antonio crasto, 15/09/2009 9.28:
In considerazione che il tempio giubilare di Hatshepsut di Deir el-Bahari è stato costruito lungo l’asse del tempio di Karnak,
Ho controllato sulle mappe satellitari di Google, l'inclinazione degli assi dei due templi sembra simile, quindi è stato usato presumibilmente lo stesso criterio di allineamento, ma il tempio di Hatshepsut non si trova sull'asse del tempio di Karnak, è più spostato a sud.
Anche perché quell'asse del tempio di Karnak non è l'asse principale del tempio durante la XVIII dinastia, ma è quello sviluppato per gli ampliamenti seguenti.
Però, considerando l'estensione del tempio al Medio Regno e immaginando la situazione congelata all'epoca di Montuhotep forse ritroviamo una corrispondenza nella simile inclinazione delle antiche celle del nucleo templare sulla riva destra e nel tempio funerario sulla riva sinistra.
Che siano questi due a traguardarsi?
Comunque il discorso del solstizio d'inverno anche a me sembra un po' vago: finora ho sentito parlare molto dell'importanza delle stelle e del cielo notturno, ma anche del sole e della geografia terrestre dedotta in rapporto ai movimenti della grande stella diurna.
E tutte le volte in cui si parla del culto solare, il momento di massima attenzione è il solstizio d'estate, già dai tempi di Nabta Playa.
Insomma, intuitivamente quando c'è un punto di massimo c'è anche un punto di minimo nell'oscillazione periodica, ma di solito gli antichi hanno sempre festeggiato il punto di massimo, mentre quello di minimo è prediletto dai nordici e dai moderni.
Non che non avesse significato o non venisse annotato accuratamente anche il solstizio d'inverno, ma per la sua vicinanza con l'inondazione, per l'antica tradizione africana del culto della pioggia, per il significato religioso dell'apogeo, a me sembra che i nostri festeggiassero il solstizio d'estate.