da NEXUS NEW TIME ed. ita: "La Grande Piramide"

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-Kiya-
00giovedì 25 maggio 2006 01:29



Nel lontanissimo passato del nostro pianeta (c'è chi dice 4500 anni fa, c'è chi dice 5000 e chi ancora prima), una persona o un gruppo di persone disegnò una struttura assolutamente unica. Il perché è ancora oggetto di discussione. Da dove sia venuta la conoscenza per disegnarla non è sicuro, ma non c'è dubbio che fu disegnata e costruita e rimane in piedi ancor oggi, gigantesca memoria del passato: la Grande Piramide d'Egitto. Le storie sulla sua origine variano molto. Tra gli specialisti in archeologia egizia, è opinione comune che fu costruita come tomba per il faraone Khufu, o Cheope, come è più generalmente conosciuto. Questa opinione si basa principalmente sul ritrovamento di geroglifici su alcune pietre all'interno della piramide che assomigliano al suo sigillo. Nonostante prove incontrovertibili che la Grande Piramide fosse tutto fuorché una tomba, incluso il fatto che nessun corpo fu mai trovato all'interno selle sue stanze ben sigillate, gli egittologi persistono nella loro teoria, facendo nascere una storia su decine di migliaia di schiavi costretti al lavoro per decine di anni nella costruzione di una montagna di pietre in cui mettere il cadavere di un solo uomo. Stranamente, i meticolosi scrivani dell'antico Egitto non hanno lasciato ne una parola ne un geroglifico riguardante la piramide. Inoltre la più antica immagine conosciuta, un affresco rappresentante degli schiavi forzati a trasportare dei blocchi di pietra su delle slitte di legno, fu dipinto mille anni dopo la data in cui gli egittologi ritengono che la piramide sia stata costruita.
Una teoria più esoterica è che la Grande Piramide sia stata costruita dagli atlantidei come luogo di raccolta di conoscenze che sopravvisse al diluvio. Certamente, la tecnologia rappresentata dalla costruzione è molto più avanzata di quella attribuita agli egizi di 5000 anni fa. Un'altra teoria esoterica è che la piramide fosse un tempio per l'iniziazione. Ancora che la Grande Piramide sia stata costruita da esseri altamente intelligenti provenienti dallo spazio come una specie di faro o punto di riferimento.
E' stato dimostrato che era un accurato almanacco con cui si poteva calcolare la lunghezza dell'anno e la sua frazione di 0.2422 con la stessa facilità di un moderno telescopio. Serve come strumento topografico, un teodolite di grande precisione, come pure da bussola accuratamente orientata. Avrebbe potuto essere usata come un punto di riferimento geodetico per la costruzione di strutture nel mondo antico. Era un osservatorio celeste e un modello in scala dell'emisfero, spazio incorporante correttamente i gradi di latitudine e longitudine, da cui si potevano disegnare mappe accuratissime dell'emisfero nordico.
Una altro possibile impiego era il rifornimento di acqua nella zona. Un ingegnoso signore ha dimostrato che la piramide avrebbe potuto essere usata come pompa per prendere l'acqua dal Nilo, mentre una altro ha dimostrato che il rivestimento originale di calcare avrebbe potuto condensare l'acqua dall'aria del deserto.
Tuttavia il fatto che la piramide avrebbe potuto essere usata per tutti quegli scopi non significa necessariamente che lo sia stata. La Grande Piramide è una struttura enorme: è alta 137 metri e copre un'area di più di 13 acri. Un lato è rivolto quasi esattamente a nord, con una precisione difficilmente raggiungibile anche per gli ingegneri d'oggigiorno. L'angolo dei lati rispetto alla base è 51° 51' 14", quasi identico all'angolo del piano di un cristallo di quarzo e alla divisione del cerchio in una stella a sette punte. Quindi ogni lato non forma un triangolo equilatero. Un altro rapporto matematico incorporato nella struttura, quello che ci interessa maggiormente, è il rapporto conosciuto come "phi", anche chiamato nell'epoca rinascimentale "sezione aurea". Lo si trova in natura e viene usato in architettura per costruire delle forme gradevoli. Esso rappresenta il numero 1.618, che si ottiene dividendo una retta in un punto, in modo tale che il rapporto di tutta la retta con il segmento più lungo sia uguale al rapporto del segmento più lungo con il segmento più corto. Secondo l'egittologo Schwaller de Lubicz, gli egizi consideravano "phi" un simbolo di creatività, il fuoco della vita. Platone lo chiamò la chiave della fisica del cosmo. Prendiamo in considerazione una altro simbolo, la parola stessa "piramide": essa deriva dal greco e la si può tradurre come "fuoco (pyr) nel mezzo". Un nome strano per una tomba di pietra, o anche per un osservatorio di pietra, un teodolite, un segnale geodetico, una pompa o che altro volete. Che specie di fuoco intendevano i greci? Il primo indizio si ebbe negli anni '30 quando un francese André Bovis, visitò la Grande Piramide e notò che i cadaveri di alcuni animali trovati all'interno sembravano mummificati: cioè non erano putrefatti e non puzzavano. Tornato in Francia fece degli esperimenti con dei modelli in scala e raccolse delle prove che qualcosa avente a che fare con la forma provocava la mummificazione di materia organica morta. Durante gli anni '40, un rabdomante di nome Verne Cameron, scoprì un campo d'energia intorno ad essa e fiotti di energia fuoriuscenti dai vertici; scoprì inoltre che se collegava i vertici di alcune piramidi con filo o spago, in serie o in parallelo come batterie, l'effetto era amplificato. Negli anni '50 il cecoslovacco Karl Drbal scoprì che la stessa forma sortiva l'effetto di affilare le lamette da rasoio e poteva anche ridurre o eliminare il mal di capo. Gradualmente si notò che quale fosse l'energia che causava questi fenomeni, essa sembrava concentrata o focalizzata in un punto a circa un terzo della distanza tra la base e l'apice, nel centro della piramide, all'incirca nella stessa posizione della Camera del Re nella piramide originale.
Sicuramente gli egizi dovevano sapere che la piramide era un generatore di energia.
Uno dei fattori più significativi relativi alla Grande Piramide e ai modelli da essa derivati è che gli effetti più intensi dell'energia si raggiungono quando un lato è rivolto al nord magnetico, che lo mette in linea con il campo magnetico della Terra.

