L'Egitto di .Bata. : Edizione Agosto 2008

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
-Kiya-
00lunedì 10 novembre 2008 08:47
Dalla viva voce del protagonista:


Sono tornato per la sesta volta da Kemet e mi manca, so però di essere un fortunato che può tornarvi periodicamente.
Ai molti meno fortunati vorrei proporre un viaggio fotografico che ripercorre in breve il tour che ho affrontato quest’anno.
Per chi no lo ricordasse rammento che in tutti i siti archeologici e nei musei d’Egitto è vietato fotografare o filmare con poche eccezioni e, pertanto, le foto degli interni sono state effettuate per gentile concessione4 dei guardiani preposti.


1° Giorno

La partenza è dall’aeroporto di Malpensa e qui, io e mia moglie, ci rechiamo con qualche perplessità sulla scelta di partire comunque anche se soli.

Mentre attendiamo la chiamata d’imbarco il cellulare suona, è il mio agente di viaggio che mi comunica che non siamo solo noi ad affrontare il tour ma ci sono altre persone anche se non sa quante.
Ci guardiamo intorno per individuarle e una giovane signora seduta lì di fianco si presenta e, avendo sentito parte della telefonata chiede se anche noi partecipiamo al tour “Nel Regno di Akhenaton”.
Un compagno di viaggio l’abbiamo individuato ora mancano gli altri.
Ci imbarchiamo e con un volo tranquillo giungiamo al Cairo verso mezzanotte.

Questa è una delle città più grandi del mondo, piena di contrasti e frenetica come le metropoli occidentali.
Non nego che, da sempre, sono a disagio in questa città e, anche ora, ringrazio che ci fermeremo solo il giorno successivo.
E’ Quasi l’una quando giungiamo all’hotel e ci sistemiamo nella nostra camera, la sveglia è fissata per le sei.


2° Giorno

All’alba apro le tende che oscurano la stanza, meravigliose e imponenti le tre più grandi e famose piramidi d’Egitto sono lì fuori dalla finestra illuminate dai primi raggi del sole.

Basta questa vista a snebbiare il cervello dagli ultimi residui di sonno, ci laviamo e vestiamo velocemente e afferrato lo zainetto con la macchina fotografica scendiamo nella hall dove abbiamo appuntamento con Alessandra, la nostra nuova compagna e, forse troveremo anche gli altri (sperando non siano troppi).

Nei pressi di un grande tavolo rotondo di lucido marmo bianco c’incontriamo con lei e con un ometto basso e rotondo con in testa un cappellino floscio similbianco con dei disegni in stile egizio, è la nostra guida Mufid, altre persone non se ne vedono.

Veniamo informati che ci sarà solamente un altro compagno di viaggio e mentre noi facciamo colazione, Mufid si preoccupa di rintracciarlo.
Quando ci ritroviamo ci viene presentato il Prof. Mauro, un personaggio dall’aria scanzonata con una buffa barbetta che si rivelerà un ottimo compagno così come Alessandra, anche lei Prof.

Mentre usciamo dalla metropoli la guida ci informa che seguiremo rigorosamente il programma salvo nostra richiesta di variazione che, tradotto, equivale a :

“Ditemi quello che volete vedere e io vi ci porto”.

Ci accordiamo di visitare i siti di Dashur e Saqqara oltre al museo archeologico lasciando per l’indomani la visita alla piana di Giza.




[segue...]
.Bata.
00lunedì 10 novembre 2008 10:35

Lungo le strade del Cairo



Dashur - Piramide di Amenemhat III



Dashur - Piramide Nera



Dashur - Piramide Romboidale






Dashur - Piramide Romboidale - particolari dell'inclinazione


Saqqara - Ingresso al Museo di Imhotep



Saqqara - Museo di Imhotep - Reperto


Saqqara - Museo di Imhotep - Frammento proveniente dalla rampa della Piramide di Unas


Saqqara - Museo di Imhotep - Reperto


Saqqara - Museo di Imhotep - Stele (?)


