...ho trovato qualche notizia in più
sull'obelisco e l'aquilone...
L'esperimento condotto da
Maureen Clemmons, una
Consulente Finanziaria dell'università californiana Caltech, è dell'
ottobre 2000 (la notizia è del giugno 2001) e si è svolto nel
Deserto del Mojave (negli Stati Uniti) le cui condizioni climatiche sarebbero "
simili a quelle del Sahara"
(già, ma qui la prima domanda, il sahara di quando? di oggi o di 2-3000 anni fa?).
Scrive inoltre la Clemmons:
"Se si osservano numerose raffigurazioni all'interno dei monumenti si nota, ricorrente, la forma di un'ala: per tremila anni gli egizi hanno tentato di dirci il modo in cui sono state costruite le piramidi".
(e abbiamo scoperto anche come costruivano le piramidi... vuoi vedere che i "legni corti" di erodotiana memoria erano le stecche degli aquiloni...).
L'aquilone utilizzato
(sto cercando le misure) era in nylon
(un tessuto non traspirante ed a maglia molto fitta -che di certo gli extraterrestri avevano lasciato agli egizi- e che quindi raccoglie una percentuale enorme di aria che non un tessuto dalla trama più rada come, ad esempio, il lino. Questo per non parlare delle funi che dovevano essere sottilissime e resistentissime poichè, altrimenti, l'aquilone avrebbe dovuto solelvare anche il loro non indifferente peso... avete mai provato a costruire un'aquilone? Non è poi così facile...)
Carol Redmount, storico dell'università di Berkeley, ha però fatto notare che: "
Non si conosce nessuna testimonianza di
aquiloni nell'antico Egitto, tanto meno di carrucole così come le
conosciamo oggi".
Dopo quell'esperimento, con un obelisco da 3 tonnellate, Clemmons aveva promesso che avrebbe ritentato con uno da 10, ma fino ad ora non sono riuscito a trovare nulla
(che abbia dovuto rinunciare?).
Interessante notare che il sito che tratta di questa avventura (http://www.alafoundation.org) sembra "abbandonato" giacchè proprio le parti più interessanti (il progetto, i calcoli tecnici, "come funziona" etc. non sono attivi) e che evidentemente dall'esperimento fu tratto un documetario del National Geographic ed un libro (prezzo 30 $).
Se vi interessa avere un'idea di come funzionava l'aquilone:
.
Nell'articolo, tra l'altro, si legge che
"...con un aquilone, o con un gruppo di aquiloni..." (e qui l'affare si complica ancora di più), con un
vento teso e costante, sarebbero bastate al massimo
due persone per ogni linea di "trazione" e
qualche altra per ingrassare le pulegge e
dirigere la base dell'obelisco
(ma in tutta sincerità, voi ci stareste sotto un obelisco di 300 tonnellate sospeso ad un aquilone?) ed in
poche ore, o al massimo
qualche giorno (e quando finiva la giornata lavorativa come lo fermavano l'aquilone che magari era bello inclinato? o il blocco da mettere sulla piramide? con i palloncini del Luna Park?) per sollevare anche il più pesante dei carichi.
Per adesso non sono ancora riuscirto a trovare alcun riferimento ai presunti rilievi da cui si desumerebbe che gli egizi usavano aquiloni... ma nell'articolo si legge che la Clemmons, nel 1997, aveva visto nella rivista dello Smithsonian la famosa stampa delle operazioni poste in essere dal Fintana per innalzare, nel 1586, l'Obelisco da
340 tonnellate di
Piazza San Pietro.
L'impresa aveva necessitato 74 cavalli e 900 uomini con l'uso di funi e pulegge
(ricordate la "leggenda" dell'"acqua alle corde"?) e, praticamente, da quella stampa sarebbe nata nella Clemmons l'idea di utilizzare un aquilone...
Vuoi vedere che questo è il "rilievo" a cui fa riferimento l'articolista di Digilander e quindi NON uno risalente all'AE
? ...ma la ricerca continua
!
...e se avessero usato una grossa torta aggiungendo lievito fino a sollevare l'obelisco