[Luxor] La Moschea nel Tempio

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pizia.
00martedì 8 febbraio 2011 01:04
Dentro al Tempio di Luxor è stata costruita la Moschea di Abu el Haggag.

La città non è mai stata abbandonata, ma ha vissuto alterne vicende, in cui si è visto l'abitato contrarsi ed espandersi, ma il luogo è sempre stato occupato con continuità fino dai tempi più antichi.
Durante l'epoca faraonica però, il centro principale sorgeva in prossimità del Tempio di Karnak, spostandosi verso sud nei secoli.

Con la chiusura dei templi egizi e il loro conseguente abbandono, si assiste ad un progressivo insabbiamento delle strutture, anche se, molto spesso, furono riutilizzati con funzioni analoghe oppure del tutto diverse.

Nei primi secoli della nostra era, il Tempio fu adattato per ospitare una chiesa copta, limitatamente alla parte sud, mentre presso i piloni di ingresso e i grandi cortili si ammassavano le abitazioni e altri edifici realizzati con materiali più deperibili: sono ancora visibili, scavati nei grandi blocchi di pietra, gli alloggiamenti per le teste delle travi di solaio ormai scomparse.

Durante il XIII secolo, nella parte orientale adiacente ai piloni, fu costruita una moschea, utlizzando parte delle strutture che ancora fuoriuscivano dalla sabbia.

Consiglio a tutti di visitarla, perché è molto bella e unica.


L'ingresso è rivolto ad est, verso la città
pizia.
00martedì 8 febbraio 2011 01:23
E' una grandissima emozione trovarsi faccia a faccia con i grandi capitelli delle colonne, vicinissimi alle trabeazioni in pietra coperte di geroglifici. Solo i restauratori possono arrivare così vicini ai soffitti, quando salgono sopra ai ponteggi...

pizia.
00martedì 8 febbraio 2011 18:28


Alla sera del giorno 2 Novembre 2010, circa all'ora della preghiera del tramonto, la mia amica egiziana mi ha portato alla moschea, perché non l'avevo mai vista dentro, ma solo da fuori, dal cortile del Tempio.
Ovviamente ero vestita in modo adeguato e ho chiesto il permesso prima di entrare nelle varie sale e prima di fare fotografie.
Il piano del pavimento è qualche metro sopra la piazza, perché risale appunto al periodo in cui le rovine erano coperte parzialmente dalla sabbia del deserto, quindi si accede per una scala, che porta ad una terrazza su cui sono stesi dei tappeti.
Qui bisogna levare le scarpe, molti le lasciano lì e si inginocchiano a pregare o si siedono sui tappeti, in parte riparati da un porticato, noi invece le portiamo appresso e la mia guida comincia a mostrarmi tutti gli ambienti, perché nel frattempo la preghiera è finita e molti escono.

Ci sono sale riservate alle donne e sale per gli uomini.
pizia.
00martedì 8 febbraio 2011 18:34
Il minareto è particolare: sembra un campanile, con la sua pianta quadrata, inoltre a metà altezza circa diventa rotonda, quasi una citazione del faro di Alessandria, antenato illustre di gran parte delle torri del mondo.
La sua architettura semplice, un po' rustica, è più vicina alle realizzazioni in mattoni di tipo medioevale, piuttosto che all'arte araba splendente di invetriature, lucide ceramiche e arabeschi.
Le modifiche necessarie alla nuova funzione di questa architettura si armonizzanto perfettamente con le superfici a blocchi di calcare, ancora provviste di geroglifici a colori, dell'età dinastica.



pizia.
00martedì 8 febbraio 2011 18:50

La ricchezza dell'arte araba comunque non manca, e si esprime soprattutto nei particolari: ecco una meravigliosa porta di legno, lavorata e traforata come una trina.
Questo particolare di giorno è poco apprezzabile, perché la foto tende ad appiattire il primo piano in controluce, ma di sera , con lo sfondo buio (e scusatemi, col flash [SM=x822735] [SM=g1619689] ), rende perfettamente l'eleganza del disegno, anche se non è questa la maniera in cui andrebbe vissuta.
[SM=x822741] Non so se mi sono spiegata bene, vabbe', insomma, il brise-soleil è fatto per il giorno, non per la notte.
Di notte l'effetto è garantito al contrario, cioé guardando da fuori le finestre si disegnano arabeschi di luce come quadri appesi alle facciate...
pizia.
00domenica 13 febbraio 2011 07:53
La sala principale ha un mihrab, quella nicchia nel muro fatta per indicare la qibla, cioè la direzione in cui si trova La Mecca, il verso in cui orientarsi al momento della preghiera.
Di fianco ecco il minbar in legno, una specie di pulpito con una edicola sulla cima, in questo caso molto alto, ma potrebbe avere anche solo tre gradini, dall'alto del quale, al venerdì, il giorno festivo dell'Islam, il khatib rivolge ai convenuti un discorso che può avere tema religioso o politico, può essere il commento ad un brano del Corano oppure una linea guida di comportamento etico.
Quella sera era stato celebrato un matrimonio e gli ultimi invitati stavano ancora parlando a gruppetti nella sala; la preghiera del tramonto era ormai terminata e così ho potuto anche io entrare a vedere da vicino.

pizia.
00domenica 13 febbraio 2011 07:58
Dalla porta lì dietro si accede alla terrazza tutta foderata di tappeti.
Guardando giù ecco il cortile del Tempio di Luxor, ancora animato dai turisti in visita.



