Khufu/Akhenaton: numerose le analogie

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-Kiya-
00martedì 16 ottobre 2007 21:42
Più di 1000 anni separano questi due sovrani, eppure, leggendo il volume scritto da Hawass, "Le montagne dei Faraoni", non posso non notare le similitudini che li accomunano.
Lo stesso Hawass attribuisce a Khufu una rivoluzione religiosa, che si limita a tratteggiare superficialmente, data la mancanza di documenti dell'epoca, ma che trova più di un riferimento tra gli elementi in nostro possesso.

Secondo Hawass, quindi, anche il grande costruttore della Piramide di Giza, intorno al suo quinto anno di regno (proprio come Akhenaton) diede il via a una riforma religiosa, tesa a favorire la figura del Sovrano, divinizzato in vita, contro i sacerdoti di Eliopoli, il cui potere all'epoca minacciava da vicino quello Reale. E' infatti ritenuto possibile che il collegio sacerdotale di Ra, a On, avesse visto crescere il proprio potere nl corso della III dinastia, arrivando forse persino a minacciare il potere del re. Già Snefru, prima di Khufu, invece di seguire i dogmi tradizionali, secondo i quali il Re era Horus in terra per divenire poi il dio Sole dopo la morte, potrebbe essersi proclamato Ra in vita.
Anche Snefru istituì un culto fortemente incentrato sul Sole. Ciò lo spinse a modificare il culto religioso, elevando la sua stessa figura a livello di divinità, identificato in Ra, al punto che, sostiene Hawass, fu il primo sovrano della storia Egizia a commissionare una camera sepolcrale posta al di sopra del limite dell'orizzonte, mentre tutti i suoi predecessori le avevano fatte costruire nel sottosuolo. Khufu ne seguirà l'esempio, ma, probabilmente, solo in un secondo momento, appunto dopo che diede inizio alla sua riforma (così Hawass spiega l'esistenza di una camera sepolcrale sottostante al livello del suolo e una, invece, sopraelevata rispetto all'orizzonte)
Persino il suo complesso piramidale, il nome dello stesso, riconduce a quello adottato da Akhenaton successivamente per la sua città, tant'è che lo stesso prese il nome di AkhetKhufu...

E che dire dell'ipotesi del cambio di nome, presumibilmente adottato da un certo numero di principi e/o visir contemporanei del Re?
Il papiro Westcar ci rivela il nome di uno dei figli di Khufu, che ci è confermato da un'iscrizione rinvenuta nello Wadi Hammamat, la quale lo elenca tra i successoi del Re. Si tratta di Baufre.
Un sarcofago di granito, di provenienza ignota, oggi esposto al Muse del Cairo, ci riferisce però il nome del Principe Baufhor. Le dimensioni del sarcofago in questione, lo collocherebbero, per entità, originario della mastaba identificata dalla sigla G7420, la quale si trova nel cimitero orientale di Giza, ove hanno riposato i più diretti famigliari di Khufu. Sulla parete della cappella appartenente a tale mastaba si legge un frammento di iscrizione che potrebbe far parte del nome del principe (particolare che ne confermerebbe la proprietà).
I Principi Baufre e Baufhor erano forse la stessa persona? allo stato attuale non ci sono elementi per non avallare tale ipotesi. I nomi indicati sono infatti nomi chiaramente composti, che contengono il nome di un dio. La teoria che prima della riforma il nome del principe avesse un chiaro legame col dio Horo, modificato, successivamente a favore di Ra, non è del tutto contestabile.
Ad avallare tale teoria un altro binomio: la tomba 7210+20 è stata attribuita con certezza al principe Djedefhor, ricordato come uomo di grande saggezza.
Seguendo il ragionamento precedente, si può identificare il principe Djedefhor con colui che fu diretto successore di Khufu, ovvero DjedefRa.

