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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Gli albori delle civiltà, evoluzione di schemi comuni?

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2010 21:28
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03/02/2010 21:28
 
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Sono felice di condividere con voi la grande passione per la storia dell'antico Egitto e spero di poter continuare a coltivare questo amore ancora per tantissimi anni. C'è, a volte, una cosa che mi disorienta, l'impossibilità, almeno per me che sono un semplice “egittofilo”, di raccogliere razionalmente le informazioni pervenute, così da poterle inserire adeguatamente nel giusto tempo storico. Il loro viaggio è durato millenni - uno dei più lunghi, fra i popoli antichi – fin dai tempi del Sahara “verde”, pieno di laghi. Molti percepiscono la storia egizia come un lungo periodo immutato nei secoli. Ma in 5 millenni, quali ci sono stati cambiamenti nei loro usi e costumi, siamo effettivamente in grado di raffrontare il loro livello di civiltà con quello degli altri popoli del Mediterraneo, l'evoluzione dei loro usi e costumi, l'intensità degli scambi commerciali, gli effetti delle guerre, i cambiamenti climatici, gli anni di abbondanza, le carestie?. Non so se sbaglio dicendo che di loro sappiamo tante cose, ma molta della loro storia è stata ricostruita attraverso una scrittura che, nei secoli, non ha subito grandi cambiamenti. Riceviamo pertanto un effetto di staticità. Torno indietro e penso a tutte le popolazioni antiche che, uscendo dal Neolitico, evolvevano la mente, acquisendo un livello superiore, che consentiva loro di progettare nuove forme scultoree e costruzioni ardite, tese verso l'alto, verso la dimora degli dei. In fondo questa evoluzione, registrata circa 4000 anni prima della nascita di Cristo, ha riguardato tutte le popolazioni evolute di allora. Mi ricordo, ad Ankara, di essere rimasto sorpreso nel vedere due grandi sfingi di pietra, trasferite nel Museo della Civiltà Anatolica, la cui forma richiama quella molto più famosa e più grande della piana di Giza. Ho tirato fuori qualche informazione tramite Internet, estrapolando due delle tante realizzazioni degli artisti di quei tempi, le piramidi e le sfingi. C'è un parallelo sulla possibilità che certi schemi dello sviluppo mentale umano, possano essere stati comuni a tutti i popoli di quell'epoca, anche i più geograficamente lontani?.

 

Che ne pensate?

 

 

LE COSTRUZIONI PIRAMIDALI

(fonti Wilkipedia)

 

La ziqqurat

Nota anche, secondo traduzioni fonetiche diverse, come ziggurat, ziqqurath, ziggurath)E' la costruzione templare caratteristica delle religioni dell'area mesopotamica (sumera, babilonese e assira).A causa della mancanza di pietre in Mesopotamia le ziqqurat venivano costruite con mattoni crudi e cotti, bitume che veniva usato come calce e come isolante e canne legate in fasci; si pensa che queste ultime contribuirono in modo sostanziale alla forma dei templi. In origine forse la ziqqurat rappresentava simbolicamente la montagna sacra, sede delle divinità. La ziqqurat ha la forma di una torre composta da tronchi di piramide sovrapposti a più piani (piramide a gradoni), a rappresentare la volontà dell’uomo di avvicinarsi sempre di più al cielo. Attraverso 7 rampe (ognuna rappresentante una costellazione e di colore diverso), si accedeva ad una sommità piatta sulla quale i sacerdoti (veri e propri "custodi" di essa) officiavano le cerimonie rituali e dalla quale potevano scrutare i corpi celesti al fine di trarne auspici e profezie.Le ziqqurat presentano analogie con le piramidi egizie e quelle mesoamericane. Vennero tuttavia destinate al culto e non utilizzate a scopo funerario, com'era invece il caso delle piramidi egiziane. Il tempio vero e proprio in cui, sotto forma di statua, risiedeva la divinità non era quello relativamente modesto che stava in cima; esso era collocato invece al livello del suolo. Gli alti basamenti servivano ad impedire che le acque dei fiumi invadessero la sacra cella in caso d'inondazione. Nelle parti più vicine al suolo vi era un vero e proprio magazzino dove veniva stivato il raccolto per permetterne la redistribuzione alla popolazione ad opera dei sacerdoti.


