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Dal Secondo Periodo Intermedio al Nuovo Regno

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2012 22:31
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23/01/2011 06:40
 
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Durante il Secondo Periodo Intermedio (XIII - XVII Dinastia), seguito al Medio Regno, oltre all'ennesima frammentazione delle Due Terre in Egitto si assistette a massicce ondate migratorie miste. Questo continuo affluire di famiglie di Asiatici, che gli Egizi chiamavano Aamw, accompagnate dai rispettivi capi tribù, in breve si trasformò in una vera e propria invasione, quella che nei testi Egizi è indicata come dominazione degli Heka Khaswt, i "sovrani dei paesi stranieri", generalmente noti con il nome greco di Hyksos.

Gli Hyksos, costituiti da una composizione etnica di maggioranza semitica, si stanziarono nel Basso Egitto, scegliendo come capitale Avaris (l'odierna Tell el-Daba), nel Delta Orientale, e vi dominarono per circa 200 anni costituendo così la XV e la XVI Dinastia. Sotto il loro dominio la città divenne uno dei centri più importanti del Paese.



Posizione geografica di Avaris, in alto a destra




Avvantaggiati dalla debolezza del potere centrale che caratterizzò la XIII dinastia, gli Hyksos si spinsero fino in Medio Egitto, riuscendo ad estendere il loro controllo anche sulle due principali vie carovaniere, tramite le quali strinsero alleanza con la Nubia.

La presenza degli invasori non fu genericamente ben accolta dalla popolazione indigena, nonostante avessero introdotto innovazioni di grande valore, come il cavallo da tiro e il carro da guerra, la scimitarra e l'arco composito, la lavorazione del bronzo. Gli Hyksos, dal canto loro, furono tutt'altro che insensibili alla cultura del Paese che li ospitava, dal quale adottarono le divinità, il metodo di governo, la scrittura e sovente persino i nomi propri. Avaris era infatti sotto l'egida di Seth, non tanto in qualità di fratello di Osiride, quanto piuttosto quale corrispettivo Egizio del semitico Baal, come testimonierebbe a posteriori una stele di Ramesse II, nota come la "Stele dei 400 anni", in cui il dio è rappresentato verosimilmente come la divinità siriana delle tempeste, con testa umana.



Un frammento di riproduzione della "Stele dei 400 anni"
Seth è rappresentato in forma totalmente umana




L'inizio del Secondo Periodo Intermedio fu segnato dall'abbandono della Capitale Lisht, situata poco a Sud di Menfi, a favore di Tebe. Contemporaneamente alla dominazione a Nord dei Re Pastori, ai quali il popolo tutto era obbligato a versare tributi, nel Sud di Kemet si imponevano i cosiddetti Principi Tebani della XVII Dinastia, che controllavano i territori compresi tra Elefantina e Abido.
Forti delle loro tradizioni e del patrimonio culturale ereditato dal Medio Regno, pur senza risorse economiche sufficienti a sostenerli, i Principi Tebani riuscirono a muovere una guerra a più riprese, volta a liberare le Due Terre dagli invasori stranieri. Le gesta di coloro che mossero contro gli Hyksos ci sono state tramandate da alcune iscrizioni, come quelle rinvenute sulla "Stele di Karnak" (Luqsor Museum), sulla "Tavoletta Carnarvon" (Cairo Museum), ma soprattutto grazie all' "Autobiografia di Ahmosi, figlio di Ibana", scolpita sulle pareti della sua tomba, a El-Kab.



La Stele di Karnak




L'Autobiografia di Ahmosi, figlio di Ibana sulla parete della sua tomba




Il primo tra i Principi Tebani che si distinse in una campagna militare contro gli oppressori fu Seqenenra Ta'o II che mosse contro Apopi.
Un papiro risalente al Regno di Merenptah, che riporta gli eventi, si riferisce a Seqenenra Ta'o definendolo il "Principe della Città del Sud", mentre Apopi è espressamente indicato quale Sovrano (nesw).
Le analisi condotte al momento del ritrovamento della mummia di Seqenenra Ta'o II rivelarono che morì giovane e di morte violenta. Sul suo capo e sul suo viso vi erano evidenti tracce di profonde ferite, inferte con un'ascia. Si ritiene pertanto che dovette perdere la vita, mentre si trovava in battaglia.



