Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Il, cosiddetto, "scarabeo di Orione"

Ultimo Aggiornamento: 01/04/2014 13:10
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18/08/2010 02:10
 
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L'assimilazione delle tre piramidi di Giza, da parte di alcuni studiosi, alla Cintura di Orione non è certo un mistero e ne abbiamo parlato diffusamente, in più di un'occasione, in questi ultimi anni.
Teoria ipotizzata, per primo, da Rober Bauval che la presentò al mondo tramite il suo saggio, intitolato appunto "Il mistero di Orione".

Da allora, in proposito abbiamo potuto leggere di tutto, di più... approvazioni, confutazioni, teorie alternative che da questa hanno deliberatamente tratto spunto.

Il mondo Accademico non ha mai preso in considerazione questa affascinante ipotesi, anche questo è più che risaputo.
La teoria di Bauval fu esaminata nei più piccoli dettagli, fino a che fu possibile, secondo qualcuno, screditarla. Ma come?
L'"accusa" primaria fu quella di aver "manipolato" immagini e calcoli con l'intento di far combaciare l'allineamento delle tre stelle della cintura di Orione con quello delle tre piramidi della Piana. In effetti quelle che sono le immagini più famose della Cintura, pubblicate nel libro e riprese più volte a seguire, risultano essere ampiamente sfuocate. Ne consegue che ciò contribuisca ad ampliare la circonferenza generata dalle tre stelle e a renderla idonea per constatare la similitudine di allineamento tra queste e i tre vertici delle Piramidi. Foto eseguite con l'ausilio di programmi specifici, avrebbero mostrato che non vi è corrispondenza tra la posizione della terza stella della Cintura (Mintaka) rispetto alle prime due (Alnitak e Alnilam) e la posizione della piramide di Micerino. Ma questa è un'altra storia.... utile ad introdurre l'argomento di cui tratteremo qui. Ragion per cui, comincio col proporvi le due immagini di cui ho parlato qui sopra, dopodichè entreremo nel vivo del tema che intendo proporvi.


Foto 1: la cintura di Orione (immagine sfuocata)


Foto 2: la Cintura di Orione e, accanto, le tre piramidi di Giza, viste dall'alto (immagine sfuocata)


Foto 3: Sovrapposizione tra un'immagine della Piana e uno scatto che propone le tre stelle della Cintura:
Mintaka e il vertice della terza Piramide non risultano allineati.



Ora, quello che nella Foto 3 appare come uno scarto irrisorio, in realtà dovrebbe misurare circa 35 metri. Ciò significa che la Piramide di Micerino non corrisponde, per allineamento, alla terza stella della Cintura, per uno scarto pari a più di un terzo della lunghezza del suo lato (circa 108 metri): un po' troppo per ritenerlo un errore di calcolo!

Ma torniamo al "nostro" scarabeo, del quale vi ho accennato anche qui: Napoli: Daphne Museum

Rivediamolo:



Come potete apprezzare, mostra sulla base una decorazione che si compone di tre cerchi. Due risultano perfettamente allineati, uno si discosta leggermente verso sinistra.

Ebbene, tanto è bastato per consentire di ricavarne una teoria che vorrebbe riconoscere in questo piccolo oggetto la testimonianza che effettivamente la Piana di Giza sia la riproduzione terrestre della costellazione di Orione e che le tre Piramidi raffigurino, precisamente, la sua Cintura. L'anello mancante, per così dire: il documento comprovante una teoria finora destinata a rimanere soltanto tale.

Lo scarabeo è stato recentemente (anno 2008) acquistato all'asta dal Daphne Museum, che afferma sia databile a circa il 2000 a.C. e che provenga da una tomba egizia, dove si trovava custodito tra le bende di una mummia. Il che è già di per sè una "stranezza", tenuto conto che quel posto era abitualmente riservato ad amuleti aventi specifica funzione protettiva e in quanto tali raffiguranti una precisa divinità, piuttosto che un frammento di testo proveniente dalle scritture funerarie.

Quello che ammiriamo qui sopra, onestamente mi pare piuttosto essere un "semplice" scarabeo decorativo, senza alcuna funzione specifica, tanto meno quella di testimoniare la fondamentale importanza che la Cintura di Orione potrebbe aver avuto per la civiltà Egizia....
[Modificato da -Kiya- 18/08/2010 17:40]
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18/08/2010 05:48
 
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Ecco quanto si può leggere sul sito ufficiale del Daphne Museum in proposito:


L'archeologia egiziana arriva a sostenere che gli egizi progettarono le piramidi con Orione.

