Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.

Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Osiride ancora in vita

Ultimo Aggiornamento: 20/07/2010 17:05
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Akhu-en-inpu
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14/07/2010 09:43
 
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Gli occhi erano fissati al soffitto. Le iscrizioni e le figure dipinte con incredibile maestria, che raffiguravano la volta celeste e la dea Nut, nutrice della vita e madre di ogni cosa, sembravano alla sua immaginazione contorcersi in figure mostruose, fondersi in immagini oscure, terrorizzanti. La quieta perfezione e la disposizione razionale delle parole degli dei, ora sembravano qualcosa di diverso. Qualcosa da cui fuggire, qualcosa di terribile e temibile;
ma lui non poteva fuggire. Chinò il capo di lato, socchiudendo gli occhi e una lacrima, che sembrava oro per il riflesso delle tiepide fiaccole che lo circondavano, scivolò lungo la guancia scavata dalla malattia. Ankhesenamon gli strinse la mano, sussultando di paura, la strinse con forza, come volesse non agrapparsi al corpo del giovane sovrano, ma alla sua anima, per impedirle di allontanarsi da lei; Tutankhamon disegnò una smorfia sul proprio viso e la regina lasciò la presa, rincuorata, ancora per un po', di non averlo perso, ma non appena tornava a comprendere sotto la sua visione l'intera figura che aveva di fronte, un brivido le correva lungo la schiena, rendendola preda delle peggiori paure, delle emozioni più distruttive. Sembrava un osiride nonostante fosse ancora in vita. La pelle che aveva perso il suo colorito bronzeo e aveva delle tonalità macabre, le guance scavata dalla malattia, le occhiaie profonde, le labbra secche e disidratate e il suo corpo... il suo corpo sembrava sarebbe scomparso di li a poco; nulla rimaneva del vigore che aveva avuto negli anni passati, nulla era rimasto di quel corpo che tante volte aveva coperto di baci e di carezze, con il quale l'aveva sedotta ogni momento della loro esistenza, con cui lei si era intrecciata negli amplessi più profondi. Ora di fronte c'era un corpo ridotto allo scheletro.
Era, si, era un Osiride ancor prima di morire.
"Mia regina" si sentì uscire da quelle labbra, quasi immobili, in un soffio, come se fossero parole uscite direttamente dal ventre della terra.
"Mia regina.. non dovete stare più qui." non apriva nemmeno gli occhi. Non la guardava più, con quel suo sguardo dolce e deciso, lo stesso sguardo che aveva loro padre, per quel poco che era rimasto con loro. Lei rivoleva indietro quei pochi attimi di felicità che la loro intimità poteva permettere, lontana dagli scandali, lontana dalla memoria e dalla colpa di un sangue corrotto. Voleva indietro il signore del suo cuore, lei, che era la sede del cuore del re.
"Non parlate così, mio re. Voi guarirete presto. I sacerdoti di Amon stanno..."
"Amon..." sospirò, interrompendola e aprendo ora gli occhi. Lo sguardo vacuo, febbrile. Ancora una volta, in quegli occhi lei vide quelli del padre. Di quando ormai aveva perso il potere di controllare gli eventi, di quando ormai la sua fede aveva perso il sopravvento sulla sua ragione, di quando era diventato terrorizzante, dopo la morte di sua sorella.
"Credi..." tossì; il corpo si contorse, facendole temere il peggio "...credi che le preghiere ad Amon possano guarirmi? Io credo che questa sia la punizione dell'Aton vivente, per avergli voltato le spalle, lui che ama tutte le sue creature, lui che dà la vita... a me, che l'ho tradito, sta togliendola..."
"Non parlare in questo modo, Tutankhamon, re dell'Alto e Basso Egitto, signore del mio cuore e della terra di kemet... voi stesso avete ordinato di non pronunciare più il nome del dio eretico ad alta voce..."
"Ma non vedi la realtà, Ankhesenamon... non vedi in cosa mi sto trasformando? In una larva senza corpo... presto morirò..." tossì di nuovo "...poche ore e la mia anima non avrà la salvezza... questo perchè ho acconsentito a voltare le spalle al dio di nostro padre... solo lui sapeva riconoscere la verità, nascosta dalla menzogna del dio nascosto..."
"Tutankhamon..."
Scosse la testa, un'altra lacrima gli solcò il viso "non mi chiamare così... chiamami con il mio vero nome, se devi farlo...".
Ankhesenamon scoppiò in un pianto convulso. Il sancta sanctorum del tempio di Sekhmet, in cui era stata allestita la stanza per il faraone, protetto alla dea nella speranza della sua guarigione, ora sembrava avvolta dal freddo più profondo. Le ombre si allungavano e le fiaccole sembravano incapaci di tenerle lontane.

