Zahi Hawass: Un personaggio controverso

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-Kiya-
00martedì 7 marzo 2006 05:19
In una conferenza sullo stato dei tesori archeologici egiziani, tenutasi a inizio febbraio, diversi addetti ai lavori si sono lamentati del degrado in cui si trovano i siti archeologici del Paese. Colpa degli errori delle agenzie del governo e di molti individui senza scrupoli, hanno concordato gli studiosi, ma anche dell’edilizia sregolata e delle coltivazioni abusive. Il responsabile della protezione dei monumenti storici egiziani è Zahi Hawass, direttore generale del Supreme Council for Antiquities, Sca. Hawass ha parlato di oltre seimila casi di violazioni dei tesori storici del paese, accusando il 90 percento dei custodi dei siti di condurre attività illegali in cambio di mazzette.
Le seimila violazioni citate da Hawass sono avvenute nel 2003, mentre sul periodo successivo non esistono dati certi. Si tratta, secondo molti addetti ai lavori, di un’omissione per coprire le sue responsabilità. Zahi Hawass è infatti considerato il faraone delle piramidi, l’uomo che ha l’assoluto controllo sui tesori del Paese e decide con pugno di ferro tutto quello che si può dire sui reperti scoperti in Egitto. Hawass è una figura controversa, che da un lato cavalca la retorica anticoloniale – come quando dichiara che “se la Gran Bretagna intende rifarsi una reputazione deve per prima cosa rendere all’Egitto la Stele di Rosetta, che è l’icona della nostra identità”, ma che dall’altro si è spesso trovato al centro delle cronache per episodi di conflitto di interessi, abusi e corruzione. Dal 2003 a oggi ha espulso dal Paese 14 spedizioni archeologiche e negato l’accesso a centinaia di altre. Possiede le chiavi di tutti i siti più importanti e decide sistematicamente chi può scavare e dove, ma non solo, lo Sca si riserva l’esclusiva di annunciare qualsiasi scoperta venga fatta sul territorio egiziano: “Ci sono specialisti che scavano sperando di non trovare nulla di significativo - racconta un archeologo britannico – perché, se scoprissero qualcosa, lo scavo verrebbe subito chiuso e il loro posto verrebbe affidato ad altri studiosi locali.” Secondo la testimonianza di una statunitense impiegata nel National Geoghraphic, Hawass avrebbe preso tangenti, depositate su conti esteri, da parte di diverse emittenti internazionali per consentire loro l’accesso ai siti. Diversi produttori si sono anche lamentati dell’obbligo di intervistarlo in ogni documentario e della sua passione per le comparsate televisive, in cui mostra orgoglioso il suo cappello da Indiana Jones.
Messalinaxxx
00martedì 7 marzo 2006 09:50
Re:
io dico senza mezzi termini che se non si da una calmata, qualcuno lo fa fuori e ce lo seppellisce, nelle piramidi.
se non fosse per i grossi finanziamenti dalla gran bretagna, lui sarebbe ancora a scrivere a macchina nella biblioteca del cairo...
bisogna giocare di squadra... questo la gente ancora non vuol capire...

:D
-Kiya-
00martedì 7 marzo 2006 12:47
Re: Re:

Scritto da: Messalinaxxx 07/03/2006 9.50

bisogna giocare di squadra... questo la gente ancora non vuol capire...

:D




QUOTO, RIQUOTO E STRA-QUOTO!!!!!

