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Atum: La nascita dell'Universo

Ultimo Aggiornamento: 10/09/2009 19:36
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29/08/2009 02:21
 
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Atum ci è noto come la principale divinità della Cosmogonia di Eliopoli, il più antico centro di culto solare. Atum è il Demiurgo, ovvero colui che si autogenerò, dando successivamente origine agli dèi e all'universo intero. Egli è "Cio che è", ma contemporaneamente "Ciò che non è", colui che emerse dalle acque primordiali del Nun, il Caos, come collina primeva.

Atum è quindi una divinità molto arcaica, indubbiamente più antica della stessa Cosmogonia che lo vuole protagonista e che fece la sua comparsa già nei Testi delle Piramidi, un insieme di formule la cui recitazione era finalizzata a garantire l'immortalità e l'ascesa al cielo del Re d'Egitto, affinché potesse riunirsi a Ra.
Le formule comparvero per la prima volta, in forma scritta, sulle pareti della Piramide di Unas, Sovrano della V Dinastia (Antico Regno). Le loro origini vanno però cercate in tempi più remoti. Si ritiene, infatti, che prima di allora ci si limitasse a recitarle oralmente, durante le cerimonie funebri.

Con il Primo Periodo Intermedio, i Testi delle Piramidi furono sostituiti con i Testi dei Sarcofagi, così denominati proprio perchè decoravano le pareti degli stessi.
Si trattava sempre di una raccolta di formule aventi il medesimo scopo delle precedenti, ma ampliate, aggiornate e perfezionate con l'aggiunta dei titoli per ogni singola furmula.
Le tematiche religiose in esse contenute sono miste, tuttavia prevale in modo netto la Teologia Eliopolitana.
Grazie alla cosiddetta "democratizzazione dell'Aldilà", a cui si assistette nel medesimo periodo, i Testi dei Sarcofagi non furono più mero ausilio dei Sovrani e dei componenti della famiglia reale, ma il loro impiego fu esteso anche ai sarcofagi dei nobili e dei semplici cittadini economicamente agiati. Il loro contenuto fu pertanto adattato alle nuove necessità, divennero meno dogmatici, meno regali e negli argomenti trattati furono introdotti desideri e preoccupazioni umane.
Una consuetudine che si mantenne fino a tutto il Medio Regno.

E proprio ai Testi dei Sarcofagi volge l'attenzione il Prof. Massimo Izzo, il quale propone, sul suo Blog, la traduzione di un breve frammento tratto dal corpus di formule. E' il frammento identificato con la sigla CT (Coffin Texts) 714, risalente al 2100 a.C., che riporta il più antico racconto della creazione del Mondo conosciuto, ad opera di Atum.

La traduzione è volutamente priva di qualsiasi commento personale dell'Autore, il quale intende spronare i lettori all'apprezzamento, ma soprattutto alla riflessione su quanto potrebbe risultare effettivamente celato in quelle poche righe, dall'altissimo contenuto.

Apprezziamo ancora una volta l'antica e avanzata sapienza dell'Egitto, che, pur essendo millenaria, risulta in verità incredibilmente attuale.
Proponiamo qui a seguire le nostre impressioni, i nostri commenti o le domande che ne scaturiranno. Il Prof. Izzo sarà lieto di prenderne visione e di renderci partecipi del suo punto di vista, rispondendo personalmente ai nostri interrogativi.




ATUM - La nascita dell'Universo
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[Modificato da -Kiya- 29/08/2009 04:33]
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29/08/2009 08:36
 
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Merytaton62
Poetico ed interessante. Sembra incredibile che, pur contenendo "in nuce" l'idea di un unico dio-demiurgo la religione egiziana abbia poi sviluppato uno dei pantheon più variegati...
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29/08/2009 11:39
 
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Sto scoprendo che il mondo degli egittofili è estremamente vasto! Ciò che mi colpisce di più nella pagina del Prof. Izzo, è il termine "increato". Sul suo significato ci debbo pensare sopra.
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Re: Merytaton62
Merytaton62, 29/08/2009 8.36:

Poetico ed interessante. Sembra incredibile che, pur contenendo "in nuce" l'idea di un unico dio-demiurgo la religione egiziana abbia poi sviluppato uno dei pantheon più variegati...



