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I colossi del Tempio di Luqsor

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2011 22:51
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

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15/10/2010 18:19
 
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Per anni ho dato per scontato che il Tempio di Luqsor, in quanto concepito originariamente da Re Amenhotep III, ospitasse pressocchè esclusivamente statue raffiguranti questo Sovrano.
Oggi ho dovuto ricredermi e prendere atto di quanto l'osservazione superficiale possa dar adito ad errate interpretazioni.

Sfogliando un libro dedicato all'Architettura dell'Egitto, graditissimo regalo della mia collega, (l'autore è Dietrich Wildung, ex Curatore del Berlin Museum) ho notato che il colosso assiso, posto nella Grande Corte, sulla sinistra del colonnato, reca su ambo le spalle i cartigli di Ramesse II.
Il colosso a cui mi riferisco è questo:





In primo piano, per apprezzare i cartigli sulle spalle:





Il primo pensiero è stato: usurpazione. Del resto sappiamo che Ramesse II certo non era scevro da una tale consuetudine. Tuttavia ho voluto approfondire ulteriormente, verificando le iscrizioni presenti sul basamento, ma come potete notare anche voi dall'immagine proposta qui sopra, non si evince alcuna traccia di cancellazione/correzione. I segni che compongono l'intera iscrizione sono puliti.
La cosa è più complicata del previsto....

Andiamo avanti.
Riscontrando una forte somiglianza con i due colossi seduti posti davanti al pilone di ingresso, ho spostato l'attenzione sui medesimi, certa che, almeno in questo caso, avrei trovato conferma della proprietà originale.



E invece, no.
Anche in questo caso, come in quello descritto qui sopra, gli unici cartigli esistenti appartengono a Ramesse II. Ma c'è di più. E, in tal senso, muovo condanna verso la mia superficile attenzione, almeno fino ad ora. Non solo le statue rivendicano la proprietà di Ramesse II, anche le iscrizioni presenti sul pilone di ingresso lo riguardano, in modo esplicito, riferendo della famosa battaglia di Qadesh.
Ero a conoscenza di tracce relative esistenti nel Tempio di Luqsor, ma ero convinta che si trovassero al suo interno e non sulla facciata....

Insomma, in breve ho dovuto rivedere alcune mie certezze acquisite, rimetterle in gioco e guardare con occhi differenti al Tempio di Luqsor. Una circostanza chi mi ha indotto a riflessioni, a ulteriori interrogativi, a cui ho cercato di fornire risposta mettendo mano ai testi in mio possesso.

Ho consultato svariati volumi, tra cui:


    - "I tesori di Luqsor e della Valle dei Re" di Kent Weeks;
    - "Egitto, dall'Epoca preistorica agli antichi Romani", di Dietrich Wildung ( a cui ho accennato in apertura)
    - "L'arte dell'antico Egitto", di Sergio Donadoni
    - "Il potere del Re e il predominio del Dio" di Mario Tosi;
    - "Antico Egitto, analisi di una civiltà" di Barry Kemp;
    - "Al tempo dei Ramessidi", di Natale Barca;
    - "Arte dell'Antico Egitto", di Cyril Aldred


Ricostruire come stanno le cose ha richiesto tempo e pazienza, nonchè l'ausilio di numerosi testi, come avete potuto apprezzare. Ma ora ho un quadro decisamente più chiaro e ci terrei a rendevene participi.

Che il Tempio di Luqsor sia stato voluto da Amenhotep III è un fatto assodato e indiscutibile. Lo testimoniano alcune scene presenti sulle sue pareti interne in cui viene narrato il concepimento del Re, con intervento di Amon (la cosiddetta "teogamia"). Ma l'area risalente al suo tempo, ovvero le costruzioni pertinenti ad Amenhotep III rappresentano esclusivamente il nucleo centrale e la parte meridionale del Tempio, comprendenti il Santuario vero e proprio e una corte a colonnato, successivamente trasformata in sala ipostila da Sethi I e, quindi, da Ramesse II.

Come nel caso di Karnak, anche per il Tempio di Luqsor si assistette a una prima costruzione che venne poi successivamente ampliata dai successori di Re Amenhotep III. Sono, dunque da attribuire a Tutankhamon e a Horemheb i rilievi e le colonne che abbelliscono la corte antecedente e, infine a Ramesse II la Grande Corte colonnata e l'attuale Pilone d'ingresso, preceduto dai colossi e dagli obelischi. Ed ecco spiegata la ragione per cui sui piloni d'ingresso sono narrati i fatti relativi a Qadesh.

Attribuire a Ramesse II la proprietà dei colossi esistenti davanti e all'interno del Tempio, tuttavia non è pienamente corretto. Gli stessi, in effetti, furono commissionati da Amenhotep III (i lineamenti del volto delle statue lo testimoniano in modo inequivocabile), il quale, però, morì quando gli stessi erano ancora incompiuti.
Il suo successore, Amenhotep IV, si disinteressò totalmente del Tempio di Luqsor. Contrariamente a quando accade a Karnak, Soleb e Sedeinga, a Luqsor non si riscontra alcuna traccia che possa ricondurre al medesimo, per quanto strano possa apparire. Una scelta motivata? E da cosa? Non se ne diede il tempo? Volle mostrare riguardo nei confronti di quanto concepito da suo padre? In proposito ci è consentito soltanto avanzare ipotesi.

Con la caduta di Akhetaton, alla morte di Akhenaton, Tutankhamon e Horemheb, rientrati in quel di Tebe, tornarono ad abbracciare almeno in parte, i canoni artistici che caratterizzarono l'epoca di Amenhotep III. Il Tempio di Luqsor tornò a rifiorire e venne, come abbiamo visto, ulteriormente ampliato. Nessuno dei due, tuttavia, si preoccupò di far completare le statue a proprio beneficio.

Con l'avvento di Ramesse II le statue vennero finalmente ultimate. Ed è questa la ragione per cui oggi, dopo circa 3300 anni, ci è consentito ammirare quegli stupendi colossi, con il volto di Amenhotep III, ma recanti i nomi di Ramesse II.

Questo è quanto ho potuto dedurre dall'analisi dei testi citati.

Se le cose stanno propriamente in tal misura, è questo un caso in cui non mi sento di etichettare Ramesse II con il titolo di "usurpatore", prima di tutto perchè si tratta di un atteggiamento sbagliato a priori, per quanto automatico per la nostra mente, poichè a tale pratica viene data accezione negativa soltanto in tempi moderni, mentre all'epoca in oggetto era prassi comune dei Sovrani. Secondo perchè, nel caso specifico, le statue risultavano senza un effettivo proprietario, abbandonate e incompiute. A Ramesse va, dunque, piuttosto riconosciuto il merito di averle portate a termine.
[Modificato da -Kiya- 16/12/2011 22:51]
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