La mummia di Seqenera Ta'o II - Particolare del volto



Il successore di Seqenenra Ta'o II fu Kamose, il figlio primogenito o il fratello minore, purtroppo non ci sono elementi certi che consentano di stabilirne la parentela. Kamose commissionò la Tavoletta e la Stele citate qui sopra, per celebrare le sue vittorie. Dalla Tavoletta Carnarvon apprendiamo le seguenti parole, pronunciate dal Re:

"...un capo sta ad Avari, un altro a Kush, e io siedo (sul trono) associato a un Siriano e a un Nubiano, mentre ciascuno possiede la sua fetta d'Egitto..."


e, ancora:

"...Il mio desiderio è liberare l’Egitto che gli Asiatici hanno distrutto...."


Fin dal suo primo anno di regno, effettivamente, Kamose si impegnò a liberare il Paese, spingendosi dapprima alla volta del Nord, dove si scontrò con Neferusy, quindi con Teti, figlio di Pepi, un governatore Egizio che, a Ermopoli, aveva abbracciato la causa degli Hyksos.

Durante il suo secondo anno di regno, il Re rivolse la sua attenzione al Sud e mosse contro il Kush, il cui principe aveva stretto alleanza con l'Hyksos Apopi (lo stesso che si scontrò col suo predecessore).
I testi continuano riferendo che nel III anno di regno, Kamose si spinse nuovamente verso il Delta, riuscendo ad assediare Avaris, ma senza conquistarla. Tuttavia, l'occupazione del Delta porta alcuni a ritenere che fu questo il Sovrano a riunificare l'Alto e il Basso Egitto, restituendo l'intero Paese al suo popolo.



Kamose - I cartigli con nomen e prenom e un dettaglio del sarcofago



L'"Autobiografia di Ahmose, figlio di Ibana" ci consente di conoscere quanto avvenne in seguito alla morte di Kamose, che governò probabilmente per soli tre anni, e del suo antagonista Apopi. Il suo successore fu il fratello minore o nipote, Nebpetyra Ahmose, più noto come Ahmosi I, colui che fu destinato ad entrare nella storia come il fondatore della XVIII Dinastia, con la quale ebbe inizio il Nuovo Regno. E', questa, l'epoca più celebre e gloriosa di tutta la storia Egizia, quella dell'età Imperiale caratterizzata dalla politica di conquista che consentì all'Egitto di abbracciare i territori compresi tra la Mesopotamia e la Nubia, che fece la fortuna di Tebe e, conseguentemente, del Clero di Amon.




Il giovane Re Ahmosi I - Frammento di statua conservato al Brooklin Museum




Ahmosi I nacque da Seqenenra Ta'o II e dalla Regina Ahhotep. Data l'ancora giovane età del piccolo erede, che si stima avesse un'età compresa tra i 5 e i 10 anni quando dovette subentrare a suo padre, la madre assunse il ruolo di Coreggente e ci risulta che ebbe una parte di rilievo nella campagna contro gli Hyksos, come testimoniano le "mosche al valore" rinvenute all'interno della sua cassa, nella sontuosa tomba scoperta a Dra Abu 'l Naga, e gli epiteti che accompagnavano il suo nome:

"Colei che ebbe cura dell'Egitto; Colei che ha curato i suoi soldati... Colei che ha riaccolto i fuggitivi e i disertori; Colei che ha pacificato l'Alto Egitto ed espulso i ribelli"