Saqqara - Esterno del cortile della piramide a gradoni




Saqqara - Piramide a gradoni

-francis-
00lunedì 10 novembre 2008 11:07
Molto belle, Bata. Grazie, soprattutto per non averle impiastricciate con il copy...
-Kiya-
00lunedì 10 novembre 2008 13:01
Bata, se credi, posso far sì che le foto siano direttamente visibili all'interno della discussione, corredandovi opportunamente le descrizioni [SM=g999103]
.Bata.
00lunedì 10 novembre 2008 16:57
Sarebbe l'ideale.

Domani ti faccio avere la seconda parte.

Ciao, BATA.
-Kiya-
00lunedì 10 novembre 2008 21:50
fatto ;)

attendo il seguito.

Il testo pubblicalo quando vuoi, io poi, come ho fatto oggi, ti spedisco i link relativi alle foto che mi invierai
EGIZIA72
00mercoledì 12 novembre 2008 14:52
Complimenti Bata [SM=g999097] !!!sono delle foto meravigliose... [SM=x822754] a tutti gli autori,che con le loro immagini ci regalano sempre delle grandi emozioni...
Men-Maat-Ra
00mercoledì 12 novembre 2008 17:11
Per Bata:

Non vorrei sbagliarmi Bata, ma mi sembra che la foto con la piramide visibile in lontanaza, contrassegnata dalla didascalia Meidum, sia in realtà la piramide di Amenemhat III a Dashur. Direi che la foto è stata scattata nei pressi della piramide romboidale.
.Bata.
00giovedì 13 novembre 2008 09:48
Per Men-Maat-Ra:

In effetti hai ragione e ne hai pure sulla posizione.

Mi scuso con tutti e prego Kiya di correggere la didascalia come da te indicato.

BATA.
.Bata.
00giovedì 13 novembre 2008 09:58
3° Giorno

Di prima mattina lasciamo l’albergo dirigendoci verso la piana di Giza per recuperare le visite del giorno precedente.
Le grandi piramidi sono lì che ci attendono e la sfinge ci scruta con il suo sguardo enigmatico.
Ci aggiriamo nel sito sentendoci, ogni volta che alziamo lo sguardo, minuscoli e quasi insignificanti nel confronto con questi giganti ma, dobbiamo ricordare che sono loro ad essere stati eretti dai nostri predecessori e, quindi, sono opere che senza di noi (uomini) non esisterebbero.
Ci dirigiamo verso il museo della barca solare, personalmente non ho molta voglia di visitarlo ma dietro l’insistenza della guida, che in seguito mi fornirà esaustive spiegazioni, e dei nuovi amici mi lascio convincere ; ho fatto la scelta giusta.
Rivista a distanza di tempo, con il supporto di informazioni che nel corso degli anni ho, anche incosciamente, accumulato in merito oltre a quelle di Mufid, ho apprezzato molto questa struttura.
Lasciamo la piana e ci dirigiamo verso sud su una strada diritta come una freccia diretti a Medium per la visita alla prima piramide di Snefru che segna il passaggio dalla piramide a gradoni a quelle propriamente dette.
Io e il professore ci avventuriamo nell’interno della piramide quindi raggiungiamo i nostri compagni di viaggio, che ci hanno atteso nei pressi del pulmino, per proseguire verso Hawara per la visita alla piramide di Amenemhat III.
E’ questa una piramide che sorge in una località fino a poco tempo addietro a carattere militare ed è circondata da cartelli che segnalano la presenza di mine o qualche pericolo sui generis.
La piramide si presenta, esternamente, come un ammasso quasi informe, la struttura in mattoni crudi ha ceduto e delle forme originarie non vi è ormai traccia.
L’interno è ancor peggio, le camere sono allagate fin all’ingresso, ci dicono che è allo studio la soluzione del problema ma questo lo dicono per tutte le località in queste condizioni.
Lasciataci alle spalle il sito di Hawara raggiungiamo il Fayum, una grande basiche, all’epoca del Medio Regno, fu bonificata dai faraoni della XII dinastia con una serie di opere idrauliche che convogliavano le acque delle inondazioni del Nilo oltre a quelle sorgive che vi ristagnavano in una grande depressione dando origine al lago Karun che oggi è uno stupendo ed enorme specchio d’acqua.
Prima di dirigerci verso l’albergo Mufid ci porta a vedere le “Mucche di legno”, grandi ruote che portano l’acqua da un livello basso a uno più alto e che nel loro movimento generano un suono simile al muggito.
.Bata.
00giovedì 13 novembre 2008 10:14

