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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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il trattato di Pace tra Ramses II ed Hattusilis

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2010 19:17
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22/02/2010 00:48
 
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Come sapete, è il primo e più antico trattato internazionale che ci sia giunto contratto da Ramses II con Hattusilis III, sovrano dell'Impero Hittita quando, nel 1258/9 a.C., dopo decenni di scontri e di ostilità, venne il momento di allearsi contro un pericolo comune, la crescente potenza dell' Assiria.

Questo è il testo ricavato dalla/e versione/i egizia/e (trad. Bresciani):

"Anno 21, primo mese della stagione Peret, giorno 21, sotto Maestà del re dell'Alto e Basso Egitto, Usermaatra Setepenra, figlio di Ra, Ramses (II), Meriamon, viva eternamente! l'amato da Harakte e da Ptah a sud del suo muro, signore di Anekhtaui (Menfi), e di Mut, signora di Asceru (Tebe), e di Khonsu-Neferhotep, che si mostra sul trono di Horo dei viventi come suo padre Ra-Harakte, eternamente e per sempre.

In questo giorno, Sua Maestà era nella città chiamata "Casa di Ramses Meriamon" ,compiendo i riti per suo padre Amon, Ra-Harakte, per Atum, il signore delle Due Terre, il signore di Eliopoli, per Amon di Ramses amato da Amon, per Ptah di Ramses amato da Amon, e per Seth, il grande di potere, il figlio di Nut.[....]

Arrivò un messaggero regale [....] portando una lastra d'argento data dal grande principe di Kheta, Khattusil, perché fosse consegnata al faraone, per implorare la pace dalla Maestà del re dell'Alto e Basso Egitto, Usermaat Setepenra, il figlio di Ra, Ramses (II) Meriamon, viva eternamente come suo padre Ra!

Copia della lastra d'argento data dal grande principe degli Ittiti, Khattusil perchè sia consegnata al faraone, per mano del suo messaggero Tartesciub e del suo messaggero Ramose, per implorare la pace della Maestà del re dell'Alto e Basso Egitto Usermaatra Setepenra, il figlio di Ra Ramses amato di Amon, il toro dei re, di modo che potesse stabilire i suoi confini in ogni paese, tanto lontani come desidera.

Il trattato che ha fatto il grande principe di Kheta, Khattusíl, il valoroso, figlio di Mursili (II), il grande principe di Kheta, il valoroso nipote di Suppiluliuma (I), il grande principe di Kheta, (trattato scritto) su una lastra d'argento per Usermaat Setepenra, il grande principe dell'Egitto, il valoroso, il nipote di Menpehtira, il grande principe dell'Egitto, il valoroso, è un buon trattato di pace e di fraternità, che dà la pace [....] per l'eternità.

All'inizio e fin dai tempi più antichi, c'erano (buone) relazioni tra il grande principe dell'Egitto e il grande capo di Kheta, e dio, in virtù di un trattato , non permetteva che sopravvenisse inimicizia per separarli.

Ma al tempo di Muuatali , mio fratello, combattè con il grande principe dell'Egitto.

Ma ora, da oggi in poi, ecco, Khattusil, il grande principe di Kheta ha redatto un trattato per permettere che siano stabilite le relazioni che ha creato Ra e che ha creato Sutekh tra il paese d'Egitto e il paese di Kheta, e per evitare che inimicizia li separi, giammai.

Ecco, l'ha stabilito Khattusil, il grande principe di Kheta, con (Ramses) il grande principe dell'Egitto, per far che, da oggi in poi esista fra loro la pace e una buona fraternità, per sempre. (Ramses) fraternizzerà con me e sarà in pace con me, io fraternizzerò con lui e sarò in pace con lui, per sempre.

Da quando Muuatali, il grande principe di Kheta, mio fratello, ha seguito il suo destino (ed è morto), è Khattusil che siede sul trono di suo padre come grande principe di Kheta.

Ecco, io sto ormai con Ramses Meriamon, il grande principe d l'Egitto ed [egli sta con me] nella nostra pace e nella nostra fraternità, che sono migliori della pace e della fraternità di prima, che erano esistite tra i paesi.