E' esattamente quello che avevano sostenuto molti archeologi moderni, quando per la prima volta videro la foto delle piramidi ripresa da un satellite e confrontandola con quella della disposizione stellare della cintura di Orione, conclusero che gli egizi progettarono l'allineamento delle piramidi di Cheope nella piana di Giza secondo l'esatta posizione delle tre stelle della cintura della costellazione di Orione. Oggi questa tesi è accreditata da una nuova scoperta nell'ambito dell'archeologia egizia, il cosiddetto scarabeo di Orione. Un piccolo amuleto a forma di scarabeo che si usavano a quei tempi come usuali gingilli da inserire nelle tombe o da portare in dosso come porta fortuna. Ne esistono di molti tipi e tutti nel retro hanno inciso figure di animali o geroglifici. Lo scarabeo di Orione colpisce subito perché è inusuale, il suo retro è scarno da ogni incisione significativa o da ogni rappresentazione di animale o umana, porta solo tre piccoli punti. Forse per questo dall'archeologia non è stato considerato molto rilevante, quando per la prima volta venne scoperto in Egitto. Oggi sappiamo che quei tre punti sono esattamente la copia delle tre stelle di Orione e quindi della disposizione delle tre piramidi egiziane, tra cui quella di Cheope. La notizia ha subito fatto il giro del mondo e negli ambienti accademici ha incuriosito molti studiosi che si sono prenotati per visitare di persona la Galleria del Museo Archeologico Daphne per ammirare e studiare da vicino questa rarità archeologica del mondo egizio.
Grazie a questa scoperta sensazionale oggi possiamo affermare di avere anche una prova tangibile, un reperto archeologico importante e antico che confermi la teoria, prima solo considerata ipotesi, che le piramidi siano il frutto di una lunga elaborazione di geometria, di esatta matematica e di perfetta astronomia.




[fonte: www.daphnemuseum.it/archeologia-egiziana.html ]
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18/08/2010 05:49
 
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E ancora:


La cintura di Orione, mistero delle piramidi egizie ritrovate in un amuleto.

Si dice che tre indizi facciano una prova. Non è mai stato così vero quanto nel campo dell'archeologia egizia, sopratutto nell'ultima scoperta archeologica avvenuta, come tutte le scoperte di successo, per puro caso. La cosa più sconvolgente è che questi tre indizi giungono da tre piani dello spazio completamente diversi, possiamo dire che ogni indizio porta in sé un livello nascosto di realtà e di localizzazione distante sia spazialmente che temporalmente. Quando per la prima volta si ipotizzò che le piramidi egizie nella piana di Giza fossero l'esatta copia delle tre stelle della cintura di Orione, il mondo accademico fece spallucce a questa ipotesi. Intanto perché non esistevano collegamenti che rendessero ipotizzabile una tale scoperta archeologica, intanto perché qualcuno aveva semplicemente allineato una foto del satellite con tre stelle del cosmo. Un indizio sulla superficie della terra, in una piana desertica vista dall'occhio di una macchina volante: tre piramidi allineate perfettamente in diagonale, e un altro indizio proveniente dall'altro capo della terra, verso il cosmo, all'orizzonte della costellazione di Orione, lì giacevano tre stelle - stesso allineamento, stessa assurda casualità, stessa disposizione geometrica - stelle di cui forse oggi ammiriamo solo la loro intensità luminosa, nate milioni di anni fa e oggi, forse, morte da secoli. Tutto in Egitto come nel cosmo, anche se morto sotto coltre di secoli sabbiosi e celati nell'oscuro silenzio, sembra essere dannatamente eterno. Sia il cielo, sia le stelle, sia le piramidi il cui profilo la notte sfiorano il manto tempestato di diamanti notturni, tutto in quel mistero egizio sembra godere di una Eternità senza fine. Affondare in un silenzio cosmico che verrà restituito all'eternità e alla storia. Solo dopo anni, quando alcuni archeologi ebbero un'idea brillante, il mondo accademico rivolse il proprio interesse a quello strano allineamento tra stelle e piramidi egizie. Fin dal principio, infatti, tutti gli egittologi erano convinti che quei canali che dalla stanza del faraone, nella piramide di Cheope, viaggiavano fino al cielo erano solo e soltanto delle banali prese d'aria. Poi un archeologo collegò la disposizione delle costellazioni al momento storico in cui vennero costruite le piramidi egizie. La scoperta fu sensazionale: quei corridoi d'aria puntavano perfettamente alla costellazione di Orione. Ma dopo anni da quella scoperta, dopo innumerevoli conferenze e libri, dopo pubblicazioni scientifiche e degne lezioni magistrali con applausi e accademici simposi sul tema, non era stato ancora trovato qualche reperto che collegasse intenzionalmente l'intenzione del faraone a disporre le piramidi esattamente come le stelle della cintura di Orione. Nel 2008 il Daphne Museum acquista all'asta un piccolo insignificante oggettino, un amuleto egizio risalente a circa il 2000 a.C. Uno scarabeo con incisi, sul retro, tre piccoli punti senza nessun senso. Molto dopo, quei punti che non hanno nulla a che vedere con i geroglifici né con il copto, né con altri segni egizi, furono palesemente collegati con quella che sembrava essere una mera coincidenza: le tre piramidi e le tre stelle di Orione. Questo terzo indizio fu restituito all'archeologia da un piano sotterraneo dello spazio, dalle oscure profondità di una tomba, incastrato tra le maglie di strette fasciature di una mummia. Tre indizi, uno proveniente dal cielo, uno sulla superficie del deserto, uno nelle profondità di una tomba. entrambi riportano la stessa immagine, entrambi raccontano di tre puntini, tre stelle, tre piramidi allineate secondo un ordine cosmico, un ordine umano, un ordine sacro. Tre livelli che si fondono assieme per confermare un sospetto che gli archeologi egizi nutrivano da sempre: che il nostro mondo lo abbiamo creato guardando le stelle e che la nostra vita è condizionata dalle costellazioni, misteriose e lontane, irraggiungibili ed eterne, più che da quello che ci cade ogni giorno sotto i nostri occhi. Perché, in fondo, il fascino del cosmo come meta irraggiungibile e orizzonte eterno ha sempre rapito l'animo umano dagli albori del tempo.