Le "mosche al valore" e i gioielli trovati nella tomba della Regina Ahhotep



Ahmosi I fu, dunque, un sovrano che rivestì senza dubbio una grande importanza, ma la scarsità di monumenti pervenuti fino a noi che lo riguardano non ci avrebbe consentito di ricostruire i momenti salienti del suo governo. Come abbiamo già anticipato, fortunatamente ci è stato possibile accedere alle registrazioni di Ahmose, figlio di Ibana, ed anche a quelle di un altro ufficiale, chiamato Ahmose Pennekhebet, e prendere atto degli eventi che lo videro protagonista.
Ahmosi I regnò per 25 anni, riorganizzando il Paese, riunendo le truppe, domando i ribelli, ma soprattutto portando a termine in modo definitivo, forse tra il suo 11° e il 16° anno di Regno, l'opera di liberazione dell'Egitto, iniziata da suo padre e perpetuata dal suo predecessore. Nel racconto di Ahmose, figlio di Ibana vengono descritti una serie di scontri che hanno come teatro Avaris, pertanto non siamo in grado di stabilire quanto a lungo durò la campagna d'assedio, prima della vittoria e della definitiva liberazione del territorio dagli Hyksos, letteralmente scortati fino in Palestina, con la conseguente presa di Sharuen, da parte Egizia.



La cartina mostra la via seguita da Ahmose I per "scortare" gli Hyksos fuori dal territorio Egiziano,
le varie fasi del conflitto e la situazione dell'epoca




Sul frammento si può ammirare il cartiglio con il Prenomen (Nebpetyra) di Ahmosi I e il titolo di "Signore delle Due Terre"



Riunificato il Paese, il Re si dedicò alla politica interna: riorganizzò l'intera burocrazia e fece un'ingente donazione al tesoro del Dio Amon. Al suo fianco, in qualità di Grande Sposa Reale, vi fu Ahmose Nefertari, che era anche sua sorella e che gli diede due figli di cui solo il più giovane, Amenhotep, sopravvisse.

Ahmosi I morì a circa 35 anni, per cause che non ci sono note. La sua mummia è stata ritrovata in buone condizioni nella cachette di Deir el-Bahari, ancora deposta dentro l'originale sarcofago, e non presenta segni associabili a morte violenta. Il luogo in cui fu seppellito non è ancora stato rinvenuto. Gli archeologi lo cercano nella zona di Dra Abu 'l Naga, dove furono inumati i suoi predecessori della XVII dinastia.

Sul trono delle Due Terre, nuovamente unificate, salì Djeserkara Amenhotep, che noi oggi conosciamo come Amenhotep I.
Il nuovo Sovrano si dedicò a un'intensa attività edilizia in tutto il Regno, specie in quelle città che avevano servito Tebe nella lotta contro gli Hyksos.
A questo Re si deve presumibilmente la costruzione del villaggio di Deir el-Medina, dove trovarono alloggio gli artisti incaricati di realizzare le tombe Reali della nascente Valle dei Re, designata a dimora eterna dei Sovrani della XVIII Dinastia. Un'iniziativa che valse al Re e a sua madre, Ahmose Nefertari, onori divini in qualità di protettori della Necropoli Tebana.




Rilievo raffigurante Amenhotep I




Statuetta lignea di Ahmose Nefertari




Veduta panoramica della Valle dei Re







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TESTI CONSULTATI:

- "The Oxford History of Ancient Egypt", curato da Ian Shaw - Oxford University Press, 2003
- "Dizionario enciclopedico dell'Antico Egitto e delle civiltà Nubiane", Maurizio Damiano-Appia - Mondadori, 1996
- "Deir el-Medina, Amenhotep I e gli artisti del Faraone", Mario Tosi - Ananke, 2003
- "Definirsi e definire: percezione, rappresentazione e ricostruzione dell’identità - Atti del 3º Incontro «Orientalisti» (Roma, 23-25 febbraio 2004) - Roma Associazione Orientalisti, 2005

[Modificato da -Kiya- 23/01/2011 18:24]
23/01/2011 20:27
 
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Molto interessante! ;)
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11/03/2012 01:31
 
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Di seguito una mappa che illustra con chiarezza la suddivisione del Paese, durante l'occupazione degli Hyksos (crediti espressi in calce):

[Modificato da -Kiya- 11/03/2012 01:32]
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12/03/2012 16:43
 
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Grazie Kiya, la tua passione e' per noi una fortuna.
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12/03/2012 22:31
 
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E' una passione comune, Dario. Quindi siamo tutti fortunati e tutti ugualmente meritevoli ;)
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