Berlino: Hawass reclama "ufficialmente" il Busto di Nefertiti

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-Kiya-
00martedì 20 ottobre 2009 23:45
Le virgolette sono d'obbligo, poichè, nonostante la questione sia dibattuta da tempo, al momento non è possibile affermare che lo SCA abbia assunto una posizione ufficiale in proposito.
Tuttavia, nei giorni scorsi, proprio durante i festeggiamenti per la riapertura del Neues Museum di Berlino, Hawass è tornato all'attacco, rilasciando interviste pubbliche in cui sottolinea nuovamente le sue intenzioni di scandagliare in maniera approfondita l'intera vicenda, a seguito della quale il busto della Regina si è trovato a Berlino. Con questa intenzione sembra sia stata avviata un'inchiesta ufficiale, ma in proposito le informazioni restano ancora discordanti.

E', infatti, di qualche giorno fa l'ennesima intervista rilasciata dal Segretario dello SCA, pubblicata questa volta sul sito ufficiale della rivista Spiegel, con la quale si rendono note le intenzioni di procedere, non senza prima aver accertato i fatti. Hawass, nella stessa, sottolinea che alcuni mesi fa ha personalmente scritto ai responsabili del Museo Berlinese, chiedendo collaborazione nel ricostruire gli eventi riguardanti il busto e il suo trasferimento dal luogo di ritrovamento, alle sale del Museo tedesco. Richiesta che finora non ha avuto repliche, autorizzando Hawass ad alimentare il sospetto che Berlino abbia qualcosa da nascondere a riguardo delle azioni di Borchardt. A causa del reiterato silenzio da parte tedesca, Hawass ha ritenuto di non dover accettare l'invito inoltratogli per presenziare alla cerimonia di riapertura del Museo.
A questo punto il Segretario dello SCA sembra seriamente intenzionato a procedere e scoprire se i reperti Amarniani conservati a Berlino, soprattutto il busto, sono stati oggetto di transazione lecita. Se questo sarà dimostrabile, Hawass si dice disposto a rinunciare alla restituzione. L'Egitto, tuttavia, nutre il forte sospetto che sia andata diversamente e che i reperti in questione abbiano lasciato il Paese d'origine con l'inganno.










Merytaton62
00mercoledì 21 ottobre 2009 10:34
Sono piuttosto pessimista riguardo alla possibilità di risalire alla verità...sono trascorsi troppi anni!Nefertiti rimarrà a Berlino...
-Kiya-
00mercoledì 21 ottobre 2009 21:08
La polemica che circonda la pretesa di restituzione si fa sempre più accesa e trascende dal puro ambito dell'Archeologia, per sfociare in questione politica, come mostra il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Riformista:


