Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Il più antico documento scritto rinvenuto a Gerusalemme

Ultimo Aggiornamento: 02/08/2010 19:09
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EgiTToPhiLo/a
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13/07/2010 16:28
 
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Un piccolo frammento di argilla che risale al XIV secolo a.e.v., rinvenuto negli scavi fuori le mura della Città Vecchia a Gerusalemme, contiene il più antico documento scritto mai trovato a Gerusalemme. Ne hanno dato notizia i ricercatori dell’Università di Gerusalemme che lo hanno trovato. Il reperto, che si ritiene facesse parte di una tavoletta degli archivi reali, costituisce un’ulteriore testimonianza dell’importanza di Gerusalemme come una delle maggiori città della tarda età del bronzo, molto prima della sua conquista da parte di re David.
Il frammento è stato scoperto recentemente durante la setacciatura di materiale estratto sotto una torre del X secolo a.e.v., del periodo di re Salomone, nella zona di Ophel situata tra il muro meridionale della Città Vecchia di Gerusalemme e la città di David, a sud. I particolari della scoperta appaiono nell’ultimo numero uscito dell’Israel Exploration Journal.
Gli scavi di Ophel sono condotti dall’archeologa Eilat Mazar, dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Gerusalemme. I finanziamenti per il progetto sono stati forniti da Daniel Mintz e Meredith Berkman, di New York, che hanno anche fornito i fondi per il completamento degli scavi e l’apertura del sito al pubblico ad opera dell’Antiquities Authority, in cooperazione con l’Israel Nature and Parks Authority e la Compagnia per lo sviluppo di Gerusalemme est. Il lavoro di setacciatura è stato guidato dagli archeologi Gabriel Barkay e Zachi Zweig nel sito per la setacciatura a umido di Emek Zurim.
Il frammento rinvenuto misura centimetri 2 x 2,8, e un centimetro di spessore e contiene simboli cuneiformi nell’antico accadico (la lingua franca dell’epoca). Le parole formate dai simboli non sono significative in se stesse; ciò che è significativo è che lo scritto è di un livello molto alto, il che testimonia il fatto che è stato scritto da uno scriba molto abile che con ogni probabilità preparava tavolette per la casa reale dell’epoca, spiega il professor. Wayne Horowitz, studioso di assiriologia presso l’Istituto di Archeologia dell’Università di Gerusalemme. Horowitz ha decifrato lo scritto insieme al suo ex allievo, Takayoshi Oshima, ora all’università di Lipsia, in Germania.
Le tavolette con messaggi diplomatici erano solitamente scambiate tra i re dell’antico Vicino Oriente, dice Horowitz, e c’è una grande probabilità, a causa della bella scrittura e del fatto che è stata scoperto vicino alla zona dell’acropoli della città antica, che il frammento fosse parte proprio di una “missiva reale”. Horowitz ha interpretato tra i simboli sul frammento le parole “tu”, “tu eri”, “più tardi”, “fare” e “loro”.
Finora il più antico documento scritto ritrovato a Gerusalemme era la tavoletta rinvenuta nel tunnel idrico di Shiloah, nella zona della Città di David, risalente all’VIII secoli a.e.v. sotto il regno di re Ezechia. Quella tavoletta, che celebrava il completamento del tunnel, si trova in un museo di Istanbul. Quest’ultimo ritrovamento precede la tavoletta di Ezechia di circa 600 anni.
Il frammento trovato ad Ophel è ritenuto contemporaneo di circa 380 tavolette scoperte nel XIX secolo ad Amarna, in Egitto, negli archivi del faraone Amenhotep IV (Akhenaten), che visse nel XIV secolo a.e.v. Gli archivi comprendono tavolette inviate ad Akhenaten dai re che gli erano sottoposti a Canaan e in Siria, e contengono dettagli sulle complesse relazioni tra loro, rivelando molti aspetti del governo e della società. Tra queste tavolette ce ne sono sei inviate da Abdi-Heba, il governatore cananeo di Gerusalemme. Il frammento di tavoletta trovato a Gerusalemme è molto probabilmente parte di un messaggio che sarebbe stato inviato dal re di Gerusalemme, forse Abdi-Heba, in Egitto, dice Mazar.
L’esame del materiale del frammento fatto dal professor Yuval Goren, dell’Università di Tel Aviv, mostra che esso proviene dal suolo dell’area di Gerusalemme e non somiglia a materiali di altre zone, il che rafforza ulteriormente la probabilità che fosse parte di una tavoletta di un archivio reale a Gerusalemme contenente copie di tavolette inviate dal re di Gerusalemme al faraone Achenaten in Egitto.
Mazar dice che questa nuova scoperta, che fornisce solide prove dell’importanza di Gerusalemme durante la tarda età del bronzo (seconda metà del II millennio a.e.v), va a contrastare l’opinione di coloro che citavano la mancanza finora di sostanziosi ritrovamenti archeologici risalenti a quel periodo per sostenere che Gerusalemme in quell’epoca non fosse un centro importante. Esso dà anche nuovo peso all’importanza che la città acquisì in seguito, fino alla sua conquista da parte di re David nel X secolo a.e.v.

