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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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I giardini nell'antico Egitto

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2011 17:06
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
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S3t n m3't -
27/02/2011 19:41
 
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I giardini e i loro allestimenti sono argomento talmente vasto in relazione all'antico Egitto, che per trattarne esaurientemente occorrerebbe scrivere più di un testo.
Di recente una mia cara amica mi ha informato di aver ultimato una sua opera sull'argomento, stimolando la mia curiosità. Impaziente, in attesa che il libro venga pubblicato, ho cominciato, dunque, a documentarmi in proposito.

Basta accennare alle classificazioni botaniche, agli usi sacri o pratici delle piante, alle tecniche di irrigazione per intuire l'ampiezza e la complessità dell'argomento.
Per tale ragione mi limiterò ad accennarne, offrendo spunti di discussione che confido vorrete cogliere per approfondire su questo tema, che ha tutti gli ingredienti per essere ritenuto interessante.

Gli Egizi riconoscevano ai giardini grande pregio e pertanto vi si dedicavano con estrema cura, sia che questi avessero valore meramente estetico, sia nel caso in cui fossero progettati ad uso medico e rituale (e quindi facenti parte delle aree templari), ma anche nel caso fossero "semplici" orti, preziosi per il sostentamento della popolazione. Ognuna delle tipologie citate, tuttavia, condivideva una funzione fondamentale, che era quella di offrire ristoro dalla calura, all'ombra di alberi e piante. Presi poi singolarmente, i svariati tipi di giardini assolvevano a uno specifico compito, dettato da esigenze più pratiche, che ho elencato appena qui sopra. Del resto la praticità che contraddistingueva l'antico popolo del Nilo è caratteristica che ci è ben nota, al pari degli innumerevoli "primati" registrati da questa Civiltà. In tal senso, i giardini non fanno eccezione.

Molti furono i Sovrani che ebbero particolarmente a cuore questo aspetto e che, mossi dal desiderio di possedere quelle che ai loro occhi erano vere e proprie rarità, organizzarono imponenti spedizioni in luoghi lontani pur di accaparrarsi gli esemplari più ambiti.
Alti ufficiali, nobili, financo la gente comune, non era da meno. Persino il più povero poteva contare sul suo piccolo orto, per il suo sostentamento e per quello della sua famiglia.

Tra i primi sovrani a poter vantare il possesso di un vero e proprio giardino botanico, stando alla documentazione in nostro possesso, troviamo Thutmosi III, che all'interno del suo Tempio Giubilare costruito nel recinto di Karnak volle far decorare un'intera sala con le rappresentazioni di tutte le piante esotiche provenienti dalla Palestina e dalla Siria, mete delle sue spedizioni militari.
Gli archeologi ritengono che tutte le piante rappresentate sulle pareti del Tempio di Thutmosi III avessero trovato precisa collocazione all'interno di un giardino di proprietà del Re, di cui per il momento non è stato possibile individuarne la posizione.
Una passione e un'interesse, quelli di Thutmosi III, certamente alimentati da colei che lo precedette sul trono delle Due Terre: la Regina-Faraone Hatshepsut. Il Tempio eretto per lei da Senenmut, in quel di Deir el Bahari, abbonda infatti di scene che narrano della spedizione di Punt, da cui gli Egizi importarono nel loro Paese piante, alberi e fauna di ogni sorta.

Verso il termine della XVIII dinastia fu la volta del Faraone Akhenaton che fece dei giardini, reali o rappresentati che fossero elementi essenziali della sua Capitale, Akhetaton, eretta dal nulla nel Medio Egitto e il cui scopo principale, oltra a quello di celebrare Aton (il Sole), fu quello di esaltare i prodigi della natura.
Innumerevoli dipinti parietali e pavimenti testimoniano la bellezza della città, in cui era uso dotare i giardini di grandi bacini idrici e popolarli di animali e volatili dai colori vivaci.



Frammento di decorazione parietale proveniente da Amarna, oggi esposto al Cairo Museum




Degno di nota il Maru Aton, l'Ombra di Aton, caratterizzato dalla presenza di numerose vasche a "T" circondate da colonne decorate e popolato da piante e fiori di ogni sorta. Si ritiene che il Maru Aton fosse un dono alla Favorita del Re, la Sposa Grandemente Amata Kiya. Purtroppo, attualmente di questo edificio non resta traccia.


Alcune riproduzioni proposte dall'Amarna Foundation:



Riproduzioni di decorazione parietale e di colonna affrescata




Gran parte delle informazioni in nostro possesso provengono, dunque, da dipinti parietali, rilievi tombali o, in qualche occasione, anche da testi redatti su papiro che ci riferiscono la preparazione e l'impiego di infusi e unguenti a base di piante officinali, impiegati nelle terapie.
La presenza di tracce vegetali, come ad esempio i pollini, consentono inoltre, se opportunamente studiati, di accedere a numerose informazioni sulle coltivazioni presenti in aree specifiche nell'epoca di riferimento. Resti vegetali rinvenuti nelle tombe, quale parte del corredo funerio, suggeriscono i gusti e le preferenze di Sovrani e di gente comune che non vollero privarsi di quei piccoli piaceri, per il palato o per gli occhi, nemmeno nell'Aldilà.


Alcuni esempi:



Necropoli Tebana, TT96: Tomba di Sennefer, Sindaco di Tebe durante il Regno di Amenhotep II - Nuovo Regno, XVIII Dinastia
Dettaglio del giardino di proprietà del defunto



La suddetta tomba è nota anche come "La tomba dei Vigneti", per via delle splendide decorazioni parietali e del soffitto:



TT96 - Dettaglio del soffitto della piccola tomba




Sheikh Abd El Qurna: Tomba di Nebamon, Nuovo Regno, XVIII Dinastia - Regni di Thutmose IV e Amenhotep III


[Modificato da -Kiya- 28/02/2011 13:58]
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