Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Valle dei Re: Nicholas Reeves ha scoperto la KV 64?

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2006 12:29
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05/09/2006 22:45
 
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Immagini radar mostrerebbero un presunto pozzo situato vicino alla KV 62 (Tomba di Tutankhamon) e alla recentemente scoperta KV 63, che potrebbe indicare l'ingresso a quella che sarebbe battezzata come la tomba KV 64.
Della sua esistenza Reeves ne sarebbe a conoscenza già dai rilevamenti effettuati nel 2000 che rivelarono allo stesso l'esistenza della KV 63, con 5 anni di anticipo rispetto alla scoperta avvenuta per opera di Otto Schaiden.

Dal 1998 al 2002, l'Amarna Royal Tomb Project (ARTP), guidata da Nicholas Reeves, si è occupata del controllo degli scavi e dei rilevamenti geofisici in una precisa area della Valle dei Re.
L'interesse dimostrato dal team a quella particolare zona era giustificato dalle convinzioni di Reeves, poggiate sulle tombe costruite nel periodo immediatamente successivo all'epoca Amarniana, la KV 55 e la KV 62, e da ciò che tali tombe e i reperti in esse rittrovati, parrebbero suggerire a riguardo della possibile esistenza, in quella stessa area, di ulteriori sepolture risalenti a quel periodo.
Reeves sostiene fortemente la teoria dell'esistenza nella Valle della tomba di Nefertiti, a suo avviso sepolta lì, e di quella di Kiya e Maketaton, oltre che i sepolcri di altri membri minori appartenuti alla famiglia Reale, originariamente sepolti ad Akhetaton e in seguito trasferiti lì.
Man mano che i lavori procedevano, Reeves ha potuto accertare che un'estesa area chiave nella Valle è a tutt'oggi archeologicamente intatta.

Il suo progetto è stato però bloccato nel 2002, quando Reeves venne ingiustamente accusato di coinvolgimento in esportazione illegale di antichità e i suoi permessi furono revocati. Nell'agosto del 2005 lo SCA dichiarò finalmente la sua innocenza a riguardo, ma non gli fu riaccordato il permesso di riprendere gli scavi e continuare il suo lavoro nella Valle.
Nel frattempo, nella medesima area iniziò ad operare Otto Schaiden e il suo team dell'Università di Menphis, impegnati nel restauro della KV 10. E proprio in quell'area Schaiden scoprì il pozzo di accesso alla KV 63, ignorando che già Reeves in precedenza l'aveva rilevato.

Reeves ha comunque riconosciuto che il merito della scoperta fisica della KV 63 vada a Schaiden, non rinunciando a mostrare comunque i risultati dei suoi precedenti rilevamenti sia a Schaiden che ad Hawass.

Ciò che però Reeves non ha rivelato in quell'occasione è che il radar rilevò quella che all'apparenza sembrerebbe essere un'altra tomba, situata 15 mt. a nord della KV 63. Esperti di rilevamenti radar giapponesi confermerebbero che l'intuizione dell'egittologo sia corretta, essendo il risultato dell'analisi identico a quello della KV 63.
La stessa sarebbe collocata a una considerevole profondità, in un'area della Valle dei Re tenuta in poca considerazione dai ricercatori che hanno scritto la storia degli scavi archeologici. Ragion per cui Reeves ritiene che, se la sua ipotesi risulterà corretta, quanto è contenuto nella tomba non vede la luce del sole da parecchi millenni (antichi tombaroli permettendo...).

Secondo l'egittologo Nicholas Reeves, quindi, la scoperta che ha recentemente incoronato Otto Schaiden sarebbe destinata ad essere presto offuscata da una scoperta di gran lunga più importante; la sua teoria prevede infatti che la KV 63 sia paragonabile alla alla KV 64 esattamente quanto la KV 54 lo fu alla kv 62. La prima deposito per la seconda, effettiva sepoltura reale.

Reeves intende comunque procedere con la massima cautela, al fine di eliminare ogni possibile rischio di danneggiamento e non perde occasione di sottolineare come una scoperta di tale portata contribuirebbe a sottolineare quanto egli sostiene da sempre, ossia che la Valle dei Re ha ancora molto da offrire. Ma se davvero intendiamo venirne in possesso, dobbiamo definitivamente abbandonare i vecchi metodi di scavo, prevalentemente improntati a una maniacale conquista della fama, a scapito dei reperti, e permettere invece ad archeologi professionisti di procedere con la cura e la professionalità necessarie.
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14/11/2006 10:37
 
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e come di consueto .... ecco lo "scoop" di Aristide Malnati:


