Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Problema linguistico: Sneferu

Ultimo Aggiornamento: 17/12/2009 15:48
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- ShemsetRa -
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20/11/2009 11:07
 
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Ecco una prima domanda indotta dagli esercizi del Corso di Geroglifico.

<
S29F35G43
>


Il nome di Sneferu, lo conosciamo bene tutti per averlo visto un sacco di volte e per la sua relativa facilità, niente fronzoli né aggiustamenti, abbreviazioni o trabocchetti di vario genere per lo studente principiante.

Ma se è così chiaro, "s nfr w", anche ammettendo di inserire qualche lettera "e" convenzionale e de tutto opzionale per rendere leggibile la sequenza di consonanti, perché si leggono anche interpretazioni diverse, come Snefru o Snofru?
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20/11/2009 11:56
 
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La lettura 'Snefru' è quella che risponde alle esigenze convenzionali di lettura, inserendo la 'e' fra le consonanti.
La lettura 'Snofru' risente della scrittura copta, dove 'bello, buono' si diceva 'nofre', forse più vicino alla pronuncia originale del nome.
Altro esempio, 'nfrt' , nome comune di donna (vedere, al proposito la bella statua di una principessa conservata al Museo del cairo assiema al marito Rahotep) c'è chi lo pronuncia 'Neferet', altri 'Nofret', per il motivo sopra addotto.

E poi, si dice (e scrive) Amenofi ( Amenophis, per dirla alla francese o all'inglese) oppure Amenhotep [SM=x822741] ?
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20/11/2009 12:55
 
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Credo che per Amenofi il discorso sia diverso. Amenofi è il nome "grecizzato" ma il geroglifico di Amenhotep è

imn
n
Htp


quindi foneticamente Htp è stato reso dai greci con ophis ...

quindi il dubbio parallelo a Snofru sarebbe: si legge Amenhotep o Imenhetep ... delle quali la seconda sarebbe una lettura "convenzionale", la prima "tradizionale" e più vicina al copto.. (hotep al posto di hetep...)
[Modificato da -Kiya- 20/11/2009 13:37]
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- ShemsetRa -
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20/11/2009 22:43
 
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Ecco, è normale che ci entri di mezzo anche il copto, però, noi come possiamo comportarci?
Così, tanto per darci una regola, visto che stiamo affrontando lo studio dei geroglifici e della lingua.
Intuitivamente parlando il Medio Egizio è più vicino alla lingua parlata da Sneferu rispetto al Copto, abbiamo indizi sulla pronuncia della parola nefer, praticamente il vero centro del problema, senza ricorrere al Copto?
Abbiamo qualche ragione per fare un parallelismo fra la pronuncia di Amenhotep e di Amon (cioé stessa parola con suono diverso se accostata in un nome proprio ad altra parola) e di Sneferu/Snofru e nefer?

E vedendo il problema dall'altra prospettiva, se in Copto nefer si diceva nofr, e di ciò abbiamo anche un riscontro per la vocale utilizzata, presente nelle trascrizioni, perché non si è utilizzato lo stesso suono normalmente per indicare il segno F35?
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21/11/2009 10:30
 
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Credo per via del fatto che si è dovuta cercare una convenzione che potesse mettere d'accordo tutti. Dopotutto la "e" è la vocale più "impersonale" (studiando Ebraico, lingua semitica, quindi non del tutto estranea al nostro antico egiziano, c'è questa "vocale", chiamata Sheva, che è fra le altre cose presente anche nell'antico indoeuropeo, che per l'antico ebriaco (biblico) si pronuncia oggi "e", una e molto veloce, che si può leggere o non leggere; in indoeuropeistica si studia che lo sheva storicamente avrà esiti diversi a seconda delle lingnue.. quindi la si può considerare come una vocale intermedia, che può trasformarsi in una delle altre vocali, più consistenti;) ... quindi, dicevo, credo che la "e" convenzionale abbia un po' questo valore, ovvero di rendere un suono intermedio;
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22/11/2009 00:28
 
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Come mai gli autori greci il segno 'htp' lo hanno reso con 'ofis'?