Vedi, io sono il grande principe di Kheta e sto con Ramses Meriamon, il grande principe dell'Egitto, in buona pace e in buona fraternità; i figli dei figli del grande principe di Kheta fraternizzeranno e saranno in pace coi figli dei figli di Ramses Meriamon, il grande principe dell'Egitto. Questo fa parte delle nostre relazioni di fraternità e delle nostre relazioni di pace, che il popolo d'Egitto sia in pace e fraternizzi col paese di Kheta, tutto e per sempre. Non ci sarà inimicizia a separarli, giammai.

Il grande principe di Kheta non attraverserà la (frontiera) del paese dell'Egitto, mai mai, per impadronirvisi di qualcosa; allo stesso modo, Usermaatra Setepenra non attraverserà (la frontiera) del paese di Kheta, mai mai, per impadronirvisi di qualcosa.

Quanto al trattato personale che esisteva al tempo di Suppiluliuma, il grande principe di Kheta, simile al trattato personale del tempo di Muuatali, il grande principe di Kheta, mio padre, lo rispetterò ed anche Ramses Meriamon lo rispetterà; insieme, da oggi in poi, lo rispetteremo, e agiremo in accordo con le sue precise disposizioni.

Se un altro nemico verrà fino al paese di Usermaatra Setepenra, il grande principe dell'Egitto, e questi si rivolgerà al grande principe di Kheta dicendo: "Vieni con me come alleato contro di lui", il grande principe di Kheta [si unirà a lui] e ucciderà i nemici (dell'alleato).

Se poi il grande principe di Kheta non desidererà venire (di persona), manderà il suo esercito e i suoi carri per uccidere i nemici (di Ramses).

Oppure se Ramses Meriamon sarà adirato contro dei sudditi (in territorio asiatico), che gli appartengono e che abbiano commesso qualche crimine contro di lui, e partirà per massacrarli, allora il grande principe di Kheta agirà con lui per abbatterlo, chiunque sia colui contro cui devono adirarsi.

Se un altro nemico marcia contro il grande principe di Kheta, [potrà rivolgersi a] Usermaatra Setpenra, il grande principe dell'Egitto, e questi si unirà a lui come alleato per uccidere i nemici (di Khattusil).

Se gli uomini del paese di Ramses Meriamon, il grande principe dell'Egitto, andranno (a chiedere rifugio) presso il grande principe di Kheta, questi non li accoglierà e farà che siano inviati indietro ad Usermaatra Setepenra, il grande principe dell'Egitto, loro signore.

Oppure, se uno o due uomini, che non sono persone di rilievo, fuggiranno dall'Egitto e andranno nel paese di Kheta per diventare sudditi altrui, non sarà loro permesso di stabilirsi nel paese di Kheta, e saranno inviati indietro a Ramses Meriamon, il grande principe dell'Egitto.

Oppure, se anche un solo uomo di rilievo fuggirà dal paese di Kheta e si rifugerà presso Ramses Meriamon, il grande principe dell'Egitto, sia un governatore di città sia un governatore di provincia, oppure se un [....] fuggirà dal paese di Kheta e si rifugerà presso Ramses Meriamon, il grande principe dell'Egitto, questi non li accoglierà e farà che siano inviati indietro al grande principe di Kheta, e sarà loro stato permesso di prendere stabile dimora.

Oppure se un uomo o due uomini (Hittiti) non di rilievo fuggiranno verranno nel paese d'Egitto per diventare sudditi altrui, Usermaatra Setepenra, il grande principe dell'Egitto, non permetterà loro di stabilirsi e farà che siano inviati indietro al grande principe di Kheta.

Quanto a queste clausole del contratto stabilito dal grande principe di Kheta con Ramses Meriamon, il grande principe dell'Egitto, esse sono scritte su questa lastra d'argento,
Riguardo a queste clausole, un grande numero di divinità fra dei e dee del paese di Khatti, e un grande numero di divinità fra dei e dee del paese d'Egitto, mi sono testimoni di quanto detto: il Sole, signore del cielo, il Sole di Arinna (la città della dinastia Hittita), Sutekh signore del cielo, Sutekh del paese di Kheta, Sutekh di Arinna, Sutekh di Sippalanda, Sutekh di Begiarik, Sutekh di Hissashapa, Sutekh di Sarissa, Sutekh di Aleppo, Sutekh di Rekhasina, Sutekh di [....], Sutekh di Sakhipaina, Astarte del paese di Kheta, il dio di Zithariia, il dio di Karzi, il dio di Japantariia, la dea di Karhana, la dea di Giar, la dea di Nuua, la dea di [...], il dio di Ainati, il dio di Karti, il dio di Khebata , la regina del cielo, gli dei signori del giuramento, le dee signore della terra, la signora del giuramento, Asciara la signore delle montagne e dei fiumi del paese di Khatti, gli dei del paese di Kizzuuatna , Amon-Ra, Sutkh, gli dei e le dee delle montagne dei fiumi del paese dell'Egitto, il cielo, la terra, il grande Lago (del Fayyum), i venti, le nuvole.

