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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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L'Osireion: I Misteri di Osiri ad Abido

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2009 18:46
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14/07/2009 08:55
 
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Io in Egitto ci sono andato una volta ed ho fatto il viaggio canonico. Come penso che accada per molti altri, ci sono andato un po’ impreparato e soltanto dopo un po’ di tempo, ho cominciato ad assimilare le esperienze vissute; allora ho sentito il bisogno di ricostruire il viaggio con l’aiuto sia dei libri che di Internet, contenitore potente di informazioni. Da allora sono trascorsi alcuni anni ed ormai la mia febbre è alta. Non so se potrò tornare in Egitto e ciò mi dà un discreto dispiacere.

E’ diverso tempo che cerco di imparare a capire la scrittura geroglifica e mi sono iscritto con piacere al prossimo corso organizzato dalla vulcanica Kiya. Credo che il confronto con altri ed anche il loro giudizio, possano costituire un valido corroborante per migliorare le proprie capacità e le proprie esperienze.

Poiché cerco di tenermi informato sulle nuove teorie e scoperte, ho appreso, purtroppo con ritardo (altrimenti avrei cercato di parteciparci) che, a fine maggio di questo anno, presso Firenze, si è svolto un convegno sul Progetto Abydos, riguardante i risultati conseguiti dal gruppo di studio diretto da James Westerman. Fin dal lontano 1986. Egli ha riferito quanto segue:

 

Le nostre scoperte indicano che coloro che hanno costruito questa struttura erano superbi ingegneri” dice Westerman “Le nostre scoperte gettano una nuova luce sul sito, sul disegno e sulle implicazioni religiose inerenti l’Osireion. Stiamo cercando di rispondere a 6 fondamentali domande relative al complesso. Perché fu costruito? Quando fu costruito? Come fu costruito? Perché fu costruito nell’acqua? Dove è la sorgente dell’acqua del complesso? E quale era lo scopo, se ne esiste alcuno, del vuoto nel centro dell’edificio?” (fonte:// www/intoscana.it).

 In merito ho chiesto gli atti del Congresso, ma mi hanno risposto che non sono disponibili (peccato!).

Ora le risposte, che non conosco, mi affascinano, in quanto l’edificazione del sito di Abido, potrebbe (!?) risalire ai tempi del primo Faraone Menes, quale luogo prescelto a sua dimora eterna. A partire dal Medio Regno, con l’affermarsi del culto di Osiride, le due figure furono fatte coincidere. Pertanto, per i duemila anni successivi, molti faraoni edificarono ad Abido vari monumenti e templi in onore di Osiride. Mi immagino la stupenda coreografia della processione che, partendo dalla città, sfilava accanto ad una serie di piccole cappelle costruite in onore del dio/re e risaliva il letto asciutto di un fiume, fino a raggiungere l’antico cimitero nel deserto.

 Che l'Osireion sia un edificio di aspetto insolitamente arcaico è un dato di fatto riconosciuto da ogni egittologo. Il problema principale riguarda quindi il capire quanto la sua datazione sia altrettanto arcaica. Egittologi e studiosi di fama come Petrie e Naville si espressero ripetutamente in favore della eccezionale antichità dell'Osireion, facendone pertanto risalire la costruzione all'Antico Regno. I risultati dei successivi scavi, condotti da Frankfort ad Abydos, hanno condotto alla conclusione che la datazione dell'Osireion corrisponda alla XIX dinastia, in funzione di cenotafio di Sethi I. A conferma della loro ipotesi, essi hanno evidenziato le seguenti concomitanze:- Il rinvenimento di numerosi ostraka recanti il nome di Sethi I associato a quello di Osiride all'interno dell'Osireion.- La presenza di decorazioni e cartigli di Sethi I e Merenptah tanto sui corridoi di accesso all'Osireion vero e proprio che sulla parete settentrionale della grande sala.- I ramponi di bronzo recanti il cartiglio di Sethi I scoperti da Frankfort tra alcuni dei blocchi di granito formanti le pareti dell'edificio.Secondo Frankfort, pertanto, l'aspetto arcaico dell'Osireion sarebbe il frutto di un progetto deliberato e "arcaizzante" da parte degli architetti della XIX dinastia e non sarebbe affatto indicativo di una sua datazione ad epoche antecedenti alla XIX dinastia.Il rinvenimento in situ di ramponi in bronzo recanti il cartiglio di Seti I tra i blocchi di granito tenderebbe infatti a escludere ogni possibilità di rimaneggiamento in epoche successive a quella della sua costruzione. Nessuna delle fonti citate da Frankfort è tuttavia molto chiara quanto all'esatta posizione dei blocchi contenenti i ramponi. Il testo di Frankfort sull'argomento, The Cenotaph of Seti I, è egualmente di difficile reperibilità, se non in biblioteche specializzate. ( Fonte:www.archeologia.com) Io però preferisco credere ad una vocazione esclusivamente funeraria di Abido fin dai tempi più remoti. La celebrazione del “Misteri di Osiri”, sotto la direzione di un re o di un suo rappresentante, era importante per i pellegrini che assistevano e, nel “credo” di allora, era essenziale specie per tutti i defunti della necropoli, i quali, presenti nelle loro tombe o tramite le steli, potevano beneficiare del bene ritenuto più prezioso: l’identificazione con Osiride, per una rinascita futura. Dario Mignacca
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15/07/2009 15:21
 