Enoteismo? Personalmente sono sempre stata favorevole a ritenere tale la Religione Egizia. Oggi si tende a considerare il Credo Egizio nella sua totalità, facendone un gran minestrone. Non dobbiamo però scordare che ogni città possedeva un proprio Credo e ogni nomo era sotto la protezione di uno specifico dio, al di sopra di tutti gli altri. Atum è questo, per l'area di Eliopoli, come Ptah lo era per Menfi, successivamente, Amon per Tebe ... e Aton per Akhetaton. Nel frammento proposto dal Prof. Izzo, Atum definisce, infatti, se stesso "unico senza secondi", una dichiarazione che induce a riflettere...

Quali conoscenze stanno alla base del mito della Creazione ad opera di Atum? il fatto che essa sembri riassumere espressamente la teoria del Big Bang è frutto della nostra mente moderna, di un'interpretazione viziata?



[Modificato da -Kiya- 29/08/2009 16:36]
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Re:
emilioraffaele, 29/08/2009 11.39:

Ciò che mi colpisce di più nella pagina del Prof. Izzo, è il termine "increato". Sul suo significato ci debbo pensare sopra.




Quali riflessioni ha generato? e in quale direzione?





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- ShemsetRa -
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30/08/2009 17:41
 
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Re:
-Kiya-, 29/08/2009 2.21:

Atum ci è noto come la principale divinità della Cosmogonia di Eliopoli, il più antico centro di culto solare. Atum è il Demiurgo, ovvero colui che si autogenerò, dando successivamente origine agli dèi e all'universo intero. Egli è "Cio che è",



Da molto ho scoperto come ben presto nel pensiero egizio si arrivi al monoteismo (scusate ma a me "enoteismo" non piace proprio) "Io sono Colui che é" o qualcosa del genere, è una premessa già sentita, è un manifesto di monoteismo.
In questo modo la divinità stessa si definisce come "ciò/chi ha la proprietà di essere", caratteristica attribuibile a "tutto".
La definizione di Demiurgo potrebbe essere restrittiva se rapportata al significato dato a questa parola in epoca più recente, in realtà Atum è il Dio supremo, senza limitazioni, ho inteso bene?

Eliopoli è il più antico centro di culto solare dell'Egitto dinastico, ma sappiamo dare una datazione più precisa della sua origine?
Ad esempio Nabta Playa sembra essere anch'esso un centro di culto solare, pure se durante la sua vita durata millenni l'oggetto del culto si sposta dall'acqua al sole, alle stelle, al bestiame; esiste un collegamento fra Nabta ed Eliopoli oppure gente diversa arrivò ad una simile conclusione religiosa, certamente più matura ad Eliopoli, ma in maniera indipendente?


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30/08/2009 17:50
 
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Re:
emilioraffaele, 29/08/2009 11.39:

è il termine "increato"



Il "Credo" cattolico recita: "... generato, non creato, della sostanza del Padre ..."
Forse è il risultato di una domanda spontanea nella mente umana, una domanda obbligata: ogni cosa esistente è "fatta" di qualcosa d'altro, materia ricombinata, ma se prendo un oggetto e penso a cos'era prima, e di questa cosa, a sua volta penso cosa potesse essere prima, e così via, procederò all'infinito oppure arriverò ad un certo punto in cui troverò la cosa originaria, della quale non è possibile trovare l'ingrediente.
I pensatori antichi non avevano scelto male pensando di non considerare giusta l'ipotesi dell'infinito, ma di attribuire a Dio la proprietà di essere ciò oltre il quale non si può andare.
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30/08/2009 18:10
 
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Re: Re:
pizia., 30/08/2009 17.41:



"Io sono Colui che é" o qualcosa del genere, è una premessa già sentita, è un manifesto di monoteismo.
In questo modo la divinità stessa si definisce come "ciò/chi ha la proprietà di essere", caratteristica attribuibile a "tutto".




cito letteralmente, incollando il brano:

"Mosè disse a Dio: « Ecco, io arrivo dagli Israeliti e dico loro: "Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi". Ma mi diranno: "Come si chiama?". E io che cosa risponderò loro? ». Dio disse a Mosè: « Io sono colui che sono! ». Poi disse: « Dirai agli Israeliti: "Io-Sono" mi ha mandato a voi. [...] Questo è il mio nome per sempre: questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione » (Es 3,13-15)."

