Giappone: reperto Torinese danneggiato forse irrimediabilmente | Ultimo Aggiornamento: 14/10/2010 16:01 |
|
| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
|
12/10/2010 09:24 | |
Si tratta di una testa di Sovrano, in foggia Osiriaca, risalente alla XVIII Dinastia, precisamente all'epoca Thutmoside (dalle fattezze e dai lineamenti, ricorda il volto di Hatshepsut). Misura 50 cm di altezza, è in arenaria ed è di proprietà del Museo Egizio di Torino e, insieme ad un centinaio di altri reperti, si trovava in Giappone per l'allestimento di una mostra itinerante durata un anno. Un'occasione che il Museo Torinese ha colto anche in virtù del fatto che molte delle sue sale sono attualmente coinvolte nei lavori di ristrutturazione, quindi sgravare il numero dei reperti, prestandoli a paesi stranieri, facilitava ulteriormente le cose.
La notizia era già trapelata alla fine del mese di Agosto, ma soltanto ora gli organi di stampa l'hanno divulgata ufficialmente.
Le testa si trovava su una pedana, al momento dello smontaggio dell'allestimento, quando è stata urtata ed è caduta. La corona è andata in frantumi, il volto invece sembra essersi preservato in modo discreto.
Attualmente il reperto è rientrato a Torino, insieme al resto, e si trova in nel laboratorio di restauro del Museo, dove tenteranno di fare il possibile per rimediare al danno arrecato.
Il Prof. Roccati si dice scettico a riguardo, trattandosi di un materiale di estrema fragilità e coglie inoltre l'occasione per esprimere il proprio dissenso a riguardo della decisione di includere reperti così delicati tra i prescelti per prestiti. In qualità di presidente del Comitato Scientifico del Museo, inoltre, il Prof. Roccati sottolinea di aver espresso le sue perplessità a riguardo, a tempo debito.
Immediata la risposta della direttrice, la Dott.ssa Vassilika, la quale non conferma le parole del prof. Roccati. Secondo la stessa, la scelta dei pezzi da mandare in Giappone e stata fatta congiuntamente al Comitato Scientifico, ilquale non avrebbe espresso riserve. La direttrice, inoltre, sottolinea che, a suo parere, la testa è recuperabile e che tornerà come prima.
Ecco le sue dichiarazioni, tratte dall'articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica, in data odierna:
Racconta Vassilika che la testa aveva originariamente due corone, poi negli anni Settanta si era deciso di abolirne una, risalente al Basso Egitto: "Gli spazi vuoti sono stati riempiti di materiali, fiberglass e metalli, che invece di rinforzarla l'hanno indebolita. Nonostante questo, le sue condizioni non destavano preoccupazione, tanto che era già stata inviata nel 2005 per un'esposizione negli Stati Uniti, e in quell'occasione aveva subito un ulteriore restauro. Si è trattato di un incidente che poteva capitare anche qui, non penso che questa fatalità debba portarci a rinunciare ad altre future occasioni per portare in giro le nostre opere". Opere che, continua Vassilika, non appartengono solo a Torino, ma sono proprietà di tutti: "I giapponesi sono sempre stati molto attenti, io personalmente ero già alla terza esperienza con loro, mi sono sempre trovata bene. E poi, guardi, se fosse l'Egitto a chiedercele, le opere, dovremmo forse dire di no? Lo ripeto, questo fatto non deve tradursi precipitosamente in un limite nei confronti delle persone che amano andare in giro a visitare le mostre"
|
| | | OFFLINE | | Post: 1.347 Post: 1.347 | Registrato il: 25/08/2009 | | Scriba | |
|
12/10/2010 09:38 | |
La giornata comincia con una brutta notizia...io però voglio essere ottimista; non sono un'esperta in materia,ma al giorno d'oggi i restauratori fanno (quasi) miracoli. Vi ricordate lo scempio perpetrato ai danni della meravigliosa Pietà di Michelangelo?
Per il mondo della cultura fu un lutto...eppure oggi è possibile ammirarla in tutto il suo splendore. |
| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
|
12/10/2010 13:25 | |
A me fa molta specie l'affermazione della Direttrice, quella che ho evidenziato in neretto, in riferimento a possibili richieste da parte dell'Egitto.
Sappiamo da tempo che vi sono al Museo reperti a cui Hawass è particolarmente interessato. E sappiamo, altrettanto, che le sue richieste non sono riferite a prestiti temporanei.