Le clausole che sono su questa lastra d'argento impegnano (allo stesso modo la gente) il paese di Kheta e il paese d'Egitto; chi non le rispetterà, i mille dei del paese di Khatti e i mille dei del paese d'Egitto distruggeranno la sua casa, il suo paese e i suoi servitori.

Ma quanto a chi rispetterà le clausole scritte su questa lastra d'argento, sia ittita o sia egiziano, e quanto a chi non le trascurerà, i mille dei del paese di Khatti e i mille dei del paese dell'Egitto lo faranno prosperare e lo faranno vivere con la sua casata, i suoi figli, i suoi servitori.

Se un uomo o due fuggiranno dall'Egitto, o anche tre uomini, e si rifugeranno dal principe di Kheta, questi non li prenderà e saranno inviati indietro a Usermaatra Setepenra, il grande principe dell'Egitto; l'uomo che sarà in tal modo riportato a Ramses Meriamon, il grande principe dell'Egitto, non gli sarà contestato questo crimine, non sarà fatto danno alla sua casa, a sua moglie o ai suoi figli, non sarà ucciso, non sarà accecato né gli saranno tagliate le orecchie o gli saranno mutilate le gambe. Non gli sarà contestato nessun crimine .

Allo stesso modo, se un uomo fuggirà dal paese di Kheta, sia egli solo o ce ne siano altri due o tre, e si rifugerà da Usermaatra Setepenra, il grande principe dell'Egitto, non s'impadronisca di loro Ramses amato da Amon, e li faccia inviare indietro al grande principe di Kheta, e non sarà loro contestato il crimine, non sarà fatto danno alla sua casa, a sua moglie o ai suoi figli, non sarà ucciso, non gli saranno fatte mutilazioni agli occhi, alle orecchie, alla bocca o ai piedi. Non gli sarà contestato nessun crimine."


(Descrizione dei segni dei sigilli regi sulla lastra)

Ciò che si trova al centro di questa lastre d'argento:
Sulla sua faccia anteriore, c'è una figura (del dio) Sutekh, che abbraccia l'immagine del grande principe di Kheta, circondata da parole che dicono: "Il sigillo di Sutekh, il re del cielo, è il sigillo del trattato che Khattusil, il grande principe di Kheta, il valoroso, il figlio di Mursili il grande principe di Kheta, il valoroso".

All'interno (del contorno) che circonda le figure, si trova il sigillo di Sutekh, il re del cielo.
Ciò che si trova al centro, sull'altro lato: una immagine femminile della dea del paese di Kheta che abbraccia una immagine femminile della grande sovrana di Kheta, circondata da parole che dicono: "Il sigillo del sole della città di Arinna, signore della terra, è il sigillo di Padukhepa, la grande sovrana del paese di Kheta, figlia del paese di Kizzuuatna e della città di Arinna, sacerdotessa della dea".

All'interno (del contorno) che circonda le figure si trova il sigillo del Sole di Arinna, il signore della terra intera.

[Modificato da Hotepibre 22/02/2010 09:04]
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22/02/2010 00:49
 
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...e questa è la versione "originale" di Hattusilis che si trova nel Museo Archoelogico di Istanbul e da me fotografata:

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22/02/2010 00:51
 
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...questa è una visione d'insieme della tavoletta in plexiglas per ricrearne le effettive dimensioni ed incastrare quanto è effettivamente rimasto:
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
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22/02/2010 01:46
 
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E noi che ci lamentiamo della difficoltà di comprensione del geroglifico.... :D
Ammirando i segni accadici non posso che provare una profonda stima per coloro che sanno interpretare i glifi cuneiformi, i quali ebbero se vogliamo, in un certo senso, un'evoluzione inversa rispetto al geroglifico Egizio. Se quest'ultimo, con l'andare del tempo si arricchì sempre più di segni specifici, l'accadico, per contro, ne risultò ridotto rispetto alle origini Sumeriche.