(Da: Università di Gerusalemme, Dept. Of Media Relations, 11.07.10) – Link

Questa notizia può risultare un aggiornamento alla discussione E' stato veramente trovato il Palazzo di Re David?
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TA makA nen ka neKet
13/07/2010 17:09
 
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Re:
Biceleon, 13/07/2010 16.28:



Il reperto.....costituisce un’ulteriore testimonianza dell’importanza di Gerusalemme come una delle maggiori città della tarda età del bronzo, molto prima della sua conquista da parte di re David.

Questa notizia può risultare un aggiornamento alla discussione E' stato veramente trovato il Palazzo di Re David?




Molto interessante, ma come dice l'articolo il frammento è antecedente Re David e quindi non dovrebbe dare risposte alla ricerca del palazzo [SM=x822711]
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13/07/2010 18:56
 
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Re: Re:
RAMSY, 13/07/2010 17.09:


Molto interessante, ma come dice l'articolo il frammento è antecedente Re David e quindi non dovrebbe dare risposte alla ricerca del palazzo [SM=x822711]



Come ho scritto, la scoperta puo considerarsi un aggiornamento alla discussione citata non la risposta!

Ti ricordo che l'articolo oltre che a dire che il reperto risale al XIV a.e.v., afferma altresi che è stato estratto sotto una torre del X secolo a.e.v.

In che senso puo considerarsi un aggiornamento lo dice l'ultima parte dell'articolo:

«Mazar dice che questa nuova scoperta, che fornisce solide prove dell’importanza di Gerusalemme durante la tarda età del bronzo (seconda metà del II millennio a.e.v), va a contrastare l’opinione di coloro che citavano la mancanza finora di sostanziosi ritrovamenti archeologici risalenti a quel periodo per sostenere che Gerusalemme in quell’epoca non fosse un centro importante. Esso dà anche nuovo peso all’importanza che la città acquisì in seguito, fino alla sua conquista da parte di re David nel X secolo a.e.v.»

Andando a rispondere ad archeologi come Israel Finkelstein che hanno affermato:

«...che l'estensione di Gerusalemme nel decimo secolo fosse piuttosto limitata, forse non più grande di quella di un caratteristico villaggio dell'altopiano»





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Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
13/07/2010 20:38
 
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Alcune perplessità, se mi è concesso...
Prima di tutto, devo sottolineare che fatico a ritenere eclatante quanto affermato nell'articolo, per una ragione che oserei definire sostanziale:

siamo già in possesso di tavolette provenienti da quella zona. Le stesse fanno parte dell'archivio di Tavolette Amarniane, che consta di 380 pezzi circa, rinvenuto alla fine del 1800. Quindi non mi pare che debba sorprendere il fatto che, presumibilmente, ci si trovi al cospetto di un frammento originariamente vergato in quell'area. Di Abdi-Heba, nello specifico, sono giunte fino a noi, non una, bensì 9 lettere o frammenti, comunque molto più esaurienti di quello trattato qui. Le stesse sono catalogate con le seguenti sigle: LA 25, 27, dalla 36 alla 41 comprese e sono tra quelle indicate come "Lettere dei Piccoli Re".

Ed ora veniamo ai dubbi ..."tecnici":

Quali sono gli elementi in base ai quali si afferma che il frammento provenga effettivamente dalla Corrispondenza Amarniana? Il reperto è stato datato? Analizzato? I riscontri hanno evidenziato corrispondenze con altri frammenti? Non scordiamo che una delle più grandi difficoltà che ci troviamo a dover considerare, al cospetto delle Lettere di Amarna, è proprio l'assenza di elementi in grado di stabilirne la datazione. Mancano date, spesso mancano nomi. Il frammento ritrovato a Gerusalemme non consente nemmeno di poterne dedurre in parte i contenuti.... come è possibile affermare di cosa si tratti?


Un riscontro più o meno immediato da fare ci sarebbe... occorrerebbe procedere con il confronto tra le tavolette ritrovate ad Amarna, spesso copie delle originali vergate negli stati Vassalli. Questo potrebbe rivelare l'esistenza di una copia che ricalca questo originale. Ma è pur vero che il contenuto è troppo esiguo per ottenere la dovuta soddisfazione....