Se così davvero stessero le cose, bisognerebbe forse riesaminare la teoria dell'"eresia Amarniana", analizzandola da un altro punto di vista, trasformandola in un evento ricorrente nella storia egizia e non nel sogno infondato di un mistico folle che si illudeva di poter cambiare il mondo a suo esclusivo beneficio.
antonio crasto
00giovedì 18 ottobre 2007 09:45
L’argomento mi è particolarmente caro.
Io ho una visione originale della così detta rivoluzione religiosa di Akhenaton, la quale, comunque la si vuol considerare, non ha nulla a che fare con le idee religiose di Cheope.
Khufu è uno dei faraoni di cui si conosce poco, ma le sue idee possono essere colte nella sua magnifica piramide.
Prima di analizzare le possibili le idee religiose di Cheope, ritengo utile fare alcune considerazioni sulle idee di Hawass.

1. dove si coglie l’inizio di una riforma religiosa al 5° anno di regno?
2. dove si evince la divinizzazione di Snefru e Cheope in vita?
3. quali sono i fondamenti dell’istituzione da parte di Snefru di un culto centrato sul Sole?
4. perché la realizzazione di una camera all’interno del corpo della piramide dovrebbe costituire una giustificazione di un nuovo culto di Ra?
5. perché le camere ipogee avrebbero negato questo culto?
6. perché Cheope avrebbe realizzato due camere nel corpo della piramide?
7. aveva forse cambiato la visione solare e desiderava avvicinarsi sempre di più a Ra?
8. perché il nome della piramide dovrebbe giustificare il culto del Sole?

A me sembra che le idee di Hawass siano poco convincenti. Egli non ha capito i simbolismi della Grande Piramide e continua a girare intorno al cambiamento della camera funeraria in corso d’opera. A parte l’irrazionalità di questa idea, mi sembra invece che le tre camere abbiano una validità nel loro complesso.
Secondo Hawass l’abbandono della camera funeraria ipogea giustificherebbe un cambio di visione religiosa nel 5° anno di regno. Ma cosa centra il Sole con le camere nel corpo della piramide?
Le piramidi dovevano servire ai riti funerari del faraone e favorire così la resurrezione e ascensione
al cielo della sua anima. I condotti stellari partenti dalle camere della regina e del re sono chiaramente indirizzati verso quattro importanti regioni celesti: Orsa Minore, Stella Polare, Orione e Sirio, per cui è ipotizzabile che queste stelle avessero una qualche attinenza con la cerimonia funebre.
Non esiste alcun riferimento a Ra.

Tutte le piramidi hanno un ingresso principale rivolto a nord, come a voler cercare la stella polare o comunque le stelle imperiture. La piramide di Cheope mantiene questa caratteristica ma, cerca le particolari stelle relative alla cerimonia funebre (a nord e a sud) con condotti estremamente precisi.

Lo spostamento in quota delle varie camere è stato cercato, a mio parere, proprio per poter realizzare questi condotti e in tal senso le realizzazioni di Snefru potrebbero essere viste come un primo approccio ingegneristico alle realizzazioni all’interno del corpo della piramide. E’ possibile cioè che l’idea di cercare particolari stelle sia nata con Huni e che ci siano volute varie decine di anni e almeno quattro piramidi per perfezionare la tecnica costruttiva.

In merito al nome della piramide, ritengo che Akhet-Khufu, comunemente tradotto “l’orizzonte di Khufu” non possa suggerire un’identificazione di Khufu con Ra e quindi il sorgere all’orizzonte di Ra-Khufu. E’ un’interpretazione forzata e nasce forse da un doppio significato della parola “akhet”.
Oltre a orizzonte geografico la parola dovrebbe significare anche glorificazione, per cui il nome della piramide di Cheope dovrebbe significare “ luogo della glorificazione-trasfigurazione dell’anima di Khufu”, il luogo dove si realizza la rinascita celeste dell’anima del sovrano.
L’orientamento del condotto meridionale della camera del Re verso Orione / Osiride dice chiaramente che il destino celeste di Khufu non era la barca di Ra, ma una particolare regione della grande costellazione. L’anima di Khufu, Horus in terra, era destinata a rinascere come nuova stella della costellazione del padre celeste, Osiride.
-Kiya-
00giovedì 18 ottobre 2007 14:55
Re:
antonio crasto, 18/10/2007 9.45:

