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Mummie animali

Ultimo Aggiornamento: 28/02/2017 22:59
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di ATON
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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06/05/2009 15:39
 
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A quando risalgono i reperti più antichi che attestano la pratica della mummificazione artificiale (non l'imbalsamazione naturale grazie all'intervento di sole e sabbia) di animali nell'antico Egitto e quale fu l'evoluzione della stessa?
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09/05/2009 13:20
 
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Interessante domanda. Appena ho un attimo di tempo scrivo qualcosa.
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- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
09/05/2009 13:46
 
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Cimmino afferma che la mummificazione risale all'epoca thinita, anche se in modo alquanto approssimativo.
Chissà se risale a quel periodo anche l'imbalsamazioone di animali?
SIcuramente Massimo saprà essere più preciso!
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24/05/2009 13:19
 
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Scusate molto il ritardo della mia risposta ma, come ho avuto modo di dire a Kiya in privato, sto attraversando un periodo piuttosto impegnativo dal punto di vista lavorativo. Sull'argomento mummificazione nei periodi predinastici ci sono delle interessanti novità apparse di recente e che ho approfondito nella mia tesi di Laurea Specialistica. Sarò felice di parlarvene presto con un articoletto dedicato invece di una risposta approssimativa. Perdonatemi, nei prossimi giorni lo preparo.
Saluti
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

05/06/2009 20:08
 
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Wilkinson riferisce di ritrovamenti in alcune tombe di necropoli a el Amrah in cui alcuni capi di bestiame, forse sacrificati per accompagnare il prprietario nell'aldilà, avessero ricevuto lo stesso trattamento degli esseri umani, al fine di garantirne il trapasso assieme a colui al quale dovevano ancora servire.
Certo, non si trattava ancora di imbalsamazione come verrà eseguita in epoca dinastica, ma l'accurata ricomposizione dei cadaveri, la protezione con stuoie e l'avvolgimento in esse, i bendaggi di alcune parti simbolicamente importanti ci fanno supporre che, entro i limiti tecnici del periodo, la mummificazione fosse praticata su alcuni animali parallelamente ad alcuni esseri umani e per motivi collegati.

qui: La Genesi dei Faraoni pag. 95

Se non ricordo male anche la Friedman a Nekhen, e qualcun altro in Nubia, avevano trovato qualcosa di simile, appena trovo dove ho letto tali notizie sarò più precisa.
[Modificato da pizia. 05/06/2009 20:10]
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Sacerdotessa
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05/06/2009 21:35
 
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Re:
Quindi ci si rifà all'Amratiano per individuare gli albori di questa pratica...
Tuttavia, mi pare di capire che quel bestiame fu inumato col suo padrone, per sopperire a delle necessità precise e non con riferimento a un culto che lo riguardasse. Se invece dovessimo individuare l'inizio di inumazioni animali con riferimenti "sacrali"(ovvero riferite ad animali associati a divinità), a quando risalgono le prime tracce?



pizia., 05/06/2009 20.08:

... i bendaggi di alcune parti simbolicamente importanti ....




potresti indicarmi di quali parti si trattava?

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- ShemsetRa -
Architetto Reale

05/06/2009 23:03
 
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La citazione della necropoli amraziana era dovuto al periodo in oggetto, l'autore stava trattando il Naqada I.
In effetti in quel periodo il bestiame non era sacro a qualche dio, ma veniva inumato col proprietario già con l'idea di mandarglielo in quel posto dove si sarebbe recato dopo la vita, perché ne avrebbe avuto bisogno.
Dal punto di vista evolutivo, se si può dire così, il pensiero teologico forse non era ancora arrivato a tanto, il soprannaturale si limitava agli spiriti degli antenati e alle credenze sull'aldilà...