Dr. Luigi Di Vaia



[fonte: www.daphnemuseum.it/archeologia-egizia.html ]
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18/08/2010 06:14
 
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Più che la collocazione spaziale delle tre piramidi m'irretisce il mistero dei cosiddetti "condotti d'areazione" in quella di Cheope...esiste qualcosa di analogo in altre piramidi? [SM=x822741]
Che scopo avevano delle prese d'aria in una struttura destinata a rimanere sigillata per l'eternità?Anni fa ho letto che si è ipotizzato che fossero una specie di "trampolino di lancio" (mi si perdoni il paragone, ma non me ne viene in mente uno migliore) per l'anima del faraone, in quanto puntavano direttamente verso la Cintura di Orione, destinazione finale della medesima. Bisogna tener conto che, nel corso dei millenni, la configugrazione delle varie costellazioni si è modificata...secondo alcuni studiosi,all'epoca tutto combaciava perfettamente. [SM=g1361793]
Lo scarabeo di Napoli , in effetti, è un reperto suggestivo.
[Modificato da Merytaton62 18/08/2010 06:15]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
18/08/2010 09:13
 
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magari nè le pirmidi nè lo scarabeo c'entrano niente con orione, però queste teorie sono sempre, immancabilmente, affascinanti... e giocano sempre sullo stesso binomio: il fascino del mistero e quel pizzico di peculiarità tale da non poter essere a priori classificare come coincidenze. nè facilmente confermabili, ma abbastanza particolari (in effetti perchè cavolo non li hanno fatti allineati, quei tre cerchi?) da non poter neanche essere stroncate a priori
leggendole mi ritrovo a fantasticare sull'incredibile conoscenza celeste egizia e dell'altrettanto stupefacente abilità riproduttiva, in grande o in piccolo. però poi mi torna in mente umberto eco nel suo pendolo quando dimostra che la distanza tra casa sua e l'edicola moltiplicata per non ricordo che numero aureo coincide esattamente con la distanza terra-luna...
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Artista del Re
18/08/2010 09:37
 
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Oh si caro Ugothep a proposito di teorie affascinanti hai solo l'imbarazzo della scelta. A proposito di numero aureo, comparirebbe anche sulla piana di Giza...E' fin troppo facile giocare con i numeri, chi sa farlo può trovare questo rapporto un pò dovunque mettendo in relazione le misurazioni e i teoremi che vuole.


Teie
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18/08/2010 09:50
 
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Se davvero avessero voluto rappresentare delle stelle, perchè non utilizzare il determinativo convenzionale, ovvero N14
N14


Ad essere precisi, se proprio vogliamo dare un significato a quel decoro, il cerchietto, N5
N5
corrisponde a Ra. Perchè mai avrebbero dovuto indicare le stelle utilizzando il tipico segno solare???

Tuttavia decorazioni con cerchi, come quelli riprodotti su questo scarabeo, erano tipiche, non solo nel Medio Regno e nel Secondo e Terzo Periodo Intermedio, ma anche negli scarabei/scaraboidi Canaaniti e Hyksos, prodotti sulla falsariga di quelli Egizi.

