Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Cronologia egizia: l’utilizzo della Bibbia per datare il regno di Sheshonq I

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2009 16:47
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EgiTToPhiLo/a
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06/10/2009 15:12
 
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Nel 1828 Françoise Champollion visitò l'Egitto per l'ultima volta insieme al professore Ippolito Rossellini dell'Università di Pisa, andò a Karnak dove ebbe modo di vedere la grande iscrizione militare di Sheshonq I fondatore della XXII dinastia, sulla sinistra della parete si vede una grande scena raffigurante il dio Amon che trascina schiere di prigionieri dalla Palestina, questi prigionieri hanno i nomi di alcune città incise sui cartigli che portano sul petto, sono le loro città di provenienza, si può scorgere quasi un itinerario cominciando dall’angolo in alto a destra e leggendo lungo la linea, scendendo poi fino a completare la lista, queste sono le città che Sheshonq I sconfisse in Palestina.



Champollion fu attratto da un particolare cartiglio il 29, vi lesse Iuoda–ha-malek che si traduce ‘Giudea il regno’, la cosa importante è che lo collegò al famosissimo passo nell’antico testamento sul faraone shishak che attacca il regno di giudea e saccheggia il tempio di Gerusalemme appena cinque anni dopo la morte di Salomone, inutile dire che Champollion era molto soddisfatto della propria scoperta, aveva trovato un testo egiziano che confermava un testo biblico. Ciò permise di stabilire un punto fisso nella cronologia egiziana che gli storici biblici datano al 925 a.C. E’ da tener presente che questa data per Sheshonq I viene derivata direttamente dalla cronologia biblica e non dalla documentazione archeologica egiziana.

Se però si guarda con occhio più attento la parete sulla quale Sheshonq I registrò la sua campagna militare, si può notare che le similitudini tra la Bibbia e il testo egiziano sono state fatte troppo precipitosamente, in effetti ci sono differenze determinanti. Alcuni studiosi iniziano ora a mettere in dubbio questa identificazione tra il faraone Sheshonq I e il biblico Shishak a causa del Iuoda–ha-malek di Champollion ‘la Giudea il regno’, quel cartiglio però non è affatto Iuoda–ha-malek è in realtà Yad-ha-melek che significa ‘mano del re', dovrebbe rappresenta un monumento come una stele eretta in una località della Palestina.



Inoltre la città di Gerusalemme manca completamente dall’elenco, dovrebbe comparire tra il cartiglio 17 e 18 cioè tra Gibeon e Mahanaim, ma la città non ce, Gerusalemme non appare nella lista della campagna militare di Sheshonq I l’intera narrazione di quella campagna si trova in un area totalmente diversa, mentre il biblico Shishak è in guerra contro Giuda e raggiunge Gerusalemme, Sheshonq I costeggia il regno di Giuda e combatte nel nord di Israele, le due campagne militari sembrano contraddirsi.

Riporto un breve dialogo tratto dal documentario Faraoni e re avutosi a Karnak davanti alla parete di Sheshonq I tra il prof. Robert Bianchi e David Rohl nel 1995:

Rohl: Gerusalemme non è menzionata qui e neppure i tesori, sappiamo inoltre che tradizionalmente gli egiziani registravano eventi quali l’assalto ad una città.

Bianchi: Penso che il problema di base è che stiamo considerando due testi fra i quali in passato gli studiosi hanno cercato di trovare facili corrispondenze, l’interpretazione è duplice o si forza il testo egiziano in modo tale da allinearlo all’antico testamento o si fa il contrario, in realtà in questo caso stiamo facendo un improbabile paragone tra mele e arance.

Rohl: Ma la “mela” dice che Gerusalemme fu sconfitta e che l’oro venne rubato dal tempio, e l’”arancia” dice che tutto questo non accadde a Gerusalemme.

Bianchi: Proprio così.

Rohl: Siamo di fronte a un paragone tra due diversi fonti che non sembrano proprio corrispondere, possiamo davvero considerarlo un punto chiave di riferimento nella cronologia egiziana?

Bianchi: No, penso che la questione che tu sollevi sia proprio che quel sincronismo di base che tutti sono stati così concordi nell’ accettare debba essere riconsiderato. Questa è la prima pietra che ha costituito le fondamenta dell’egittologia per quasi 150 anni e forse più, se mettiamo in discussione la datazione ufficiale allora stiamo veramente eliminando un grosso blocco dall’intera struttura ed i collegamenti cronologici tra l’Egitto e l’antico testamento in effetti crollano.

Prima di approfondire l’argomento sotto l’aspetto filologico, storico e archeologico, volevo condividere con voi una mia perplessità, non capisco come molti studiosi possano da una parte “maltrattare” la Bibbia non considerandola alla stregua di qualsiasi altro documento antico, e dall’altra utilizzare la stessa come pietra miliare della cronologia egizia nonostante le evidenti contraddizioni con i reperti archeologici.

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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
11/10/2009 16:39
 
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Esiste un altro modo, anche se approssimativo, per datare Sheshonq I senza far ricorso alla Bibbia ed è quello delle iscrizioni fenicie trovate a Biblo. Proviamo a fare una ricostruzione iniziando dalla famosa statua del faraone Osorkon I trovata nel 1890 e ora conservata al museo del Louvre.



Sul busto della statua ci sono due iscrizioni incise: il prenome di Osarkon (Sekhemkheperre-setepenre) con un cartiglio e un dedica fenicia:

«Statua che Elibaal, re di Biblo, figlio di Yehimilk, [re di Biblo], fece [per] Baalat-Gebel, sua signora. Possa Baalat-[Gebel] prolungare [i giorni di] Elibaal e i suoi anni su [Biblo]».