L’argomento mi è particolarmente caro.
Io ho una visione originale della così detta rivoluzione religiosa di Akhenaton, la quale, comunque la si vuol considerare, non ha nulla a che fare con le idee religiose di Cheope.
Khufu è uno dei faraoni di cui si conosce poco, ma le sue idee possono essere colte nella sua magnifica piramide.
Prima di analizzare le possibili le idee religiose di Cheope, ritengo utile fare alcune considerazioni sulle idee di Hawass.

1. dove si coglie l’inizio di una riforma religiosa al 5° anno di regno?
2. dove si evince la divinizzazione di Snefru e Cheope in vita?
3. quali sono i fondamenti dell’istituzione da parte di Snefru di un culto centrato sul Sole?
4. perché la realizzazione di una camera all’interno del corpo della piramide dovrebbe costituire una giustificazione di un nuovo culto di Ra?
5. perché le camere ipogee avrebbero negato questo culto?
6. perché Cheope avrebbe realizzato due camere nel corpo della piramide?
7. aveva forse cambiato la visione solare e desiderava avvicinarsi sempre di più a Ra?
8. perché il nome della piramide dovrebbe giustificare il culto del Sole?





Anche io concordo che le cosiddette "rivoluzioni" nulla abbiano a che vedere l'una con l'altra, riferendomi ai loro contenuti.
Ciò che non mi sento di escludere è invece la possibilità, in parte già concreta, che ogni sovrano portasse con sè, al momento dell'investitura, un proprio culto.
Non so se riuscirò ad esser chiara, nel tentativo di spiegare il mio pensiero. Cercherò di farlo comunque.
In sostanza: sappiamo che la religione egizia è un "agglomerato" di culti originariamente tribali. Possiamo supporre che ogni città presente sul territorio ha sì abbracciato una religione "comune", pur mantenendo però strascichi di quella che la caratterizzavano prima dell'unificazione. Così ci si spiega, ad esempio, il culto di Bastet a Bubastis, quello di Amon a Tebe, quello di Ra ad Eliopoli, quello di Sobek a Komombo e così a seguire.
Non risulta difficile considerare quindi che un sovrano, dopo l'investitura, fosse portato ad elevare il culto della sua città di origine (o comunque quello a lui prediletto) al di sopra di quelli supportati dai suoi predecessori.
Con la XVIII dinastia, abbiamo assistito a un numeroso susseguirsi di sovrani che veneravano Amon. Trattandosi di sovrani Tebani, non è poi così incomprensibile del resto.
Tuttavia ad un certo punto, arriva Amenhotep IV/Akhenaton, che stravolge completamente (in un lasso di tempo più o meno breve) tutto quanto prima di lui abbracciato e rivolge la sua attenzione all'Aton.
Ciò, naturalmente, dagli studiosi di ogni tempo viene interpretato come un'azione esclusiva, eccezionale, al punto da definirla "eresia".
Il succo del mio discorso è questo: basandomi anche su quanto sto leggendo nel volume di Hawass, credo si possano trovare i presupposti per affermare che il comportamento adottato da Akhenaton non fosse poi così anomalo per quei tempi. Estrapolandolo da un contesto più globale, certo si tratta di un cambiamento radicale, di una vera rivoluzione, quindi gli è stato attribuito un certo rilievo.
Ma se invece tale rilievo fosse giustificabile con una maggiore disponibilità di informazioni su quel periodo, piuttosto che su altri eventi similari precedenti? Se esistettero anche altri cambiamenti radicali, di pari portata, andati perduti, sepolti sotto le sabbie del tempo?

