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Torino:Sacra Sindone datazione da rivedere

Ultimo Aggiornamento: 06/10/2008 20:33
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
28/01/2008 21:53
 
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Ramsey avrebbe scoperto che la datazione di una particolare materia organica presente sul lenzuolo varia proprio a seconda delle condizioni in cui è stata custodita, cosa che nell’esame del 1988 era ignota agli scienziati.



Avete idea di cosa significhi questa frase? Non sarebbe il caso di attendere un dettagliato resoconto di Ramsey?
28/01/2008 22:15
 
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Io sono d'accordo con Antonio...
per capire un po' tutta la questione, dobbiamo aspettare il resoconto di Ramsey...
io non capisco sinceramente la frase scritta sopra...

Fatto sta che noi possiamo solo fare delle congetture... ma, ripetendomi, dobbiamo aspettare Ramsey...
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Scriba Reale
La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
28/01/2008 23:01
 
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Monsignor Ghiberti, che non ha mai avuto bisogno del conforto di esami scientifici per restare impressionato dalla corrispondenza tra il racconto letterario dei Vangeli e l’immagine impressa nel lenzuolo, ha spiegato che il ripensamento del dottor Ramsey è dovuto probabilmente alle stesse ragioni che all’epoca erano state addotte per contestare la datazione medioevale: la Sindone non è arrivata agli scienziati del Novecento in un contenitore sigillato. È stata esposta all'aria, custodita in condizioni che non conosciamo, maneggiata e parzialmente bruciata nell’incendio del 1532 della cattedrale di Chambéry, trasportata dalla Palestina in Francia.



Si capisce che i tests modernissimi di cui disponiamo non potranno verificare l'autenticità a causa delle innumerevoli contaminazioni.
Ho letto che l'alta temperatura "ringiovanisce" la datazione del carbonio 14, ho letto dei pollini e dei batteri,nonchè degli acari;inoltre grande confusione col dna per la forte presenza femminile probabilmente dovuta alle clarisse che rammendarono........mi viene da pensare che al di là delle tecnologie le parole più interessanti vengono dal minuzioso studio sulla anatomia dell'immagine rapportato alla lettura sinottica dei vangeli. Ritengo del tutto onesta e pregevole la disamina del prof Baima Bollone e che lunico mistero che avvolge la Sindone sia la modalità della formazione dell'immagine.........ma questa è un'altra storia che non trova risposte.
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Colei/Colui che siede alla
destra della Sacerdotessa
Scriba Reale

- Waenra,
MerytWaenRa, Semenet -
31/01/2008 10:50
 
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Bastano poche parole per riaprire il giallo più intrigante della storia umana: "Sono convinto di avere forti prove che la Sindone risale a molto prima di quanto stabilito dalle ultime analisi". David Rolfe le pronuncia nel suo ufficio di Beaconsfield, sobborgo di Londra, tra monitor, lettori digitali, pile di Dvd, dove sta completando il montaggio di "La Sindone di Torino - le prove materiali", il documentario a cui lavora da anni, che la Bbc manderà in onda la sera del Sabato Santo.

È il secondo film che il pluripremiato regista britannico dedica all'argomento: il primo, "Testimone silenzioso", apparso nel 1978 e all'epoca trasmesso anche in Italia, cominciò a fare luce sui misteri del sudario che, ipotizza Rolfe, potrebbe equivalere alla "Polaroid della resurrezione". La nuova opera è ancora più ambiziosa, perché affronta il tema che ha messo in crisi il "partito dei credenti", cioè coloro che non dubitano che la Sindone sia il lenzuolo in cui fu avvolto il corpo di Gesù dopo la crocefissione sul Golgota.

Il tema è il test al carbonio 14, un esame eseguito nel 1988 da laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo, per decifrare la datazione della Sindone: diede come risultato un intervallo di tempo tra il 1295 e il 1360, e molti lo ritennero la dimostrazione definitiva dell'inautenticità del controverso tessuto di lino, che veniva fatto risalire al Medio Evo, perciò ben più tardi dell'era di Cristo. Ebbene, il nuovo documentario di Rolfe sfida questa tesi, al punto da avere convinto Christopher Bronk Ramsey, direttore dell'Oxford RadioCarbon Accelerator e successore dello scienziato che condusse il test al carbonio vent'anni fa, a ripetere l'esperimento.