Perché Nefertiti deve rimanere in Germania
da Il Riformista di Francesco Bonami

CONTESE. L'Egitto rivuole indietro il busto della regina. Una richiesta assurda. Le leggi del passato non sono applicabili al mondo di oggi. E rispettare la storia, con le sue ingiustizie, è necessario per preservare la memoria. Il Neues Museum nel centro di Berlino era un rudere più simile al Partenone che a un edificio neoclassico riconosciuto dall’Unesco come parte del patrimonio culturale del mondo. Mezzo distrutto dalla Guerra, dall’incuranza del governo comunista della Germania Orientale e infine dalla mezza bancarotta della città di Berlino, è stato finalmente riaperto dal Cancelliere tedesco Markel dopo un intervento dell’architetto britannico David Chipperfield e 233 milioni di euro di spesa. Star dell’evento il busto in pietra dipinta, vecchio 300 anni, della regina egiziana Nefertiti. Questo capolavoro fu portato in Germania nel 1913. Peccato che il governo egiziano adesso lo vuole indietro sciupando la festa a tedeschi. Il responsabile delle antichità egiziane Zahi Hawass ha dichiarato che è stata aperta un'inchiesta per capire se il reperto fu esportato illegalmente. I tedeschi, più precisi degli egiziani, pare abbiano ancora un pezzo di carta che descrive la transazione fra l’archeologo Ludwig Borchardt che aveva scavato il pezzo nel 1912 e un funzionario egiziano. Tuttavia il caso, che non è il primo e non sarà l’ultimo, basti pensare ai marmi del Partenone del British Museum o ad altri reperti egizi al Louvre che il Cairo ha chiesto indietro.La domanda è sempre la stessa: «È possibile applicare ad oggetti usciti dal loro paese originale secoli prima leggi che un tempo non esistevano?». Se la risposta è sì, allora anche Versailles dovrebbe rendere le Nozze di Cana del Veronese a Venezia, ma sappiamo che questo è improbabile. Spesso queste rivendicazioni nascondono vendette che poco hanno a che fare con l’arte e la cultura. Il caso di Nefertiti sembra dipendere dal fatto che poche settimane fa il ministro della cultura egiziano Faruq Hosni ha subito l’affronto di non essere stato eletto direttore Generale dell’Unesco dopo che era venuta fuori la sua dichiarazione al Parlamento di casa di volersi prendere carico personalmente del rogo di tutti i libri israeliani presenti nelle biblioteche del paese. Un'affermazione poco diplomatica che certo non si addice ad un'organizzazione come l’Unesco che protegge e non minaccia la cultura di qualsiasi paese.La razionalità, ovviamente, non sembra essere una delle caratteristiche più diffuse in certe zone del mondo. Così, ecco arrivare la minaccia al governo tedesco. Una minaccia che nasconde altri ricatti sicuramente di natura strategica ed economica. Cedere però a queste richieste può essere pericolossisimo, perché scoperchia una scatola di vermi senza fondo. Domani potrebbero saltare fuori gli eredi dello scultore che ha fatto i Bronzi di Riace ad esigerne la restituzione, oppure una carta di qualche armatore greco che si avvale della proprietà della Vittoria di Samotracia al Louvre. Il governo di Atene potrebbe fare causa per danni a quello turco, perché aveva trasformato alla fine del ‘600 proprio il Partenone in un deposito di munizioni bombardato dai veneziani che assediavano l’Acropoli e ridotto nello stato che oggi ammiriamo. I turchi possono però rivalersi sul comune di Venezia. Tornando a Nefertiti, parlare di transazioni legali o illegali avvenute quasi un secolo fa sembra ridicolo. Di cosa può essere accusato il segretario della Compagnia Orientale Tedesca che concluse l’affare? D’incauto acquisto come nel caso di un motorino rubato?La Storia, purtroppo, è ricolma d’ingiustizie commesse in epoche dove il concetto di legalità era molto vago, pensare di poterle correggere adesso è illusorio e anche ipocrita. La stessa storia dell’antico Egitto è costruita su violenze e ingiustizie. Vogliamo per questo distruggere le piramidi perché nel costruirla sono morti migliaia di schiavi? L’idea del ministro della cultura di Mubarak di bruciare i libri israeliani non è forse un'idea assurda e ingiusta? La Storia è anche memoria di fatti e misfatti. Rispettare entro certi limiti la Storia vuol dire rispettare anche la memoria dei crimini che l’umanità ha commesso contro se stessa. Azzerare la Storia quindi significa anche rischiare di azzerare la memoria. Non si possono distruggere le Piramidi o bruciare i libri delle altre culture per lo stesso motivo che il campo di concentramento di Auschwitz non è stato abbattuto, ma è diventato un monumento alla memoria di uno dei più atroci crimini commessi contro il genere umano. Faruq Hosni con la sua sparata al parlamento del Cairo ha involontariamente spiegato al mondo il perché il busto di Nefertiti deve rimanere a Berlino. Un libro non è meno importante di una scultura.


-Kiya-
00mercoledì 4 novembre 2009 22:06
Il prossimo 8 dicembre è la data prescelta per un vero e proprio Summit, al Cairo, durante il quale il Direttore del Neues Museum di Berlino e Zahi Hawass si contenderanno il busto di Nefertiti, a suon di recriminazioni.

Hawass ha già anticipato che sarebbe in possesso di documentazione attestante il modo illecito con cui il busto è stato fatto uscire dall'Egitto, ivi compresa una lista dei reperti compilata in funzione della spartizione degli stessi, in cui non comparirebbe alcun riferimento al busto della Regina.
Per contro, il rappresentante del Neues Museum ha reso noto che porterà con sè, in occasione dell'incontro, documentazione che non pone dubbi sulla legalità del possesso.

