Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Quando le mummie erano medicamentose

Ultimo Aggiornamento: 24/01/2011 01:13
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22/01/2011 19:09
 
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Ho letto un interessante articolo in rete, che informa dettagliatamente sull'uso che, fino alla più recente antichità, si faceva delle mummie, in ambito medico.

Aldilà della rabbia che muove apprendere quale sia stato lo scempio operato dai nostri antenati, lo scritto merita indubbiamente attenzione. Lo ripropongo qui di seguito, integralmente, al fine di non omettere o snaturare nulla dei contenuti proposti ed elaborati da un professionista:


La 'mumia' come farmaco


Il 'principio' da cui partivano gli antichi medici (già greci e romani) era il seguente: poiché quel liquido denso che cola dai sarcofagi egizi proviene da corpi che si sono ben conservati per secoli o millenni deve contenere un quid favorevole alla conservazione del corpo, dev’essere di conseguenza anche utile per assicurare la buona salute e curare le malattie.

Un ragionamento 'apodittico', cioè già di per sé dimostrativo. E lo misero in pratica mettendo a punto con quel materiale o con i tessuti di corpi mummificati (ad arte o naturalmente dalle sabbie del deserto) un 'medicamento' che chiamarono 'mumia'.

Se preparata in questo modo essa veniva detta 'mumia primaria', per distinguerla dalla 'secondaria', fatta invece con le resine usate per imbalsamare i corpi.

L’uso della mumia, largamente diffuso nella Medicina nord-africana, fu introdotto in Andalusia nell’VIII secolo dagli Arabi del Califfato d’Occidente, e - dopo il 1100 - in varie altre regioni europee dai reduci delle Crociate, accolto dal mondo medico e dai ciarlatani, come un inatteso provvidenziale progresso della terapia. Data l’enorme richiesta che ne seguì, i prezzi presero presto a lievitare: curare o curarsi con la mumia divenne quasi uno status symbol.

Ma con il lievitare dei prezzi era immancabile che si moltiplicassero anche le sofisticazioni: fabbricare polveri e unguenti di mumia fasulla divenne per chiunque un gioco da ragazzi. Anche perché per la massa era impossibile accorgersi della contraffazione.

Al Cairo, nel 1462, la mumia 'taroccata' veniva venduta ai francesi all’esorbitante prezzo di 25 scudi d’oro al quintale. Frotte di mercanti e ciarlatani vendevano tutto ciò che potesse simularne l’aspetto: durante la Rivoluzione Francese si ricorse anche ai corpi dei ghigliottinati. Ma, ci si chiede: la mumia era poi davvero tanto efficace da giustificare una richiesta del genere?

Efficace proprio no. Solo che tutti credevano che lo fosse, a partire dagli antichi autori classici - Plinio, Cornelio Celso, Galeno, Dioscoride - secondo i quali sotto forma di fumigazioni, la mumia risulta una vera manosanta specie nell’asma bronchiale e nelle polmoniti, mentre per applicazione esterna si mostra altrettanto efficace per curare piaghe, ferite, piaghe, eresipela e disturbi mestruali. Altre indicazioni: i 'dolori di capo da causa fredda', le 'passioni di cuore', i 'veleni mortiferi'.

Da parte loro gli Arabi - notoriamente maestri nel combinare tra di loro più sostanze (considerate) medicamentose - impiegarono la mumia mescolandola con olio di rose e di gelsomino, sciroppo di more, decotto di lenticchie e liquirizia, acqua di giuggiole, cannella e zafferano: le principali indicazioni - oltre a quella di 'depurare il sangue' - erano le fratture, le lussazioni, le ulcere della vescica, l’emottisi, l’ 'indebolimento dei nervi'. Ideale veniva poi ritenuta la mumia per favorire il parto.

Per tutto il Medioevo e il Rinascimento essa fu quindi considerata una vera panacea, valida per ogni tipo di malattia: e ancora al tempo di Luigi XIV veniva decantata nell’amenorrea, nell’asma e nella tubercolosi, ed entrava nella composizione di un numero infinito di polveri, balsami, pillole, decotti e elettuari come disinfettante, cicatrizzante, ricostituente ed elisir di lunga vita.

Tuttavia, con una richiesta così massiva la mumia aveva ormai raggiunto costi astronomici e insostenibili per chiunque: così nel 1700 - ironia della sorte, e non perché si fossero resi finalmente conto che non serviva a nulla, ma solo perché costava troppo - medici e ciarlatani decisero di comune accordo di bandirla dal secolare armamentario terapeutico.