Io penso che le cose siano andate pressapoco così. Innanzi tutto la 't' è una consonante debole il cui suono tendeva a cadere quando era sovrastato da un altro più forte, come avremo modo di considerare in seguito. Poi, la 'p' è una consonante che nelle lingue antiche talvolta si confondeva con la 'f'. Esempio: I 'Peleset' di Medinet Habu diventarono i 'Filistei' nella Bibbia, per poi ritornare i 'Palestinesi' nelle lingue moderne. Il 'Fenici' divennero i 'Punici' in epoca Romana. E poi, nell'alfabeto latino il gruppo 'ph' si legge 'f'. I Greci, inoltre difficilmente rinunciavano alle loro finali in 's' o in 'n' allorché scrivevano nella loro lingua parole straniere.

Ciò premesso, la pronuncia originale di ImnHtp poteva essere 'Amenof'.

E la 't' che fine ha fatto? Provate a pronunciare in fretta la parola 'Amenotf'. Vedrete che la 't', consonante debole, cade e non viene detta.

Quindi, gli autori greci, che scrivevano i nomi stranieri pressappoco come li sentivano pronunciare, probabilmente hanno trascritto come 'Amenofis' il nome che in egiziano veniva scritto ImnHtp.



[Modificato da FrAnkh 22/11/2009 00:32]
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22/11/2009 02:08
 
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Probabilmente, visto che ai greci non piaceva l'aspirazione all'interno di parola, questa per "facilità di pronuncia" in greco si è spostata sul gruppo tp -> thp -> tph -> tf -> f

Ipotesi.
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22/11/2009 09:12
 
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Molto interessante tutto questo e rappresenta,dopo i ragionamenti, un chiarimento fondamentale.
Non ho studiato greco e pertanto la struttura fonetica di questa lingua non mi è familiare, mi rendo conto pertanto che le convenzioni adottate per la pronuncia sono indispensabili se si affronta lo studio del geroglifico che rappresenta la parte visuale non udibile.
Conoscendo tutte le lingue morte il gioco sarebbe più facile........ma l'impresa sarebbe gigantesca !
Mi chiedo se gli studenti di lingua ebraica, semitica, e quelli di lingua araba possano essere agevolati.
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22/11/2009 10:48
 
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Roberta, ho studiato ebraico lo scorso anno, e effettivamente (per fare un esempio: la divisione dei verbi) ci sono diverse analogie (dopotutto l'egizio è una lingua camito-semitica.) ... credo che si la conoscenza di altre lingue della grande famiglia camito-semitica sicuramente possa aiutare e contribuire a uno studio orizzontale, permettendo di fare collegamenti e allacciamenti sia sintattici sia grammaticali sia fonetici...
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22/11/2009 22:48
 
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Secondo me sono molto agevolati!
Non solo, sono anche agevolati tutti quelli che hanno una madrelingua con un alfabeto complesso, comprensivo di tutti i suoni usati anche nella lingua egizia, come ad esempio i tedeschi.
Invece noi italiani abbiamo una grande semplificazione dei suoni, non sappiamo distinguere tre tipi di "c" o due tipi di "a" ed i suoni vocali intermedi...

FrAnkh: ma i greci non hanno sentito pronunciare il nome di Amenhotep nella XVIII dinastia o giù di lì, loro lo hanno sentito molto più tardi, non potrebbe essere che ai tempi del contatto linguistico fra greci ed egizi, l'uso e la pratica avessero già apportato alcune modificazioni alla pronuncia del nome (fra l'altro inflazionato) di Amenhotep, evolvendolo vesro suoni più simili al loro Amenophis?
Il discorso della trasformazione dei suoni è valido comunque, p e f sono state spesso scambiate e le t sono altrettanto spesso cadute.

Sto meditando anche su un'altra bivalenza linguistica, esistente tutt'ora nel greco moderno, cioé l'interscambiabilità fra "b" e "v", tenendo presente che nell'egizio antico il suono "v" non c'è...
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