Tornando ora ai tuoi interrogativi, cercherò di fornirti i giustificativi presentati da Hawass:


    1./2./3. Hawass dedica un intero capitolo alla questione della rivoluzione di Cheope, nel quale afferma che intorno al quinto anno di Regno, il Re stravolse i progetti della costruzione della sua Piramide, facendo abbandonare i lavori alla camera sepolcrale ipogea e dando inizio alla costruzione di un passaggio ascendente, identificato con quello che conduce all'erroneamente definita "camera della Regina" e portato poi oltre, a sfociare nella Grande Galleria che, a sua volta conduce alla Camera del Sarcofago. Hawass propone una sorta di "crisi mistica" del Re che, resosi conto che si stava allontanando dalla Ma'at, tornò sui suoi passi, abbracciando quella che è l'ipotizzata iniziativa contro i sacerdoti di Eliopoli del padre Snefru. Sostiene inoltre che tutto questo potrebbe semplicemente celare l'intento di Khufu ad accentrare il potere e la ricchezza su Giza, sottraendole all'antica On. Più che di culto solare, sarebbe corretto parlare di autodivinizzazione. Cheope si dichiarava Ra. Secondo Hawass, conferma di ciò si trova nel fatto che a partire dall'erede di Khufu, compare nella titolatura reale il nome di "Figlio di Ra", a suo avviso adottato da Djedefra non con riferimento al Dio, bensì al padre, e successivamente adottato per convenzione.
    Complice di tale deduzione sarebbe anche la struttura del suo complesso funerario, per quanto l'autore stesso la definisca difficile da ricostruire a causa dell'opera di distruzione subita (non manca naturalmente di proporre l'ipotesi di Damnatio Memoriae a riguardo). Nello specifico, assimila la struttura partuicolare delle piramidi di Snefru e Khufu, affermando che questa può essere giustificata solo se ritenuta connessa al loro culto come Ra.
    Naturalmente se ne guarda bene dal dire che ci sono prove inconfutabili a riguardo di quanto affermato, ma questo non gli vieta di affermare d'altronde che l'assenza di rilievi che mostrino Cheope in procinto di officiare gli Dèi, non possa essere giustificata col fatto che il sovrano ritenesse egli stesso un dio, pertando mostrarsi nell'atto di fare offerte agli Dèi sarebbe stato sconveniente.

    4. rinunciare alla costruzione della camera ipogea, per costruirne una al di sopra dell'orizzonte, come mai fatto prima da nessun sovrano, secondo Hawass potrebbe lasciar intendere che Khufu volesse ergersi al di sopra dell'orizzonte per identificarsi con Ra. Così facendo egli avrebbe potuto sorgere e tramontare all'interno del sacro simbolo del benben, proprio come Ra all'interno del cosmo

    5. facendosi sepèpellire nella camera ipogea, Cheope avrebbe negato la sua divinizzazione, poichè il suo corpo non si sarebbe trovato al di sopra dell'orizzonte, luogo riservato agli Dèi

    6. a questo ho risposto al punto 1./2./3. [SM=g999103]

    7. Egli voleva essere Ra. Non più Horus in vita e Ra da defunto, ma Ra in vita e dopo la morte (in proposito presenta il suo punto di vista a proposito delle 5 barche rinvenuto nel sito della Grande Piramide, che per ora vi risparmio, ma che riporterò qualora interessati.

    8. il nome della Piramide non giustifica il culto del Sole, ma confermerebbe il culto del Re come dio



antonio crasto
00giovedì 18 ottobre 2007 15:15
Sono del parere che Hawass, pur di mettersi in evidenza e "fare soldi" stia inventando a piene mani.
antonio crasto
00giovedì 18 ottobre 2007 15:52
In merito alla comparsa del riferimento a Ra nei nomi dei figli di Khufu, ritengo sia utile cercare un chiarimento nella discendenza del sovrano.
E’ molto probabile che abbia avuto 3 o 4 mogli principali e che da esse abbia avuto diversi figli.