Fonte:

L. Sterpellone: Stratigrafia di un passato. Ed. Puntolinea, Milano 1990


A cura di:

Luciano Sterpellone - Patologo clinico e storico della medicina





Tratto da - Pagine mediche
[Modificato da -Kiya- 22/01/2011 19:10]
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23/01/2011 17:38
 
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Direi, spaventosamente interessante.....già, nei secoli passati si moriva per un raffreddore, con la Mumia acceleravano i tempi.
23/01/2011 20:07
 
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molto interessante, Kiya! [SM=g999103]
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- ShemsetRa -
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23/01/2011 23:33
 
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Proprio in questo periodo ho letto il libro di Renato Grilletto "Il mistero delle mummie" e questo argomento viene trattato approfonditamente in un capitolo dedicato.
L'uso della mummia come medicamento ha motivi consci di tipo apodittico, come si dice nell'articolo, però secondo me viene accettato, vincendo la normale repulsione per un atto del genere, come fosse un rito necrofago.
Ci sono infatti due tipi di medicinale alla mummia: uno si ottiene dai corpi, con procedimenti anche complicati, ma con attenzione all'estrazione dei soli materiali di trattamento, mentre l'altro consiste in un grossolano impiego di questi e dei corpi stessi, variamente tritati o polverizzati.

Poi si sommano altri motivi: una volta accettato da nomi famosi dell'ambiente culturale classico, viene stigmatizzato, quindi passa nella tradizione, e farmacisti e medici più o meno famosi scrivono ricette scopiazzandole dall'uno o dall'altro e fra di loro.
A questo punto diventa difficilissimo dimostrarne l'inutilità oppure la nocività.

Però ogni tanto qualche persona razionale si manifesta e contro la mummia si schierò, con argomentazioni assolutamente impeccabili, il dottor Ambroise Paré, medico della casa reale francese durante il Cinquecento.

Fra le altre ragioni dice che gli antichi Egizi, Arabi, Ebrei e Caldei non hanno imbalsamato i corpi dei loro defunti perché a distanza di secoli fossero mangiati dai Cristiani, ma piuttosto perché avevano gran rispetto delle spoglie mortali dei loro parenti, trapassati in attesa della Resurrezione.
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24/01/2011 00:22
 
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Paré non fu il solo medico ad opporsi. Si interessò della questione anche il medico personale di Enrico IV, un certo De La Fontaine, che, dubbioso, si recò ad Alessandria per far visita ai laboratori e scoprì che, per onorare la forte richiesta, si utilizzavano anche corpi ancora tiepidi!

Altro che "polvere di mummia".... gli arabi, sulla scia del facile guadagno, avevano creato tre distinte tipologie di polvere (evidentemente sopperendo alla scarsità della materia prima originale con quella loro contemporanea...):

1) le mummie arabiche: trattate con balsami, aloe e mirra. Ovviamente le più preziose;
2) le mummie egiziane: preparate con una mistura di pece, spezie e altra polvere non bene identificata...
3) le mummie naturali, quelle più "economiche", ovvero corpi disidratati in modo naturale, senza alcuna preparazione....

I poveri corpi venivano messi a bollire e, spesso, successivamente distillati.

Fortunatamente agli inizi del XVII secolo la "polvere di mummia" sparì, ma non per motivi medici o igienici. Semplicemente per un'imprudenza dei suoi "produttori", che ne immisero sul mercato talmente tanta da saturarlo e farne crollare il prezzo. Di conseguenza, decadde anche l'interesse terapeutico che, fino a quel momento, medici e farmacisti le avevano rivolto...

Tutto ciò, in ogni caso, porta inevitabilmente a riflettere sul fatto che purtroppo molte delle mummie (vere) che a tutt'oggi mancano all'appello, evidentemente non le troveremo mai.
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24/01/2011 01:01
 
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E sì, chissà in quale pentolone hanno cucinato quelle nostre amatissime regine assenti !
Spero che i taroccatori di mummie ne abbiano confezionate a centinaia e turlupinato a dovere quegli sciocchi.
Sul mio testo di A.P.Leca "La medicina Egizia" c'è una foto di queste "sole"........stracci, fil di ferro e chiodi che una radiografia di un corpo, ben avvolto nelle bende completo di sarcofago, evidenzia perfettamente.
24/01/2011 01:05
 
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Sai, Roberta, che sono tentato di dare anche io un'occhiata al mio testo? Che, lo ricordo, è questo qui
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24/01/2011 01:13
 
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Sì Luca, ma la mia è un'altra edizione, una casa farmaceutica che non nomino e destinata ai sigg.medici.
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