"Mia Signora..." una voce, roca e petulante, si sentì uscire dalle ombre.
"Ay..." mormorò, asciugandosi le lacrime che avevano sparso il khol lungo le sue guance "...che succede?"
"I nobili sono preoccupati... non essendoci un erede, è necessario che voi, scegliendo uno sposo, manteniate la dinastia salda sulle sue gambe..."
"Che cosa stai dicendo, Ay? Stai parlando in questo modo di fronte al Faraone? Tutankham.... il re non è ancora morto e non morirà..." gridò "...ora andatevene."
"Mia signora", riprese, Ay, "è inutile negare l'evidenza. Il Re dell'Alto e Basso Egitto è afflitto da un male incurabile, da più di un male... il suo corpo cagionevole sta già scomparendo. Guardatelo, sembra Osiride, prima ancora che sia morto. Vi chiedo di sposare me. Sono consapevole della differenza d'età e del vostro sentimento d'amore verso il re delle due terre. Ma voi siete l'unica figlia ancora in vita di Amenhotep IV e della regina Nefertiti, io sono il padre della regina. Se vogliamo che la dinastia non cada, questa è l'unica soluzione possibile..."
"Non vi sposerò mai... andatevene"
"Ay..." mormorò, quindi, il re "...so che amate questa nostra famiglia. Vi prego di proteggere e di esaudire tutti i desideri della mia amata regina, quando io non sarò più qui. Avete fatto molto per me, mi siete sempre stato amico e consigliere..."
"Ma... mio re, è lui che vi ha fatto tornare ad Amon!"
Il re sorrise ad Ankhesenamon, che turbata, ai suoi occhi appariva ancora più bella, più bella ancora di Iside, ma così lontana, ormai. Il suo corpo era spento, nulla rimaneva della passione che sempre lo accendeva quando poteva vedere il viso dell'erede di Nefertiti contrarsi in smorfie di rabbia o di gioia. Nulla. Era un corpo morto, che ancora si teneva aggrappato a quella vita.
14/07/2010 10:18
 
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Complimenti!!! E' bellissimo!!!
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14/07/2010 13:02
 
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....è farina del tuo sacco?Complimenti!
E' un esercizio di scrittura o è frammento di qualcosa di più ampio respiro?In entrambi i casi, è una vena che merita coltivare! [SM=x822715]
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Sacerdotessa
di ATON
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
14/07/2010 13:59
 
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"non mi chiamare così... chiamami con il mio vero nome, se devi farlo...".



....

lo farò io..... oltre il velo di lacrime che non so arrestare....




Tut 'nkh itn - Immagine vivente di Aton



L'immagine di un uomo costretto ad uccidere il suo Dio e che con Esso muore...



Non mi sento di aggiungere altro per ora....

solo questo: grazie, Rick [SM=x822748]
[Modificato da -Kiya- 14/07/2010 14:01]
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15/07/2010 00:36
 
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E di che ;)
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20/07/2010 17:05
 
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Re:
Merytaton62, 14/07/2010 13.02:

....è farina del tuo sacco?Complimenti!
E' un esercizio di scrittura o è frammento di qualcosa di più ampio respiro?In entrambi i casi, è una vena che merita coltivare! [SM=x822715]



Non avevo visto l'intervento!
Ti ringrazio per i complimenti immeritati...

Si è farina del mio sacco ed è un esercizio di scrittura.. o forse un frammento. Non lo so... [SM=g999105]


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