Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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C'è pace fra i faraoni. Le loro dinastie sono state datate con precisione

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2010 02:36
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MerytWaenRa, Semenet -
20/06/2010 11:13
 
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C'è pace fra i FaraoniLe loro dinastie sono state datate con precisione

La storia dell’antico Egitto è conosciuta piuttosto bene: non mancano infatti i documenti scritti né i manufatti archeologici da studiare. Grazie all’enorme messe di dati raccolti, è stato possibile costruire una cronologia delle dinastie dei Faraoni: prima questo, dopo quello, poi quell’altro ancora. Ma è una cronologia relativa: si sa chi veniva prima e chi dopo, ma non si sa esattamente quando questo accadeva. Non ci sono insomma date precise e sicure alle quali ancorarsi.
Ci si può avvicinare alla datazione assoluta grazie ai riferimenti ad alcuni fenomeni astronomici, per i quali oggi si può risalire, se non al momento esatto, almeno a un intervallo di tempo non troppo ampio. Ma finora l’errore era di uno o due secoli: ancora troppo per le ambizioni degli archeologi. Adesso però un team internazionale guidato da un fisico inglese ha spinto oltre la precisione grazie al metodo del radiocarbonio.
Il radiocarbonio, o carbonio-14, è un isotopo radioattivo del carbonio che viene prodotto nell’alta atmosfera dai raggi cosmici e poi entra in ogni organismo vivente. La sua concentrazione è nota e rimane stabile finché l’organismo è vivo.
Quando muore, l’organismo smette di scambiare carbonio con l’ambiente, il radiocarbonio comincia a decadere e la sua quantità diminuisce. Così, se noi oggi misuriamo il carbonio-14 presente in un tessuto o un osso o un frammento di legno, possiamo risalire al momento in cui è morto l’organismo dal quale è stato prelevato. E quindi a datare il manufatto.
Perché non si è fatto questo anche con i manufatti egizi? In realtà, questo metodo è stato usato. Però in Egitto mancano le apparecchiature più sofisticate e precise. E gli Egiziani moderni sono molto restii a lasciar uscire dai confini nazionali i reperti archeologici dei loro antenati.
Perciò i ricercatori guidati da Christopher Bronk Ramsey, dell’Oxford Radiocarbon Accelerator Unit, in Inghilterra, hanno lavorato con 211 campioni prelevati da musei europei e statunitensi e rinvenuti in tombe facilmente associabili ai regni dei diversi Faraoni.
Per assicurarsi che i campioni organici risalissero davvero alla stessa epoca dei manufatti studiati, i ricercatori hanno evitato il legno e l’osso e si sono concentrati invece sulle ceste, sui tessuti e sui cibi. Poi hanno applicato una tecnica chiamata “inferenza statistica bayesiana” per trovare la migliore correlazione possibile fra la datazione ricavata con il radiocarbonio e le epoche dei regni faraonici. In questo modo sono arrivati a una precisione di 76, 53 e 24 anni rispettivamente per l’Antico, il Medio e il Nuovo Regno, ossia i tre grandi periodi storici dell’antico Egitto fra il 2650 e il 1100 a.C., ciascuno con molte dinastie.
Il risultato, pubblicato pochi giorni fa su “Science”, è una cronologia non solo internamente coerente, come quella relativa già nota, ma molto più vicina a quella assoluta.
Questo risultato consentirà di risolvere alcune dispute fra gli archeologi. Per esempio, quando iniziò il Nuovo Regno, che vide il dominio di Faraoni famosi come Akhenaton, Tutankhamen e Ramses II? Nel 1550 oppure nel 1539 a.C.? Ed ecco la risposta: fra il 1570 e il 1544. E l’Antico Regno? Fra il 2691 e il 2625 a.C. e non fra il 2667 e il 2592 a.C. Non sono correzioni grandissime: una prova che la cronologia tradizionale non era poi troppo lontana dalla verità.
Però la maggiore precisione raggiunta consentirà di comprendere meglio le interazioni fra la civiltà egizia e le altre grandi culture del Mediterraneo orientale.
Anche attraverso evento precisi e importanti per le loro conseguenze, come l’esplosione vulcanica dell’isola di Thera (oggi conosciuta come Santorini), che devastò l’area e influenzò la civiltà egizia. E, si scopre ora, avvenne prima dell’inizio del Nuovo Regno, non dopo.

(Corriere del Ticino)




20/06/2010 11:31
 
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Grazie per l'articolo, molto interessante! Certo sarebbe una sorpresa se la storia egizia dovesse essere riscritta...
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wts rn n ՚ḫ n itn,
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20/06/2010 15:06
 
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Mi hai anticipato, cara Franca e benvenga!
Ho scaricato l'articolo pubblicato su "Science", ma devo ancora tradurlo.
Confronterò i due testi, quindi inserirò eventuali dettagli mancanti.
L'argomento è decisamente interessante, ma vorrei approfondire sulle tecniche impiegate per analizzare i reperti botanici.
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Sacerdotessa
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
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20/06/2010 18:51
 
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Re:
-francis-, 20/06/2010 11.13:


Perciò i ricercatori guidati da Christopher Bronk Ramsey....

