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"Scienza e Umanesimo" / "Scienza e Archeologia" - dualismi possibili

Ultimo Aggiornamento: 24/05/2009 13:20
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05/05/2009 08:53
 
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La Storia come scienza da indagare

Tutti noi siamo da sempre abituati a leggere libri di Storia che ci presentano un forma tipicamente narrativa. Di conseguenza tendiamo a considerarla come un'attività letteraria piuttosto che scientifica. Questo è largamente legato al fatto che buona parte della storia degli ultimi 1000 anni proviene da testi scritti e documenti che ci parlano direttamente di avvenimenti e storie dell'umanità.

Le cose si fanno diverse quando iniziamo ad andare indietro nel tempo dove i testi iniziano a scarseggiare e dove, anche quando ci sono, non dimostrano di avere un'idea "oggettiva" della storia, ovvero di raccontare le cose come erano, ma di scrivere cose che servono a qualcuno o a qualche fine. Bisogna cioè sempre ricordarsi che la Storia come "cronaca" oggettiva è un'invenzione moderna, per nulla ricercata nell'antichità. Anzi, a dire il vero, anche oggi è continuo il tentativo di alterare la verità storica per loschi fini politici o religiosi.



Direi che qui riassumi perfettamente il concetto di Storia e Mnemostoria, così come affrontato da Jan Assmann. Un concetto che mi ha colpito molto e che mi ha fatto riflettere, a suo tempo.
Da qui la citazione che ci accompagna quotidianamente, in cima alla testata del Forum.
L'errore più comune è quello di ritenere la Storia come un qualcosa di statico, in quanto passato. E come tale passibile di definitiva interpretazione.

Ma c'è modo e modo di interpretare. E certo operare un'interpretazione oggettiva, scevra da influenze e convinzioni personali e ben contestualizzata é, di gran lunga, l'operazione più difficile.

Ciò che bisogna, quindi tenere ben presente è che la Storia, seppur passata, è pur sempre in continua e costante evoluzione e progredisce di pari passo alle scoperte che la riguardano.

In tal senso, cito un altro grande esponente dell'Egittologia, a mio parere, che è Erik Hornung, il quale afferma, più o meno, che chi prende in seria considerazione la Storia, non riterrà definitivo nessun punto di vista.
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05/05/2009 12:33
 
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Re: La Storia come scienza da indagare
Condivido i commenti di Hotepibre e Roberta e sono compiacuto del fatto che la "passione" non tralasci le considerazioni fondamentali su cui sempre bisogna fondare l'analisi storica. La vera base di molte mistificazioni storiche (quando in buona fede) vengono proprio dall'ignorare questi precetti, in fondo semplici per una persone seria.

-Kiya-, 05/05/2009 8.53:

In tal senso, cito un altro grande esponente dell'Egittologia, a mio parere, che è Erik Hornung, il quale afferma, più o meno, che chi prende in seria considerazione la Storia, non riterrà definitivo nessun punto di vista.


Quant'è è vero....per questo è ancora più incomprensibile come i testi più di parte come quelli religiosi (vedi Bibbia di cui parlerò a breve nel mio blog) siano invece stati presi come oro colato fino a poco tempo fa.....

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05/05/2009 13:37
 
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...la storia è un "divenire", non esiste "verità"... direi che, in tal senso, la descrizione più bella è quella di Gombrich, il famoso storico dell'arte, che diceva che la storia è come un pozzo in cui viene gettata una fiaccola: se stiamo sul bordo del pozzo, dapprima vedremo molto bene le pareti mentre la fiaccola precipita, ma poi, mano a mano che la luce si allontana, le pareti ci sembreranno sempre più indistinte fino a scomparire.

La storia, dico io, è fatta di frammenti, di piccole (e talvolta piccolissime) tessere di mosaico che, da sole, spesso non significano niente, ma che solo affiancate, possono dar vita ad un tutt'uno comprensibile.

E volutamente non ho parlato di tessere di puzzle, poichè quelle hanno una disposizione obbligata dal disegno che vuoi ricostruire, mentre le tessere di mosaico possono consentire, ogni volta, di creare un disegno differente. C'è un solo obbligo, sulla "scatola" del puzzle, c'è scritto che il disegno rappresenterà l'Antico Egitto, piuttosto che l'Antica Roma.
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05/05/2009 17:31
 
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Re:
Hotepibre, 05/05/2009 13.37:

.... la storia è come un pozzo in cui viene gettata una fiaccola: se stiamo sul bordo del pozzo, dapprima vedremo molto bene le pareti mentre la fiaccola precipita, ma poi, mano a mano che la luce si allontana, le pareti ci sembreranno sempre più indistinte fino a scomparire.



bellissima metafora, alla quale aggiungerei che, nel caso della storia egizia, ci troviamo al cospetto di un pozzo di cui ancora si ignora il fondo, tali e tante sono le cose che attendono di essere scoperte o rettificate.




E volutamente non ho parlato di tessere di puzzle, poichè quelle hanno una disposizione obbligata dal disegno che vuoi ricostruire, mentre le tessere di mosaico possono consentire, ogni volta, di creare un disegno differente. C'è un solo obbligo, sulla "scatola" del puzzle, c'è scritto che il disegno rappresenterà l'Antico Egitto, piuttosto che l'Antica Roma.