Metitetes (1° moglie) genera:
- Kauab (erede al trono per molti anni);
- Hetepheres (figlia);
- Merysankh (figlia).

Henutsen (2° moglie) genera:
- Ankh-khaf (visir);
- Min-khaf (visir);
- Khufu-khaf (futuro Ra-khaf / Khafra.

Xxxxxxxxx (3° moglie) genera:
- Ra-djedef (successore di Khufu);
- Ra-baef.

Yyyyyyyyy (4° moglie) genera:
- Hor-djedef.

Per quanto riguarda la madre o le madri di Rabaef e Hordjedef, la discendenza non è sicura.
Io ho considerato Rabaef fratello di Radjedef ipotizzando che la dedica a Ra sia stata almeno inizialmente una caratteristica dei figli della 3° moglie di Khufu, ma è possibile che da un certo punto in poi anche i figli delle altre mogli abbiano avuto il riferimento a Ra.
Al riguardo sembra che Ra-khaf / Khafra / Chefren non sia altro che Khufu-khaf, il quale potrebbe aver cambiato il suo nome proprio in onore di Ra e in omaggio al potente clero di Iwn.

Il fatto che, durante il regno di Khufu, Kauab sia stato principe ereditario per molti anni, che da un certo punto in poi si siano succeduti come visir Ankhkhaf e Minkhaf e che quest’ultimo sia rimasto visir anche sotto Djedefra lascia intendere, a mio parere, che:

- Ankhkhaf fosse più anziano di Djedefra;
- Kauab e Ankhkhaf siano morti quasi contemporaneamente (non per una congiura di palazzo);
- Radjedef sia diventato principe ereditario senza diventare visir del padre.

Sembra dunque molto probabile che durante la vita di Khufu si sia fatta luce una certa venerazione per Ra e per i sacerdoti di Iwn, ma questo non ci autorizza a dire che Khufu si sia divinizzato e considerato Ra in terra.
E’ peraltro possibile che questa venerazione per Ra sia stata dettata per togliere importanza al clero di Menphi, che forse, così come afferma Erodoto, si era opposto alla decisione di Khufu di edificare a Giza.

La sequenza dei figli andrebbe vista considerando gli anni di nascita. Si evidenzierebbe allora che alla morte di Khufu l’erede al trono non poteva che essere il figlio superstite più anziano. Morto l’unico figlio maschio della moglie principale e avendo Minkhaf svolto le funzioni di visir anche sotto Djedefra, si può ipotizzare che l’ordine di nascita potesse essere:

- Kauab;
- Ankh-khaf
- Djedefra;
- Min-khaf;
- Ra-khaf;
- Ra-baef;
- Hor-djedef.

La salita al trono di Djedefra sarebbe stata determinata allora dalla morte dei suoi fratellastri più anziani e non da una congiura di palazzo.
Aver sposato la vedova di Kauab, per altro sua sorellastra, non mi sembra un motivo valido per ipotizzare un omicidio dell’erede al trono e un tradimento della moglie, ma al più un omaggio al fratellastro quasi re e un riconoscimento del fatto che Hetepheres era ormai considerata la futura regina e la figlia di Khufu destinata a tramandare la linea dinastica.
-Kiya-
00giovedì 18 ottobre 2007 17:29
bene, direi che il mio prossimo passo sarà quello di approfondire il tuo punto di vista a riguardo, leggendo dell'argomento sul tuo libro ;)
-francis-
00giovedì 18 ottobre 2007 18:47
Ho sottoposto la questione all'amico Daniele, egittologo, e studioso del periodo amarniano, e mi ha così sinteticamente risposto:

Non sembra necessario collegare le due riforme, tanto più che quella Amarniana è molto più marcata. (Che senso ha rilevare che entrambe le riforme hanno inizio (?) nel V anno?). C'è così scarsa documentazione, che un'ipotesi così, per quanto affascinante, mi sembra azzardata. Per non parlare di Zahi Hawass...