Sarà un caso che questa affermazione compaia proprio nell'Esodo in una conversazione tra Mosé e Dio? Io non lo credo....
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30/08/2009 18:44
 
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La traduzione di questo pezzo ha levato il sonno a molti studiosi, è meraviglioso!
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01/09/2009 17:34
 
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I testi delle piramidi e dei sarcofagi
Grazie a Kiya per l'efficace introduzione ed alle sensibili osservazioni dei lettori.
Rispondo in fasi successive per non appesantire la lettura e non fare calderoni.

Noto con piacere che alcuni di voi sono stati stimolati dalla lettura di questo passo, ahimè, fin troppo sconosciuto. Purtroppo la mancanza di sistematiche traduzioni in italiano di TdP e TdS (scusate le abbreviazioni) limita di molto la conoscenza della profondità e dello spessore filosofico egiziano. Se questo è un danno per la diffusione della cultura, lo è anche di più per la conseguente assenza dei filosofi contemporanei nell'analisi della filosofia egiziana. Difatti avrete sentito parlare di filosofi greci ma mai di filosofi egiziani......

Innanzitutto voglio dare un consiglio sul modo di leggere un testo sacro/filosofico egiziano, ma anche sulla semplice analisi storica di qualsiasi cosa relativa agli antichi egizi.
Non considerate mai la civiltà egiziana come un unicum unitario e coerente che si spalma su 4000-4500 anni di sviluppo da inizio a fine: è un errore clamoroso e genere analisi errate.
C'è da dire che gli stessi egiziani hanno alimentato questa falsa impressione di continuità cercando di presentare sempre un'apparente continuità che in realtà era solo un modo per "avere radici". La pratica di accentuare la continuità storica anche quando era solo apparenza è una caratteristica degli antichi, bella ma pericolosa. La moderna archeologia ha impietosamente messo in evidenza il trucco.

Visto che siamo in tema di miti e dei creatori primigeni, vi faccio un esempio di quanto ho detto sopra; consideratela una piccola lezione di metodologia.

La Teologia Menfita di Ptah sulla "Pietra di Shabaka": questo famoso testo della creazione del mondo da parte di Ptah, attraverso il "verbo" (immaginate niente di più greco-cristiano?) inizia con la dedica del faraone Shabaka della 25° din. che ordina di copiare "un papiro antichissimo roso dai vermi" che i filologi, fino a non molti anni fà, hanno riconosciuto usare una lingua arcaica dell'Antico Regno.

Dal momento che Ptah era divinità ben nota nell'Antico Regno, tutto sembrava combaciare e la teologia Menfita col dio primigenio finiva per essere in contraddizione con il dio primigenio Atum del nostro testo dei sarcofagi, creandoci una certa confusione.
Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi e l'avanzamento della conoscenza filologica degli studiosi ha permesso, pochi anni fa, di riconoscere nel testo della pietra delle uniche strutture grammaticali tipiche ed esistenti solo dalla 19° din. in
poi. Risultato: la teologia menfita è di età ben più tarda dell'Antico Regno, probabilmente è proprio coeva a Shabaka e comunque non anteriore alla 19° din.

Non abbiamo ancora iniziato a parlare dei contenuti ma come vedete abbiamo iniziato a fare un pò d'ordine. I testi e le credenze vanno agganciate alle epoche in cui sono attestate perchè le cose cambiano e molto.
Prima di parlare di monoteismo, enoteismo o tutto quello che volete, è indispensabile, come vedete, periodizzare e precisare meglio.

Continuiamo presto con qualcosa di importante da dire sui TdP e TdS e le loro relazioni. Se volete commentare queste righe fate pure.

A presto.
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