Gizah - Il volto della Sfinge



Gizah - Piramide di Cheope



Gizah - Piramide di Chefren



Gizah - I tre giganti


Modello della Barca Solare



Barca Solare - dettaglio: poppa



Barca Solare - Dettaglio: prua


Veduta della Barca Solare e del suo Museo



Barca Solare - Prua vista da sotto



Attimi di spensieratezza: il gruppo si nasconde



Piramide di Meidum



Piramide di Meidum - particolare



Piramide di Meidum - Corridoio visto dalla camera sepolcrale



Piramide di Meidum - Il soffitto della camera sepolcrale



Hawara - Piramide di Amenemhat III



Hawara - L'ingresso dela piramide di Amenemhat III



Hawara - I dintorni della piramide



Il Fayum - Le mucche di legno






Il lago Karun
.Bata.
00giovedì 13 novembre 2008 10:38
4° Giorno

La sveglia suona di buonora, oggi ci attende la trasferta più lunga in unica tratta, circa 220 Km.
Lasciatoci alle spalle il lago Karun ci addentriamo in un deserto sabbioso dove possiamo renderci conto di cosa sia veramente il Nilo per questa regione e parimenti per tutto l’Egitto.
La strada corre diritta e raramente s’incontrano abitazioni, sulla nostra destra riusciamo a scorgere le cime degli alberi in riva al grande fiume, è così per tutto il percorso.
Quando entriamo nella cittadina di Beni Hassan, 30 Km oltre El Minia, passiamo tra delle strane costruzioni a cupola, quasi un piccolo villaggio, è il cimitero della cittadina.
Tra campi di mais e canna da zucchero raggiungiamo delle alture che s’innalzano aride al limitare dei campi coltivati.
Una scala ci conduce dalla strada al posto di sorveglianza dell’antica necropoli, da lì una stradina s’inerpica fino alle tombe degli antichi abitanti della zona.




Deserto - Il regno di Seth



Ponte sul Nilo a El Minia





Beni Hassan - Il cimitero



Campo di mais a piedi della necropoli



Bambini



Vista dalla necropoli



Salita alle tombe



Interno di una tomba



Tramonto sul Nilo a El Minia

Men-Maat-Ra
00giovedì 13 novembre 2008 11:34
Ancora sulle didascalie:

Scusate, non me ne vogliate, ma il museo Imhotep è a Saqqara, non a Dashur.
.Bata.
00giovedì 13 novembre 2008 13:03
Nessuna scusa, la compa è dalla precipitazione, fai bene afarlo notare.

Se ti va dai un'occhiata anche alle altre didascalie anche se, spero, di essere stato un po' più preciso.

Ciao, BATA.
-Kiya-
00giovedì 13 novembre 2008 13:11
in serata, renderò visibili direttamente anche le altre foto, opportunamente correlate dalle didascalie

;)
EGIZIA72
00giovedì 13 novembre 2008 15:14
La terza foto nella prima didascalia è meravigliosa,ti lascia il fiato sospeso... [SM=g1361791]
.Bata.
00giovedì 13 novembre 2008 15:37
E' stato rilevato che quella che viene indicata coe stele della carestia è probabilmente un fregio della rampa della piramide di Unas.

Ho provveduto a indicarla come "Stele della carestia" in quanto così mi è stata presentata e nel museo non c'erano cartellini che indicavano di che reperto si trattasse, quantomeno leggibili in una lingua che, anche se a tentoni, riuscissi a leggere.

Mi scuso anche di questo.

