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"Letti votivi e culti domestici. Tracce archeologiche di credenze religiose nell'Egitto del terzo periodo intermedio "

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2011 18:11
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È possibile ricostruire un sistema di credenze religiose partendo dalla documentazione archeologica? I letti votivi sono oggetti culturali in terracotta che sono stati rinvenuti principalmente in contesti domestici e risultano connessi ad un gruppo sociale ben definito. Le decorazioni che li caratterizzano, inoltre, sono cariche di valenze simboliche e di rimandi a credenze religiose e a pratiche rituali. La totale assenza di iscrizioni, su un tipo così particolare di oggetto, ha spinto ad orientare la ricerca verso l'esplorazione delle potenzialità di un approccio puramente archeologico al fenomeno religioso.
Allo stesso tempo, i letti votivi rappresentano uno strumento prezioso per approfondire la conoscenza dei sentimenti religiosi di un gruppo sociale specifico nell'Egitto del Primo Millennio a. C. Forse a causa della "povertà" intrinseca della materia prima impiegata per la loro realizzazzione, l'argilla, tali oggetti hanno fino ad oggi ricevuto scarsissima – o nessuna- attenzione da parte degli egittologi. I frammenti appartenenti a questi oggetti sono stati "persi" nei cassetti dei magazzini dei vari musei del mondo ed il potenziale informativo di cui sono dotate le raffigurazioni presenti su di essi è rimasto pressochè inespresso. L'obiettivo principale che il presente lavoro si pone è dunque rappresentato dalla riscoperta di questa particolare categoria di reperti, una risoperta condotta oltre i limiti stessi della documentazione archeologica, attraverso un'approfondita analisi iconografica ed il ricorso alle fonti testuali.

Paolo Del Vesco (Roma, 1974) è Visiting Research Fellow presso il NINO (The Netherlands Institute for the Near East) di Leiden. Dopo il conseguimento della Laurea in Storia Antica, con una tesi in egittologia, presso l'Università di Pisa, ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in "Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente" presso il medesimo ateneo. Dal 1995 ha partecipato a numerose missioni archeologiche in Italia, Siria, Arabia Saudita ed Egitto e dal 2004 è field director dello scavo dell'Università di Pisa presso la necropoli di Dra Abu el-Naga (Luxor, Egitto) diretto dalla prof.ssa M. Betrò.


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wts rn n ՚ḫ n itn,
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Titolo: Letti votivi e culti domestici.
Tracce archeologiche di credenze religiose nell'Egitto del terzo periodo intermedio

Autore: Del Vesco Paolo
Editore: Plus, Pisa University Press
Genere: storia del mondo antico. archeologia
Collana: Egitto e vicino oriente
Prezzo e disponibilità: verifica
ISBN: 8884927447
Data pubbl.: gennaio 2011




Letti votivi e culti domestici




In sintesi

È possibile ricostruire un sistema di credenze religiose partendo dalla documentazione archeologica? I letti votivi sono oggetti cultuali in terracotta che sono stati rinvenuti principalmente in contesti domestici e risultano connessi ad un gruppo sociale ben definito. Le decorazioni che li caratterizzano, inoltre, sono cariche di valenze simboliche e di rimandi a credenze religiose e a pratiche rituali. La totale assenza di iscrizioni, su un tipo così particolare di oggetto, ha spinto ad orientare la ricerca verso l´esplorazione delle potenzialità di un approccio puramente archeologico al fenomeno religioso. Allo stesso tempo, i letti votivi rappresentano uno strumento prezioso per approfondire la conoscenza dei sentimenti religiosi di un gruppo sociale specifico nell´Egitto del Primo Millennio a.C. Forse a causa della povertà intrinseca della materia prima impiegata per la loro realizzazione, l´argilla, tali oggetti hanno fino ad oggi ricevuto scarsissima – o nessuna – attenzione da parte degli egittologi. I frammenti appartenenti a questi oggetti sono stati “persi” nei cassetti dei magazzini dei vari musei del mondo ed il potenziale informativo di cui sono dotate le raffigurazioni presenti su di essi è rimasto pressoché inespresso. L´obiettivo principale che il presente lavoro si pone è dunque rappresentato dalla riscoperta di questa particolare categoria di reperti, una riscoperta condotta oltre i limiti stessi della documentazione archeologica, attraverso un´approfondita analisi iconografica ed il ricorso alle fonti testuali.
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