Cosa dobbiamo aspettarci? [Modificato da -Kiya- 12/10/2010 13:25] |
| | | OFFLINE | | Post: 781 Post: 781 | Registrato il: 27/01/2010 | EgiTToPhiLo/a | Artista del Re | TA makA nen ka neKet | |
|
12/10/2010 14:10 | |
Porca paletta! mi spiace...però poteva succedere comunque e ovunque, non colpevolizzerei nessuno. Quando ho visto la mostra sull' esercito di terracotta qui a Milano ho visto la fragilità di alcuni reperti per cui si devono essere rizzati i capelli ai curatori della mostra. Se tutti dovessero prendersela per eventi del genere non esisterebbero i musei. Caso a parte sono gli atti vandalici..... |
| | | OFFLINE | | Post: 1.148 Post: 1.148 | Registrato il: 21/06/2009 | | Scriba | |
|
12/10/2010 15:44 | |
Proprio così, l'altro giorno, al Louvre, ho visto, di scorcio dietro un muro, una sala enorme adibita ad "impacchettamento di " sculture, pitture....e altro", di qualsiasi dimensione. Poi, dopo pochi minuti, mi sono trovato davanti all'opera divina di Amore e Psiche, del Canova, già vista non molto tempo fa alla Galleria Borghese di Roma. E mi sono chiesto come succede che non si rompa mai niente...però in base alle leggi statistiche...., ma forse sarebbe ora che non esagerassero con questi scambi...troppo rischio. E poi un pò di rispetto per le persone di una certa età, Spesso i ricordi sono collegati anche ai luoghi, alle situazioni e sinceramente il quadro del Cristo morto del Mantegna, non so quante volte me lo sono trovato davanti!!! |
| | | OFFLINE | | Post: 7.073 Post: 6.865 | Registrato il: 12/02/2006 | Colei/Colui che siede alla destra della Sacerdotessa | Capo del Tesoro | - ShemsetRa - Architetto Reale | |
|
12/10/2010 16:54 | |
Forse sto passando un periodo un po' critico, ma avrei osservazioni da fare su tutto!
Ovviamente gli incidenti non devono succedere, nel senso che tutti debbono adoperarsi al meglio, e quando succede un incidente, di qualunque tipo esso sia, evidentemente c'è stata una negligenza da parte di qualcuno, o più.
Per il mio modo di vedere le cose, sono abbastanza contraria a far viaggiare manufatti d'arte e di storia, ma capisco che almeno qualche piccola concessione sia da fare.
Per non parlare dei giapponesi: ogni giorno visitano a centinaia il "Serravalle Outlet", allo stesso modo, quelli interessati al Museo Egizio possono liberamente scegliere l'opzione "Torino" durante i loro viaggi in Italia.
A parte queste considerazioni del tutto personali, mi riesce difficile comprendere le parole del prof. Roccati (e me ne dispiaccio, di solito non è così)
si dice scettico a riguardo, trattandosi di un materiale di estrema fragilità e coglie inoltre l'occasione per esprimere il proprio dissenso a riguardo della decisione di includere reperti così delicati tra i prescelti per prestiti.
Figuriamoci quando fanno fanno viaggiare stoffe, ossa, legno, mummie!
Secondo me una testa di pietra non è affatto un reperto delicato, o meglio, forse un tipo di reperto fra i meno delicati che si possano immaginare.
Oppure c'è qualcosa che non si può sapere, perché non detta nell'articolo: forse era già sofferente, forse era fessurato o già in frantumi ed incollato, forse la superficie sfarinava o era trattata con colori delicati in via di sfaldamento?
Ed infine, delicato o no, se l'oggetto cade da una pedana perchè urtato... forse se fosse stato in gomma... |
| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
|
12/10/2010 17:43 | |
Confermo che il reperto in questione, che essendo in arenaria è già di per sé in materiale delicato (è una roccia friabile), era già stato danneggiato in passato e, conseguentemente, restaurato con infiltrazioni di leghe metalliche, oltre che modifiche vere e proprie.
In coda vi mostrerò una foto, per chiarire di che reperto si tratta a coloro che hanno occasione di visitare con frequenza il Museo e per rendere l'idea dell'oggetto a tutti gli altri.
La testa attualmente è sormontata dalla Corona Bianca, ma in origine presentava entrambe i copricapi Faraonici, quindi anche la Corona Rossa. A seguito dei danni subiti in precedenza, i restauratori furono costretti ad intervenire in modo radicale, eliminando definitivamente quest'ultima.
E' a questo che il Prof. Roccati, presumo, si riferisce nell'affermare che si trattava di un oggetto che si sarebbe potuto escludere dal prestito.
Non passa certo inosservato nemmeno questo... scambio di "accuse" e questo "trasferimento di responsabilita" tra il presidente del Comitato Scientifico e la direttrice del Museo.
