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E 'normale!", esclama Robert Connolly, studiando attentamente le pagine sbiadite di un libro vecchio di decenni.
Connolly ha trovato un'immagine che sembra risolvere la controversia relativa agli arti inferiori di Re Tutankhamon. Tuttavia, come per molti dei misteri legati alla famosa mummia, la verità è difficile da definire.
La diatriba ha avuto origine lo scorso anno, quando un team guidato dall'allora capo delle antichità, Zahi Hawass, ha riferito che il piede sinistro di Tutankhamon è risultato essere gravemente deformato.
La mummia del giovane Re venne sottoposta a CT-Scan nel gennaio del 2005. L'articolo pubblicato a seguire, nel 2009, non evidenziò alcuna problematica a carico dei piedi di Tutankhamon. Da una successiva analisi, invece, emerse che il piede sinistro versasse in uno stato pietoso e fu classificato come "piede equino". Secondo la seconda diagnosi, infatti, il piede in questione risultava essere torto, con due metatarsi malformati e, addirittura, un dito mancante.
La notizia che Tutankhamon fosse disabile ha fatto il giro del mondo, ma il dr. Connolly, Ricercatore presso l'Università di Liverpool, che nel 1968 prese parte al team che con il dr. Harrison si occupò di sottoporre ai raggi X la mummia del Re Bambino, sostiene che l'affermazione sia del tutto errata.
Buona parte delle lastre fatte alla mummia dal compianto dr. Harrison non vennero mai pubblicate, ma il dr. Connolly afferma che entrambe i piedi di Tutankhamon risultarono essere assolutamente normali. Qualora Connolly avesse ragione, i danni arrecati agli arti del Re sono da ritenersi inflitti successivamente al 1968.
Secondo Connolly, proprio i raggi X relativi al piede sinistro di Tut vennero pubblicati in un libro a cui il Dr. Harrison aveva contribuito, dal titolo "
Chronicle: Essays from ten years of television archaeology". Un team della rivista "New Scientist" ha potuto consultarne una copia e constatare l'esattezza dell'informazione: il piede sinistro del Re risulta essere perfettamente sano. Purtroppo, però, l'entusiasmo è durato poco, poichè da un'analisi più attenta si è potuto constatare che l'immagine pubblicata del piede sinistro, in realtà, era quella del piede destro, capovolta.
Ashraf Salim, un Radiologo dell'Università del Cairo che ha preso parte al team che ha condotto le analisi più recenti, rivendica i risultati pubblicati, sostenendo che il piede di Tut presentava una deformità già riscontrabile in vita.
Alla voce di Connolly, tuttavia, fanno seguito anche altri esperti, come ad esempio il dr. James Gamble, Chirurgo Ortopedico presso la Standford School of Medicine, in California, il quale sostiene che il piede deve aver subito una torsione
post-mortem, poichè la forma delle ossa risulta essere normale. Una cosa impossibile, in presenza di un piede equino. Lo stesso Frank Ruhli, dell'Università di Zurigo, membro a sua volta del team istituito da Hawass, precisa che i metatarsi anormali e le ossa mancanti si trovano in corrispondenza di una lesione aperta, la quale potrebbe effettivamente esserne la causa. Ma Selin replica che danni recenti avrebbero causato ulteriori rotture rivelatrici nelle ossa fragili.
Soltanto le lastre del piede sinistro, misteriosamente scomparse, sarebbero in grado di fornire risposte cerrte agli interrogativi che, per il momento, restano aperti. Il dr. Connolly non intende darsi per vinto e procederà nelle ricerche delle prove.
Per approfondire sulle recenti analisi condotte sulla mummia di Tut:
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Per saperne di più sulla prima autopsia (Dr. Douglas Derry, 1925), dalla quale non si evinse alcuna anomalia a carico dei piedi:
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