Le leggi

Il faraone era il legislatore supremo, che agiva per dirito-dovere divino nel garantire l'applicazione di Maat sulla terra.
Il Visir, prima di tutti, e i giudici erano i suoi delegati, ossia Sacerdoti di Maat, nell'applicazione delle leggi mirate a proteggere chi era nel giusto. Nell'Istuzione al Visir Rekhmira, indirizzata dal Thutmosi III a Rekhmira quando fu nominato Visir, si legge la dottrina che educava il funzionario all'esercizio della giustizia, spronandolo soprattutto a essere imparziale nell'applicazione della legge:
"... devi vegliare affinchè tutto sia fatto secondo la legge, che tutto sia fatto esattamente con giustizia... Guarda chi conosci come chi non conosci, chi ti è vicino come chi è lontano dalla tua casa".

Una codificazione legale scritta è testimoniata solo per l'Epoca tarda; nei periodoi precedenti avevano valore di leggi le ordinanze emesse dal Re (decreti regali) che potevano essere esposte su stele.
Esistevano poi raccolte di verdetti emessi nel corso dei processi e depositati nell'archivio del Tempio cittadino o del Visir, perchè i giudici le potessero consultare.
Il papiro Amherst ci ha restituito uno di questi documenti con il resoconto di un processo a saccheggiatori di tombe.
Durnte il regno dei Tolomei la legge Egizia fu affiancata da quella greca, e ai greci veniva riservato un trattamento privilegiato. I romani a loro volta estesero all'Egitto il sistema legislativo proprio di tutto l'impero.