In allegato il reperto danneggiato. E' visibile la corona che è (da ciò che si evince dall'articolo) sarebbe andata in frantumi: [Modificato da -Kiya- 12/10/2010 17:44] |
|
12/10/2010 20:10 | |
Ecco un aggiornamento che mi ha inviato Franca ieri, per inserirlo:
Una testa di sovrano osiriaca del principio della XVIII dinastia, del 1400 avanti Cristo circa, normalmente esposta nello Statuario del Museo Egizio torinese, è andata in frantumi in Giappone. L'episodio, accaduto il 23 agosto, diffuso allora su agenzie di stampa nipponiche e adesso sul portale www.archeogate.org, è accaduto a Shizuoka, alla conclusione della mostra "Ancient Egypt in Turin".
Una mostra durata un anno, che ha portato in giro per la terra del Sol Levante - prima di quest'ultima sede è stata a Tokyo, Kobe, Sendai, Fukuoka - 150 reperti delle collezioni del museo torinese, in trasferta durante i lavori di recupero e ampliamento dell'antica sede. Mostre di successo, viste da quasi un milione di visitatori, come sponsor colossi nel campo dei media e della tecnologia, da Asahi Shimbun, a Toei e Fuji, che hanno arricchito le casse del museo con centinaia di migliaia di euro. Tutto è andato bene, finché durante lo smontaggio dell'allestimento, al momento dell'imballo, un operaio si è avvicinato alla testa in "forma di Osiride" collocata su una pedana per spolverarla, e questa, urtata, è caduta. Mentre il volto si è discretamente preservato, la corona è andata in briciole.
Ora la testa, di sovrano "tuthmoside" (misura un metro e 50 di altezza per 50 cm di larghezza e 60 di profondità) si trova a Torino presso un laboratorio di restauro: "L'arenaria è una pietra fragile, non credo che la scultura, peraltro già restaurata in precedenza, possa tornare a essere quella di prima - dice il professor Alessandro Roccati, presidente del Comitato scientifico del museo e direttore di archeo-gate. org - A questo proposito, devo dire che non mi pare prudente mandare in giro per il mondo reperti così delicati, sono pezzi che rappresentano l'immagine del nostro museo, come comitato scientifico avevamo espresso molte perplessità".
Non concorda con il professor Roccati la direttrice dell'Egizio Eleni Vassilika: "Intanto, si era concordato con il comitato scientifico, dunque anche con Roccati, quali pezzi mandare in Giappone. Poi, è falso che l'opera non sia recuperabile. Al contrario, tornerà come prima, anzi questo restauro sarà una buona occasione per eliminare i residui del precedente, realizzato secondo metodi obsoleti"
[Modificato da Hatshepsut76 12/10/2010 20:11] |
| | | OFFLINE | | Post: 1.157 Post: 1.157 | Registrato il: 23/10/2009 | Scriba Guardiano | Scriba | Akhu-en-inpu Haw-erhefetkher-netjeru Gemet-ef-reh-neb | |
|
13/10/2010 12:05 | |
Il fatto che i Giapponesi abbiano un differente modo di fruire della cultura extra-nipponica non li rende meno meritevoli di avere in casa mostre itineranti come qualunque altra nazione, che sia la svizzera o new york, pizia.
Il problema non sta nelle mostre, ma in chi deve prendere delle decisioni. Non mi stupisce che un reperto si sia danneggiato, ma sarebbe potuto accadere anche a Torino.
Dovrebbe esistere un metro per decidete quando un reperto può uscire o meno dal museo in cui "abita".
E la bega fra la direzione del museo e il comitato scientifico è lo specchio di questa realtà, ovvero che evidentemente avrebbe poetato di più nelle tasche del museo di Torino predyare un reperto della XVIii dinastia piuttosto che non farlo, e che il rischio era economicamente accettabile.
I musei non sono solo gli specchi della storia, ma anche un mercato, e nemmeno così indifferente.
|
| | | OFFLINE | | Post: 781 Post: 781 | Registrato il: 27/01/2010 | EgiTToPhiLo/a | Artista del Re | TA makA nen ka neKet | |
|
13/10/2010 14:18 | |
Comunque per una distrazione di un singolo si punta il dito su una nazione o peggio su una pratica universalmente accettata.
Aggiungerei che nello stesso museo egizio di Torino praticamente tutti i pezzi hanno avuto dei trasferimenti, anche se solo di pochi metri, per vari motivi, rinnovo delle sale, manutenzione, ecc...Non possiamo escludere che qualche pezzo si sia danneggiato e ora riposi incerottato in qualche polveroso magazzino senza che la cosa sia trapelata. Parlo di torino ma questo vale per qualsiasi museo di tutto il mondo.
Per assurdo l'ultima statua di Amenhotep III associata ad Amon poteva essere intera se non fosse stata scoperta casualmente da una ruspa che ha decapitato la divinità. La testa sbriciolata in tredici parti è stata gettata nel Nilo nei tredici nòmi e poi hanno mostrato trionfanti al mondo ciò che è rimasto (era già successo con la Venere di Milo)
Mi piacciono i film dell'orrore
E dopo questa sequela di str.....ate me ne torno al lavoro |
|
|