"Archeo" di Luglio

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annaisis
00venerdì 23 luglio 2010 15:15
Su questo numero ci sono i seguenti articoli:

"Akhenaton e l'archivio segreto" di Sergio Pernigotti

"L'antico Egitto come una "civiltà di oasi", chiusa in sé e poco ricettiva ai contatti esterni? Si tratta di un'immagine obsoleta, smentita dalle scoperte archeologiche che riguardano il fenomento che più di ogni altro la caratterizza, la scrittura. A partire da quella, straordinaria, avvenuta a Tell el-Amarna, la città costruita dal nulla per volontà di un faraone "eretico"...."

Nella rubrica "Medea e le altre":

"L'ultima regina" di Francesca Cenerini, dove si parla della figura di Cleopatra VII.

Ci sono inoltre altri brevi articoli:

dal "Notiziario": "capolavori in miniatura" dove si parla degli scarabei del Museo di Parma

da "Archeofilatelia": "Zahi Hawass alla riscossa", un francobollo dedicato alla regina Nefertiti

e infine un articolo dal "Frankfurter Allgemeine" che s'intitola "Sahure e la piramide dimenticata.

Ciao a tutti.
Hatshepsut76
00venerdì 23 luglio 2010 15:20
grazie per questa panoramica, Anna!
EGIZIA72
00venerdì 23 luglio 2010 15:29
Grazie Anna!!! [SM=g999100]
-Kiya-
00giovedì 19 agosto 2010 05:20
L'articolo di Sergio Pernigotti è dedicato all'archivio delle tavolette di Amarna?

In che termini tratta l'argomento?
Teie
00giovedì 19 agosto 2010 14:52
Si, Kiya, parla delle tavolette. Dedica un pò di spazio alla scrittura, alla storia di Akhenaton e poi parla delle tavolette ma non in modo approfondito.
Piuttosto dice che erano scritte in Babilonese. Io ho sempre saputo che fossero scritte in accadico.
Dove sta la verità?

Teie
-Kiya-
00giovedì 19 agosto 2010 15:08
In accadico. Sono effettivamente scritte in Accadico, che era la lingua diplomatica a quell'epoca, ovvero la lingua adottata formalmente per scambiare corrispondenza tra paesi stranieri.

Molti, tuttavia, generalizzano, ritenendo di utilizzare come sinonimo il termine "babilonese" in luogo di "accadico", in virtù del fatto che l'Accadico era effettivamente la lingua in Mesopotamia, fino alla scissione avvenuta intorno al 1950 a.C. quando a sud, cioè nell'area di Babilonia, si sviluppo il Babilonese antico (che evolverà poi nel Medio e nel Neo- Babilonese - ad esclusione del cosiddetto Babilonese standard che si sviluppò a partire dal 1500 a.C., che non è quello adottato nella corrispondenza), mentre a nord, verso l'Assiria, si adottò l'Assiro. Entrambe comunque ebbero origine dallo stesso ceppo: l'Accadico, appunto.

Una particolarità sostanziale: proprio le varie sfumature riscontrate nella lingua scritta e gli errori commessi (come ad esempio la presenza di errori o periodi grammaticalmente scorretti, a causa delle influenze della lingua di appartenenza dello scriba) hanno consentito di identificare la provenienza di molte lettere di cui i mittenti erano anonimi.

Lo stesso Liverani nella sua opera riferisce che le Lettere di Amarna furono scritte in Babilonese. In questa discussione potrai leggere un sunto della sua esposizione a riguardo:

egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd...

Grazie per i dettagli sull'articolo. Non riesco più a trovare Archeo di luglio in edicola, ma a questo punto non me ne rammarico ;)

Teie
00giovedì 19 agosto 2010 19:18
Beh in effetti non hai perso nulla, se non due immagini che penso si possono trovare anche su internet e notizie che sappiamo, anche se, onestamente, devo dire che l'articolo è scritto molto bene. Io penso che al livello di conoscenza a cui si è arrivati qui, sull'argomento Egitto, le riviste hanno poco da dire se non mostrarci delle immagini inedite.
Per la lingua delle tavolette ero sicura del mio ricordo. Ma devo aggiungere un ma.
La mia fonte: lila.sns.it/mnamon/index.php?page=Lingua&id=7&PHPSESSID=121aa6858e6e317be655fc19... fa una precisa distinzione.
Dice che il Babilonese si impose come lingua letteraria ed amministrativa a cavallo degli anni 1900 a.c.-100 d.c. e siccome Akhenaton possiamo collocarlo in questa fascia temporale, dire che la lingua era il babilonese forse non è un concetto sbagliato.
Chiamarla lingua è probabilmente eccessivo, perchè si tratta di un dialetto come l'Assiro, tant'è che la designazione moderna dell'Accadico è lingua Assiro-Babilonese.

