| | | OFFLINE | | Post: 7.597 Post: 2.478 | Registrato il: 12/01/2008 | | Scriba Reale | = Useret mes en Ra, Sepet em-bah Aton =
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03/10/2009 13:16 | |
Vicenza. Con la mostra "I misteri della tomba del Faraone", realizzata e curata dall'architetto vicentino Gianni Retis e visitabile a ingresso libero nella ex chiesa di San Giacomo da domani al 20 ottobre (dalle 9 alle 12,30 e dalle 15 alle 19), Vicenza farà conoscenza con due personaggi assai particolari. Innanzitutto, con Menmaatra Sethi (Seti I), Faraone dal 1290 al 1279 avanti Cristo, secondo sovrano della XIX dinastia egizia. E poi con un uomo alto due metri, che fu saltimbanco, giocoliere, inventore, avventuriero e archeologo: il padovano Giovanni Battista Belzoni, nato nel 1778, morto in Marocco nel 1823.
Fu proprio il "Titano di Padova", approdato in Egitto nel 1814 al seguito di una compagnia circense, ad entrare per primo nella tomba di Seti I nel 1817, una delle più grandi e magnificenti scavate nella Valle dei Re. Del resto, Seti I, figlio di Ramesse I e della Grande Sposa Reale Satra, prima di diventare faraone fu Grande sacerdote di Seth, ed era dai tempi della II dinastia che il nome di questa divinità non compariva nella titolatura reale, pur essendo il culto diffuso nella regione del delta del Nilo.
Comunque, il primato della scoperta della sua tomba, vale solo per la storia contemporanea, perchè Belzoni fu preceduto dai profanatori, entrati in azione già poco dopo la morte del faraone. Una edizione del diario di Belzoni sulla propria spedizione archeologica è conservata alla Biblioteca civica Bertoliana, patrocinatrice della mostra assieme a Comune e Provincia di Vicenza. È stato quel libro a far venire l'idea della mostra a Retis, da sempre appassionato egittologo e "padre" di una delle più recenti intuizioni sulla possibile tecnica costruttiva delle piramidi. Della relazione introduttiva alla mostra che Retis terrà in Sala Bernarda domani alle 17, a incuriosire è il racconto di quanto i costruttori si ingegnarono, invano, per depistare i tombaroli di tutte le epoche.
«Il percorso della tomba, scoperta scavando a sei metri di profondità nel letto di un fiume - spiega Retis - si snoda tra corridoi, scale, pozzi, camere, magazzini, in un labirinto di che si insinua sempre più nelle viscere della terra. Belzoni si trovò tra pareti e soffitti, tutte superfici coperte da decorazioni ancora ben conservate. Dopo l'entrata, si imbattè in un corridoio, una scalinata in discesa, ancora un corridoio. Ad un certo punto un pozzo, largo quattro metri e profondo nove, interrompeva il percorso. Gli esploratori si calarono con delle corde, ma al fondo non c'era nulla che portasse alla camera con il sarcofago del faraone. La parete opposta al pozzo era ricoperta di decorazioni. La tomba pareva finità lì. Ma, aperto un passaggio nella parete, Belzoni raggiunse la straordinaria "Stanza dei disegni", con decorazioni appena abbozzate, e nessun ulteriore varco».
Era un altro stratagemma per dissimulare il prosieguo del sepolcro sotterraneo (ipogeo). «Una parte del pavimento aveva infatti uno strano suono - racconta Retis - e Belzoni vi scoprì una breccia che si immetteva a un livello inferiore. Il nuovo percorso sfociava nel maestoso salone, decorato con simboli figurati delle costellazioni conosciute dagli antichi egizi, che ospitava il sarcofago di alabastro, minuziosamente scolpito, dentro e fuori, con centinaia di piccole figure. Il sarcofago era scoperchiato, e senza la mummia del faraone. Il coperchio ridotto in frantumi. Ma, dopo una lunga perlustrazione della stanza, sotto la tomba del faraone Belzoni scovò l'accesso mimetizzato ad una rampa di scale, che conduceva ad un cunicolo di notevole pendenza. La galleria è stata esplorata per circa 90 metri, poi Belzoni ha desistito, data la difficoltà di proseguire».
I misteri della tomba del Faraone forse non sono ancora finiti. E infatti, mentre il Museo Soane di Londra conserva il pregiato sarcofago di Seti I, gli archeologi del Cairo hanno comunicato la propria intenzione di proseguire l'esplorazione dal punto in cui Belzoni si è interrotto, per scoprire dove conduce questa misteriosa galleria.
[fonte: www.ilgiornaledivicenza.it][Modificato da -Kiya- 03/10/2009 13:20] |