Non appena si è sparsa voce che l'esame al carbonio 14 verrà ripetuto, l'eccitazione della congrega di esperti di tutto il mondo che ruotano attorno alla Sindone è diventata incontenibile.

Il direttore del laboratorio di Oxford ha ammesso che il risultato del 1988 potrebbe essere sbagliato", si è lasciato scappar detto monsignor Giuseppe Ghiberti, presidente della Commissione Diocesana per la Sindone di Torino, in pratica il custode della Sindone per conto del Vaticano. "Non c'è da stupirsi", ha aggiunto l'alto prelato, "è la conferma che la scienza è relativa, e che successivi studi possono modificare quanto affermato in un primo tempo". A Oxford, il professor Ramsey è andato su tutte le furie: il test non è stato ancora completato e lui non ha mai dichiarato che l'esame del 1988 diede un responso "sbagliato".

Ma la suscettibilità tra religione e scienza, in materia di Sindone, è reciproca, e comprensibile, specie in uno studioso come Ramsey, che nel 1988 era poco più che ragazzo ma assistette al primo test al carbonio 14, divenne allievo e successore dello scienziato che lo effettuò, e ora, come nella teoria dell'eterno ritorno, si occupa di nuovo del rebus che lo ossessiona da una vita. Ramsey non parla con i giornalisti; ma l'autore del documentario accetta, insieme al suo assistente, Alessandro Pavone, un giovane filmografo italiano che lavora a Londra e che ha trattato con monsignor Ghiberti per filmare la Sindone.

"Il risultato del test di Oxford non glielo posso anticipare, perché ancora non lo so nemmeno io", spiega Rolfe, "e neanche Ramsey, essendo l'esame in corso. Lo saprete la sera del Sabato di Pasqua, quando la Bbc trasmetterà il documentario. Quel che posso dire, e che mi pare notevole, è che Ramsey ha ritenuto necessario ripetere il test del 1988".

A convincerlo è stato il progresso scientifico. Nel corso di studi in ambito meteorologico, racconta il documentarista, sono emersi nuovi elementi sul comportamento del carbonio 14, che le ricerche di Rolfe per il film hanno in seguito indicato come una chiave per riaprire l'indagine. "Non affermo che nel 1988 ci sia stato un errore", precisa Rolfe, "ma esistono dubbi sugli effetti della conservazione del lino in determinate condizioni".

È un linguaggio oscuro, ma non per chi conosce la romanzesca storia della Sindone. Quella documentata inizia nel 1353, a Lirey, in Francia, quando il cavaliere Goffredo di Charny dichiara di essere in possesso del lenzuolo che avvolse il corpo di Gesù.

Cent'anni dopo una sua discendente di nome Margherita vende la sacra reliquia ai duchi di Savoia, che la conservano a Chambery, dove nel 1532 sopravvive a un incendio, e poi dal 1578 a Torino, dove hanno trasferito la propria capitale e dove da allora è rimasta, anche dopo che Umberto II, ultimo re d'Italia, morendo l'ha lasciata in eredità al papa.

Poi c'è la storia non documentata, secondo cui la Sindone sarebbe stata occultata dagli apostoli, conservata dalla primitiva comunità cristiana, portata nel 544 a Edessa, in Mesopotamia (l'odierna Turchia), di lì trasferita nel 944, quando i musulmani occupano Edessa, a Costantinopoli, che nel 1204 viene saccheggiata dai crociati, uno dei quali l'avrebbe trafugata in Francia, dove un secolo e mezzo dopo finisce in mano a Goffredo. Infine, c'è la leggenda: la Sindone, il Mandylion (altra misteriosa reliquia cristiana) e il Santo Graal sarebbero in realtà la stessa cosa. Insomma, un romanzo, al cui confronto il "Codice da Vinci" è una favoletta per bambini.

"Nel Medio Evo le reliquie cristiane avevano immenso valore, per cui la tentazione di falsificarle a scopo di lucro era grande", osserva Rolfe. "Ma finora nessuno è riuscito a capire come sarebbe stato possibile falsificare la Sindone. Delle due, l'una: o è autentica, o è opera di un genio, di un Leonardo da Vinci, tant'è che qualcuno è convinto che sia stato l'autore della Gioconda a fabbricarla, sebbene le date non coincidano".