Anche attraverso evento precisi e importanti per le loro conseguenze, come l’esplosione vulcanica dell’isola di Thera (oggi conosciuta come Santorini), che devastò l’area e influenzò la civiltà egizia. E, si scopre ora, avvenne prima dell’inizio del Nuovo Regno, non dopo.

(Corriere del Ticino)





quando si dice il caso.... ma sarà un caso il nome del ricercatore?! [SM=x822714]


La nota relativa all'eruzione che distrusse Thera imporrebbe alcune riflessioni.....
Abbiamo discusso a lungo su questo argomento, in passato. Per chi è arrivato dopo, segnalo la discussione:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=5473734

Mi pare, inoltre, che si dedichi poca attenzione ad alcuni elementi fondamentali, come le tre date assolute di cui abbiamo riscontro, che vengono semplicemente accennate.
Ripropongo l'argomento sviluppato sul Forum:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8689843


Approfitto poi per riportare l'articolo pubblicato a riguardo su L'Unità:

Gli egiziani hanno dominato il Mediterraneo per alcune migliaia di anni. Datare con precisione le varie fasi di questa civiltà non è cosa facile. Benché la cronologia oggi accettata sia abbastanza affidabile, infatti, è difficile assegnare una data precisa ad eventi accaduti così indietro nel tempo.
Ora però un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science permette di ricostruire la storia in modo più preciso. Si tratta di un’analisi al radiocarbonio di resti di piante ottenute dalle collezioni dei musei. In particolare sono 211 esemplari che vanno dai semi a fibre tessili, frutta, papiri e che sono associati con particolari regni. Alcuni degli esemplari vengono anche dalla tomba di Tutankamon la cui età storica è già conosciuta.
La datazione al radiocarbonio non è certo nuova, ma questa volta i ricercatori spiegano di essere riusciti a combinarla con una tecnica statistica molto precisa che ha permesso di rivedere alcune datazioni. L’intreccio tra questi dati e le informazioni storiche permette di ricostruire una cronologia completa delle dinastie dell’antico Egitto. “Per la prima volta abbiamo tecniche così precise – spiega Andrei Shortland dell’università di Cranfield in Gran Bretagna che ha partecipato allo studio – che possiamo percorrere la strada al contrario, ovvero possiamo dire usando il radiocarbonio la storia egiziana è corretta o meno”.
Lo studio ha visto la collaborazione di ricercatori inglesi, austriaci, francesi e israeliani. I risultati della loro ricerca sono per lo più compatibili con la datazione già accettata, tranne che in alcuni casi in cui si è visto che alcuni eventi sono precedenti a quanto si ritenesse finora. Ad esempio il regno del faraone Djoser che costruì la prima piramide è stato retrodatato. Il suo inizio sarebbe tra il 2691 e il 2625 a.C. E il Nuovo Regno sarebbe cominciato tra il 1570 e il 1544 a.C, anche in questo caso un po’ prima di quanto si legge nei libri di storia.




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21/06/2010 14:16
 
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Nota:
Nel primo si legge che i ricercatori si sono dovuti "accontentare" di sottoporre ad analisi esclusivamente reperti conservati nei maggiori Musei Europei, in quanto l'Egitto avrebbe negato l'opportunità di mettere a disposizione reperti locali.
In quello successivo si afferma, invece, che sono stati sottoposti ad esame anche reperti provenienti dalla Tomba di Tut.
Mi risulta però che il corredo funerario del giovane Re sia custodito al Museo del Cairo e che quasi nessuno dei reperti appartenente a Tutankhamon abbia mai lasciato l'Egitto. Soltanto pochissimi oggetti si trovano al Metropolitan Museum di New York e presso il Griffith Institute di Oxford. Significa, quindi, che questi ultimi sono stati sottoposti all'indagine?
E' possibile risalire a quali reperti sono conservati , ad esempio, al Griffith? (ho consultato il sito ufficiale, ma non ho trovato riferimenti diretti)
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- ShemsetRa -
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22/06/2010 02:36
 
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Sembra non ci sia nulla da riscrivere, le prove di cui si parla confermano le cronologie comunemente accettate:


Non sono correzioni grandissime: una prova che la cronologia tradizionale non era poi troppo lontana dalla verità.



Anzi, lo scarto è talmente misero che potrebbe davvero essere solo relativo alla precisione del metodo Carbonio14 utilizzato, o alla scelta del campione.
Insomma, 2691 o 2625, per oggetti prodotti da quattro millenni e mezzo è una buona approssimazione!
Manca qualcosa però, le date indicate sono troppo "precise", in genere i risultati delle analisi al radiocarbonio danno risulati espressi in "media", il valore indicato è quello di mezzo in un intervallo più o meno ampio, in cui statisticamente si concentrano le percentuali più alte di risultati, ma qui non viene indicato.
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