E' quasi tutto pronto per il varo della prima universita' italiana al Cairo, un polo scientifico e tecnologico, dove a insegnare saranno docenti italiani. La firma dell'accordo istitutivo, il 12 maggio prossimo, in occasione del vertice bilaterale di Sharm el-Sheikh cui parteciperanno i principali esponenti dei governi dei due Paesi. A anticipare le prossime mosse per un ulteriore rafforzamento della cooperazione nel campo culturale tra Roma e il Cairo e' l'ambasciatore d'Egitto in Italia, Ashraf Rashed. Alla vigilia del rilancio dell'Associazione di cooperazione e di amicizia con l'Egitto e a due settimane dalla sua partecipazione alla Fiera internazionale del Libro di Torino come ospite d'onore, Rashed ricorda come ''i legami culturali che uniscono l'Egitto all'Italia derivino da una comune eredita' e da valori condivisi''. Per rinsaldare questi rapporti, Il Cairo punta anche sulla diffusione della lingua italiana negli atenei e nelle scuole egiziane, ''perche' - spiega il diplomatico - l'interazione umana e il linguaggio sono fondamentali per superare le incomprensioni''. La cooperazione tra i due Stati puo' pero' andare oltre la creazione di nuovi atenei o le celebrazioni del 2009 previste in occasione dell'anno italo-egiziano della scienza e della tecnologia, agevolando, per esempio, l'accesso all'istruzione anche alle fasce piu' deboli. Pur essendo protagonista indiscusso della scena culturale del mondo arabo e internazionale - dopo il salone di Torino, l'Egitto sara' infatti ospite d'onore delle Fiere del Libro di New York e Tokyo -, il Paese continua a lottare contro la piaga dell'analfabetismo che colpisce soprattutto le donne e i bambini. ''L'Italia e' il nostro primo partner commerciale e un partner politico e diplomatico fondamentale nel Mediterraneo e nel mondo'', ricorda Rashed. ''A Roma, aggiunge, dobbiamo il nostro invito a partecipare al G8. E all'Italia, dunque, chiediamo un aiuto concreto per aprire nuove scuole e per aiutarci a diffondere l'istruzione nel nostro Paese, guardando non soltanto alle citta' ma anche alle campagne e soprattutto alle aree depresse dell'Alto Egitto''. (ANSAmed).
[fonte: www.ansamed.info]