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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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L'Egitto rivuole la Stele di Rosetta: interviene il Presidente Mubarak

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2009 18:41
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
05/09/2009 01:28
 
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Articolo di Aristide Malnati, da Il Sole 24 Ore:


La polemica è scoppiata improvvisa, dopo che per mesi la questione era rimasta latente tra le scartoffie dei Ministeri e degli Istituti di Egittologia di mezzo mondo: l'Egitto pretende ufficialmente la restituzione della celeberrima stele di Rosetta, da sempre custodita al British Museum e fiore all'occhiello della prestigiosa collezione del Museo londinese. A lanciare la richiesta è stato niente meno che Hosni Mubarak, Presidente della Repubblica d'Egitto, Rais assoluto in riva al Nilo dall'ormai lontano 1981. Opportunamente consigliato, per non dire sobillato da Faruk Hosni, Ministro per la Cultura, e da Zahi Hawass, mediatico Direttore del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto, il Presidente Mubarak ha a lungo insistito sull'inadeguato comportamento scientifico, che ha portato, fino al 1952 (anno dell'indipendenza in Egitto), i Paesi occidentali ad accumulare nei loro Musei inestimabili tesori archeologici; comportamento oggi inaccettabile e da farsi perdonare con la restituzione quanto meno delle vestigia-simbolo della cultura egizia, "che è sì patrimonio dell'umanità, ma che in primo luogo è eredità del popolo egiziano contemporaneo".

Viene così rilanciata dalle massime sfere una richiesta, che Hawass da tempo ha fatto propria, unendo alla stele di Rosetta una serie di reperti, che vanno dal busto di Nefertiti (Museo di Berlino), al cosiddetto Papiro del canone, esposto al Museo egizio di Torino e ad altri pezzi pregiati, conservati in collezioni americane: mummie, gioielli, statue e tanto altro, tutti oggetti capaci di convogliare su di sé l'attenzione di studiosi e appassionati; e quindi – aggiungiamo noi – tutti oggetti, capaci di aumentare il già enorme flusso di turisti nel Paese dei faraoni.
Mubarak, da ottimo maestro di comunicazione, nell'esternare un simile intervento (che fino ad ora non ha ottenuto risposta) ha scelto un'occasione importante e suggestiva: l'inaugurazione del nuovo sito archeologico di Rosetta (in arabo Rachid), città portuale del Delta egiziano, a nord del Cairo e a 65 Km ad est di Alessandria. Sono stati infatti presentati gli eccellenti lavori di restauro sugli importanti monumenti del centro egiziano, ingiustamente noto unicamente per il ritrovamento della famosa pietra, il cui contenuto (un decreto di Tolemeo V, redatto attorno al 195 a. C. in geroglifico, demotico e greco) permise a Jean François Champollion di decifrare i geroglifici.

Alla presenza di Mubarak sono stati presentati i restauri di edifici storici del 1700 e del 1800, a cavallo tra la dominazione ottomana e l'arrivo degli europei con Napoleone e con gli inglesi; e di dimore dell'alta borghesia egiziana dei secoli scorsi, come la casa "Ramadan", la casa "Amassiali" e la maison "Abu Shain", dove convergevano importanti uomini di cultura e studiosi del Vecchio continente, in quelli che erano veri e propri salotti letterari. Così come importanti sono stati i restauri di bellissime moschee islamiche (a partire da quella di Al Mahali), totalmente recuperate nella loro ricchezza cromatica; a completare l'operazioone di rivalutazione di Rosetta l'apertura di un ricco Museo storico, che parte dai faraoni e arriva ai giorni nostri, a esporre una continuità di contenuti sul crinale dei millenni. Ebbene proprio qui potrebbe essere collocata la stele; o almeno così si augurano le massime autorità, politiche e archeologiche, del Cairo

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Colei/Colui che siede alla
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Scriba Reale

- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
05/09/2009 12:18
 
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Penso che sia una battaglia persa. A meno che non emergano fatti nuovi tali da costringere i vari musei (compreso quello di Berlino) che inducano a restituire i tesori tolti o maltolti, le richieste del governo egiziano resteranno inascoltate.
Certo che esporre l'originale della stele sarebbe un bel colpo per il nuovo museo, situato proprio a Rosetta!
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Scriba Guardiano
Suddito
05/09/2009 13:12
 
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c'è solo un piccolo problema..... possibili rappresaglie sugli archeologi per le licenze di scavo in Egitto... credo che ai tedeschi qualcuna sia stata già fatta.
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
05/09/2009 14:08
 
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... e non solo a loro.
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Scriba Reale

= Useret mes en Ra,
Sepet em-bah Aton =
12/12/2009 18:41
 
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"Ridateci la stele di Rosetta"
Una delle notizie in rilievo nell'edizione odierna di Afrik.com, è quella riguardante l'egittologo Zahi Hawass, meglio conosciuto come l'Indiana Jones del Nilo, che ha reclamato il ritorno in Egitto della stele di Rosetta.

La celebre lastra di granito, con tre iscrizioni in geroglifico, demotico e greco, è custodita al British Museum di Londra dal 1802.

Ora Zahi Hawass, capo del consiglio supremo delle antichità egiziane, pretende che la storica lastra faccia ritorno in Egitto.

Non è la prima volta che l'Indiana Jones del Nilo rivendica i diritti dell'Egitto sulla stele. Una richiesta simile era già stata formulata da Hawass più volte, in passato. E non solo per la stele di Rosetta.

Quella di Hawass è una vera e propria crociata per la restituzione di monumenti della storia dell'antico Egitto, che arricchiscono le collezioni dei musei europei.

In un'intervista per la Bbc, mercoledì scorso, l'Indiana Jones del Nilo ha dichiarato che la storica lastra "dovrebbe tornare in Egitto, perché appartiene all'Egitto. E' inesatto dire che la stele di Rosetta sia patrimonio della cultura mondiale. E', in realtà, l'icona dell'identità egiziana".

www.tusciaweb.it/notizie/2009/dicembre/11_5n_giornali.htm#

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