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Argomento di notevole interesse, questo!
Ringrazio Dario per averlo proposto.

In merito posseggo soltanto un'infarinatura generale, pertanto coglierò la gradita occasione per approfondire sull'Osireion. Proprio indagando in proposito mi sono resa conto che tra gli organizzatori del Convegno citato c'è l'Associazione "Amici di Abydo", che ha sede qui a Tarzo (TV). Associazione molto attiva sull'argomento (il "Progetto Abydo" è infatti una loro iniziativa), di cui un annetto fa avevo scritto qualcosa che potrai leggere qui:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=66845&f=66845&idd...

L'anno scorso, come apprenderai, ho potuto essere presente alle loro conferenze. Ne leggerai al link indicato. E' stato in quell'occasione che ho avuto il piacere di incontrare la Dr.ssa Guidotti di Firenze.
Quest'anno, purtroppo, si sono spostati in quel di Firenze e confermano qui in zona soltanto la serata di celebrazione per il terzo anno dell'Associazione, che avrà luogo il prossimo 10 agosto.
Al link troverai il riferimento al loro sito e, mi pare, anche eventuali contatti. Se così non fosse, posso vedere di contattarli io per sapere se esistono effettivamente pubblicazioni relative allo studio di Westerman ;)
[Modificato da -Kiya- 15/07/2009 15:23]
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15/07/2009 16:49
 
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Nell'attesa che qualcuno dei nostri amici intervenga per offrire il suo punto di vista in merito agli interrogativi espressi, credo sia interesante fornire qualche nozione a riguardo.

Abido, l'egizia Abedjw, è uno dei luoghi in cui i Sovrani protodinastici e quelli delle prime dinastie (I e II) scelsero di costruire una delle due sepolture che usavano erigere a quel tempo (l'altra zona è Saqqara, situata a nord). Abido era infatti vicina alla città di This, situata poco più a nord, e capitale all'epoca citata, che in virtù di questo è definita Thinita (limitatamente alle prime due dinastie).







La divinità locale era Onuris Khenty Amenthyw, per il quale furono eretti numerosi templi.
Durante la V Dinastia, però, prese piede il culto di Osiride, in quanto si riteneva che la città ospitasse la sua tomba principale. Il mito riferisce infatti che il corpo del Dio fu smembrato in 14 pezzi. Secondo una variante dello stesso, ad Abido fu sepolta la testa. In breve tempo si assistette ad un'assimilazione tra le due divinità, assimilazione in cui Osiride ebbe la meglio, sostituendosi definitivamente al primo culto e incrementando notevolmente l'importanza del luogo. Ciò avvenne definitivamente durante l'XI dinastia, ad opera di Antef II che proclamò Abido la città di Osiride, dove avevano luogo i Misteri Osiriaci e la festa del Dio.
I più fedeli, spinti dal desiderio di essere seppelliti vicino a Osiride, anche solo simbolicamente, adottarono l'uso di far erigere nei pressi di quella che era ritenuta la tomba del Dio, piccoli cenotafi di mattoni, o, a volte, anche solo semplici stele.
Gli Egizi ritenevano che il defunto diventasse un Osiride e, di conseguenza, l'effettiva vicinanza col dio e la sua diretta protezione potevano garantire maggiore possibilità di vita eterna.
Al fine di ottenere di entrare a far parte del seguito di Osiride, nel Libro per la Venuta al Giorno (Libro dei Morti) fu compresa una formula specifica (n. 138) che permettesse di accedere all '"Isola dei Giusti" (così era denominata Abido).