Ma torniamo a noi, o meglio, ai tempi del grande Ramesse II.
Il trattato che Hotep propone qui risale, come leggiamo, al 21° anno di regno del Re. A quell'epoca erano trascorsi molti anni, circa 13, dalla leggendaria Battaglia di Qadesh, narrata da Pentaur sulle mura di numerosi Templi. Battaglia che vide fronteggiarsi Egizi e Ittiti in uno scontro sulle rive dell'Oronte.
Probabilmente non sapremo mai chi ne uscì realmente vincitore, tenuto conto che entrambe le fazioni proclamarono la loro vittoria. Possiamo supporre non ci furono né vinti, né vincitori...
Ramesse II ricevette la proposta di pace di Hattusili III mentre si trovava in quel di Pi-Ramses, la sua città, fondata nel 5° anno di Regno, in posizione strategica e avente proprio lo scopo di agevolare il ritorno dei confini Egizi così come questi furono delineati, prima di allora, da Thutmosi III.
Pi-Ramses, che sorse nei pressi di Avaris (antica roccaforte Ittita) fin da subito, accolse la nuova capitale del Regno. La scelta di erigere una città nei pressi della frontiera orientale del Regno aveva, chiaramente, sia scopi militari che politici. Innanzitutto si sarebbe operato il dovuto controllo, per scongiurare invasioni straniere e poi, quest'ennesimo trasferimento di Capitale avrebbe, ancora una volta, minato il potere del clero tebano. Che questo fosse una minaccia feroce era fatto noto già a suo padre, Sethi I, che lo nominò Reggente alla giovane età di 15 anni, proprio per scongiurare il rischio che alla sua morte il trono potesse cadere nelle mani del Clero di Amon.
Tuttavia Ramesse II ebbe l'accortezza di non voler agire a sfavore del Credo, ma solo dei suoi funzionari terreni. Contrariamente a chi venne prima di lui, egli abbracciò evidentemente in modo saldo la fede tradizionale, dichiarandosi non solo figlio di Ra, ma anche di Amon. Lo leggiamo anche nell'introduzione del trattato qui pubblicato. Questo gli concesse di essere ricordato da tutti come un grande sovrano, abile costruttore e conquistatore e non come un "eretico". Destino che spettò a chi, prima di lui, agì nella medesima direzione e interesse.

Ammetto che leggere


...compiendo i riti per suo padre Amon, Ra-Harakte, per Atum, il signore delle Due Terre, il signore di Eliopoli, per Amon di Ramses amato da Amon, per Ptah di Ramses amato da Amon, e per Seth, il grande di potere, il figlio di Nut...



mi sorprende, poichè è noto che nella titolatura di Ramesse II è Ra a comparire come padre, come voleva l'iter tradizionale, seppur definendosi "Amato da Amon" - forse c'è semplicemente una virgola di troppo tra i nomi "Amon" e "Ra Harckte"?
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24/02/2010 14:23
 
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mi sorprende che questa discussione sia passata in sordina....
Ramesse II vanta da sempre numerosi accoliti, eppure nessuno si è pronunciato. Come mai?

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TA makA nen ka neKet
24/02/2010 14:37
 
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Mi era sfuggito!Certo che leggere il "papiro" [SM=x822714] di Hotep mi richiede un po di tempo (che come sempre manca) [SM=x822739]
[SM=g999100] Ciauz! [SM=g999100]
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24/02/2010 16:28
 
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Re:
RAMSY, 24/02/2010 14.37:

Mi era sfuggito!Certo che leggere il "papiro" [SM=x822714] di Hotep mi richiede un po di tempo (che come sempre manca) [SM=x822739]
[SM=g999100] Ciauz! [SM=g999100]


[SM=x822723] capisco, ma il "papiro", nel caso specifico è tutt'altro che mio, è di quei due megalomani di Ramses II e Hattusilis...

