In sintesi
Silvio Curto, del quale nelle scorse settimane l’Accademia delle Scienze ha celebrato il novantesimo compleanno, è senza dubbio uno dei più noti egittologi italiani. Leggere la storia della sua vita equivale a ripercorrere la storia dell’egittologia italiana del dopoguerra: l’incarico in Sovrintendenza, l’evoluzione del Museo Egizio di Torino, la titanica impresa del salvataggio dei templi di Abu Simbel.
E fu proprio per il suo contributo all’opera di salvataggio dei templi nubiani che il governo Egiziano donò al museo il tempio rupestre di Ellesija, uno dei pochissimi visibili al di fuori del territorio egiziano, un particolare del quale compare sulla copertina del libro.
Riccardo Manzini, che in più occasioni ha collaborato con il prof. Curto per i suoi studi di piramidologia, ha raccolto le sue confidenze, ne ha trascritto aneddoti e ricordi.
Il risultato è un libro agile, ricco di illustrazioni, immancabile nelle biblioteche di quanti sono appassionati del mondo egizio ed egittologico.