L'attività costruttiva risultò ininterrotta per l'intero arco della storia Egizia e i grandi Re della XIX dinastia non furono da meno.
I templi più importanti della zona sono, infatti, quelli di Sethi I e suo figlio, Ramesse II (sulle pareti del suo Tempio si trova il famoso Poema di Pentaur, che narra le gesta della battaglia di Qadesh), sotto i quali Abido raggiunse il suo massimo splendore.
Sethi I commissionò ben due templi funerari, uno per suo padre, Ramesse I, oggi quasi del tutto scomparso, e uno, naturalmente, per sé stesso che, grazie al suo ottimo stato di conservazione e agli splendidi rilievi che lo arricchiscono, rappresenta uno dei più grandi capolavori dell'Antico Egitto.



Facciata del Tempio Funerario di Sethi I




La struttura è composta e comprende sette santuari dedicati alla Triade di Abido (Osiride, Iside e Horus) e alle divinità principali dei tre maggiori centri polico-religiosi del Paese: Amon di Tebe, Ptah di Menfi, Ra-Harakti di Heliopoli. Il settimo santuario fu eretto in onore dello stesso Sethi I.
Dalla seconda sala ipostila si accede a un'ala laterale. Sul corridoio è possibile ammirare la cosiddetta "Tavola di Abidfo", il magnifico rilievo in cui è immortalato Sethi I con il piccolo Ramesse II, mentre onorano i precedenti sovrani Egizi. Un totale di 76 cartigli adornano la parete, con la sola esclusione di coloro che furono ritenuti indegni (Hatshepsut e i sovrani dell'epoca Amarniana).




La Tavola di Abido





Alle spalle del Tempio di Sethi I si trova il suo Cenotafio, noto come Osireion. L'ingresso è posto a nord, attraverso un corridoio ad angolo retto.




Il corridoio di accesso e la pianta dell'Osireion



La sala a cielo aperto






E' la rappresentazione architettonica di una concezione cosmologico-religiosa. Il tumulo primordiale che sorse dalle acque del Nun è materializzato in una sala il cui centro è circondato dall'acqua. Intorno al centro sorgono 5 pilastri monolitici scolpiti nel granito rosa e sormontati da massicci architravi. La parte centrale del soffitto era a cielo aperto.
La simbologia materializzata in questa sala si collegava ad Osiride. Si ritiene infatti che sulla collina si seminasse dell'orzo. La sua nascita rappresentava la resurrezione del Dio.
Un'ulteriore sala fu costruita a forma di sarcofago, sempre con stretto riferimento alla divinità che in un sarcofago, secondo una versione del mito, trovò la morte per mano di Seth. Il soffitto della stessa mostra la dea Nut (il cielo), il corso del sole e il levarsi delle stelle. I testi che la decorano forniscono istruzioni per la costruzione di un orologio solare.


[Modificato da -Kiya- 15/07/2009 16:53]
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15/07/2009 17:57
 
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Il sunto che ho proposto qui sopra è il risultato di mie letture su testi egittologici, ragion per cui si dà per scontato che l'Osireion (così definito da Petrie quando lo scoprì, nel 1902) sia il Cenotafio di Sethi I.
Esiste, tuttavia, un'altra corrente di pensiero, introdotta qui da Dario, la quale, basandosi sull'evidente "arcaicità" che caratterizza il complesso, vuole sostenere che esso abbia origini ben più remote.
Lo stesso Petrie, appoggiato anche da Naville che solo successivamente scoprì la sala cosiddetta "del sarcofago", sostenne l'ipotesi che l'Osireion avesse origini in epoca molto antica.
La sua struttura, che richiama fortemente quella impiegata per le tombe, ha inoltre permesso a qualcuno di sostenere che si trattasse della mitica tomba di Osiride, nei pressi della quale furono edificati cenotafi e stele per ingraziarsi il dio.
Successivamente fu Frankfort a proseguire i lavori e ad imbattersi nei giunti recanti il cartiglio di Sethi I di cui Dario ha riferito, che però, correggetemi se sbaglio, non mi risultano essere in bronzo, bensì in granito. a seguito della sua scoperta Franfort "ridatò" l'Osireion, attribuendone la paternità a Sethi I.

