"Virus in valigia" dall'Egitto

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EGIZIA72
00venerdì 26 novembre 2010 15:32
Si chiama "Alkurma" e viene trasmesso da una zecca che vive nel paese del Nordafrica. A renderlo noto un gruppo di esperti intervenuti al IX Congresso
Bergamo, 24 novembre 2010 - Chikungunya, Alkhurma e Dengue sono i nomi esotici di alcune malattie infettive che da qualche anno stanno facendo capolino nel nostro Paese. Grazie al turismo diffuso e ai viaggi di rientro degli immigrati. A fare il punto su questi "virus in valigia" sono stati gli esperti riuniti mercoledì mattina a Roma per il IX congresso annuale della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

«L’Alkurma ha fatto la sua comparsa a Bergamo portata da due turisti di rientro dall’Egitto, ma la sua origine è l’Arabia Saudita - afferma Giuseppe Ippolito direttore scientifico dell’Istituto di malattie infettive "Lazzaro Spallanzani" di Roma - l’agente infettante era in una zecca che ha pizzicato i connazionali mentre erano in un mercato di cammelli».


«I casi di Dengue in Italia non sono più di 100 - prosegue Ippolito - e per quanto riguarda la Chikungunya, ad oggi, non ci sono infezioni sul territorio. Anche se ancora si ricordano i 250 casi scoppiati nel 2007 in Emilia Romagna». Altro ospite arrivato da lontano è stato nel periodo 2008-2009 il virus West Nile, che ha causato in Italia la comparsa di casi umani di encefalite.

«Il virus del Nilo occidentale arriva dall’Africa - spiega l’esperto - e si è mostrato capace di provocare casi di patologia nell’uomo nel Mediterraneo e in Europa orientale. Un altro patogeno è il flavivirus Usutu, di origine africana e attualmente in circolazione nel nostro Paese».


Secondo gli specialisti questi virus hanno una grande capacità di adattamento e sono in grado di mutare ed entrare nel circolo vitale degli insetti che veicolano l’infezione. «Anche per questo non vanno sottovalutati - afferma Evangelista Sagnelli, presidente della Simit -. Profilassi e attenzione devono essere le parola d’ordine di chi si reca in zone dove ci sono focolai di questi virus. Inoltre non si devono prendere sottogamba le escursioni nelle periferie delle grandi capitali di Paesi come l’India e la Cina, perchè proprio lì possono nascondersi i parassiti, magari non presenti nei lussuosi alberghi».


www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/2010/11/24/419546-virus_valigia_dall_egit...
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