"Fantarcheologia e mistero intorno alla Kings Valley 63
di Aristide Malnati



Un giallo dai risvolti poco chiari si è snodato negli ultimi mesi nella Valle dei Re ( Egitto), dal tempo dei faraoni teatro di intrighi scandalosi. La vicenda, che investe i vertici dell'Egittologia mondiale, si è concentrata attorno alla tomba "Kings Valley 63", rinvenuta nello scorso febbrai (la prima dopo quella di Tut Ankh Amon, distante pochi metri) ed attribuita con il solito calcolato effetto mediatico prima a Nefertiti, poi ad Ankh Esen Amon, moglie del faraone-bambino, quindi a Kyia, madre di Tut, e infine ritenuta deposito per strumenti per l'eviscerazione e l'imbalsamazione delle mummie.
La sepoltura ufficialmente è stata trovata dall'équipe dell'Università di Memphis, diretta da Otto Schaden, fraterno amico di Zahi Hawass, a sua volta onnipotente Direttore del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto. Schaden nei mesi successivi al ritrovamento ha esplorata il nuovo ambiente funerario con un impeccabile scavo sistematico e presto presenterà i risultati del suo eccellente lavoro.
La nuova sepoltura, subito 'benedetta' con enfasi dal mondo accademico, è stata oggetto del consueto, ennesimo sfruttamento massmediatico in chiave "fantarcheologia hollywoodiana", con gli archeologi, da sempre schivi e restii a propagande esagerate e screditanti, in questo caso invece protagonisti assoluti e gestori della promozione catodica e filmografia di Kv 63. Discovery Channel ne ha ricavato un documentario (trasmesso il 9 luglio), pagando migliaia di dollari per i diritti.
Ma il bello viene adesso! Ed è cosa conosciuta da pochi e solo sussurrata negli ambienti egittologici, almeno in Italia, dove il rispetto ossequioso e la sudditanza codina verso chi è potente raggiunge, anche nella ricerca, livelli allarmanti (in America la questione è stata già abbondantemente ripresa dallo USAToday e in Francia dalla rivista Toutankhamon magazine). Uno studioso britannico, Nicholas Reeves, che da anni fa il monitoraggio radar della Valle dei Re, ha asserito (mostrando inequivocabili spettri-radar) di aver identificato la sepoltura già nel 2000; e di averlo detto ad Hawass, chiedendogli il permesso di scavo proprio nel punto della futura KV 63.
Il permesso ovviamente non gli è stato accordato e nel 2002 Reeves è stato espulso dall'Egitto per due anni con la classica e consueta accusa - rivelatasi poi infondata - di aver trafugato beni archeologici. Arriviamo nel 2006 e arriviamo a Otto Schaden, Direttore degli scavi per conto dell'Università di Memphis (con un budget di centinaia di migliaia di dollari all'anno!), che per magia scopre quasi come un rabdomante la nuova tomba. Reeves dal canto suo, pressato dai giornalisti e dai colleghi a parlare, ha prudentemente (quanto liberamente?) ammesso di aver fatto sì monitoraggi, ma ha attribuito l'intera paternità della scoperta all'équipe di Schaden. Però il giallo assume contorni sempre più intricati: Reeves ha appena annunciato che nelle vicinanze di KV 63 il radar avrebbe rivelato la presenza di un altro spazio vuoto (l'eventuale Kings Valley 64); la risposta di Hawass non si è fatta attendere: Reeves cerca solo di farsi pubblicità e non va preso in considerazione. Intanto però ha preteso dall'archeologo inglese tutta la documentazione radar in merito alla localizzazione dell'eventuale nuova sepoltura; Vogliamo scommettere che tra poco qualcuno, magari ben fornito di dollari, scoprirà "casualmente" un nuovo ambiente funerario?



(fonte: www.ilsole24ore.com)
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EgiTToPhiLo/a
Scriba Reale
14/11/2006 11:29
 
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povero Reeves....non lo invidio per niente!! Magari la scusa vera di questo comportamenteo sta nella pretesa restituzione della Stele di Rosetta e altri pezzi...chissà...peccato però che Reeves non c'entri nulla. E Otto Schaden?...E' pur vero che gli scavi li ha fatti lui, ma come?
Sarebbe interessante sapere come Zahi giustifica un comportamento simile, ammesso che voglia...
[SM=x822736] ..tristezza estrema...
14/11/2006 12:29
 
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Re:

Scritto da: -Kiya- 14/11/2006 10.37

Uno studioso britannico, Nicholas Reeves, che da anni fa il monitoraggio radar della Valle dei Re, ha asserito (mostrando inequivocabili spettri-radar) di aver identificato la sepoltura già nel 2000; e di averlo detto ad Hawass, chiedendogli il permesso di scavo proprio nel punto della futura KV 63.
Il permesso ovviamente non gli è stato accordato e nel 2002 Reeves è stato espulso dall'Egitto per due anni con la classica e consueta accusa - rivelatasi poi infondata - di aver trafugato beni archeologici.





Scritto da: -Kiya- 14/11/2006 10.37
la risposta di Hawass non si è fatta attendere: Reeves cerca solo di farsi pubblicità e non va preso in considerazione. Intanto però ha preteso dall'archeologo inglese tutta la documentazione radar in merito alla localizzazione dell'eventuale nuova sepoltura; Vogliamo scommettere che tra poco qualcuno, magari ben fornito di dollari, scoprirà "casualmente" un nuovo ambiente funerario?




Il comportamento di Hawass non è corretto, a mio avviso: perché allontanare Reeves? E perché pretendere il tracciato dei rilevamnti? Non si fida? E poi... Reeves tacciato di essere masmediatico? E Hawass??? Credo di vaer criticato abbastanza...
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