Corredi funerari: Cucchiaio

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-Kiya-
00domenica 27 luglio 2008 23:15
Continuando sull'argomento relativo ai corredi funerari, vorrei sottoporre alla vostra attenzione un altro oggetto che è ricorrente nei corredi funerari Egizi.
Si tratta dei cosiddetti "cucchiai per cosmetici", i quali forse potrebbero racchiudere un significato assai più profondo che non fosse quello di essere utilizzati per il make-up.
Ne propongo alcuni esemplari, ognuno splendido a suo modo, non c'è che dire:


donna con oca



donna con loti e oche



donna con gazzella






donna con vaso per acqua e loti



Tiet - Nodo di Iside


In ognuno degli esemplari proposti vi sono elementi ricorrenti: una figura femminile e un richiamo alla rinascita/rigenerazione e proprio su questi elementi alcuni anni fa Arielle Kozloff, membro dell'American Research Center in Egypt, basò la sua teoria, tesa a screditare quanto ritenuto fosse l'impiego del cucchiaio e volta invece a rivalutare il suo valore simbolico.

Le ricerche condotte a riguardo hanno suggerito alla dott.ssa Kozloff che i cucchiai non fossero impiegati per la cosmesi e avallò tale affermazione confermando che solo in un unico caso, su circa 100 esemplari analizzati, fosse stato possibile identificate tracce di resine, mentre in tutti gli altri non rilevò assolutamente nulla. Rilevò inoltre che tutti gli esemplari erano caratterizzati da una grande leggerezza e fragilità, caratteristica, quest'ultima, che certo si scontrava con quanto affermato in merito all'impiego dell'oggetto. Sarebbe, insomma, risultato impossibile riuscire a impiegarne uno senza romperlo con una certa facilità.

Tutto ciò detto, veniamo al punto: secondo la studiosa le donne che fanno parte integrante dei cucchiai altro non rappresenterebbero che la dea Nut e rispondevano all'uso di offrire acqua al defunto. Nut, ancora una volta questa dea, che in più di un'occasione troviamo nelle tombe rappresentata da un Sicomoro, o accanto ad essso, immortalata proprio mentre offre libagioni al defunto.
In questo si troverebbe anche spiegazione al fatto che in larga parte essi risultino forgiati nel legno (richiamo al sicomoro?), sebbene non manchino anche esemplari prodotti con altri materiali, e soprattutto perchè il richiamo ad elementi acquatici o rigenerativi sia comunque sempre presente.
Hatshepsut76
00lunedì 28 luglio 2008 09:22
Re:
Questi cucchiai sono bellissimi!!

-Kiya-, 27/07/2008 23.15:

Tutto ciò detto, veniamo al punto: secondo la studiosa le donne che fanno parte integrante dei cucchiai altro non rappresenterebbero che la dea Nut e rispondevano all'uso di offrire acqua al defunto. Nut, ancora una volta questa dea, che in più di un'occasione troviamo nelle tombe rappresentata da un Sicomoro, o accanto ad essso, immortalata proprio mentre offre libagioni al defunto.



Nut offrente l'acqua, mi rimanda ad una delle due immagini che avevi inserito nell'altra discussione...


roberta.maat
00lunedì 28 luglio 2008 12:59
Aggiungo un'altra figura delicatissima,con i particolari, risalente all'epoca di Amenophis III di provenienza sconosciuta.







Hatshepsut76
00lunedì 28 luglio 2008 13:15
è semplicemente meravigliosa, Roberta!
-Kiya-
00lunedì 28 luglio 2008 20:47
Bellisimi dettagli, Roby [SM=x822713]

ma, ditemi:

siete più per l'impiego cosmetico o per la toria proposta dalla dott.ssa Kosloff?
roberta.maat
00lunedì 28 luglio 2008 21:03
Ho sempre pensato che troppi oggetti vengono identificati come "porta cosmetici", però ritengo che, date le condizioni climatiche del posto, il problema di proteggersi dal forte riverbero del sole e curare le conseguenze di una esposizione alla luce violenta, fosse talmente prioritario da imporre abitudini che oggi ci sembrano strane.
Quindi olii, cajal, malachite sciolta nei grassi, unguenti medicamentosi, sicuramente erano una forte necessità per cui gli oggetti atti a contenerli dovevano essere comunissimi e di tante fogge diverse a seconda del ceto sociale, delle mode, e del tipo di contenuto.
-Kiya-
00lunedì 28 luglio 2008 21:07
vero,certo. Però mi chiedo:

