Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Corredi funerari: concubine del defunto

Ultimo Aggiornamento: 28/01/2011 10:54
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- ShemsetRa -
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24/01/2011 01:19
 
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Avete presente le “concubine del defunto”?

Si tratta di modelli stilizzati di donne, alcune realizzate come bamboline, altre geometrizzate al punto da essere difficilmente riconoscibili, altre ancora stese su modellini di letti.

Si dice siano la compagnia femminile da portare nell’aldilà, in grado di evocare, al momento giusto, le concubine ideali per il trapassato, nello stesso modo in cui, gli ushabti possono essere mandati ad eseguire i lavori pesanti a cui egli potrebbe essere chiamato.

Nel catalogo della mostra “Egitto mai visto”, ho letto una interpretazione alternativa.
Da un confronto comparato fra molti reperti analoghi e differenti, è emersa la forte tendenza alla stilizzazione, in un momento storico in cui gli aspetti naturalistici, realistici e narrativi erano particolarmente apprezzati e realizzati con risultati soddisfacenti, come durante il Primo Periodo Intermedio e il Medio Regno.

Infatti sono piuttosto comuni le sculture raffiguranti graziose statuine di donne, impegnate nel loro lavoro quotidiano, del tutto analoghe a quelle degli operai, dei funzionari, dei marinai e di tanti egizi, in gruppo o solitari, impegnati in ordinari mestieri.

Ma queste si differenziano proprio per l’isolamento di alcuni caratteri particolari, tesi a metterne in evidenza la femminilità: lunghi capelli acconciati, assenza di braccia e gambe o estrema stilizzazione, piccola testa e grande ventre (forma detta “a pagaia”), cinture e tatuaggi sul corpo, raffigurazione del pube come un triangolo nero puntinato.

Poi sono state trovate anche in sepolture femminili, e ci sono indizi in letteratura secondo cui sarebbero da collegare rinascita.
In pratica sarebbero delle madri magiche, in grado di garantire al defunto la nascita alla nuova vita
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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24/01/2011 01:45
 
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Ho letto qualcosa a riguardo anche io.
Le ragioni per cui ora si tende a considerare errata l'interpretazione come "concubine" sono legate al fatto che, oltre che in tombe destinate a individui di sesso sia maschile che femminile, le medesime statuette sono state rinvenute all'interno di aree templari (come ad esempio nel Recinto di Mut, a Luqsor) e anche in abitazioni private.

Oltre al significato legato alla rinascita, però, alcuni studiosi si schierano a favore della funzione di esecrazione, contro forze maligne in agguato. In questo modo si potrebbero spiegare le mutilazioni degli arti o, in taluni casi, della testa.
Se non erro esisteva qualcosa del genere, in uso nell'Antico Regno.... me lo confermi?
[Modificato da -Kiya- 24/01/2011 01:45]
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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24/01/2011 09:13
 
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Ecco!
mi riferivo a queste, risalenti al Predinastico e provenienti da Naqada:
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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26/01/2011 13:13
 
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Ho sottoposto l'argomento al Dott. Natale Barca, il quale cortesemente risponde (pubblico con la sua autorizzazione):



A mio avviso il significato e la funzione delle figurine femminili trovate nelle tombe predinastiche sarebbero stati diversi secondo i casi. L'usanza avrebbe comunque poggiato sulla fede assoluta nella magia, o meglio nel valore creato dall'immagine.

Si sarebbe rappresentata la donna allo scopo di farla materializzare e di servirsene come concubina, lavoratrice, danzatrice, ecc. La si sarebbe rappresentata, dando rilievo alla vulva, anche in relazione alla sua capacità di generare. In tal caso la funzione della statuetta avrebbe potuto essere quella di assicurare la ri-generazione del defunto, o meglio la continuazione della vita di un uomo nell'Aldilà.

Detto questo, la funzione esecrativa non andrebbe comunque esclusa. In questo senso.

Spesso i manufatti dedicati nei templi e i contenitori di liquidi e di cibi offerti agli dèi venivano infranti o danneggiati ritualmente; lo dimostra per esempio il fatto che, nel recinto templare predinastico di Kom el-Ahmar, a Nekhen/Hierakompolis, sono state trovate, ben conservate, delle ceramiche rotte, ricostruibili per intero o quasi per intero.

La ritualità di quel gesto era una pratica magica, diretta alla conservazione attraverso il tempo del manufatto rotto, consacrato dalla dedica o dall'uso liturgico che ne era stato fatto.