Controcorrente
00domenica 13 febbraio 2011 09:13
Per me è e resterà un obbrobrio.
pizia.
00domenica 13 febbraio 2011 10:04
De gustibus, se non piace si pò anche non guardare [SM=g999099]
roberta.maat
00domenica 13 febbraio 2011 10:17
[SM=g999097] Pizia, se continui così rendi superflui i viaggi in Egitto.......... [SM=g999097] gli scatti che proponi sono sempre bellissimi e molto particolareggiati ! Ancora [SM=g999097] [SM=g999100]
Merytaton62
00domenica 13 febbraio 2011 11:26
Io, al contrario, adoro l'arte islamica . [SM=x822715]
Fa un po' specie pensare che un luogo di culto mussulmano sia immerso in un contesto pagano...induce a pensare che, in altri tempi, si fosse più tolleranti che al giorno d'oggi. [SM=g1361793]
-francis-
00domenica 13 febbraio 2011 13:50
La moschea non è un obbrobrio, ed anc'hio amo l'arte islamica Stupendo il museo islamico visitato al Cairo.
Diciamo che forse la parola obbrobrio può essere riferita al fatto di essere stata costruita su un tempio egizio, anche se ai tempi della sua costrzuine era completamente sommerso. Infatti su di esso addirittura esisteva la maison de France, poi abbattuta.
Lessi tempo fa che Zahi voleva abbattere la moschea, ma ovviamente i musulmani si sono rivoltati contro la decisione.
Poi non ne sentìì più parlare...
-francis-
00domenica 13 febbraio 2011 13:50
PS - Grazie Ivana per le bellissime foto. Credo che tu sia una delle poche occidentali che l'ha potuta visitare...
.Bata.
00domenica 13 febbraio 2011 14:08
Considerando che precedentemente l'inizio della costruzione del tempio esisteva già un luogo di culto e successivamente alla fine del regno d'Egitto fu sempre adorata a una qualche divinità finchè non venne eretta l'attuale piccola moschea (oggi affiancata sulla piazza da una più grande) possiamo considerare che sono più di 4000 anni che questo è un luogo sacro.

Anch'io ho potuto visitare l'interno della moschea, dietro quel pannello verde che si vede sopra la qibla sono nascosti i geroglifici con il nome di Ramses.
Il pannello è trasparente e permette, non senza difficoltà, di vedere le antiche scritture sulle travi del tempio.

Ciao, Bata.

P.S.: Non mi interesso di arte islamica ma il bello non può essere scambiato per obrobio.
Merytaton62
00domenica 13 febbraio 2011 16:10
Credo che "obrobrio" vada inteso come "elemento di diturbo". [SM=x822750] Io non condivido questo parere, però ad onor del vero c'era più di uno, all'interno della nostra comitiva, che la pensava così. [SM=x822731]
-Kiya-
00domenica 13 febbraio 2011 16:22
Ho già letto, in altri thread, interventi provenienti dal viandante che si definisce "Controcorrente".
Vorrei pertanto invitarlo a procedere con la regolare registrazione, tramite questa pagina:

freeforumzone.leonardo.it/regc.aspx?c=66845&f=66845

precisando fin d'ora che occorre semplicemente inserire un nick, una password e indicare una casella di posta che non comparirà in nessuna area pubblica, nella piena tutela della sua privacy.
pizia.
00domenica 13 febbraio 2011 18:00
Anche l'architettura islamica, come tutte le altre, ha prodotto esempi grandiosi, opere perfettamente finite e coerenti in ogni parte con i dettami di quell'arte, in cui si insegue un ideale di bello che strizza l'occhio alla perfezione, come se i nostri egizi avessero ragione a usare una parola sola -nefer- per definire bello e perfetto.
Chi come noi da molta importanza all'archeologia invece, ha una sensibilità diversa e trova il "bello" anche al di fuori della perfezione, e talvolta oserei dire anche della maat.
Poi ci sono le persone come me, che vagheggiano il ritorno alle origini e amano le cose semplici, tanto da essere portati ad apprezzare persino ciò che è molto rustico e quasi naif... però non sono l'unica al mondo, esiste una corrente di pensiero, applicabile anche all'architettura contemporanea, quella del terzo millennio, che approva questo tipo di estetica [SM=g999097]

Grazie a tutti per i complimenti, siete molto gentili, spero perdonerete anche quelle foto un po' mosse, ma ci tengo a mostrarvele, purtroppo non avevo il cavalletto e col buio non si vedeva bene lo schermino microscopico della macchina fotografica...

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