Si prospetta un dibattito infuocato....






ACUSinpw
00giovedì 5 novembre 2009 14:26
C'è del vero in quello che sta scritto nell'articolo quotato.
Per quanto possa essere stato illegalmente sottratto all'Egitto il busto di Nefertiti, così è anche per la stragrande maggioranza dei reperti che si trovano ora nei vari musei del mondo.
-Kiya-
00giovedì 5 novembre 2009 14:46
"La legge non ammette ignoranza". Ce lo sentiamo ripetere in continuazione e non credo che valga soltanto per il nostro Paese.
Ora, volendo supporre che effettivamente Borchardt abbia agito con premeditazione e che abbia architettato di "camuffare" il busto sotto altri reperti, affinchè potesse passare inosservato al momento della spartizione degli oggetti rinvenuti durante gli scavi (ricordo, infatti, che all'epoca in cui si svolsero i fatti, l'unico vincolo stabilito era l'obbligo di dividere equamente il prodotto degli scavi), la responsabilità di Gustave Lefebvre (incaricato dell'esame dei reperti) per aver agito in nome dell'Egitto in modo estremamente superficiale, non dovrebbe avere un certo peso su tutta la vicenda?
-Kiya-
00domenica 22 novembre 2009 15:18
Forse dovremmo cominciare a ritenere che Hawass sia un essere superiore, un eletto e che, in quanto tale, possegga il dono dell'ubiquità...

Apprendo ora, da un articolo pubblicato sull'Heritage Key, che il nostro l'8 dicembre sarà in visita al British Museum, dove terrà una lettura promozionale per l'uscita del suo ultimo libro, dal titolo "Dr Hawass' 'A Secret Voyage' chronicles his adventures as Egyptologist".

Che, a forza di aver a che fare con il DNA, abbia scelto di farsi clonare?!
roberta.maat
00domenica 22 novembre 2009 23:05
Re:
-Kiya-, 22/11/2009 15.18:

Forse dovremmo cominciare a ritenere che Hawass sia un essere superiore, un eletto e che, in quanto tale, possegga il dono dell'ubiquità...

Apprendo ora, da un articolo pubblicato sull'Heritage Key, che il nostro l'8 dicembre sarà in visita al British Museum, dove terrà una lettura promozionale per l'uscita del suo ultimo libro, dal titolo "Dr Hawass' 'A Secret Voyage' chronicles his adventures as Egyptologist".

Che, a forza di aver a che fare con il DNA, abbia scelto di farsi clonare?!



[SM=x822752]


-Kiya-
00lunedì 23 novembre 2009 23:59
La notizia della Lettura al British Museum è stata ufficialmente confermata sul sito di Hawass, per l'8 dicembre.

Ciò significa che quella relativa all'incontro con la rappresentativa tedesca del Museo di Berlino non è attendibile:

www.drhawass.com/events/british-museum-lecture-0
ACUSinpw
00mercoledì 25 novembre 2009 00:52
Re:
-Kiya-, 22/11/2009 15.18:

Forse dovremmo cominciare a ritenere che Hawass sia un essere superiore, un eletto e che, in quanto tale, possegga il dono dell'ubiquità...

Apprendo ora, da un articolo pubblicato sull'Heritage Key, che il nostro l'8 dicembre sarà in visita al British Museum, dove terrà una lettura promozionale per l'uscita del suo ultimo libro, dal titolo "Dr Hawass' 'A Secret Voyage' chronicles his adventures as Egyptologist".

Che, a forza di aver a che fare con il DNA, abbia scelto di farsi clonare?!



