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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Calendario religioso egizio

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2014 11:47
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
05/11/2014 19:46
 
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Calendario Religioso Egizio
Quale apparente illogica ragione si nasconde dietro all’interpretazione corrente della tavoletta di Djer che pare contraddire la data di regno di Djer, III Faraone della prima Dinastia, con l’inaugurazione del Calendario Sotiaco da lui voluta?
Rivediamo sinteticamente ciò che riporta A. Crasto nel suo post:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=66845&f=66845&idd...

“….Gli Egittologi hanno a lungo discusso se l’inaugurazione del calendario religioso si sia avuta nel 4238 o nel 2779 a.C.
La questione sembrava irrisolvibile a causa della scoperta di una tavoletta di Djer (faraone della I dinastia) nella quale quasi sicuramente fu rappresentata l’inaugurazione del calendario religioso.
Le due date però non corrispondevano al regno di Djer nelle cronologie Corte e Cortissime, per cui gli Egittologi furono costretti a salti mortali e ipotesi fantascientifiche, ipotizzando che il calendario religioso sia stato scoperto da Djer intorno al 3100/3050 a.C., ma inaugurato solamente alcuni secoli dopo quando la levata eliaca di Sopedet coincise col primo giorno dell’anno solare.
Alcuni Egittologi propendono ora per una cronologia estremamente corta così da superare l’empasse e definiscono l’inizio dell’età faraonica intorno al 2800 a.C.”


Nessuna illogica ragione, tutto si giustifica nella scelta compiuta dal faraone di assumere la Levata Eliaca di Sirio come inauguratrice di un nuovo Calendario, alla stessa maniera in cui il Sole del Solstizio d’Inverno inaugurava un nuovo anno solare.

Su tutto doveva prevalere il rigoroso rispetto delle simmetrie celesti. Ecco i passaggi cruciali che giustificavano un nuovo Calendario basato sulla Levata Eliaca di Sirio assimilabile a quello legato al ciclo solare.

Ritengo che nel 3068 a.C. Djer, terzo Faraone della prima Dinastia, abbia per primo recepito ciò che gli astronomi-sacerdoti avevano osservato:

La coincidenza straordinaria dei punti d’orizzonte naturale locale dai quali sorgeva il Sole il giorno del Solstizio d’Estate e Sirio in Levata Eliaca in un punto diametralmente opposto ad azimut 118°20’, a -28,33° rispetto al punto dell’orizzonte di Longitudine Eclittica 0°, mentre il Sole sorgeva a +28,33° dallo stesso ( e questo l’abbiamo visto nel precedente post).

L’attenta lettura astronomica dei due eventi, aveva consentito di rilevare come la durata dell’anno solare approssimasse quasi perfettamente quella tra una Levata Eliaca di Sirio e la successiva.

La divergenza era di 7- 8 giorni ogni 1000 anni.

Egli colse che quell’arco d’orizzonte al quale apparivano le due stelle, poteva essere riprodotto sulla terra, nel rispetto rigoroso delle relazioni, tracciando le coordinate di un Calendario dove

la Levata Eliaca di Sirio rappresentasse, fisicamente, il punto dal quale dare inizio ad un nuovo anno, come fosse un Sole al Solstizio d’Estate che sorgeva là dove sorge il Sole al Solstizio d’Inverno:

Nuova Stella alla quale guardare come astro annunziatore delle Inondazioni e della Rinascita.

Gli Egizi, ispirati ad una concezione mitologica della vita, sulla quale si stabilivano i ritmi dell’organizzazione sociale, civile e religiosa, erano pronti ad una nuova visione della realtà nella quale collocare e collegare eventi quali le inondazioni del Nilo, la Levata Eliaca di Sirio, i culti legati a Iside.
I tempi pretendevano una visione in cui Sirio-Iside assumesse un ruolo centrale, al quale attribuire l’onore di dettare le cadenze di un nuovo Calendario.

E’ da rimarcare il forte significato simbolico assunto dalla Levata Eliaca di Sirio, nel suo sorgere dallo stesso punto d’orizzonte dal quale appariva il Sole al Solstizio d’Inverno.

