Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Sacrificio

Ultimo Aggiornamento: 04/11/2008 13:49
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03/11/2008 01:16
 
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Re: Re:
-Kiya-, 02/11/2008 22.40:

La traduzione che riporti, se non erro, è la medesima che compare nel testo della Bresciani, "Letteratura e poesia dell'antico Egitto". Purteroppo non ho a portata di mano il volume, se qualcuno tra voi volesse dare uno sguardo alle note dell'autrice, credo si possa approfondire in maniera interessante (lo faremo in un 3d dedicato, qui egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=... ad esempoi).

Personalmente io credo che l'inno sia una grande metafora. Sarebbe un enorme controsenso, seguendo i principi della concezione egizia a riguardo della preservazione del corpo, l'idea che se ne potessero cibare.
Inoltre, leggendo il testo si evince che si rivolge ad un Unas defunto e che lo stesso si ciba dell' heka, ovvero della magia, di cui gli dèi avevano pieno il ventre. Credo che si tratti quindi di indagare il significato magico intrinseco che quelle parole dovevano rendere.



Il testo tradotto che ho riportato, fa parte, sì, di unvolume della Bresciani, forse proprio da quello che indichi tu: ho cercato il testo su internet, e faceva anche riferimento al volume da cui era stato estrapolato il testo, ma non ci ho posto molta attenzione; comunque conta pure sulla mia disponibilità per il controllo del volume. Mi fa piacere se se ne potrà parlare in una discussione dedicata!


pizia, 02/11/2008 23.59:

Ammetto di aver iniziato pensando al predinastico e volgendo lo sguardo indietro per capire il fenomeno indagandone l'origine



Ti dico la verità: ho pensato anch'io al predinastico!

-Kiya-, 02/11/2008 22.40:

Personalmente io credo che l'inno sia una grande metafora. Sarebbe un enorme controsenso, seguendo i principi della concezione egizia a riguardo della preservazione del corpo, l'idea che se ne potessero cibare.



Potrebbe essere senza dubbio come dici tu; però perché non prendere in considerazione il fatto che l'ipotesi di cannibalismo potrebbe essere realmente avvenuta nel Predinastico? Tutto sommato, non la vedo come un'ipotesi del tutto impossibile...
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03/11/2008 08:34
 
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Re: Re: Re:
Hatshepsut76, 03/11/2008 1.16:



Potrebbe essere senza dubbio come dici tu; però perché non prendere in considerazione il fatto che l'ipotesi di cannibalismo potrebbe essere realmente avvenuta nel Predinastico? Tutto sommato, non la vedo come un'ipotesi del tutto impossibile...




non lo escludo affatto, caro Hat ;)

dico solo che ai tempi di Unas non lo credo più possibile. E non credo che la Formula 273 celi tra le sue parole reminescenze passate.
Chissà, però, che proprio la loro "ossessione" di conservare i corpi non sia proprio scaturita da una forma di sostanziale rifiuto di una pratica, opposta, precedente.

03/11/2008 10:14
 
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Re: Re: Re: Re:
Ok, perfetto! Per Unas penso anche io che non potesse essere più possibile una pratica del genere; così come mi sta bene anche il fatto di essere arrivati alla mummificazione, dopo una precedente pratica cannibalistica. Però mi chiedo come mai gli antichi Egizi abbiano dovuto inserire le Formule 273 e 274 nella piramide di Unas...

