"Le Piramidi d'Egitto" di I.E.S Edwards

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pizia.
00venerdì 27 aprile 2007 19:55


Autore: I.E.S. Edwards
Titolo: Le Piramidi d’Egitto
Titolo originale: The Pyramids of Egypt
Editore: Il Saggiatore di Alberto Mondatori, Milano 1962; 1969
Informazioni: prima edizione Penguin Books Ltd. 1954 Harmondsworth, Middlesex
Traduzione: Cristina Brambilla
Pagg. 276



Dal risvolto della sovraccoperta:

“E fu costruita così questa piramide: prima di tutto a mo’ di gradinata, con una serie di ripiani, da alcuni chiamati ‘sporgenze’, da altri ‘basamenti d’altare’; poi, quando l’ebbero fatta in tal modo sollevarono le rimanenti pietre per mezzo di macchine formate di piccole travi, alzandole da terra fino al primo ripiano; ogni volta che le pietre arrivavano lassù le ponevano sopra un’altra macchina, già pronta sul ripiano e da questa venivano tirate sul piano successivo e su un’altra macchina. Sulla piramide è segnato in caratteri egiziani quanto fu speso in rafani, cipolle e aglio per i lavoratori, e, se ben ricordo quello che mi diceva l’interprete decifrando l’iscrizione, la somma spesa fu di 1600 talenti d’argento.”

Così narra il primo cronista delle piramidi, Erodono e già nelle sue parole si sente lo stupore e l’attonita meraviglia per quegli immani monumenti alle soglie del deserto.
Segni di potenza tra il rifiorire perenne della vegetazione e le sabbie spente da millenni, le Piramidi di Giza, Abu Roash, Abu Sir, Saqqara, Meidum, Illahun, sono ancora oggi tra i monumenti del passato più visitati.
Ma ancora oggi ci si domanda come e perché gli antichi re d’Egitto le eressero; ancora oggi si calcolano gli anni, i morti, le fatiche, che esse costarono.
Queste sono le principali domande a cui il volume di Edwards risponde, cercando nei testi delle piramidi e negli antichissimi documenti geroglifici rinvenuti nelle tombe, gli elementi delle risposte, e nei risultati degli scavi condotti nelle Piramidi e attorno ad esse gli stupefacenti ed elaborati calcoli progettati dai costruttori.
Affascinante è inoltre il racconto della quasi disperata lotta condotta fin dai tempi faraonici dai custodi delle Piramidi e i ladri di tombe, che non esitarono mai davanti a trabocchetti e maledizioni pur di carpire i tesori deposti accanto alle mummie dei sovrani.
La storia delle Piramidi diventa a un certo punto la storia delle sempre nuove trovate, degli accorgimenti degli ingegneri e dei re per eludere il pericolo dei violatori, e la tenace, epica quasi, avventura ripetuta per secoli da Egiziani, Arabi, Europei, per bui cunicoli e gallerie sotterranee.


Notizie sull’autore:

I.E.S. Edwards è nato a Londra nel 1909 e fu educato alla Merchant Taylors’ School e all’Università di Cambridge, dove si distinse per la sua particolare attitudine nelle discipline classiche e orientali.
Nel 1934 entrò a far parte della Sezione delle Antichità Egizie e Assire del British Museum.
Ha condotta scavi in Egitto e Sudan con la Egypt Exploration Society; durante la guerra fu addetto alle ambasciate britanniche al Cairo e a Baghdad.
Eletto membro della Society of Antiquaries nel 1942, fu poi nominato professore di Egittologia alla Brown University, Rhode Island, Stati Uniti.
Ha pubblicato un volume di trascrizioni da geroglifici e numerosi articoli di soggetto egittologico su riviste specializzate.


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[Modificato da pizia. 27/04/2007 20.00]

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[Modificato da Hatshepsut76 27/04/2007 20.33]

pizia.
00venerdì 27 aprile 2007 19:57
Il mio commento:

Un libro fondamentale nell’accostarsi allo studio delle piramidi, ovviamente con i limiti dovuti all’epoca della sua edizione.
Allora non era facile come adesso procurarsi le informazioni necessarie su questi monumenti, essendo, la fotografia e l’informazione, legate ai canali canonici della carta stampata.
Così forse un disegno varrebbe più di mille parole in certi contesti, si veda ad esempio la lunga descrizione del complesso di Djoser.
Le informazioni contenute nel libro sono comunque tutt’ora valide, anche perché Edwards non lascia molto spazio alle ipotesi e alle congetture, ma si limita a dare brevi spiegazioni di alcuni fatti, esponendo il proprio parere e quello di altri famosi egittologi in quei casi in cui tali spiegazioni risultano logiche e comunemente accettate.
Bisogna d’altra parte tener presente che dal 1954, anno della prima edizione, molte cose sono cambiate e parecchie scoperte, di peso non trascurabile, si sono aggiunte al patrimonio di conoscenze su questo argomento, quindi è naturale trovare disaccordo fra alcune delle notizie riportate e altre, attinte da altri libri altrettanto degni di fiducia.
In particolare la questione della piramide di Medium e della piramide a due pendenze di Dashur: forse al tempo della composizione di questo libro non era ancora molto chiara la successione in cui vennero costruite le maggiori piramidi egizie, forse le argomentazioni portate da chi oggi vorrebbe aver messo la parola fine a questo problema non sono pianamente condivise all’unanimità, certo è che dal punto di vista di questa trattazione non risulta fondamentale che l’una sia stata realizzata prima dell’altra o vice versa, lasciamo dunque l’approfondimento della cronologia agli specialisti che di ciò si occupano.


P.S. Scusate l'immagine, non è molto bella, ma il libro è della biblioteca! Se qualcuno sa come reperirne una migliore...
Hatshepsut76
00venerdì 27 aprile 2007 20:37
Sorry, pizia...

volevo correggere il titolo, mettendo il termine Saggi in grassetto, ma non ci sono riuscito... A questo punto, te lo dico qui: quando vuoi mettere in grassetto qualche parola nel titolo devi usare ... (b starebbe per bold)

Ad ogni modo, interessanteil libro che hai proposto, magari lo prenderò in considerazione per il prossimo inverno... [SM=x822712]
besenmut
00giovedì 6 gennaio 2011 14:19
Altro libro tra quelli letti per gli esami, ma pure io lo presi in biblioteca. All'epoca era effettivamente il testo più serio sull'argomento ed è ancora un buon punto di partenza, secondo me.
Riccardo Banchi
00martedì 21 febbraio 2012 17:38
Datato, ma un classico dei classici, scritto da un vate delle piramidi

Ric
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