Il significato di questo fenomeno, come segno di rinascita e invincibilità, quello che diverrà il “Sol Invictus” di romanica memoria, poteva ben sposarsi con il segno della rinascita del nuovo anno egizio rappresentato dalle esondazioni del Nilo, e la Levata Eliaca di Sirio, l’evento annunciatore di “Nuove Rinascite”.


Il nuovo Calendario descriveva molto bene le relazioni tra cielo e terra, ma era pur vero che nel 3068 a.C. il punto dell’Orizzonte Naturale Locale dove sorgeva il Sole al Solstizio d’Inverno, non era coincidente con il punto d’Orizzonte Naturale Locale dove appariva la Levata Eliaca di Sirio.

Nel momento in cui Sirio fosse stato in Levata Eliaca dall’identico punto d’orizzonte in cui vi era il sorgere del Sole al Solstizio d’Inverno, allora, la Levata Eliaca di Sirio avrebbe assunto fedelmente le geografie e le funzioni compiute dal Sole nel suo albeggiare al nuovo anno.


Solo così il Calendario di Sirio si sarebbe unito in tutto e per tutto al Calendario Solare.
Gli astronomi avevano probabilmente già notato, negli anni precedenti, il progressivo avvicinarsi all’Orizzonte Naturale Locale dei punti dai quali sorgeva il Sole al Solstizio d’Inverno e Sirio in Levata Eliaca.

Nel 3068 a.C. alle latitudini di Saqqara/Menphi, le coordinate azimutali di Sirio in Levata Eliaca differivano di 0.69° soltanto dalle coordinate del Sole che sorgeva il giorno del Solstizio d’Inverno.


Il Sole sorgeva al Solstizio d’Inverno ( 21 Dicembre del nostro Calendario Gregoriano) secondo le coordinate azimutali 117°38’ a – 27,65° dal punto d’orizzonte dove sorgeva il Sole all’Equinozio di Primavera ( 21 Marzo del nostro Calendario Gregoriano)



Mentre la Levata Eliaca di Sirio aveva coordinate azimutali 118°19’ a – 28,33° dal punto d’orizzonte sopraddetto.




Sarebbero serviti 154 anni per colmare quella differenza, cosa che avvenne nell’anno 2914 a.C.


Nel 2914 a.C. alle latitudini di Saqqara/Menphi
le coordinate azimutali del Sole al Solstizio d’Inverno erano +117°37’
le coordinate azimutali di Sirio in Levata Eliaca erano +117°37’









In quello che sarebbe diventato, con l’ufficializzazione del Calendario Civile del 2914 a.C, il XXV Giorno del II Mese della Stagione di Shemu, nell’Anno 3068 a.C., giorno della Levata Eliaca di Sirio alle latitudini di Saqqara/Menphi, il Faraone Djer salutò, all’alba, l’inizio di un nuovo anno con un nuovo Capodanno.
In quel giorno egli annunciò anche, a tutto il regno, la nascita di un nuovo Calendario inaugurato, per la prima volta, dalle Levate Eliache di Sirio.

(“(L’anno della) prima ( celebrazione di) Sirio..)”)
(Come sta scritto nella Tavoletta di Djer
)

Sirio, immagine sincretica della dea Iside, sorgeva in opposizione al sorgere del Sole il giorno del Solstizio d’Estate, tutto secondo il complesso disegno di simmetriche corrispondenze tra terra, cielo, Solstizi ed Equinozi.

Ma solo 156 anni dopo, nel 2914 a.C. il Calendario Sothiaco concepito e istituito da Djer assunse la sua ufficialità integrandosi completamente con il Calendario dettato dal ciclo del Sole e soltanto allora prese forma e ufficialità il Calendario Civile Egizio che pur richiamandosi alla durata dell’anno solare tropico, nasceva dalla matrice del Calendario Sothiaco.

Questa è tuttavia un’altra storia che ci porterebbe lontano e tuttavia ci farebbe comprendere due grandi enigmi :
Perché il Calendario Civile rimase un Calendario schematico di 360 + 5 giorni per tutta la storia delle dinastie fino ai tentativi infruttuosi venuti in epoca Tolemaica con il decreto di Canopo e più tardi nel 45 a.C. con Giulio Cesare.
L’altro enigma, perché, ancor oggi non vi è traccia del cosiddetto Calendario Sothiaco.








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