Piramidi Azteche

Uno degli aspetti più sorprendenti della civiltà azteca era rappresentato dalle loro conquiste in campo architettonico. Le città erano ricche di grandi templi e palazzi - nella capitale Tenochititlan fino ad 80 edifici di grandi dimensioni, ognuno con uno scopo differente. I templi erano consacrati a specifici dei, e usati per attività quali cerimonie religiose, purificazioni e uccisioni di prigionieri. Molti templi erano dedicati ai sacrifici umani, alcuni per numeri ridotti di vittime, altri per sacrifici in massa. I templi aztechi somigliano alle piramidi egizie solo in apparenza. Tra le differenze, ricordiamo:

L'orientamento - Le piramidi egizie ed i templi aztechi erano orientate lungo un asse differente, le prime lungo l'asse Nord-Sud, i secondi allineati in base ai Solstizi e agli Equinozi.

La cronologia - Le piramidi furono costruite vari millenni prima di Cristo; i templi aztechi furono costruiti fino a 300-400 anni fa.

La funzione- Le piramidi forse tombe per re, e si assottigliavano verso la cima, con la caratteristica forma appuntita; i templi aztechi invece erano costruiti per essere risaliti: avevano larghe scale ed una sommità piatta dove avevano luogo i sacrifici e gli altri rituali.

Gli edifici aztechi mostravano una simmetria atipica e utilizzavano tutte le risorse naturali circostanti, adattandosi a diversi terreni - alcuni furono edificati sulla roccia o sopra i fiumi. Inoltre, gli Aztechi costruivano sopra strutture precedenti - ad esempio, un tempio nuovo al di sopra di uno più antico. Il palazzo più imponente nella capitale azteca era quello imperiale, non solo per dimensioni ma anche per complessità strutturale - con un gran numero di stanze - e per la ricchezza estetica, con dipinti, incisioni, pannelli dorati e scale di marmo.

Anche le case della gente comune erano abbastanza avanzate da un punto di vista architettonico. Tutti gli abitanti, sia i nobili sia membri del popolo, avevano un'abitazione costituita da due edifici. Il primo conteneva una stanza, divisa in quattro aree: una per dormire, una cucina, un altare di famiglia e uno spazio adibito alla discussione. Nel secondo edificio vi era un bagno di vapore, ritenuto molto terapeutico. Al giorno d'oggi, è rimasto molto poco dell'architettura azteca; tuttavia, le restanti rovine testimoniano le notevoli conoscenze architettoniche di quel popolo.


Ziqqurath di Monte d'Accoddi (Sardegna)

Il monumento, unico nel bacino del Mediterraneo, faceva parte di un complesso di epoca prenuragica, sviluppatosi sul pianoro a partire dalla seconda metà del IV millennio a.C. e preceduto da tracce di frequentazione riferibili al neolitico medio. In una prima fase si insediarono nella zona diversi villaggi di capanne quadrangolari, appartenenti alla cultura di Ozieri, ai quali si riferisce una necropoli con tombe ipogee a domus de janas e un probabile santuario con menhir, lastre di pietra per sacrifici e sfere di pietra. Successivamente, genti sempre appartenenti alla cultura di Ozieri costruirono un'ampia piattaforma sopraelevata, a forma di tronco di piramide (27 m x 27 m, di circa 5,5 m di altezza), alla quale si accedeva mediante una rampa. Sulla piattaforma venne eretto un ampio vano rettangolare rivolto verso sud (12,50 m x 7,20), che è stato identificato con una struttura templare, conosciuta come "Tempio rosso", in quanto la maggior parte delle superfici sono intonacate e dipinte in color ocra; sono presenti anche tracce di giallo e di nero. All'inizio del III millennio a.C. la struttura probabilmente fu abbandonata (sono state rinvenute anche tracce di incendi). Intorno al 2800 a. C. venne completamente ricoperta da un colossale riempimento, costituito da strati alternati di terra, pietre e di un battuto di marna calcarea locale polverizzata. Il riempimento è contenuto da un rivestimento esterno in grandi blocchi di calcare. In questo modo venne creata una seconda grande piattaforma tronco piramidale a gradoni (36 m x 29 m, di circa 10 m di altezza), accessibile per mezzo di una seconda rampa, lunga 41,80 m, costruita sopra quella più antica. Questo secondo statuario, conosciuto anche come "Tempio a gradoni" ricorda nel suo complesso le contemporanee ziqqurat mesopotamiche. È stato attribuito alla cultura di Abealzu-FiligosaL'edificio conservò la sua funzione di centro religioso per diversi secoli e venne abbandonato con l'età del bronzo antico: intorno al 1800 a.C. era ormai in rovina e venne utilizzato saltuariamente per sepolture. Durante la seconda guerra mondiale fu danneggiata la parte superiore dallo scavo di trincee per impiantare sull'altura delle batterie contraeree. Gli scavi archeologici furono condotti da Ercole Contu (1954-1958) e da Santo Tinè (1979-1990).


