In sintesi
Il naos dedicato dal re Sethi I (XIII secolo a.C.) al dio Sole è uno dei monumenti più significativi del suo genere. Quando fu scoperto – nel 1903, presso le rovine dell'antica città sacra di Eliopoli, in Basso Egitto – era ridotto a centinaia di frammenti di granito rosa, in seguito ricomposti e restaurati fino a formare l'opera oggi esposta al Museo Egizio di Torino.
In questa pubblicazione sono presentati i risultati di uno studio che, avendone restituito il ricco patrimonio di testi geroglifici riguardanti le formule rituali, permette di conoscere inediti aspetti del culto solare.
Un approfondimento
Il Naos di Sethi I (XIX Dinastia), proveniente da Eliopoli, fu ricavato da un unico blocco di pietra.
La parte superiore consiste in una vena di granito rosso, mentre quella inferiore è di grandiorite nera.
Sulle pareti esterne i rilievi mostrano il Sovrano inginocchiato con il torso leggermente inclinato in avanti, e testi rituali dedicati al culto Solare Eliopolitano.
I due registri superiori risultano incisi nel granito, mentre quello inferiore corrisponde alla vena di grandiorite.