Ciao, BATA.
antonio crasto
00giovedì 13 novembre 2008 19:41
Non preoccuparti. Le foto sono magnifiche ed esprimono tutto il tuo entusiamo e la tua passione per l'amata terra.
In merito al fregio della rampa processionale di Unas non ho idea se l'argomento è stato già affrontato (faccio ormai un po' di confusione). Potrebbe essere oggetto di una interessante discussione.
-Kiya-
00giovedì 13 novembre 2008 19:57
allora, se Bata è d'accordo, proporrei di aprire una discussione dedicata, utilizzando come presentazione del reperto la sua immagine.

Attendo conferma ;)
Teie
00venerdì 14 novembre 2008 12:04
Re:
.Bata., 13/11/2008 15.37:

E' stato rilevato che quella che viene indicata coe stele della carestia è probabilmente un fregio della rampa della piramide di Unas.

Ho provveduto a indicarla come "Stele della carestia" in quanto così mi è stata presentata e nel museo non c'erano cartellini che indicavano di che reperto si trattasse, quantomeno leggibili in una lingua che, anche se a tentoni, riuscissi a leggere.

Mi scuso anche di questo.

Ciao, BATA.



Ciao Bata,
se guardi su egyptsite, la stele che hai presentato è descritta come: "Detail of famine reliefs from the causeway of Unas, Dynasty V". La stele della carestia come sai è ben altro, con quel famoso spacco.. e le molte polemiche.

Teie

.Bata.
00venerdì 14 novembre 2008 12:26
Ringrazio anche Teie della precisazione ma ritengo che ormai tutti sappiate di che si tratta e la causa dell'errore.

Qualora la solerte Kiya riuscise a modificare la dicitura ben venga in caso contrario pazieza, non tutte le ciambelle riescono con il buco, l'importante è ammettere i propri limiti e in fatto di piamidi, i mie sono grandi.

Ciao, BATA
-Kiya-
00venerdì 14 novembre 2008 13:18
fatto ;)

il 4° giorno sono costretta a rimandarlo alla serata... siate pazienti. Ritaglio tutto il tempo che posso...
pizia.
00sabato 15 novembre 2008 01:17
Ma è meraviglioso!
Finalmente riesco a vedere tutte le immagini, stanotte il collegamento via cellulare si è fatto veloce e sono riuscita a visualizzarle tutte senza interruzioni.
Apprendo con piacere che la piramide di meidum è visitabile, forse mi converrà approfittare anche se è un po' lontana da Giza.
Il Fayyum mi ha proprio stupita, pensavo fosse un paradiso e anche di più, ma è proprio così.
Complimenti Bata!

Roberta:
hai visto come si vede bene l'ingresso della Grande Piramide? [SM=g999103]
-Kiya-
00sabato 15 novembre 2008 01:41
In apertura alle foto relative al 3° giorno di viaggio, ho appena inserito una splendida foto del volto della Sfinge, che avevo dimenticato di restituire a Bata.

Sono tutte magnifiche, ma questa è, a mio avviso, la più bella. Il colossale volto sembra vivo e davvero intento a fissare l'orizzonte.
.Bata.
00martedì 25 novembre 2008 10:05
Al rientro dalla nostra visita ai siti archeologici del giorno precedente, ci avventurammo per le strade di El Minia, corse con i taxi, passeggiate nei giardini pubblici e incrociammo anche ben cinque matrimoni, venimmo poi a sapere che molti per risparmiare celebrano questi riti in modo collettivo.
La sera dopo cena ci recammo al bar dell’albergo e qui scoprimmo che si sta svolgendo un ricevimento relativo a uno dei matrimoni che avevamo visto nel tardo pomeriggio.
Alcuni invitati ci riconobbero ci coprirono di attenzioni, salimmo su un barcone ormeggiato alla sponda del Nilo e, sorseggiando una bibita, osservammo tutto il cerimoniale locale del matrimonio.

