Approfondimento
E' uscito in questi giorni "La sposa di Tutankhamon" di Guido Araldo, scrittore cuneese di romanzi storici e gialli, pubblicati sia in Italia che in Francia. Per gli amanti dell'Egitto e non solo, storia e fantasia si mescolano in questo libro da leggere nelle notti fredde, facendosi trasportare dalla colonna di nube e di fuoco che improvvisamente si levò sull'isola di Santorini nell'Egeo, squarciandola e facendola parzialmente sprofondare in mare. Quell'immane esplosione provocò la più sconvolgente eruzione vulcanica del Mediterraneo, che travolse l'isola di Creta, culla della civiltà micenea. Le stesse bibliche piaghe del Basso Egitto derivarono da quel cataclisma, con conseguente migrazione di molti popoli, Etruschi, Liguri e, ovviamente, gli Ebrei.
Fu lo tsumani, generato da quella devastante eruzione, a travolgere la cavalleria degli Egizi mentre rincorreva la moltitudine degli Ebrei in fuga nel deserto del Sinai, in riva al mare che sembrò davvero aprirsi e poi chiudersi! La vicenda di Mosè e dell'Esodo s'innestano perfettamente nei primi anni di regno del faraone Horemheb, quando il culto degli antichi Dèi prese il sopravvento sul monoteismo imposto da Amenophi IV, noto con il nome di Akhenaten, il "faraone eretico". Lo stesso Mosè ne fu probabilmente l'ultimo discepolo, prima di diventare lui stesso il più grande dei maestri.
In quel tormentato periodo della storia egizia vive e regna Ankesenpaton, già sposa di Tutankhamon che, per continuare a regnare, non esita ad avanzare proposte indecenti, prospettando un matrimonio con il figlio del re degli Ittiti; poi è costretta è fuggire: non nel deserto, ma sulle onde del mare. Il suo viaggio la porta dapprima sulle coste libiche, dove fiorisce la mitica civiltà della Valle di Saukara; poi in Sicilia, dove regna Sikylos, re ligure che è giunto in quella grande isola dopo una sconfitta inflittagli dagli Umbri sul lago Trasimeno (vicenda tratta da Diodoro Siculo). Poi il viaggio della bella regina, sempre per simile ad un lungo cammino iniziatico, la conduce sempre più lontano, fino ad incontrare il Po, per certi versi così simile e così diverso dal Nilo!
Il finale del libro non è soltanto un volo di fantasia; ma si ricollega al mito antichissimo del Fetonte egizio, che precipitò sulle rive dell'Eridano (il Po) allorché, audace ed incauto, pretese di guidare il carro del sole: un mito rievocato da Aristotele, Plutarco, Ovidio e altri scrittori dell'antichità.
Nel trattato "Augusta Taurinorum" Filiberto Pingone, storico e professore universitario nella seconda metà del Seicento, attribuì a Torino un'origine egizia in seguito al ritrovamento di una lapide con un'iscrizione egizia dedicata alla Dea Iside, nel corso degli scavi per la costruzione della cittadella fortificata nel 1675. E anche lo storico Emanuele Thesauro, che visse durante la reggenza di Madama Cristina, nel suo libro "Historia della città di Torino" accenna al mito del Fetonte egizio. Una consolidata tradizione della "Torino magica" vuole che la stessa Chiesa della Gran Madre sia stata costruita su un antichissimo tempio di Iside, probabilmente preromano. La sposa di Tutankhamon non approda a Torino; ma sulle Langhe dove fonda una nuova città, Novella Tebe, che diverrà Karystos, la più grande città dei Liguri, cancellata dalla furia della conquista romana come Numantia e Cartagine (Tito Livio).
Il libro sarà presentato la sera di sabato 16 dicembre a Savigliano, alle ore 20,45 presso la libreria universitaria "30 e lode", nel corso della manifestazione EGIPTIKA, promossa dal Museo Egizio di Torino (aperitivi, libri, oggettistica e bijoux nel ricordo dell'Egitto dei faraoni).
Altre presentazioni seguiranno a gennaio presso le librerie Janus di Cuneo, "La Torre" di Alba, "Zanaboni" di Torino, la Società Dante Alighieri di Savona, poi a Milano, Roma e probabilmente a Napoli, dove il libro è in vendita anche presso il Museo Archeologico, similmente al Museo Egizio di Torino.
(fonte: www.cuneonotizie.com)