Teie
-Kiya-
00giovedì 19 agosto 2010 19:57
Re:
Teie, 19/08/2010 19.18:

Beh in effetti non hai perso nulla, se non due immagini che penso si possono trovare anche su internet e notizie che sappiamo, anche se, onestamente, devo dire che l'articolo è scritto molto bene. Io penso che al livello di conoscenza a cui si è arrivati qui, sull'argomento Egitto, le riviste hanno poco da dire se non mostrarci delle immagini inedite.
Per la lingua delle tavolette ero sicura del mio ricordo. Ma devo aggiungere un ma.
La mia fonte: lila.sns.it/mnamon/index.php?page=Lingua&id=7&PHPSESSID=121aa6858e6e317be655fc19... fa una precisa distinzione.
Dice che il Babilonese si impose come lingua letteraria ed amministrativa a cavallo degli anni 1900 a.c.-100 d.c. e siccome Akhenaton possiamo collocarlo in questa fascia temporale, dire che la lingua era il babilonese forse non è un concetto sbagliato.
Chiamarla lingua è probabilmente eccessivo, perchè si tratta di un dialetto come l'Assiro, tant'è che la designazione moderna dell'Accadico è lingua Assiro-Babilonese.

Teie




Pernigotti è un Egittologo più che autorevole, già solo questo rappresenterebbe una valida ragione per leggere l'articolo.

Ti ringrazio per il parere che esprimi a riguardo della preparazione della Comunità, tuttavia i contenuti odierni delle riviste "di settore" spesso non sfamano nemmeno il lettore meno preparato, quello che si è costruito quanto meno una preparazione di base... senza con questo voler puntare il dito contro Archeo, nello specifico.


In merito al Babilonese: sostanzialmente stiamo affermando la stessa cosa. Lo scritto a cui rimandi infatti dice:


Il babilonese, dialetto accadico della Mesopotamia meridionale, viene suddiviso in quattro fasi storiche: antico- o paleo-babilonese (1900 - 1500 a.C. ca.), medio-babilonese (1500 - 1000 a.C. ca.), neo-babilonese (1000 - 600 a.C. ca.), tardo-babilonese (600 a.C. - 100 d.C. ca.). Definita dai suoi parlanti come “accadico” (akkadûm), il babilonese conoscerà una notevole fortuna come lingua letteraria ed amministrativa anche al di fuori dei confini geografici della Babilonia propriamente detta.



Nel paragrafo viene posto in evidenza che ci si riferisce al dialetto accadico della Mesopotamia meridionale, ovvero la zona in cui si trovava Babilonia e che lo stesso era definito "accadico" dai locali medesimi. Da qui, da questa scissione in dialetti, la denominazione moderna dell'accadico quale "assiro-babilonese". Da qui l'utilizzo diei termini "accadico" e "babilonese" con funzione di sinonimo.

A voler essere precisi, quindi, le lettere di Amarna furono scritte in medio-babilonese, che era l'evoluzione accadica dialettale in auge tra il 1500 e il 1000 a.C. circa. Ma trattandosi di un dialetto e non di una lingua vera e propria, alla domanda "in quale lingua fu scritta la corrispondenza Amarniana?", alcuni rispondono "Accadico".


Il babilonese standard ( o "standard Babylonian") a cui mi riferivo nel precedente intervento, invece trovava impiego esclusivo nell'ambito letterario (è quello con cui fu redatto il Poema di Gilgamesh), dove restò sostanzialmente immutato. Esso corrispondeva all'Antico Babilonese, ovvero la prima variante dialettale dell'Accadico e di fatto, presumo, il più simile al ceppo semitico d'origine.

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