[Modificato da -Kiya- 13/07/2010 20:41]
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13/07/2010 21:50
 
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Quoto totalmente quanto scritto da Kiya, che era ciò che stavo per scrivere, se non avessi letto il suo intervento
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14/07/2010 00:48
 
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Secondo me un frammento di questo genere (oltre ad essere l'unico è anche grande pochi centimetri), è un po' poco per cominciare a parlare di un archivio reale e di una grande città in proporzione alla finezza della calligrafia da scriba di prima scelta.
Comunque, visto che si sta scavando ancora, in una zona in cui sembra non essere ancora stata condotta una ricerca accuratissima, magari ne spuntano altri pezzi e anche qualche tavoletta intera, con un discorso compiuto...

Però devo ammettere una cosa spiacevole.
Come è già successo in una certa discussione su Akhenaton, in cui i sostenitori della teoria di un aspetto deforme e malsano si scontravano con quelli, forse troppo cauti, del beneficio del dubbio sulla validità di prove come la produzione artistica, anche qui mi sembra di intravvedere una sorta di divisione in due fazioni, per cui il lavoro degli "uni" sembra indirizzato all'invalidazione del lavoro degli "altri", piuttosto che alla semplice esposizione dei fatti, condotta per il puro amore di conoscenza.
Non mi spiego altrimenti lo sbilanciarsi così di un'archeologa, dotata a sufficienza per ottenere permessi di scavo in un luogo sacro come Gerusalemme, a meno che non ci sia qualche altra scoperta sotto, per ora taciuta.
Il risultato è, agli occhi di chi sta al di fuori di tutto ciò, la sensazione di non poter prestar fede né agli uni né agli altri, perché entrambi presi dalle proprie dispute personali.
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EgiTToPhiLo/a
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14/07/2010 01:02
 
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Re:
-Kiya-, 13/07/2010 20.38:

Alcune perplessità, se mi è concesso...
Prima di tutto, devo sottolineare che fatico a ritenere eclatante quanto affermato nell'articolo, per una ragione che oserei definire sostanziale:

siamo già in possesso di tavolette provenienti da quella zona.



Beh, la notizia eclatante è che è stata trovata a Gerusalemme.

Per il resto le tue perplessità rimangono legittime, spero che il prof. Wayne Horowitz della Hebrew University che ha tratto quelle conclusioni in un futuro articolo possa essere più preciso ed esauriente.

Comunque un riscontro oggettivo se il frammento in questione possa far parte della Corrispondenza Amarniana si potrebbe già avere, l’articolo infatti dice:

«L’esame del materiale del frammento fatto dal professor Yuval Goren, dell’Università di Tel Aviv, mostra che esso proviene dal suolo dell’area di Gerusalemme e non somiglia a materiali di altre zone, il che rafforza ulteriormente la probabilità che fosse parte di una tavoletta di un archivio reale a Gerusalemme contenente copie di tavolette inviate dal re di Gerusalemme al faraone Achenaten in Egitto.»

Basterebbe confrontarle con quelle inviate ad Amarna da Abdi-Heba, se non è stato già fatto.



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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
14/07/2010 01:11
 
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Re:
pizia., 14/07/2010 0.48:


Il risultato è, agli occhi di chi sta al di fuori di tutto ciò, la sensazione di non poter prestar fede né agli uni né agli altri, perché entrambi presi dalle proprie dispute personali.



Mi trovi assolutamente d’accordo, personalmente ho però una certa avversione per quei studiosi che sono troppo innamorati delle proprie tesi.

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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
14/07/2010 08:09
 
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Dico anche la mia opinione senza, con questo, volermi schierare.
Molti di noi hanno visto le celebri tavolette di Amarna e mi sorge appena il dubbio o la certezza che effettivamente il frammento di cui discutiamo sia diverso.
L'immagine è piccola ma i particolari che evidenzia sono notevoli oltre la località del ritrovamento.
Il materiale e la cura dell'iscrizione mi fanno pensare ad un originale ben custodito mentre quelle in terra cotta mi davano l'idea di un archivio di "riserva" portato via in fretta con lo scopo di salvaguardare i documenti da qualche minaccia incombente.

Ulteriori rinvenimenti potrebbero davvero fornire chiarimenti importanti.
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- MerytMaat SitenAton -
14/07/2010 08:14
 
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Re: Re:
Biceleon, 14/07/2010 1.11:



Mi trovi assolutamente d’accordo, personalmente ho però una certa avversione per quei studiosi che sono troppo innamorati delle proprie tesi.





Quoto! [SM=g999105]





[SM=g1621242] [SM=g1621242]



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