se, in tal caso, si trattasse effettivamente di oggetti relativi all'ambito cosmetico, ve ne sarebbero state trovate tracce sulla loro superficie, no?
del resto sappiamo che il defunto portava con sè tutti gli oggetti più cari, utilizzati in vita, e che sarebbero tornati certammente utili nella nuova esistenza, quindi non penso che venissero forgiati monili e utensili appositamente e quindi sostanzialmente intonsi. O forse sì?
roberta.maat
00lunedì 28 luglio 2008 21:17
Beh.....metteremmo un piatto sporco in un luogo sacro ? forse sì ma solo nel caso in cui un'espresso desiderio del caro estinto ci facesse sentire in obbligo......negli altri casi gli oggetti credo venissero "riposti" o intonsi o come nuovi, d'altra parte il dubbio sul loro utilizzo lo abbiamo noi a tremila anni di distanza, non certo loro che si sono occupati della sepoltura. [SM=g999103]
E' possibile che le piccole anfore sigillate o le piccole bottiglie contessero ciò che poi era usato nella consuetudine con gli strani e bellissimi cucchiai. [SM=g999100]
-Kiya-
00lunedì 28 luglio 2008 21:23
no, certo non un oggetto sporco.
Ma il legno è poroso per natura e credo che ne assorbirebbe comunque tracce che, con le opportune analisi chimiche, sarebbero rilevate.
roberta.maat
00lunedì 28 luglio 2008 21:31
Sicuro quello che dici, ma siamo certi che tutti i cucchiai ritrovati siano stati analizzati con strumentazioni sofisticate ?
Forse qualcuno sì ma altri no......e poi altri magari erano proprio nuovi.
Hatshepsut76
00lunedì 28 luglio 2008 21:38
Re:
sai Kiya, indubbiamente la tesi della d.ssa Kosloff mi sembra alquanto stuzzicante... Sarebbe la seconda volta, in questo caso, che ci ritroveremmo con Nut portatrice di acqua, e comincio a credere che potrebbe anche essere (stato) possibile...

Per quanto riguarda la tua ipotesi, dando per assodato che il defunto portava con sé gli oggetti più cari, che significa

-Kiya-, 28/07/2008 21.07:

quindi non penso che venissero forgiati monili e utensili appositamente e quindi sostanzialmente intonsi. O forse sì?






-Kiya-
00lunedì 28 luglio 2008 21:38
so che vi sono delle pubblicazioni in proposito, probabilmente pubblcate dall'ARCE. Cercherò di individuarne l'origine e, qualora fosse possibile, di consultarle per saperne di più.
Delle analisi sono state condotte, ma non si chiarisce quali. La dott.ssa Kosloff afferma di averne presi in esame "dozzine, praticamente centinaia" e quello con la figura femminile e la testa d'oca (che la studiosa identificherebbe con Geb) è stato il primo.
iset83
00lunedì 28 luglio 2008 22:32
Nulla togliendo alla dottoressa Kozloff che sicuramente ha basato i suoi studi su dati analitici riconosciuti validi, ritengo comunque che tali oggetti siano stati forgiati ex novo per il corredo funebre. Certo non tutti, come mi sembra abbia riferito anche la dottoressa, e questo spiegherebbe perché tracce di cosmetici sono state rilevate solo su alcuni cucchiai.
Per quel che riguarda l'aspetto magico/religioso è probabile, come dite voi, che la dea Nut avesse un qualche legame con la cosmesi ( come Himothep con la medicina ) che magari noi non conosciamo.
-Kiya-
00lunedì 28 luglio 2008 23:11
Re: Re:
Hatshepsut76, 28/07/2008 21.38:


Per quanto riguarda la tua ipotesi, dando per assodato che il defunto portava con sé gli oggetti più cari, che significa

-Kiya-, 28/07/2008 21.07:

quindi non penso che venissero forgiati monili e utensili appositamente e quindi sostanzialmente intonsi. O forse sì?









intendevo dire che, se davvero erano gli oggetti cari al defunto quelli che lo accompagnavano nella tomba, probabilmente dovremmo escludere che ne venissero inseriti di nuovi, che non gli fossero già appartenuti in vita. E ne chiedevo conferma ;)


Hatshepsut76
00lunedì 28 luglio 2008 23:14
ah ok, tutto chiaro! Beh sì in effetti sarebbe stato strano...
(DedaloNur)
00martedì 29 luglio 2008 09:43
stupendi!
premetto che purtroppo conosco poco o nulla dei rituali egiziani di inumazione e sepoltura.
però mi è venuto subito in mente di associare il cucchiaio al cratere dei vulcani che secondo la tradizione egiziana passata anche in altre culture, eran le porte dell'Inferno, o meglio dell'al di là.

se poi sto dicendo castronerie ditemelo pure..non m'offendo...

ricordo comunque che il cucchiaio è un oggetto sacro a Demetra come il falcetto. Anche in altre culture religiose il cucchiaio è collegato a riti di fertilità e rigenerazione.
ciao
[SM=g999103]
-Kiya-
00martedì 29 luglio 2008 10:13

mi è venuto subito in mente di associare il cucchiaio al cratere dei vulcani che secondo la tradizione egiziana passata anche in altre culture, eran le porte dell'Inferno, o meglio dell'al di là.



Non mi risulta che vi siano, nella concezione egiziana, riferimenti a vulcani e a crateri atti a rappresentare la porta degli Inferi.

Già di per sè il concetto di "inferi" è alquanto estraneo nella cultura Egizia... quindi parlerei in ogni caso, effettivamente, di Aldilà, di Duat, che però non sono da confondere con il concetto di "inferno". Il defunto, se era giustificato, ovvero se il suo cuore non superava il peso della Piuma di Maat, poteva procedere verso la nuova vita, difersamente veniva divorato da Tammit e cessava definitivamente di esistere.


sapresti indicarmi la fonte da cui hai attinto quanto indicato?
roberta.maat
00martedì 29 luglio 2008 13:13
Non esiste, a mio parere, una identificazione inferno-fuoco-vulcano nelle cultura egizia.....mi pare che l'unico fuoco sia l'ardore del sole nelle desolate terre desertiche e anche Seth sebbene rosso non ha compiti ignei punitivi. Poi mi pare che i vulcani non siano mai citati, anche a voler pensare che avessero capito l'esplosione di Thera non ho mai sentito di associazioni a vulcani, se ce ne sono mi piacerebbe conoscerle.
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