Però ha ragione Kiya, strano che questa discussione sia passata "in sordina". Nel tentativo di ravvivarla, vorrei far notare alcune particolarità del trattato (da un punto di vista di diritto internazionale e di "diplomazia"). Farò riferimento ai capoversi numerandoli a partire da quello iniziale ("Anno 21, etc." che sarà, perciò, il numero 1).

La traduzione da me proposta (che è poi quella della Bresciani), è ricavata -come avevo anticipato- dalla versione egizia e risente, ovviamente, della campagna autopubblicitaria ed autoincensante tipica di Ramses (ricordate la Grande VIttoria di Qadesh che poi era un "pareggio"? E le sue capacità istrioniche e di gran combattente di aver, DA SOLO, combattuto contro mille e mille carri HIttiti?).

Al capoverso (§) 3 , ad esempio, si legge:

... per implorare la pace dalla Maestà del re dell'Alto e Basso Egitto...


Ecco, perciò che Hattusilis "implora" la pace da Ramses, come se si trovasse in una posizione di sudditanza o di paura mentre sappiamo (e sarebbe bello poter leggere la versione Hittita -che comunque andrò a cercare-) che erano anche in questo caso su un piano diplomatico di parità.

Al § 4 si calca nuovamente la mano sull'"implorazione" di Hattusilis.

§ 8: si citano Ra e Sutekh, ma anche quest'ultimo potrebbe essere assimilato ad una divinità egizia poichè si tratta del nome assegnato dagli Hyksos a Seth.

§ 27 e 28 (gli ultimi prima della descrizione della lastra):

...
Se un uomo o due fuggiranno dall'Egitto, o anche tre uomini, e si rifugeranno dal principe di Kheta, questi non li prenderà e saranno inviati indietro a Usermaatra Setepenra...; l'uomo che sarà in tal modo riportato a Ramses ... non gli sarà contestato questo crimine, non sarà fatto danno alla sua casa, a sua moglie o ai suoi figli, non sarà ucciso, non sarà accecato né gli saranno tagliate le orecchie o gli saranno mutilate le gambe. Non gli sarà contestato nessun crimine .

Allo stesso modo, se un uomo fuggirà dal paese di Kheta, sia egli solo o ce ne siano altri due o tre, e si rifugerà da Usermaatra Setepenra..., non s'impadronisca di loro Ramses ... e li faccia inviare indietro al grande principe di Kheta, e non sarà loro contestato il crimine, non sarà fatto danno alla sua casa, a sua moglie o ai suoi figli, non sarà ucciso, non gli saranno fatte mutilazioni agli occhi, alle orecchie, alla bocca o ai piedi.



...in qualche modo siamo dinanzi ad un embrione di quelle che sono oggi le regole stesse di diritto internazionale che governano l'estradizione.
Il crimine da non contestare e punire, infatti, è il fatto stesso della fuga all'estero.

Oggi molti Stati non consentono l'estradizione per "crimini politici" e, in ogni caso, l'estradato non può essere condannato a pene che siano inumane o comunque lesive della persona.

Fu questo, ad esempio, uno dei motivi per cui la Francia divenne il rifugio di molti appartenenti ad organizzazioni eversive italiane durante gli "anni di piombo"; se da un lato, infatti, l'Italia si rifiutò sempre di riconoscere i terroristi come "politici", non altrettanto fece la Francia che intendendo i reati commessi in Italia come "politici", non concesse mai l'estradizione.

Se nel paese che richiede l'estradizione, inoltre, è vigente una pena non prevista dal paese estradante (ad esempio la pena di morte), l'estradizione può non essere concessa.

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24/02/2010 22:45
 
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Uh! quante domande che mi vengono [SM=x822741] [SM=x822741] [SM=x822741] [SM=x822741] [SM=x822741]
allora, vediamo.....

Io non avevo mai sentito di una versione egizia su lastra d' argento ma siccome sono descritti i sigilli devo immaginare che sia arrivata fino a noi: dove si trova?

Quella che vediamo illustrata è l' unica versione ittita arrivata fino a noi?

Esiste una traduzione dal cuneiforme?

Sullo sfondo c'è la pietra originale, che dimensioni ha?

Quando ho letto la parte finale in riferimento all'estradizione ho pensato subito all'esodo biblico: se è vero che Ramses II è il faraone di cui parla la bibbia, questa parte del trattato sembra fatto apposta, non vi sembra?

