Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Tomba di Tutankhamon: i microbi che la deturpano conseguenza della fretta

Ultimo Aggiornamento: 15/06/2011 18:24
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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12/06/2011 14:41
 
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Ora ad essere argomento di studi e analisi sono le macchie marroni che deturpano le splendide immagini dipinte sulle pareti della KV62: l'ultima dimora del Re bambino, Tutankhamon.
A pronunciarsi sull'argomento è il Dott. Ralph Mitchell, microbiologo della Harvard University, il quale, pur non avendo una risposta chiarificatrice sulla matrice delle macchie, ritiene di averne individuato la causa: il giovane Re fu sepolto in gran fretta, ancor prima che le pareti della sua tomba si fossero asciugate a dovere.

Alcuni mesi fa, Hawass si premurò di mettere al corrente il mondo intero dell'imminente e necessaria chiusura al pubblico della tomba di Tutankhamon. Una misura tanto drastica, quanto necessaria, per la salvaguardia della medesima. E' pur vero che un simile provvedimento rappresenterebbe un duro colpo per gli introiti che il turismo assicura annualmente al Paese, ragion per cui Hawass stesso si sta adoperando per vagliare un'alternativa che consenta di non rimetterci economicamente, pur salvaguardando l'inestimabile tesoro che la tomba del Re rappresenta. A tale scopo ha interpellato il Getty Conservation Institute , richiedendone l'intervento per la conservazione della tomba. Il Getty, a sua volta, si è rivolto al dott. Mitchell, professore di biologia applicata presso la Scuola di Harvard di Ingegneria e Scienze Applicate, al quale è stato chiesto:

Che natura hanno quelle macchie brune?
I turisti in visita peggiorano la loro estensione?
E, ancora più importante, presentano o no un pericolo per la salute?

L'indagine condotta dall'esperto ha richiesto la combinazione della microbiologia classica con tecniche genomiche all'avanguardia, che hanno consentito di realizzare colture con esemplari viventi raccolti sulle pareti della tomba di Tut e, successivamente, di svolgere analisi di sequenza del DNA. Contemporaneamente i chimici del Getty hanno provvveduto ad analizzare le macchie brune, ormai penetrate nell'intonaco a livello molecolare.
Allo stato attuale non è ancora stato possibile individuare quali fossero gli organismi viventi causa delle macchie, in quanto gli stessi microbi che le hanno provocate sono morti e lo sono da parecchio, tenuto conto che le foto della KV62 risalenti al momento della scoperta mostrano uno stato di avanzamento pari a quello odierno.

La crescita microbica fu,come anticipato, causata dalla fretta. Il corpo del Re fu deposto nella sua Dimora Eterna quando ancora le pareti erano dipinte di fresco e, quindi, non asciutte. L'umidità, il cibo, la mummia e gli incensi lasciati nel sepolcro ne avrebbero avvantaggiato la proliferazione, che si propagò fintanto che la tomba non si asciugò definitivamente.

Se le cose stanno così, come afferma il Dott. Mitchell, possiamo trarre alcune conclusioni:

1) le morti che, anche in epoca moderna, hanno colpito alcuni visitatori della tomba di Tut non furono causate dai microbi che ne hanno minato il contenuto;

2) la morte del giovane Tut non era attesa: il giovane Re non solo si spense prematuramente, ma anche in modo del tutto inaspettato.



[fonte di riferimento: gaianews.it ]







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15/06/2011 09:14
 
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Studio interessante però mi chiedo come dimostri il punto 1). É vero che questi microbi che hanno intaccato le pareti della tomba non sono più in vita da moltissimo tempo.. Però potrebbero esserci stati altri batteri o virus rimasti incubati di cui si é persa traccia negli ultimi 90 anni...
É più interessante il secondo punto: se é morto di malaria, significa che poco prima della morte é peggiorato inaspettatamente..
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15/06/2011 12:35
 
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Il punto 1 e il punto 2 sono mie conclusioni personali.

Confermo, quindi, che l'esclusione, da parte mia, della responsabilità microbica non esclude altrettanto quella imputabile a batteri o a funghi, come l'aspergillus niger, ad esempio.
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Akhu-en-inpu
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15/06/2011 15:45
 
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Ah son tuoi! Non avevo capito :) il secondo punto, comunque che sottolinei rimane parecchio interessante... Mi chiedo quale sia il decorso "normale" della malaria attribuita a Tut...
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15/06/2011 18:24
 
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La malaria causata da Plasmodium falciparum, che è quella di cui sono state trovate tracce nelle mummie esaminate, compresa quella di Tut, è la forma più grave. Ha circa 9-10 giorni di incubazione ed ha un decorso velocissimo: può causare la morte del soggetto dopo soli 6/14 giorni dall'infezione.
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