5° Giorno

Il mattino, ore 5,30, ognuno di noi portava sul viso i segni del poco sonno a cui ci avevano indotto i festeggiamenti protrattisi fin verso le tre al suono di tamburi e sonagli otre a canti e balli che si erano svolti in tutto il giardino dell’albergo e anche sotto le nostre finestre.
A parziale scusante c’è da precisare che il turismo in questa parte d’Egitto è estremamente scarso e gli alberghi per sopravvivere devono accettare ogni tipo d’introiti.
Il pulmino si muove verso le 6,30 in direzione di Tell El Amarna, la capitale del faraone Akhenaton, l’antica Akhetaton e sede della nuova religione da lui promulgata.
Alla sua morte la religione e la città vennero abbandonate, si tornò al culto di Amon e la città divenne una cava dove ognuno poteva rifornirsi di ottima pietra.
Negli anni a seguire si scatenò anche una damnatio memorie contro il sovrano definito eretico e contro tutti quelli che l’avevano seguito giungendo a profanare anche le tombe delle due necropoli della città cancellando i nomi del sovrano e della sua consorte ma, sostanzialmente, si sfruttò l’occasione per appropriarsi di corredi funebri e quanto di valore si poteva razziare.
Quando giungiamo, dopo aver traghettato il Nilo, nell’antica capitale la delusione è grande, non c’è più niente solo due mezze colonne si ergono nel luogo dove sorgeva il Grande Tempio di Aton e, veniamo informati, sono false, ricostruite così come il perimetro delimitato in mattoni crudi.
Lasciamo il sito della città e saliamo verso la prima necropoli (la seconda, quella dove si trova la presunta tomba regale non è raggiungibile a causa di lavori lungo la pista) dove visitiamo alcune tombe molto interessanti tra cui quella del Capo dei Servitori di Aton PANEHSY.
Torniamo verso il pulmino e riprendiamo la strada verso El Ashmunein, l’antica Khmun, distante circa 50 Km, quella che i conquistatori greci ribattezzarono Hermopolis.
Qui visitiamo i resti di un’antica cattedrale dei primi secoli della cristianità, ricavata da un antico tempio greco e intitolata alla Vergine Maria.
Proseguiamo il nostro percorso giungendo a Tuna El Gebel, qui visitiamo una necropoli sotterranea formata da chilometri di gallerie che ospita una gran quantità di animali sacri imbalsamati e messi a riposare in grandi vasi a guisa di sarcofagi, ci sono ibis, pesci, scimmie e tanti altri animali.
Le gallerie si prolungano nel sottosuolo per decine di chilometri e, a oggi, non sono ancora state del tutto esplorate oltre, naturalmente, al fatto che non esista una mappa delle stesse.
All’uscita delle gallerie c’è la possibilità di fare una breve passeggiata nel deserto e raggiungere una tomba del 350 d.C. costruita con la struttura dell’ingresso di un tempio del tardo periodo, è la tomba di PETOSIRIS.
Raggiungiamo poi Assiut dove ci avventuriamo nuovamente per le vie della città ma ben presto torniamo sui nostri passi vinti dalla stanchezza del viaggio e della notte precedente passata quasi interamente insonne.


Traghettando il Nilo



La pista verso Akhetaton



Salita alla necropoli



Ci siamo persi? Chissà dove siamo?



La necropoli



Tomba di Paneshy -Coppia di cavalli - Disegno su parete incompiuta



Tomba di Paneshy - Akhenaton sul carro sotto i raggi dell'Aton





Tomba di Paneshy - Parete inventario delle offerte al tempio dell'Aton



Tomba di Paneshy -Akhenaton e Nefertiti su cocchi sotto i raggi dell'Aton



Colonne



Akhetaton - Ai margini del Grande Tempio





Tutto quello che rimane del Grande Tempio



Ashmuman





Ashmuman - I resti della "Basilica"





Presso l'ingresso alle gallerie di Tuna el Ghebel


Tramonto ad Assiut



Ciao, BATA












-Kiya-
00martedì 25 novembre 2008 14:50


interamente false?!

io sapevo che avevano sì ricostruito la base d'appoggio, particolare più che evidente, ma che le colonne fossero frutto di assemblaggio di sezioni rinvenute sul posto.

Non è così?
-francis-
00martedì 25 novembre 2008 15:28
A me non risulta che siano false. Come ben dici sono state assemblate e per farle stare insieme si è dovuti ricorrere al cemento (e si vede) ma qualcosa di originale c'è.