Problemi nella costruzione:
Occorre ricordare che la maggior parte dei circa 2.300.000 blocchi di calcare e arenaria ha mediamente un volume di 1 metro cubo ed un peso di circa 3 tonnellate, alcuni blocchi di 10-15 tonnellate e megaliti nella Camera del Re a circa 45 metri di altezza dall'incredibile peso di 50-70 tonnellate.
E' credibile che una civiltà dell'età del rame abbia accumulato 21 milioni di tonnellate di pietre in circa un secolo, di cui 12 milioni solo a Giza, realizzando qualcosa che si discostava completamente da quanto mai realizzato sia prima che dopo?
Gli scalpelli primitivi di rame sono forse sufficienti a incidere e scavare una roccia sedimentaria come il calcare, con un lavoro paziente. Mentre non sono stati trovati strumenti adatti per la squadratura geometrica di grandi blocchi. E' certamente possibile spezzare una roccia forzando una fessura naturale con un cuneo di legno che si dilata impregnandosi di acqua. Ma qui si parla di tagli millimetrici. La diorite non si può lavorare nemmeno con il ferro; ciò nonostante è stata finemente modellata nella splendida statua di Chefren, presumibilmente con uno strumento più duro.
Quindi, non è dato sapere come sia stato lavorato quello che viene considerato il sarcofago di Cheope, un parallelepipedo di granito (oggi tale materiale viene intagliato per la sua durezza, con abrasivi quali la polvere di diamante o di carburo di silicio detto carborundo).




Articolo tratto da NEXUS NEW TIME edizione italiana n° 8-15
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