Il nuovo studio del Professor De Pasquale è decisamente interessante e va a confermare la vicinanza anche culturale fra la civiltà Nuragica e quella dell'antico Egitto, pare infatti che le due popolazioni utilizzassero comunemente i medesimi principi di trigonometria, ma non è tutto, continua a leggere...
Le vicinanza tra i popoli Shardana, Nuragici e d'Egitto sono ormai accertate da tempo, nei templi egizi si narra delle battaglie tra Shardana ed esercito Egizio, del tentativo di invasione da parte dei sardi che si conclude con una parziale migrazione in terra d'Egitto, ancor prima sapiamo ch'era composta da guerrieri nuragici (copie dei bronzetti, non c'è invero unanime accordo sull'equazione Nuragici=Shardana) la guardia personale di Ramsete II°; e in tutta la Sardegna, specie a Tharros sono stati trovati manufatti Egizi, in specie scarabei rituali, insomma le due civiltà si conoscevano, si frequentavano e si rispettavano.
Ora il Professor De Pasquale aggiunge un ulteriore tassello grazie alla sua ricerca sulla matematica Egizia grazie ad una sua comparazione con quella Nuragica, con un occhio di particolare riferimento alla trigonometria, pare infatti che "esaminando gli scudi circolari decorati con le tipiche circonferenze del seno e del coseno dei guerrieri sardi abbia scoperto che sono simili a quelli degli antichi giochi egizi della senet e del serpente. E che i principi trigonometrici che le due civiltà adoperavano potrebbero essere per noi di grande vantaggio nel campo del tridimensionale (fonte)". Insomma una matematica molto avanzata che potrebbe avere interessanti sviluppi et applicazioni anche per il nostro mondo moderno e iper tecnologico.
Lo stesso Nicolino de Pasquale scoprì anni addietro in contemporanea con Leonardo Melis, il Calendario Nuragico e la sua ruota del tempo, ma di questo parlerò un'altra volta.
Chi è il professo De Pasquale, colui che con una corda ha decifrato il complessissimo abaco Inca:
Il Professor Nicolino de Pasquale è un ingegnere aeronautico nato nel 1949 a Gamberale (CH), è libero professionista e docente a tempo indeterminato presso l'Istituto Tecnico Industriale Statale "Alessandro Volta" di Pescara.
Da anni gira il mondo decifrando la matematica delle popolazioni antiche, famosissimo il suo lavoro che gli ha permesso di decifrare la matematica delle popolazioni Inca ed il loro complessissimo abaco, ovvero "di strumenti di calcolo basati su un sistema di numerazione in base 40 con pesi (1, 2, 3, 5) appartenenti alla successione di Fibonacci" e "delinea nuovi sistemi di rappresentazione grafica, dai piani cartesiani alle funzioni, dalla derivazione all'integrazione, con straordinarie convergenze verso recentissime teorie matematiche d'avanguardia (fonte)".
Importante in questa sede citare i suoi studi sulla trigonometria egizia, "Tutto è partito esaminando i Giochi di Imenmes, conservati al Museo Louvre. Da questi reperti è possibile ricostruire le notevoli conoscenze matematiche e trigonometriche degli antichi egizi. In particolare su un prezioso disco in pietra turchese è inciso a scacchiera un potentissimo sistema di rappresentazione polare-esponenziale, dedotto dalla struttura intima di alcuni frutti, che conduce ad una incredibile semplificazione nella rappresentazione di tutte le funzioni (fonte)".
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