Un esempio: quello che vi mostro in codanell'immagine, a destra, è la riproduzione di un esemplare databile al terzo Periodo Intermedio, rinvenuto nel cimitero di Illahun e catalogato da Petrie, nel suo volume Button and Design Scarabs, con il n. 1495. Dobbiamo forse ritenere che raffiguri un'altra costellazione?
[Modificato da -Kiya- 18/08/2010 09:53]
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
18/08/2010 12:35
 
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Si sa che il popolo egizio è stato assieme al popolo dei Maya un grandissimo osservatore del cielo, lo stesso lo testimonia l'amante del faraone Hatshepsut: Senmut; (se nn ricordo male) i loro monumenti furono violati poichè lui testimoniò e rivelò segreti ai quali era vincolato (segreti riguardanti l'osservazione degli astri) oltre la scandalosa relazione dal quale nacque anche una figlia, da tenere in considerazione anche il fatto della regina...

Resta il fatto che molte di queste testimonianze sono visibili nella "Tomba di Senmut" e in una puntata puntata di Voyager si è affermato che si tratterebbe della rappresentazione delle tre stelle della Cintura di Orione, e la centrale Epsilon Orionis sarebbe stata circondata da quelle ellissi per segnalare la presenza di acqua in quel sistema planetario.

Le tre stelle della cintura vengono infatti identificate in quelle più grandi che sovrastano la figura di Osiride, diverse teorie affermano che la stella circondata dagli anelli/aloni sarebbe la nebulosa di Orione, visibile anche ad occhio nudo come una stella un po' più sfocata delle altre. L'ipotesi non mi sembra campata in aria.
La nebulosa M42 infatti è al centro di un secondo gruppo di tre astri sotto cintura chiamati la "spada di Orione" (o forse sarebbe meglio dire il fallo).

Bè tutte teorie, ma resta il fatto che la stessa sfinge dirige lo sguardo verso la costellazione del leone e, da sempre gli egizi hanno rappresentato tutto ciò che vedevano in cielo riportandolo sia nei geroglifici, sia nelle rappresentazioni a partire da Ramses e (penso e credo possibile) anche nei monumenti a noi pervenuti nella piana di Giza...


Ma resta il fatto che tutto questo mistero e spesso anche fantasia, creano un grande interesse nel pubblico, quindi potrebbero anche incrementare le vendite e il mercato a loro legato, per non dire della personale pubblicità che avrebbero scrittori e archeologi con svariata fantasia...










[Modificato da Crystina. 18/08/2010 13:17]
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18/08/2010 13:12
 
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Mi pareva di ricordare che Hatshepsut avesse avuto due figlie, entrambe dal marito...non si sa se dalla sua (presunta) relazione con l'architetto siano nati dei figli.
Quanto alle conoscenze astronomiche degli egizi, c'è chi le mette in relazione con i Dogon , popolazione africana in questo campo sorprendentemente evoluta.
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Colei/Colui che siede alla
destra della Sacerdotessa
Capo del Tesoro

Scriba del
Tempio di Thot

18/08/2010 14:47
 
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...Era una bella notte di stelle là, sulla piana di Imhentet ed Harmaki Khepri Atum forse già vegliava sull'altopiano.

"Che si fa stasera?", chiese Imiutef al suo amico Ramose, "Beh, rispose quello, potremmo guardare qualcosa in TV..."

"...ma non l'hano ancora inventata!" rispose quel saputello di Imiutef, "...potremmo invece guardare le stelle", proseguì.

"...anche stasera?" disse l'amico, "...ma se non facciamo altro da mille anni..."

[SM=x822723]

...scherzi a parte, che le tre piramidi siano allineate con la cintura di Orione, o che ne siano la trasposizione decisamente monumetale sulla terra, credo possa anche esser vero, ma non vedo perchè questo debba essere necessariamente considerato un "mistero".

Davvero a quell'epoca non è che esistessero poi così tanti passatempi di sera perciò cosa ci sarebbe stato di strano se, guardando il cielo per l'ennesima volta (come i nostri due amici), gli Antichi avessero deciso di posizionare queste tre piramidi quasi in corrispondenza delle stelle o ricreandone la posizione al suolo?

Non dimentichiamo, peraltro, che l'orientamento dei lati delle piramidi pare avvenisse proprio puntando alle stelle e non al sole cosa, peraltro, decisamente più semplice poichè le stelle erano solo un puntino lontano, mentre il sole era decisamente troppo grande per poterne individuare sempre un punto preciso, senza contare, ancora, che sarebbe stato difficile "guardare" a lungo il sole per eseguire rilevamenti di carattere topografico che, come ormai sappiamo, sono praticamente perfetti.
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