Magari il Summit è di mattina presto e la lettura è di sera :D [SM=x822726]

-Kiya-
00giovedì 3 dicembre 2009 14:21
Il summit per il dibattito relativo al busto di Nefertiti è stato posticipato al prossimo 20 dicembre.
EGIZIA72
00lunedì 21 dicembre 2009 15:57
AGI/REUTERS) - Il Cairo, 21 dic. - L'Egitto non si arrende a quasi 80 anni di rifiuti e chiedera' ufficialmente la restituzione del celebre busto della regina Nefertiti, del 1.400 Avanti Cristo, esposto nel museo Neues Museo di Berlino.
Lo ha annunciato il capo del Consiglio supremo delle antichita' egiziane, Zahi Hawass. Secondo Hawass il busto policromo, scoperto nel 1912 dall'archeologo tedesco Ludwig Borchardt, fu trafugato spacciandolo per un reperto di scarsa importanza .

www.agi.it/rubriche/ultime-notizie-page/200912210700-cro-rom0002-egitto_il_cairo_vuole_indietro_nefertiti_dalla_...
-Kiya-
00lunedì 21 dicembre 2009 17:14
A seguito del meeting tenutosi ieri tra Hawass e il direttore del Museo Egizio di Berlino, Dr. Friederike Seyfried, il Segretario dello SCA ha deciso di agire formalmente per richiedere la restituzione del busto della Regina.

La decisione è stata presa dopo aver appurato che, stando a quanto effettivamente riportato dal documento di cui si è avuta notizia soltanto qualche mese fa, Borchardt avrebbe agito in modo eticamente scorretto per poter portare il busto fuori dall'Egitto.
Secondo i verbali dell'epoca, nello specifico secondo quanto si apprende da un Protocollo firmato da ambo le parti, il busto sarebbe stato denunciato dallo scopritore, al momento della supervisione di Lefebvre, come un reperto di gesso raffigurante una principessa Amarniana. Per contro, nel diario di Borchardt si parla chiaramente di un busto calcareo riproducente Nefertiti.

Tirando le conclusioni, sembrerebbe evidente che Borchardt, ben conscio di quello che aveva tra le mani, abbia inteso raggirare le autorità Egiziane con l'intento di appropriarsi del prezioso reperto.
Purtroppo in tutta la vicenda vi è da considerare anche la superficiale condotta di Lefebvre, il quale non si è dato la pena di verificare l'attendibilità delle informazioni fornite dalla controparte.

Tuttavia, Hawass non intende sorvolare sulla questione, com'era ovvio, rimarcando sull'evidenza dei fatti che comprovano che la Germania si sia impossessata del Busto in modo indebito ed ha avviato, in via ufficiale, le pratiche per richiederne la restituzione.
Themistoklis
00martedì 22 dicembre 2009 02:24
Temo che non tornerà a casa tanto facilmente...
emilioraffaele
00martedì 22 dicembre 2009 07:51
Sarà molto difficile, sicuramente comincia una battaglia (per modo di dire) senza esclusione di colpi. Io sono sempre stato d'accordo alla restituzione del busto all'Egitto. Anzi tutte le opere mirabili che abbiano un significato storico ed artistico, sottratte durante conflitti, campagne militari, o portate via con la compiacenza di funzionari del paese di origine, debbono essere restituite, almeno a partire dai tempi del bravo Napoleone.
EGIZIA72
00martedì 22 dicembre 2009 09:35
L'Egitto chiede alla Germania la restituzione del busto di Nefertiti
Dopo l’affaire col Louvre, l’Egitto continua la sua baldanzosa corsa alla richiesta di restituzione di manufatto artistico nei confronti dell’Europa. Sa come farsi rispettare, non c’è che dire.

Questa volta il governo egiziano ha richiesto alla Germania nientemeno che il busto-ritratto della regina Nefertiti. Il Comitato Nazionale Egiziano per le Opere d’arte trafugate ha individuato in uno scritto di Gustave Lefevre (incaricato di dividere fra la Germania e l’Egitto le tante scoperte di Ludwig Borchardt, l’archeologo che scoprì il busto nel 1912) il vizio che potrebbe dimostrare che l’Egitto ha ragione.

Il diario tratta - in cattiva fede - il busto come un semplice ritratto di principesse, non di regina e non di Nefertiti e non lo inventaria neanche come stucco dipinto, ma semplicemente come stucco. Staremo a vedere come andrà a finire la querelle, che dura dal 2007 (quando la Germania rifiutò il prestito del busto all’Egitto per la sua fragilità) ma oggi conosce le sue fasi più concitate.

www.artsblog.it/post/4730/legitto-chiede-alla-germania-la-restituzione-del-busto-di-n...

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