Fino a dove si estendeva il territorio ittita? Poteva effettivamente essere attraversato da Mosé? [SM=x822727]
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24/02/2010 23:23
 
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...beh, quello in primo piano, ovvero la tavoletta risalente al 1269 a.C. "montata" su plexiglass è totalmente non più di 30 cm. d'altezza.

Il trattato è scritto in accadico, la lingua della diplomazia dell'epoca (un po' come l'inglese oggi).

La tavoletta che vi ho riportato venne rinvenuta (in tre esemplari) a Bogazkoi (l'antica Hattusha capitale dell'Impero Hittita) nel 1906 da una spedizione Turco-Tedesca capeggiata da Hugo Winckler e Theodor Makhridy. Due delle copie sono ad Istanbul e la terza al Museo di Berlino.

Mentre le versioni egizie, per la solita megalomania di Ramses ( [SM=g1619695] ) , sono scritte sui muri dei templi di Karnak e sul Ramesseo, le versioni Hittite, come puoi vedere, sono di molto minor pomposità.

Può essere interessante sapere, a riprova dell'importanza del trattato e della sua originalità nel panorama storico diplomatico, che una copia di questa tavoletta si trova ell'atrio dell'edificio delle Nazioni Unite a New York.

Le copie egizie su lastra d'argento non ci sono pervenute, ma la descrizione dei sigilli fa parte proprio delle trascrizioni murali.

Anche a proposito dei sigilli, è decisamente interessante notare ancora una cosa che forse è sfuggita e che dovrebbe far felici le signore del forum.

Si legge, infatti:

...Ciò che si trova al centro, sull'altro lato: una immagine femminile della dea del paese di Kheta che abbraccia una immagine femminile della grande sovrana di Kheta, circondata da parole che dicono: "Il sigillo del sole della città di Arinna, signore della terra, è il sigillo di Padukhepa, la grande sovrana del paese di Kheta, figlia del paese di Kizzuuatna e della città di Arinna, sacerdotessa della dea...


e ciò a testimoniare l'importanza non solo del Re che aveva firmato il trattato (Hattusilis), ma anche della Regina che, in qualche modo, faceva da garante in quanto sacerdotessa di una Dea.

E' interessante notare che, di converso, Ramses non prevede la presenza della sua Regina (il solito maschilista [SM=x822723] ).

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24/02/2010 23:35
 
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Re:
RAMSY, 24/02/2010 22.45:


...
1. Esiste una traduzione dal cuneiforme?

...

2. Quando ho letto la parte finale in riferimento all'estradizione ho pensato subito all'esodo biblico: se è vero che Ramses II è il faraone di cui parla la bibbia, questa parte del trattato sembra fatto apposta, non vi sembra?

3. Fino a dove si estendeva il territorio ittita? Poteva effettivamente essere attraversato da Mosé? [SM=x822727]



Oltre quanto ho scritto nel post immediatamente precedente, provo a dare risposta anche a queste domande:

1. credo sicuramente di si, la sto cercando e appena trovata provvederò alla pubblicazione.

3. rispondo prima alla 3 perchè la seconda potrebbe essere a questa collegata.
L'Impero Hittita era separato dall'Egitto da "stati cuscinetto" come Naharina (Mitanni) da cui, peraltro, una teoria dice provenisse Nefertiti.

Questi Stati erano soggetti a continue incursioni e (ne abbiamo traccia nelle "lettere di Amarna"), specie sotto Akhenaton, rivolgevano al Faraone suppliche perchè intervenisse in loro difesa (purtroppo con scarso esito anche verso chi, come Aziru di Amurru, da sempre filo-hittita, cercava di "tenere il piede in due staffe" dichiarandosi amico dell'Egitto e, di fatto, operando a favore degli Hittiti).

Ma tra l'Egitto, Naharina ed i confini reali hittiti c'era anche la terra dei Peleshet, o se preferisci dei Filistei, o se preferisci ancora, dei Palestinesi e ritengo, perciò, che nella loro eventuale fuga (tutta da dimostrare) dalla terra d'Egitto, gli ebrei avrebbero incontrato prima quelle terre che non l'Impero Hittita.

In tal senso, la domanda n.ro 2 non dovrebbe porsi. [SM=g999099]


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