Luxor: Individuato il parassita causa della malaria su due mummie egizie

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-Kiya-
00venerdì 24 ottobre 2008 09:29
Non ho al momento riferimenti precisi a riguardo delle mummie esaminate.
So che provengono da Tebe ovest e che si tratta di due mummie provenienti, probabilmente, dalla Valle dei Nobili, prive di elementi che potessero aiutare nell'identificazione.
La datazione rimanda al Nuovo Regno, 3500 anni fa. Ma non si chiarisce se entrambe le mummie appartengano a quest'epoca.

Lo studio è stato presentato a Napoli, nei giorni scorsi, in una conferenza internazionale avente per oggetto le analisi del DNA.
Il patologo Andreas Nerlich, dell'Academic Teaching Hospital München-Bogenhausen di Monaco, ha esaminato 91 campioni di ossa e tessuti provenienti dall'antico Egitto e collocabili in un intervallo di tempo compreso tra il 3500 a.C. e il 500 d.C.

Applicando una particolare tecnica usata in biologia molecolare, amplificazione del DNA e sequenza genetica, i ricercatori hanno individuato il parassita della malaria, Plasmodium Falciparum, sui tessuti delle due mummie indicate.

Il patologo ha affermato che già era noto che la malaria fosse endemica (presente con costanza al pari dei nostri morbillo, varicella, etc...) nell'antico Egitto. ma allo stato attuale non si possedevano elementi precisi a riguardo. Non vi erano conferme risalenti ad epoche così lontane, sebbene vi fossero riscontri della sua presenza in documenti storici greci che la facevano risalire a tempi più datati.

Causata da quattro differenti tipi di parassiti, appartenenti al ceppo del Plasmodium (falciparum, malariae, ovale e vivax), la malaria è trasmessa all'uomo attraverso la femmina di un particolare insetto (Anopheles mosquito).
Dei quattro, il falciparum è il più diffuso e il più mortale. Causa la forma più acuta di malaria, caratterizzata da sintomi che prevedono altissime febbri altalenanti, brividi, anemia e milza ingrossata.

Entrambe le mummie infette appartengono ad adulti e provengono dal complesso funerario di Tebe ovest, ma da tombe differenti, databili, sembra evincersi dall'articolo (assai vago su questi riferimenti), al Nuovo Regno, ma prive di insegne che possano contribuire all'identificazione. Si tratterebbe, tuttavia, indiscutibilmente di persone di alto rango.

I ricercatori tedeschi stanno, al momento, conducendo uno studio specificatamente mirato a scoprire l'evoluzione del parassita, al fine di migliorare le cure per un male che, ancora oggi, affligge molti dei paesi poveri.
Per questa ragione, le informazioni prettamente storiche attualmente scaturite sono poche e poco approfondite.


C'è da auspicare che la questione interessi altri studiosi e che si proceda con l'indagare più a fondo anche altri campioni, per tentare di delineare un quadro più preciso di un'epoca storica assai confusa.
La notizia di una forte epidemia di malaria, ad esempio, all'epoca del termine della XVIII dinastia, potrebbe fornire risposte e conferme a molti degli interrogativi che ci poniamo.







roberta.maat
00venerdì 24 ottobre 2008 09:53

C'è da auspicare che la questione interessi altri studiosi e che si proceda con l'indagare più a fondo anche altri campioni, per tentare di delineare un quadro più preciso di un'epoca storica assai confusa.
La notizia di una forte epidemia di malaria, ad esempio, all'epoca del termine della XVIII dinastia, potrebbe fornire risposte e conferme a molti degli interrogativi che ci poniamo.



Giustissimo.....se si è potuta accertare la presenza del plasmodium
responsabile della malaria, non dovrebbe essere complicato confermare la presenza di Yersinia pestis su alcune mummie dell'ultimo periodo della XVIII dinastia anche se per ora mi sembra non siano state localizzate fosse comuni dove presumibilmente dovrebbero trovarsi
le vittima di questa gravissima epidemia testimoniata anche da fonti bibliche e documenti ittiti.
-Kiya-
00venerdì 24 ottobre 2008 09:58
Re:
roberta.maat, 24/10/2008 9.53:


Giustissimo.....se si è potuta accertare la presenza del plasmodium
responsabile della malaria, non dovrebbe essere complicato confermare la presenza di Yersinia pestis su alcune mummie dell'ultimo periodo della XVIII dinastia anche se per ora mi sembra non siano state localizzate fosse comuni dove presumibilmente dovrebbero trovarsi
le vittima di questa gravissima epidemia testimoniata anche da fonti bibliche e documenti ittiti.



secondo te, possiamo escludere che la cosiddetta "peste" non fosse invece altro genere d'epidemia? proporio la stessa malaria, ad esempio.
In fondo il termine "peste" era spesso utilizzato in modo generico per definire malattie mortali per le quali non si conoscevano specifiche/rimedi. Un po' come il termine "cancro" è impiegato oggidì...

e poi: perchè cercare fosse comuni a testimonianza di un'epidemia?
la terra era talmente poca e talmente importante che, dubito, potessero utilizzarla in quel modo. Non sarebbe più facile pensare che siano ricorsi al fuoco, che non lascia traccia nè del virus... nè dei corpi?
-Kiya-
00venerdì 24 ottobre 2008 10:07
domanda "tecnica":

sapreste dirmi quanto a lungo può resistere un parassita come questo, in un ambiente sigillato per millenni?

roberta.maat
00sabato 25 ottobre 2008 09:49
Alla domanda tecnica non sò rispondere, per quanto riguarda l'ipotesi che potesse trattarsi di altra epidemia ho qualche perplessità, nel senso che se fosse malaria non sarebbe poi tanto endemica negli altri paesi a clima diverso. Mi spiego....associo la malaria a terre malsane tipo paludose o acquitrinose, vicine comunque all'acqua,dove prolificano zanzare e forse negli altri paesi pure vittime del contagio non esistevano condizioni analoghe, ma potrei sbagliare !

Per altre epidemie tipo quella dovuta alla yersinia pestis mi sembra più plausibile, ma è solo un parere superficiale peraltro non confermato
da reperimenti di cadaveri. Sul metodo di bruciare i corpi.....mah....
culturalmente mi sembra che in egitto non fosse una pratica usata.
-Kiya-
00sabato 25 ottobre 2008 13:44
Re:
roberta.maat, 25/10/2008 9.49:

Alla domanda tecnica non sò rispondere, per quanto riguarda l'ipotesi che potesse trattarsi di altra epidemia ho qualche perplessità, nel senso che se fosse malaria non sarebbe poi tanto endemica negli altri paesi a clima diverso. Mi spiego....associo la malaria a terre malsane tipo paludose o acquitrinose, vicine comunque all'acqua,dove prolificano zanzare e forse negli altri paesi pure vittime del contagio non esistevano condizioni analoghe, ma potrei sbagliare !

Per altre epidemie tipo quella dovuta alla yersinia pestis mi sembra più plausibile, ma è solo un parere superficiale peraltro non confermato
da reperimenti di cadaveri. Sul metodo di bruciare i corpi.....mah....
culturalmente mi sembra che in egitto non fosse una pratica usata.




non possiamo escludere, però che fossero diverse le epidemie con cui i popoli di allora fecero i conti. Proprio a causa della diversità del territorio.
In quanto all'uso culturale: credo che di fronte a situazioni di emergenza, potrebbero non averne tenuto conto. Per limitare il contagio, potrebbe essersi reso necessario bruciare i corpi degli infetti.
Un po' come accadde nel nostro paese quando i Lanzichenecchi portarono la peste di manzoniana memoria
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