Akhenaton67
00giovedì 18 ottobre 2007 21:10
Wow, siete semplicemente grandi!!!
-Kiya-
00giovedì 18 ottobre 2007 21:22
Re: Re:
-Kiya-, 18/10/2007 14.55:


Ciò che non mi sento di escludere è invece la possibilità, in parte già concreta, che ogni sovrano portasse con sè, al momento dell'investitura, un proprio culto.
Non so se riuscirò ad esser chiara, nel tentativo di spiegare il mio pensiero. Cercherò di farlo comunque.
In sostanza: sappiamo che la religione egizia è un "agglomerato" di culti originariamente tribali. Possiamo supporre che ogni città presente sul territorio ha sì abbracciato una religione "comune", pur mantenendo però strascichi di quella che la caratterizzavano prima dell'unificazione. Così ci si spiega, ad esempio, il culto di Bastet a Bubastis, quello di Amon a Tebe, quello di Ra ad Eliopoli, quello di Sobek a Komombo e così a seguire.
Non risulta difficile considerare quindi che un sovrano, dopo l'investitura, fosse portato ad elevare il culto della sua città di origine (o comunque quello a lui prediletto) al di sopra di quelli supportati dai suoi predecessori.
Con la XVIII dinastia, abbiamo assistito a un numeroso susseguirsi di sovrani che veneravano Amon. Trattandosi di sovrani Tebani, non è poi così incomprensibile del resto.
Tuttavia ad un certo punto, arriva Amenhotep IV/Akhenaton, che stravolge completamente (in un lasso di tempo più o meno breve) tutto quanto prima di lui abbracciato e rivolge la sua attenzione all'Aton.
Ciò, naturalmente, dagli studiosi di ogni tempo viene interpretato come un'azione esclusiva, eccezionale, al punto da definirla "eresia".
Il succo del mio discorso è questo: basandomi anche su quanto sto leggendo nel volume di Hawass, credo si possano trovare i presupposti per affermare che il comportamento adottato da Akhenaton non fosse poi così anomalo per quei tempi. Estrapolandolo da un contesto più globale, certo si tratta di un cambiamento radicale, di una vera rivoluzione, quindi gli è stato attribuito un certo rilievo.
Ma se invece tale rilievo fosse giustificabile con una maggiore disponibilità di informazioni su quel periodo, piuttosto che su altri eventi similari precedenti? Se esistettero anche altri cambiamenti radicali, di pari portata, andati perduti, sepolti sotto le sabbie del tempo?



appurato quello che è il vostro pensiero a riguardo da quanto più o meno espresso da Hawass, cosa ne pensate di quanto ho qui sopra estrapolato?


antonio crasto
00venerdì 19 ottobre 2007 09:37
E’ mio parere che nei vari centri religiosi associati alle differenti culture del predinastico si siano sviluppate alcune cosmogonie, che vedevano la creazione del mondo in modo differente e da parte di un dio creatore che ovviamente aveva diverso nome: Ptah nella regione di Menphi (Basso Egitto), Khnum in quella di Waset (Alto Egitto).
Io ritengo possibile che in un certo momento del predinastico si sia voluto cercare un’unificazione delle cosmogonie creando una nuova visione della creazione, quella del demiurgo Atum.
La coppia di figli, Shu e Tefnut, avrebbe rappresentato i due elementi principali del creato, arie e umidità, mentre la coppia di nipoti, Geb e Nut, avrebbe rappresentato la Terra e il Cielo.
E’ molto probabile che in una seconda fase sia stata creata una discendenza divina, così da portare nella nuova religione un aspetto morale fondamentale per tenere unito il popolo egizio.
Nacquero così i figli di Geb e Nut: Osiride, Seth, Iside e Nefthy. Fu quindi ipotizzata l’uccisione di Osiride da parte di Seth e la nascita miracolosa di Horus, figlio di Iside e della mummia Osiride.
Questo mito aveva per me una valenza allegorica, ma per il popolo la storiella aveva una valenza morale, il trionfo del bene sul male.