Alcuni elementi degni di nota e non ancora riferiti:

Sulle pareti dell'Osireion compaiono scene tratte dal "Libro delle porte", dal "Libro delle Caverne" e dal "Libro della Venuta al Giorno". Tutti testi religiosi che fanno la loro comparsa durante il Nuovo Regno e che caratterizzano le tombe della Valle dei Re.
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18/07/2009 16:06
 
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L'Osireion
Secondo me il futuro non esiste, ma esiste il presente, atto immediato di vita che, un momento dopo, si trasforma in passato. L'universo non ha tempo, quindi è eterno e pertanto anche noi, in qualche modo, siamo eterni; la nostra eternità è proiettata all'indietro e non nel futuro. Noi siamo quello che erano i padri dei nostri padri, noi siamo le loro coscienze, loro sono dentro di noi, nelle nostre esperienze. La conoscenza del passato, del nostro passato, ci potrebbe dare la possibilità di aprire molte porte, dietro le quali sono custoditi gli immensi tesori di questa Conoscenza.
Ho letto con molta attenzione ed interesse la risposta di Kiya. Quella egizia è la prima, vera civiltà organizzata dai tempi del Neolitico. Ogni loro uso e costume dovrebbe essere studiato per avere una più profonda conoscenza della storia di tutto il genere umano. Non vorrei sembrare prolisso o invasato, ma a me affascina proprio la capacità che avevano gli egiziani di vivere in completa armonia con la natura che li circondava, nel rispetto di regole e principi di solidarietà verso i propri simili, che ancora oggi sopravvivono nella terre del Nilo. Approfondire le conoscenze su di loro, vuol dire essere in grado di capire noi stessi. Per me l'Osireion è antico quanto la storia dell'Egitto. L'animo umano è solo e bisognoso di rassicurazioni circa la sua sorte in questo mondo e nell'altro. Avere la possibilità di rivolgersi ad una divinità per ogni tipo di esigenza, con totale fiducia nella sua onnipotenza, è intensa ed appagante. L'iniziazione ai misteri, dando ai fedeli la consapevolezza di essere oggetto di una cura e di un'attenzione particolari da parte della divinità, consentiva loro di nutrire buone speranze, così da poter ottenere nella vita presente, benefici economici e salute, nella vita dopo la morte, garanzia di sopravvivenza e felicità.
Ad Abydos sonos state trovate anche le tombe dei faraoni delle prime due dinastie, risalenti agli inizi del terzo millennio prima di Cristo, non soltanto i resti dei due templi, costruiti dai sovrani della XIX dinastia, Sethi I e Ramesse II.

I commenti che seguono sono stati rielaborati da quanto ho tratto dalla consultazione di altre Comunità:

Situato dietro il tempio di Sethi I, l'Osireion è spesso ignorato dalle guide che accompagnano i turisti, forse perché molte di queste non saprebbero rispondere alle loro domande. Come ha già detto Kiya, Petrie lo classificò come il più antico monumento in pietra dell'Egitto. Le sue caratteristiche architettoniche sono estremamente simili a quelle del Tempio a valle della piana di Giza. Semplice ed austero, lungo circa 60 mt. e largo 22, è costruito con blocchi di pietra lunghi fino a 7 metri e mezzo, pilastri monolitici di granito rosa ed enormi architravi. Il muro perimetrale misura ben sei metri di spessore ed, in questo, sono ricavate 17 nicchie a grandezza d'uomo. Al centro, sorge un plinto con 10 pilastri e due vasche, una rettangolare e l'altra quadrata. Tutto attorno, un fossato, senza pavimentazione e profondo tre metri, pieno d'acqua, che Strabone dice provenisse dal Nilo attraverso un condotto. Il monumento è completato da due camere trasversali che riportano sul soffitto, delle raffigurazioni atronomiche databili a Sethi I. Però, queste sono esterne al muro di sei metri e quindi, con tutta probabilità, sono state costruite successivamente al nucleo principale. La presunta identificazione del monumento come cenotafio di Sethi I venne più tardi, nel 1933 (da parte del già citato Frankfort), che si basò sulle decorazioni delle camere trasversali e su un Ostrakon sul quale è riportata la frase "Sethi al servizio di Osiride". Però le camere trasversali non fanno parte della struttura più; interna e, per quanto riguarda l'Ostrakon, sarebbe un pò come se gli archeologi del futuro volessero datare il Colosseo non sulla base della sua struttura architettonica, ma sul ritrovamento in loco, di un involucro di pellicola gettato da un turista, riportante la data di scadenza del 2002 (questo esempio mi diverte). Anzi la frase riportata sul coccio si accorda molto di più con l'ipotesi che Sethi I abbia reso un servizio ad Osiride (cui, in realtà, forse l'opera era dedicata), effettuando degli abbellimenti e dei restauri ad una costruzione molto precedente. Un altro elemento a suffragio di una notevole retrodatazione dell'Osireion è fornito dalla scoperta del "pozzo di Osiride" nella piana di Giza. Anche qui un ipogeo che, al terzo livello di profondità, ha un plinto centrale (che in questo caso sorregge un sarcofago vuoto, con la copertura spostata) circondato dall'acqua, con attorno una serie di nicchie e cunicoli scavati nella roccia. Un concetto costruttivo completamente difforme da qualsiasi altro monumento conosciuto. L'Osireion quindi, ad oggi, resta una realtà piuttosto misteriosa..... Sarei veramente curioso di leggere i risultati degli studi svolti dal Prof. Westerman.

