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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Manuele Bellini: "Elementi per un’estetica dell’immagine egizia"

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2011 23:21
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Thiatj

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14/02/2011 22:39
 
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Nel ringraziare il Prof. Manuele Bellini, docente di Filosofia, per averci autorizzato a procedere, alleghiamo qui di seguito il contenuto della sua opera, dedicata alle immagini Egizie, intese come simulacro, ossia come sostituto dell'oggetto reale, animato per mezzo della magia.



Rilievo custodito al Metropolitan Museum di New York [immagine slegata dall'opera proposta]




Abstract

L’immagine egizia, che si declina nelle forme dell’arte e nella scrittura geroglifica, non è né rappresentazione o imitazione della natura né espressione, ma creazione di una realtà altra parallela a quella sensibile: la sua funzione è performativa. L’immagine, lungi dall’essere phantasma, vive di per sé ed è una realtà concreta da usarsi, non una realtà trasfigurata da fruirsi. È un simulacro che va a supplire l’oggetto cui somiglia – un esempio è dato dalle libagioni dipinte sulle stele funerarie. Fine dell’artista non è la mimesis, ma la ricostruzione, secondo un canone, di una realtà differente, che si anima per magia. L’immagine nasce nella sepoltura e il suo fine non è solo il tramandare la memoria del defunto, ma prolungare la vita: la morte, tradotta in immagine, non solo ricorda la vita che è stata, ma torna a essere vita e l’invisibile, non più confinato nel regno degli inferi e delle ombre, si fa visibile, mostrando la sua mai perduta realtà. Ora, l’assenza di una dialettica tra immagine e realtà impedisce la fioritura di una riflessione filosofica, di un pensiero astratto, perché ciò che i geroglifici, che sono pittogrammi fonetici, indicano trapassa subito nell’oggetto senza che possa costituirsi come concetto. Tuttavia, a gli egizi questo non interessa: l’immagine, ipostatizzando ciò che designa, lo sacralizza perché essa è al servizio di un’ideologia. Ma sacralizzare non è solo propagandare, bensì inserire un oggetto nell’ordine del cosmo, prolungando l’opera di creazione del Demiurgo che la società si sforza di mantenere attraverso l’azione del Faraone.

[....]


Continua la lettura, scaricando l'allegato:





[Modificato da -Kiya- 14/02/2011 22:54]
14/02/2011 23:21
 
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grazie, scaricato!
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