Detto questo dobbiamo sottolineare che i vari centri sacerdotali non rinunciarono alle vecchie credenze, per cui la nuova cosmogonia di Atum non sostituì quelle precedenti, ma si affiancò ad esse.

Fu deciso allora di creare una “divinità” che rappresentasse in modo univoco il Creatore, il quale come in molte religioni non poteva essere né nominato né rappresentato. Fu così creata la teofania Ra (Il Sole), la più alta manifestazione del Creatore, senza il quale non sarebbe stata possibile la vita sulla Terra.

Ovviamente furono considerati altri importanti aspetti del divino e così nacquero delle divinità protettrici delle varie città: Min, dio della fertilità, nella regione di Ombos, Montu, dio della guerra, nella regione di Waset, Hathor, dea della musica, nella regione di Denderah, Thot, dio della scienza, nella regione di Ermopolis, ecc.

Questa ingarbugliata situazione religiosa non deve stupire più di tanto. Sotto certi aspetti è la situazione di varie religioni attuali. A un dio creatore sono stati affiancate divinità collaterali e vari santi, così da dare al popolo vari protettori e intermediari col dio creatore.

Nella descrizione della situazione religiosa ho lasciato volutamente da parte Amon / Amen, il dio di Waset, sorto per incanto all’inizio del Medio Regno.
E’ mio parere che con questa nuova divinità si sia voluto venerare nell’Alto Egitto una teofania in contrapposizione di quella del Basso Egitto, Ra.
L’occasione sarebbe stata il passaggio zodiacale dall’Era del Toro a quella dell’Ariete e così i sacerdoti di Waset crearono il dio dalla testa di ariete. Venne affermato che Amon fosse nascosto nelle regioni dove nasce il Nilo e che fu portato a Waset proprio dalle acque del sacro fiume. Amon non sostituì però la teofania Ra e sincreticamente divenne Amon-Ra.

Per tornare alla problematica esposta da Kiya, mi sembra comprensibile che ogni faraone abbia privilegiato i centri sacerdotali della città di origine o comunque quelli che avevano contribuito alla loro incoronazione. E’ il caso dei privilegi acquistati dal clero di Iwnw con i faraoni della V dinastia e da quello di Amon in occasione delle incoronazioni di Hatshepsut, Thutmose III e Amenhotep III.

Il caso di Khufu sembra differente. Come gia detto ci fu forse uno scontro fra il sovrano e il clero di Menphy a causa della decisione di iniziare i lavori a Giza, quasi sicuramente area sacra sotto la giurisdizione del clero di Menphi.
Egli decise quindi di dare importanza maggiore importanza al clero di Iwnw, arrivando a dedicare gli ultimo figli a Ra.
E’ evidente che non si può parlare di una rivoluzione religiosa, ma solo di beghe politiche-religiose.

Anche il caso di Akhenaton potrebbe aver trovato ispirazione in beghe politico-religiose fra la casa reale e il clero di Amon. Tutto nacque forse dalla pretesa di Amenhotep III di essere guarito dal suo padre celeste. Il miracolo non si verificò e il sovrano dovette ricorrere all’intercessione di Sekhmet e della divinità di Ninive, Ishtar.

Akhenaton era stato indottrinato a Iwnw e quindi era portato a venerare Ra e il suo disco Aton. La sua ricerca quasi disperata del disco solare fu molto probabilmente causata da motivi contingenti. Le eruzioni continue del vulcano di Thera stavano oscurando il cielo, creando piccole variazioni climatiche e determinando una importante emergenza sanitaria.
Il culto del disco, Aton, può essere visto pertanto come una preghiera al dio Creatore per far cessare le disgrazie sulla Terra e ridare vita e prosperità all’Egitto. Ovviamente Akhenaton si assunse la responsabilità di essere l’unico intermediario col Creatore, arrivando a delle esagerazioni che sicuramente furono viste come una grave eresia.
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