Andrebbe vista in quella prospettiva anche il fatto che le statue antiche, in Egitto, ma non solo in Egitto, hanno spesso il naso rotto, solo il naso.

E' possibile che le figurine femminili predinastiche venissero mutilate di proposito per allontanare o distruggere gli effetti dell'azione di una forza maligna.

E' possibile cioè che si temesse che una forza maligna, contraria alla "rinascita" del defunto, potesse distruggere la figurina per impedirle di svolgere la sua funzione (sessuale, lavorativa, rigenerativa, ecc.).

Tengo comunque a precisare che queste sono solo ipotesi, per giunta difficilmente verificabili; pertanto il condizionale è d'obbligo. Sottolineo inoltre che non parlo di probabilità, ma di possibilità.

Saluti,
Natale Barca



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26/01/2011 13:17
 
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Trovo particolarmente significativo il gesto di frantumare i contenitori delle offerte, quasi come a voler perpetuare quel dono fissandolo in un tempo infinito.
Così facendo nulla e nessuno avrebbe potuto cambiare quell'ultima importante funzione assunta dall'oggetto.

Particolarmente curioso, poi, il dettaglio dei nasi mancanti, a cui onestamente non avevo mai fatto caso.
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26/01/2011 15:39
 
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Non ho nulla da aggiungere, ma sono contenta che l'argomento sia stato ripreso. [SM=x822715]
Tempo fa avevo provato a proporlo, ma era apassato inosservato, probabilmente perchè no gli avevo dato la giusta impostazione (sinceramente ho scordato i dettagli).
Finora l'ipotesi più "gettonata" riguardo il fatto che spesso apparissero mutilate era che si voleva impedire loro di sottrarsi alle voglie del defunto...ma la mancanza (sembrerebbe voluta) del naso rimette in discussione questa interpretazione. [SM=x1764359]
Una curiosità: l'uso di queste statuine è caratteristico di un periodo bene preciso, o si riscontra nell'arco di tutto il periodo che a noi interessa? [SM=x822741]
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26/01/2011 17:01
 
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Il dott. Barca, riferendo di statue antiche col naso rotto, non si è limitato esclusivamente alle figurine di cui trattiamo qui, ma più genericamente alla statuaria. Anche perchè spesso queste "concubine" (continuo a chiamarle così affinchè il mio riferimento risulti chiaro) sovente non presentano i connotati netti del volto, come ha scritto pizia in apertura spesso sono soltanto figure geometriche snaturate nelle reali fattezze.

Direi si possa affermare che il loro uso riguarda un periodo ampio della Storia Egizia e che la loro presenza non possa essere ristretta a una singola epoca. Probabilmente, nel tempo, assunsero i diversi significati che stiamo analizzando qui.
[Modificato da -Kiya- 26/01/2011 18:19]
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28/01/2011 10:53
 
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A mio avviso il significato e la funzione delle figurine femminili trovate nelle tombe predinastiche sarebbero stati diversi secondo i casi. L'usanza avrebbe comunque poggiato sulla fede assoluta nella magia, o meglio nel valore creato dall'immagine.


Premessa importante, secondo me estensibile un po' a tutta la storia egizia, così come l'osservazione finale:

Tengo comunque a precisare che queste sono solo ipotesi, per giunta difficilmente verificabili; pertanto il condizionale è d'obbligo. Sottolineo inoltre che non parlo di probabilità, ma di possibilità.



Siccome nelle tombe predinastiche, ma anche nei luoghi di culto predinastici, sono state trovate molte figurine femminili, di vari tipi e qualità, il loro significato e la loro funzione può essere stata diversa.
Lo stato egizio si è formato dall'amalgama di varie popolazioni, ognuna delle quali ha portato un bagaglio culturale proprio, confluito nella multiforme e articolata cultura egizia dinastica.
Se da un lato si intravvede l'intento di organizzare le credenze religiose in un corpus unico e ragionevolmente coerente, da usare come religione di stato, dall'altro lato continua ad esistere, in provincia e nei piccoli villaggi, la forma di relgiosità precendente, per noi ancora vaga ed oscura.
Durante la storia poi, i resti delle antiche tradizioni emergono di tanto in tanto, magari trasformati, testimoniando la loro sopravvivenza lungo i secoli.

Questa interpretazione aggiunge, secondo me, un mattone nell'edificio della comprensione, non ne sostituisce un altro già posto.

@Meritaton: se trovi la discussione vecchia possiamo anche unirle, sinceramente mi era sfuggita...
[Modificato da pizia. 28/01/2011 10:54]
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