LE SFINGI

La sfinge è una figura mitologica appartenente tanto alla mitologia greca quanto ad altre culture antecedenti. Essa viene raffigurata generalmente come un mostro con il corpo di animale e la testa umana


La Sfinge di Naxos è una statua greca di marmo attualmente conservata al Museo di Delfi. Raffigura il mitico animale del mitologia egizia che fu trasportato nella cultura greca e intorno a cui nacque la leggenda dell'enigma di Edipo.Tra i vari tipi di Sfinge, ricordiamo la versione androsfinge con testa di donna, corpo di leone e ali di uccello; il volto ricorda molto quello delle korai, le arcaiche statue greche rappresentanti la figura femminile. La Sfinge di Naxos si trova in cima ad una colonna ionica alta 10 m, di cui resta solo il capitello. Secondo la tradizione, fu donata dalle genti dell'isola di Naxos all'oracolo di Delfi verso la fine del VI secolo a. C.; dunque la scultura si data intorno al 560 a.C. Come ricordo di questa concessione, nel mito greco si racconta che la Sfinge fu inviata a Tebe da Era o da Ares dopo averla prelevata in Etiopia.(fonte Wilkipedia)


Le Sfingi di Alacahöyük

(tradotto da un sito di turismo Turco)

Alacahoyuk è situata 36 Km a nord est di Hattusa, (oggi Bogazkoy), nel centro nord della Turchia, nella Provincia di Corum. I primi scavi archeologici iniziarono nel 1907 da Makridi Bey, ma le vere ricerche cominciarono nel 1935, a cura dell'Associazione Storica per la Turchia. Gli scavi furono iniziati da H. Z. Kosay e R. O. Ank. Attualmente degli scavi è incaricato il Prof. Aykut Cinaroglu, dell'Università di Ankara, la sua squadra lavora nel sito, fin dal 1997. Alacahoyuk era una importante città nel periodo pre Ittita, ma dopo la conquista da parte di questo popolo, passò in secondo piano rispetto alla vicina capitale Hatusa. I più importanti reperti ritrovati sono costituiti da tombe reali pre Ittite, datate intorno ai 2500 anni AC. Ma i monumenti di maggior rilievo datano al tempo degli Ittiti.. Le mura della città, con la loro forma ortogonale, hanno dei ponti d'ingresso e d'uscita, con delle rampe per l'appostamento degli arcieri. La porta monumentale d'entrata alla parte sud, fu eretta dopo la rioccupazione di Alaca, Essa era posizionata tra due torri, alla cui guardia stazionavano due grandi sfingi: Sugli stipiti sono raffigurati diversi monoliti a forma di sfinge. All'interno appare una complessa costruzione ittita che ancora necessita di interventi di scavo. Le basi delle due torri sono intensamente decorate con diversi motivi. I rilievi e le sfingi datano a partire dal 14 secolo a. C.. Gli originali delle sfingi sono stati sostituiti con delle repliche e trasferiti al Museo delle Civiltà Anatoliche ad Ankara.





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