E non solo per Nazionalità miste, ma per diversa preparazione accademica: scienziati e archeologi dovrebbero muoversi a braccetto, mettendo in comune le loro conoscienze.
Muovendosi autonomamente restano troppe lacune, e da una parte e dall'altra.
Ci vogliono equipe miste che sappiano affrontare qualunque aspetto si presenti, sia esso archeologico, storico, filologico, chimico, fisico, etc...
A mio parere non c'è materia, tanto ampia e complessa nel suo contesto, come l'Egittologia [SM=x822736]

[Modificato da -Kiya- 07/03/2006 12.48]

Messalinaxxx
00martedì 7 marzo 2006 13:22
Re: Re: Re:
e io quoto te!
[SM=x822748]

purtroppo il male del millennio e' proprio questo, a parer mio. tutti vogliono giocare da soli e sfruttare gli altri.
i giochi di squadra sono i migliori, sia come soddisfazione che come risultati.
guardiamo le piramidi... quale simbolo migliore per la collaborazione?
che meraviglie eterne... perfette...
al tempo il faraone era amato perche' rappresentava gli dei, e siccome gli dei amano il popolo, si creava un circolo di amore eterno.
oggi chi abbiamo? berlusconi e tony blair?
ma per piacere... :?:
il circolo di amore si e' spezzato.
il leader e' sfruttatore.
il dio e' usato per fini politici ed economici.
l'amore non sopravvive se non in pochi singoli che pero' non possono salvare il paese che affonda...
[SM=x822718]
lorf14plus
00martedì 7 marzo 2006 14:27
Delusione :-(
Anche io penso che una maggiore collaborazione per ottenere maggiori risultati, ma penso che in una società dove non riescono a mettersi daccordo nemmeno due persone che dovrebbero fare il bene degli altri non credo che sia possibile in una comunità di diverse nazioni che sono spinti spesso da stimoli differenti a scoprire nuove cose.
-Kiya-
00martedì 7 marzo 2006 14:49
Io nutro sempre la segreta speranza che le cose possano cambiare...

confido in un mondo migliore, anche se mi rendo conto che ormai sembra essere mera utopia, la mia, poichè più andiamo avanti più ci allontaniamo da questi presupposti.

In questo in un certo senso, appoggio alcune scelte di Hawass.
Per quanto affetto da manie di protagonismo holliwoodiane, in fondo, sta lottando per il bene dell'archeologia. Il suo è se vogliamo interpretarlo a dovere, il tentativo di salvaguardare quei tesori inestimabili che sono fondamentali per l'esistenza di quel paese e non solo.
Ammetto però, che anche lui commette errori madornali a volte, centrando il problema da un punto di vista che ritengo errato e anche troppo restrittivo.
Non tiene infatti conto che nel mondo dell'archeologia di oggi, ci sono persone che amano quel lavoro più della vita stessa. E propriio queste restano in ombra, scavalcate da chi ne fa invece una questione di fama e denaro...
è questo che rende tristi [SM=x822731]
lorf14plus
00martedì 7 marzo 2006 14:52
Re:

Scritto da: -Kiya- 07/03/2006 14.49
Io nutro sempre la segreta speranza che le cose possano cambiare...

confido in un mondo migliore, anche se mi rendo conto che ormai sembra essere mera utopia, la mia, poichè più andiamo avanti più ci allontaniamo da questi presupposti.

In questo in un certo senso, appoggio alcune scelte di Hawass.
Per quanto affetto da manie di protagonismo holliwoodiane, in fondo, sta lottando per il bene dell'archeologia. Il suo è se vogliamo interpretarlo a dovere, il tentativo di salvaguardare quei tesori inestimabili che sono fondamentali per l'esistenza di quel paese e non solo.
Ammetto però, che anche lui commette errori madornali a volte, centrando il problema da un punto di vista che ritengo errato e anche troppo restrittivo.
Non tiene infatti conto che nel mondo dell'archeologia di oggi, ci sono persone che amano quel lavoro più della vita stessa. E propriio queste restano in ombra, scavalcate da chi ne fa invece una questione di fama e denaro...
è questo che rende tristi [SM=x822731]


Si vero ma non bisogna disperare, un giorno arriverà una persona che cambierà le cose e tutto migliorerà.
Anche perchè nella vita tutto è un circolo, arriverà il momento in cui il circolo si chiude e tutto tornerà alla forma perfetta.
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