Dario
[Modificato da -Kiya- 18/07/2009 16:48]
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EgiTToPhiLo/a
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18/07/2009 18:46
 
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La terra di Abydos fu la necropoli reale della città di This, città dei sovrani delle prime due dinastie.
I sacerdoti egizi ipotizzarono che ad Abydos sia stata sepolto uno dei 14 pezzi in cui fu smembrato il corpo di Osiride.
Quasi sicuramente fu il luogo in cui fu creato un Centro Sacerdotale dopo il grande allagamento del Diluvio del 5500 a.C. e la collina dell’Osireion potrebbe essere una delle colline sulle quali si salvò la civiltà egizia.
Ad Abydos sarebbe stata sepolta la testa del dio e il nome della località deriva proprio da questo fatto.
Il nome Abdw è composto infatti dal termine Ab (feticcio) e dal sostantivo dw (collina). Abdw/Abedw/Abdjw da cui Abydos, indicante dunque “La collina del feticcio”.
E’ dunque molto probabile che l’Osireion fosse effettivamente un monumento dedicato alla custodia del feticcio di Osiride.
Io concordo sull’ipotesi che l’Osireion sia molto antico risalente forse al periodo predinastico o alle prime dinastie.
La fortissima somiglianza architettonica col tempio a Valle e la possibilità che quest’ultimo sia una ristrutturazione di un tempio della I dinastia porta a ipotizzare che anche l’Osireion sia della I dinastia.
Io ritengo che Sethy I abbia progettato il suo tempio a est dell’Osireion e abbia ristrutturato il vecchio monumento dedicato al feticcio di Osiride. Sethy I e Merenptah avrebbero scritto nelle pareti dell’Osireion tre libri sacri, per cui nei geroglifici possono leggersi i loro cartigli.
Ad Abydos si svolgevano i riti dedicati a Osiride, ma i “misteri di Osiride” sono stati riportati solo in parte in quanto segreti e di vietata divulgazione.
Si sa che annualmente il simulacro del dio veniva portato in processione dal tempio a lui dedicato, posto sulle rive del Nilo, fino alla necropoli predinastica e delle prime dinastie. Veniva quindi svolta la processione verso il sito di Poker, sito finora non riconosciuto.
Gli Egittologi hanno ritenuto che a Poker esistesse la tomba di Osiride o la sepoltura del suo feticcio e hanno ipotizzato che questa fosse una delle grandi tombe dei sovrani della I dinastia.
Io ritengo invece molto probabile che, dopo aver reso omaggio agli antenati nella sacra necropoli, la processione percorresse una strada quasi parallela al Nilo e si portasse verso la Collina del Feticcio fino all’ingresso dell’Osireion.
Qui il faraone avrebbe partecipato ai riti dei Misteri del dio e forse celebrato la resurrezione del dio e la rinascita della vita.
Analoghi riti si sarebbero svolti a Giza, forse nel Pozzo dell’Acqua, e a Dendera, nelle cappelle del terrazzo del grande tempio dedicato a Hathor.
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