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03/11/2008 13:08
 
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perchè rientravano nel corpus della tradizione. Probabilmente una tradizione orale, come stiamo affermando in altra discussione. Qui:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?c=66845&f=66845&idd...
03/11/2008 16:09
 
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ho provato a chiedere informazioni sull'origine del cannibalismo in Egitto ad una ragazza del lavoro; non so se riuscirà a trovare qualcosa in merito, però se così fosse, vi informerò.
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03/11/2008 17:48
 
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Freud, in "Totem e tabù" spiega, secondo me molto bene, il problema del cannibalismo nelle società legate ancora a religioni totemiche.
In fondo il cannibalismo è un'usanza davvero sporadica, (pochi gruppi e per poco tempo) sia fra gli animali che fra gli ominidi.
In un'altra discussione Iakopo aveva scritto come la spiritualità umana si fosse evoluta:
animismo -----> totemismo -----> antropomorfizzazione -----> religione

Mentre gli animali sono cannibali solo in alcuni casi dettati da esigenze contingenti, reazioni istintive e non culturali, per l'uomo l'animismo stesso può essere stato causa della formulazione dei pensieri cannibali, per impadronirsi delle qualità dell'altro, ma non per custodirlo all'interno del proprio corpo.
Di ciò si può discutere ancora.

Con il totemismo le qualità (forza, vista acuta, velocità, furbizia, aggressività, capacità di cacciare, capacità di volare, ecc.) di un gruppo sono quelle del totem, animale prima di tutto, quindi non serve più l'individuo in sé, ma si usa mangiare il totem.
Siccome esso ha già una valenza sacrale, ovviamente non si può mangiare a caso, tutti i giorni o quando se ne ha voglia, ma solo in alcuni casi e con tutti i riti necessari.

Ecco come rientriamo nel discorso del sacrificio.

Roberta dice che il sacrificio, (da sacrum, sacer), potrebbe essere stato inteso come "accompagnamento" prima ancora che come privazione.
Ma penso e cerco di calarmi nei panni dell'uomo paleolitico la cui ricchezza totale sono alcuni sassi lavorati, il "vestito" che indossa, granaglie, frutti e quant'altro può stare nella sua piccola sacca; se muore una persona a lui vicina, potersi impadronire di una ricchezza analoga, può essere una grossa tentazione, ma può essere anche la possibilità di mangiare ancora una volta o di morire di fame.
Possiamo scagionare il nostro antenato primitivo dall'aver ceduto a quella tentazione?
Cosa può averlo fermato?
04/11/2008 09:26
 
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Re: Re:
-Kiya-, 02/11/2008 22.40:

La traduzione che riporti, se non erro, è la medesima che compare nel testo della Bresciani, "Letteratura e poesia dell'antico Egitto". Purteroppo non ho a portata di mano il volume, se qualcuno tra voi volesse dare uno sguardo alle note dell'autrice, credo si possa approfondire in maniera interessante (lo faremo in un 3d dedicato, qui egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=... ad esempoi).



devo deluderti, Sorellina... Ho controllato questa mattina il testo di cui parli, e tra le formule dei Testi delle Piramidi, non compaiono la 273 e la 274, che costituirebbero l'inno. Di certo, però si tratta di un testo della Bresciani, però purtroppo non ne ho altri suoi in libreria, e non so da che parte rifarmi...


04/11/2008 13:49
 
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Re: Re: Re:
Hatshepsut76, 04/11/2008 9.26:

-Kiya-, 02/11/2008 22.40:

La traduzione che riporti, se non erro, è la medesima che compare nel testo della Bresciani, "Letteratura e poesia dell'antico Egitto". Purteroppo non ho a portata di mano il volume, se qualcuno tra voi volesse dare uno sguardo alle note dell'autrice, credo si possa approfondire in maniera interessante (lo faremo in un 3d dedicato, qui egittophilia.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=... ad esempoi).



devo deluderti, Sorellina... Ho controllato questa mattina il testo di cui parli, e tra le formule dei Testi delle Piramidi, non compaiono la 273 e la 274, che costituirebbero l'inno. Di certo, però si tratta di un testo della Bresciani, però purtroppo non ne ho altri suoi in libreria, e non so da che parte rifarmi...





Ho ritrovato le informazioni su dove si trova il testo dell'inno cannibale. Si tratta di: Testi religiosi dell’Antico Egitto ed. I Meridiani


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