William Foxwell Albright sostiene che il re Elibaal di Biblo fu ‘ovviamente quasi contemporaneo’ di Osorkon I considerando che la dedica di una statua reale egiziana ad una dea straniera – in questo caso la dea patrona di Biblo – veniva posta quando il faraone regnava piuttosto che dopo la sua morte, proprio come la statua di Sheshonq I - il predecessore di Osorkon I - che fu portata in Libano durante il regno di Abibaal, sovrano di Biblo prima di Yehimilk, padre di Elibaal.



Sulla statua di Sheshonq I, trovata nel 1894, Il testo fenicio afferma esplicitamente che il dono per il tempio di Baalat Gebel è stato portato dall’Egitto dal re Abibaal in persona. Possiamo avere cosi una possibile sequenza di sovrani:



Per inciso Abibaal re di Biblo non va confuso con Abibaal re di Tiro padre di Hiram I, secondo Giuseppe Flavio.

Il testo successivo è tratto da una lastra di calcare trovata a Biblo nel 1935 che riporta anch’essa una dedica in lingua fenicia:



«Muro costruito da Shipitbaal, re di Biblo, figlio di Elibaal, re di Biblo, per Baalat-Gebel, sua signora. [Possa] Baalat-Gebel prolungare i giorni di Shipitbaal e i suoi anni su Biblo»

Questo breve testo ci informa che il figlio del re Elibaal e suo successore fu re Shipitbaal. Questo è un dato fondamentale, un re che porta questo nome compare in una iscrizione assira del VIII secolo a.C. Il testo proviene dagli annali della guerra di Tiglath-pileser III ed è datata in modo sicuro dal Elenco degli Eponimi assiri al 738 a.C.:

«[Io (Tiglath-pileser) ricevetti] Il tributo di kushtashpi di Kummuh, Urik di Que, Sibittibael di Biblo, … Enil di Hammath, Panammu di Samaal,… Matanbael di Arvad, Sanipu di Bit-Ammon, Salamanu di Moab … Mitinti di Ashkelon, Jehoahaz di Giuda, Kaaushmalaku di Edom, …»

Il Sibittibael dell’elenco di Tiglath-pileser corrisponde al nome fenicio di Shipitbaal, egli fu un contemporaneo di Jehoahaz (accadico: Ia-u-ha-zi) di Giuda (accadico: Ia-u-da-a-a). Questo Jehoahaz non è il re giudaico che regnò per tre mesi nel 609. a.C., neanche può essere re Joash (834-794 a.C.) che regnò decadi prima che Tiglath-pileser salisse al trono nel 744 a.C. Dovrebbe quindi essere Ahaz (741-725 a.C.), dimostrando ancora una volta l’uso degli ipocoristi nella Bibbia. Il nome intero di Ahaz era ‘Jeho-ahaz’.

Una precedente iscrizione di Tiglath-pileser III menziona i tributi ricevuti da ‘Azriau di Giuda’ che corrisponde al re Azariah di Giuda (790-738 a.C.) e ‘Menahem di Samaria’ (i.e. Israele 752-743 a.C.), questo confermerebbe la posizione generale del re assiro in relazione con le linee dinastiche di Israele e Giuda.

A Sibittibael di Biblo (738 a.C. circa) è normalmente assegnato il numero ‘II’ dopo il suo nome perché negli schemi ortodossi non è possibile che lui sia lo stesso re ‘Shipitbaal figlio di Elibaal’, il contemporaneo di Osorkon I (924-889 a.C.). Shipitbaal ‘I’ avrebbe regnano a Biblo nella prima meta del IX secolo. Comunque, noi ora sappiamo che questa data per Shipitbaal ‘I’ è basata sul 925 a.C., il traballante punto d’appoggio cronologico di Sheshonq I.

Se identifichiamo Shipitbaal ‘II’ di Tiglath-pileser III con Shipitbaal ‘I’- attestando un solo Shipitbaal di Biblo - allora noi possiamo stabilire le date guida di riferimento sia per Osorkon I che il suo predecessore Sheshonq I usando la genealogia costruita con le iscrizioni di Biblo:



Le date che derivano per Osorkon I e Sheshonq I (basate su una lunghezza media di regno di 20 anni) chiaramente sono solo approssimative, ma implicano che i due sovrani vissero tra la fine del IX sec. e l’inizio dell VIII sec. a.C. e non alla fine del X sec. a.C. E’ comunque interessante notare che uno studio condotto da Ronald Wallenfels sui testi fenici qui in discussione giunge alla conclusione che essi dovrebbero essere datati al VIII secolo, piuttosto che al X secolo a.C.

Quanto sopra riportato è stato in buona parte tratto dal libro di David Rohl A Test of Time, 1995.

Nel marzo 2009 è stato pubblicato un articolo molto interessante del Dr. Rupert Chapman (British Museum), dal titolo "Putting Shoshenq I in His Place" in Palestine Exploration Quarterly 141:1 (2009), pp. 4-17. Chapman presenta una nuova analisi su una questione che ha intrigato gli archeologi dal 1925, quando un frammento della stele della vittoria di Sheshonq I (fondatore della 22° dinastia egiziana) è stato trovato presso l’antico sito di Megiddo in Israele, fu trovato nella 'discarica' degli scavi precedenti, ma a quale strato originario appartiene?



Dopo una ricostruzione non certo facile ad un secolo circa dalla scoperta, Chapman arriva a concludere che:

«Sulla base di argomenti puramente stratigrafici di cui sopra, diventa chiaro che Sheshonq I e la sua spedizione dovrebbero essere datati al IX secolo a.C.»

Quest’articolo va a confermare quanto vanno dicendo studiosi come Rohl da anni, è cioè che la tradizionale datazione di Sheshonq I al X sec. a.C. non è corretta.

[Modificato da Biceleon 11/10/2009 16:47]
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