Inoltre (e questa è la mia esperienza personale che ho rinnovato per tre volte), il sito di Amarna non mi ha affatto delusa, anzi.
L'atmosfera che si respira è magica, talmente tanto che puoi immaginare quello che non vedi.
Le tombe poi, in entrambi i raggruppamenti, sono talmente diverse dalle solite che ti sembra quasi di essere in un altro mondo!
Certo che ognuno giudica e prova emozioni secondo le proprie personali convinzioni e preferenze. A me, ad esempio, non hanno detto nulla quella decine di colonne della "Basilica", così come una grossa delusione è stato il Delta, più simile alla ianura Padana che ad un pezzo di Egitto.
Idem per Bubasti e Tanis: pochi pezzi di ruderi e frammenti di statue. Certo, per chi ama la dea Bastet, l'effetto sarà stato quello che ho provato io ad Amarna!
antonio crasto
00martedì 25 novembre 2008 15:40
Grazie Bata,
per le splendide immagini.
Hai destato il ricordo del mio viaggio alla città dell’Aton e non posso non farti una domanda.
Conosci il motivo per cui nelle tombe di Akhetaton, compresa la tomba reale, sono state scolpite due colonne? Non credo sia per ragioni di sicurezza. Il soffitto si regge anche senza le colonne, prova ne sia che in alcune tombe queste sono state segate.
Si sa che alcune delle sepolture furono utilizzate dai Copti come loro cappelle. Non mi convince l’ipotesi che le colonne siano state segate per questione di spazio.
Ritengo possibile che esse abbiano avuto un simbolismo religioso e che i Copti abbiano voluto cancellarlo.
A suo tempo chiesi alla guida, la quale mi disse che non lo sapeva.
Ritieni possibile che le due colonne vogliano simboleggiare i due sovrani?
Antonio
.Bata.
00mercoledì 26 novembre 2008 08:44
Per Kiya:

Come in altra occasione ho cercato di riportare le infomazioni avute così some mi sono state date e, pertanto, ribadisco che tutto quello che c'è di originale nelle colonne del Grande Tempio si vede in quella piccola nicchia sulla mezza colonna (visto da vicino il materiale della nicchia è molto diffrente dal resto della colonna).
Una piccola riflessione, perchè lasciare delle colonne facilmente abbattibili e riciclabili per abbattere muri e altari con maggior dispendio di fatica e tempo?
A tutti gli effetti, durante la damnatio memorie, Akhetaton non fu altro che una cava dove procurarsi materiali a costo zero.

Per Francis:

Ben dici che ognuno prova emozioni personali, nel mio caso e in quel particolare momento accuite dalla stanchezza di una notte quasi insonne che si è sommata alla scarsa (sempre personale) attrattiva per quel particolare momento storico e conseguentemente alla sua comprensione.
Per quato concerne la "Basilica" concordo sul fatto che quelle colonne non dicano molto in sè, oltretutto sono greche e al confronto ha detto molto di più anche a me la visita ad Akhetaton, ma queste sono foto che indicano il particolare abbandono di questo e come lui altri siti in Egitto.
Vorrei aggiungere che mentre passeggiavo tra le rovine abbandonate della "Basilica" mi siete tornati tutti alla mente quando, un po' per scherzo o non troppo si dice "...prendiamo secchiello e paletta e andiamo noi...".

Per Antonio:

Purtroppo non conosco il motivo per cui in ogni tomba furono scolpite due colonne e anche la mia guida mi disse di non conoscere alcuna ragione in merito e sottolineò, spontaneamente, il fatto che il soffitto si reggesse anche senza di loro.
Abbiamo forse avuto la medesima guida?

Ciao, BATA. [SM=x822715]
-Kiya-
00mercoledì 26 novembre 2008 15:36
Temo che l'informazione ti sia stata data con leggerezza. Anche sul sito dell'Amarna Project, riferendosi alle due colonne del Tempio, si parla di colonne restaurate e non riprodotte.
Indagherò ulteriormente, comunque ;)

In merito alla presenza di una coppia di colonne in ogni tomba, mi vengono in mente i pilastri del cielo. Ma, in tal caso dovrebbero essercene state almeno quattro... Davies non dice nulla in merito nella sua opera?
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 21:22.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com