Grazie per aver espresso il tuo pensiero, Meryt.
Ho trattato l'argomento nella speranza di accendere un dibattito che potrebbe rivelarsi interessante e meritevole di approfondimenti e per poter apprendere le vostre posizioni in proposito.
Non ho nulla da eccepire sulle condizioni in cui vertono le mummie esposte al Museo di Torino, fatta eccezione per quella appartenente al Predinastico che mostra, a mio avviso, alcuni segni di sofferenza.
Tuttavia, non essendo specializzata in materia non posso giudicare tecnicamente se le sue condizioni di conservazione sono ottimali, oppure no.
E' fatto noto, però, che quelle esposte, a Torino come altrove, non sono le uniche in nostro possesso. Ce ne sono altre e sono in numero consistente.
Non resta che sperare che queste trovino la dovuta collocazione in tempi accettabili, se proprio non potranno essere rimpatriate.
Su quest'ultimo punto vorrei specificare che, esprimendo il mio desiderio che le mummie possano essere restituite all'Egitto, non ho minimamente tenuto in considerazione eventuali priorità degli attuali abitanti del Paese. Quello che dico non è: dobbiamo restituire le mummie all'Egitto, affinchè possano esporle nei loro Musei. Auspicherei piuttosto (per quanto io stessa ne riconosca la difficoltà di realizzazione) che vengano create aree da destinare alla sepoltura, opportunamente controllate, dove quei poveri resti possano riposare in pace.
Conosco Egiziani che condividono la mia posizione, ma sono in numero relativamente basso, rispetto alla totalità.
Mi astengo volutamente dal giudicare.
Le mie considerazioni sono totalmente improntate verso il rispetto dell'antica civiltà Egizia, verso l'importanza che questi riconoscevano alla loro Terra e al loro bisogno di credere di potervi giacere, a morte terrena sopraggiunta.
Volendo riflettere tutto questo nello specchio della modernità, sostanzialmente è la medesima "condanna" che faccio a chi espone (e lucra) su reliquie santificate.