Insomma, potremmo buttarla giù così:

la storia che leggiamo sui testi (soprattutto, ma non solo, quelli scolastici della prima formazione) è fatta di tanti puzzle, contenuti in scatole che, di volta in volta, ci vincolano a un'immagine prestabilita. Ma realmente la Storia è, invece, quel mosaico che, giorno dopo giorno, può assumere connotazione diversa.

Per riprendere all'argomento introdotto da Massimo:

quella dei testi religiosi dai contenuti presi per oro colato è un'altra nota dolente. Ed è ancora più difficile, in tali circostanze, riuscire ad attirare l'attenzione sulle inoppugnabili confutazioni scaturite dagli approfondimenti, mettendo in luce quanto è composto da pura leggenda/mito e quanto invece, opportunamente filtrato, riferisce fatti realmente accaduti. Ci si scontra con la non-volontà di accettare rettifiche.


Per come la vedo io, restando nell'ambito dei contenuti della Bibbia, è possibile (o per meglio dire, è certo) che molti fatti raccontati contengano verità. Ma è altrettanto possibile (altrettanto certo) che, in virtù di una narrazione orale protrattasi per millenni, e di una scritta decisamente molto più tarda, quegli stessi fatti siano stati decontestualizzati, "traslati" nel tempo, oltre che opportunamente plasmati a misura di necessità.
L'argomento è tanto vasto, per non dire immenso, quanto profondamente interessate. Quindi, Massimo, ti pregherei si renderci noto quando i tuoi scritti a riguardo saranno disponibili sul Blog.
Nell'attesa, ti auguro buon lavoro.


[Modificato da -Kiya- 05/05/2009 17:32]
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05/05/2009 19:47
 
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...ops, mi sono accorto solo ora di aver commesso un errore. L'ultima frase del mio intervento ripreso da Kiya:


C'è un solo obbligo, sulla "scatola" del PUZZLE, c'è scritto che il disegno rappresenterà l'Antico Egitto, piuttosto che l'Antica Roma.



...doveva essere, invece, così:


C'è un solo obbligo, sulla "scatola" del MOSAICO, c'è scritto che il disegno rappresenterà l'Antico Egitto, piuttosto che l'Antica Roma.

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05/05/2009 20:14
 
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un errore che ha dato dei frutti, tutto sommato...

in fondo, ci si attende più di trovare un puzzle inscatolato e con un risultato scontato, che non un mosaico, che permette all'autore di interagirvi, aggiungendo, all'occorrenza nuove tessere ;)
20/05/2009 19:18
 
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Cambia la forma, ossia il criterio di approccio, ma non la sostanza, ossia la predisposizione ad investigare sulla verità oggettiva dei fatti.

Chi scinde l'umanesimo dalla scienza non conosce la storia.

Lo studio della realtà psichica e dell'inconscio non deriva da Freud, ma da Cartesio (res cogitans - res extensa) e da Leibnitz (gerarchia delle monadi).

Lo studio del movimento non deriva dai pionieri della fisica e della matematica, ma da Aristotele (omne quod movetur, ab alio movetur).

Anche la logica analitica, adibita a risolvere i ragionamenti complessi con una dimostrazione tangibile, non deriva dalla scienza, bensì dal sillogismo di matrice aristotelica.


... etc etc etc ...

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21/05/2009 08:34
 
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Già, le "categorie" ..., ma che dire sull'eredità straordinaria (per quanto conosciuto, è ovvio) dei "presocratici" e dei "pitagorici"?
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21/05/2009 14:55
 
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Re:
Drago Mavericks, 20/05/2009 19.18:

Cambia la forma, ossia il criterio di approccio, ma non la sostanza, ossia la predisposizione ad investigare sulla verità oggettiva dei fatti.

Chi scinde l'umanesimo dalla scienza non conosce la storia.

Lo studio della realtà psichica e dell'inconscio non deriva da Freud, ma da Cartesio (res cogitans - res extensa) e da Leibnitz (gerarchia delle monadi).

Lo studio del movimento non deriva dai pionieri della fisica e della matematica, ma da Aristotele (omne quod movetur, ab alio movetur).

Anche la logica analitica, adibita a risolvere i ragionamenti complessi con una dimostrazione tangibile, non deriva dalla scienza, bensì dal sillogismo di matrice aristotelica.


... etc etc etc ...





Non capisco perchè fai una questione di priorità.......quanto è del tutto evidente che consideriamo sviluppo del pensiero e codificazione di esso come aspetti imprescindibili l'uno dall'altro.
Citare gli autori dei pensieri è scienza o umanesimo ? Ti dispiace chiarirmi il dualismo ?


22/05/2009 00:26
 
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Re: Re:
roberta.maat, 21/05/2009 14.55:




Non capisco perchè fai una questione di priorità...





Semplice: uomo = filosofia = scienza

Questo è il percorso storico dell'evoluzione del pensiero umano.
Dunque è normale anteporre la filosofia alla scienza (e non viceversa).

Io credo che l'umanesimo e la scienza, per natura, siano discipline intrinseche ed interconnesse.
Ma se affrontassimo la questione secondo un ragionamento prettamente umano (e non secondo l'ordine naturale delle cose) allora potrebbero cessare di essere imprescindibili l'una dall'altra, in quanto sovente e malvolentieri operano su binari diametralmente opposti, che tenderebbero alla collisione (è inutile negarlo).

Per Diego Baratono: ti do ragione, a condizione che nella schiera dei presocratici tu non voglia includere anche i sofisti, perché li ho sempre detestati con tutto me stesso... [SM=g999108]


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