Ah, dimenticavo, i bendaggi rilevati dalla Friedman erano sulle mani, alla base del collo e forse sui piedi, ma non so essere più precisa; ciò riguardava essenzialmente esseri umani però, e in particolare donne, alcune delle quali avevano segni di armi da taglio sulle vertebre cervicali, ma non ricordo se era in questo contesto che si parlava anche degli animali.
[Modificato da pizia. 05/06/2009 23:14]
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- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
06/06/2009 09:19
 
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Vorrei sapere il perchè delle innumerevoli "zampe" di bue (forse più giusto definirle quarti di bue) che ho visto mummificate. Ricordo una sala del museo del Cairo che ne ospitava una grande quantità.
C'è un significato particolare riguardo la zampa dx o sin. ?
Grazie.
[Modificato da roberta.maat 06/06/2009 09:19]
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EgiTToPhiLo/a
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Maestro degli Scribi
16/01/2017 22:55
 
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Premessa:
Questo post non ha affatto affrontato ciò che il titolo propone !!!

Infatti sono molti gli animali a cui gli Antichi Egizi hanno riservato questo trattamento.
Nella religione, e inoltre nella vita quotidiana degli Egizi, gli animali occuparono un posto straordinario.
Diversi dèi che popolano il pantheon dell’Egitto Antico potevano assumere, per manifestarsi in terra, l’aspetto di un animale.
Il credo religioso non era limitato solamente agli animali utili, al contrario, interessava anche molti animali dannosi, pericolosi e al limite “insignificanti” nel rappresentare o essere associati ad una divinità.
Alcuni animali, come ad es. il serpente, l’ippopotamo, lo scorpione, il toro e il coccodrillo, erano investiti di una doppia funzione, a volte benefica a volte negativa, da qui formule per scacciare o implorare aiuto a questi animali.
L’elenco è abbastanza lungo, e non mancheranno anche spunti curiosi di animali del tutto inaspettati che forse, pochi di voi conosceranno.

La divisione si incardina su queste sezioni:
- processo di mummificazione
- storia bibliografica degli studi sugli animali mummificati.
- categorie (es. da compagnia, per alimentazione ecc.)

Mi fermo qui. Se qualcuno vuole intervenire segua le sezioni così da rendere coerente e logica la discussione.

...Nec.

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EgiTToPhiLo/a
Scriba
Maestro degli Scribi
31/01/2017 18:49
 
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MUMMIFICAZIONE SUGLI ANIMALI
Autori classici come Erodoto e Diodoro Siculo informano di diversi metodi di imbalsamazione, chiaramente ancora in uso al loro tempo, a seconda delle disponibilità economiche, del metodo di lavoro di ciascun imbalsamatore ed infine di ciò che andava particolarmente di moda in quel preciso periodo. Tre erano i metodi più conosciuti ma altri, che sembrano stati impiegati esclusivamente sugli animali, si possono aggiungere alla lista.
Il primo metodo di maggior qualità, comportava la rimozione del cervello e l’estrazione delle viscere attraverso un taglio praticato nel fianco sinistro del corpo, o da un’incisione sul ventre. Il cervello veniva rimosso, ma sugli animali non si ha la certezza se la metodologia è similare a quella per gli umani, ovvero estrazione dal naso con appositi utensili. Si hanno prove che il cervello venisse rimosso negli animali di grandi dimensioni, come bovini ed arieti, grazie alle radiografie fatte su di essi ma è difficile dire in che modo venisse estratto. Per quanto riguarda invece i piccoli animali, non si hanno attestazioni.
Si procedeva poi alla disidratazione che aveva la durata di quaranta giorni (i settanta giorni riferiti da Erodoto è tutto il processo di mummificazione). Per gli animali questo tempo doveva essere variabile a seconda del peso e del tipo di animale. Dal Rituale di imbalsamazione del toro Apis, (pap. Vindob 3873 - Vienna), sappiamo che il processo poteva svolgersi in cinquantadue giorni o più.
Il secondo metodo utilizzato dagli imbalsamatori non prevedeva l’uso dell’incisione per l’estrazione degli organi. A questo si ovviava con lo scioglimento delle parti molli interne, procedendo ad iniettare un liquido adatto allo scopo (olio o resina), all’interno del corpo, attraverso l’ano (fig.1)
con l’ausilio di “clisteri” in bronzo


Riferimenti da un volume.


fig.1 Clistere in bronzo

Stessa procedura era anche applicata all’uomo, con però ingresso anche dal naso (fig.2)
tramite un altro apposito strumento.


Fig.2 strumenti per imbalsamazione

Continua...

...Nec.


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