa è l'immagine di Dio.
Un Dio che non pretende offerte, ma accetta doni dai suoi figli.
Un Dio che non fa guerre, ma offre Pace nel suo Regno, che è il mio.
Un Dio che ci illumina e che ci accarezza ogni giorno,
per ricordarci il Suo Amore;
per indicarci la Sua presenza e per scaldarci il cuore,
affinchè l'anima possa trarne beneficio.
Sì... costui è il mio Dio.
Colui che non ha volto e ha scelto di celare la sua essenza nel Disco.
Ed io lo farò Grande per il suo popolo, quando questi mi invocherà come Sovrano.
In quell'istante io sarò eletto Re ed Egli attraverso me, sarà Re del popolo d'Egitto.
A Lui consacrerò il mio trono.
Allora il Dio e il Re saranno Uno.
La Terra Nera e quella Rossa si nutriranno coi suoi raggi per sempre.
Chiunque tenterà d'osservarlo resterà abbagliato dalla Sua bellezza,
e non saprà scorgerne le fattezze,
poichè Egli non vuole.
Non desidera essere rappresentato.
Per questo agli uomini è negato il Suo aspetto.
Nella Sua forma risiede la Sua forza,
irraggiungibile, impenetrabile a chiunque.
Anche a Suo figlio.
Egli è Aton, che si leva ogni giorno dal Suo Orizzonte, per ogni creatura.
Egli è forza.
Egli è energia.
Egli è vita.
Aton è luce, l'impalpabile manifestazione del Dio e della Sua potenza."
Maria Sansalone [-Kiya-]