Il nuovo test al carbonio 14 potrebbe dunque dirimere o perlomeno riaccendere la questione, retrodatando il lenzuolo all'epoca di Cristo. Ed è possibile che il documentario nasconda un'altra sorpresa: "Quando la Sindone è stata fotografata per la prima volta, svelò l'immagine negativa, molto più netta di quella sul lenzuolo", conclude Rolfe. "Quando è stata scannerizzata per la prima volta, ha rivelato un'immagine tridimensionale. Noi l'abbiamo filmata per la prima volta in alta definizione". E cosa si vede? "Sto andando a montare le immagini. Lo scoprirete il Sabato Santo". Amen.

(Fonte: La Repubblica)
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
31/01/2008 12:37
 
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Sottolineo due frasi dell’articolo:

«[…] A Oxford, il professor Ramsey è andato su tutte le furie: il test non è stato ancora completato e lui non ha mai dichiarato che l'esame del 1988 diede un responso "sbagliato".[…].»

«[…] Nel corso di studi in ambito meteorologico, racconta il documentarista, sono emersi nuovi elementi sul comportamento del carbonio 14, che le ricerche di Rolfe per il film hanno in seguito indicato come una chiave per riaprire l'indagine. "Non affermo che nel 1988 ci sia stato un errore", precisa Rolfe, "ma esistono dubbi sugli effetti della conservazione del lino in determinate condizioni".[…].»

Commento:

Ho l’impressione che il can can sia stato montato per pubblicizzare il film di Rolfe. Queste rivelazioni della Chiesa e il dire e non dire di Rolfe non hanno nulla di scientifico ed è, a mio parere, vergognoso che Ramses si sia lasciato coinvolgere in questa meschina messa in scena.
I risultati si ottengono, si pubblicano e si divulgano possibilmente in un contesto scientifico, non alla prima di un film.
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
31/01/2008 13:13
 
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Re:
antonio crasto, 31/01/2008 12.37:


Ho l’impressione che il can can sia stato montato per pubblicizzare il film di Rolfe. Queste rivelazioni della Chiesa e il dire e non dire di Rolfe non hanno nulla di scientifico ed è, a mio parere, vergognoso che Ramses si sia lasciato coinvolgere in questa meschina messa in scena.
I risultati si ottengono, si pubblicano e si divulgano possibilmente in un contesto scientifico, non alla prima di un film.



Il coinvolgimento del professor Ramsey è del tutto involontario se si considera la sua reazione, non ci resta che aspettare i risultati ufficiali dei nuovi test.

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EgiTToPhiLo/a
Suddito
01/02/2008 22:10
 
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Qualunque sarà il risultato è chiaro solo che la Chiesa non si è mai pronunciata perchè non è obbligatorio credere che la sindone o altre reliquie siano vere, intendiamoci, non lo sarebbe nemmeno credere ad apparizioni mariane riconosciute. Basta non andare lì ad insultare. Per me la Sindone è un oggetto con valenza sacra, perchè è così che la vedo io e anche se non lo fosse non scalfirebbe quel che ne penso. Alla fine se i Savoia volevano l'avallo sindonico, se sia il lenzuolo della "Veronica" o quello dei templari poco importa, chi vuol credere crederà sempre e chi no avrà sempre un appiglio qualunque per non farlo. Il fatto davvero fastidioso è il risalto che si da a fatti del genere solo per imbastire presunti misteri o per aumentare tirature di giornali o audience di tv...sic...
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Scriba Reale
La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
01/02/2008 23:03
 
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Brava ! [SM=g999100]
01/02/2008 23:15
 
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Brava nefer...
sono perfettamente d'accordo con te... [SM=g999097] [SM=g999097]
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EgiTToPhiLo/a
Scriba
02/02/2008 09:00
 
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La Chiesa asserisce che:

- il lenzuolo di lino custodito nel Duomo di Torino è il lenzuolo con cui fu avvolto Gesù;
- l’immagine impressa sul lenzuolo è frutto di un miracolo, in quanto non spiegabile con le conoscenze scientifiche attuali;
- la Sindone deve essere quindi considerata una sacra reliquia, per cui è necessario opporsi con tutti i mezzi agli studi che cercano di giustificarla scientificamente;
- i miracoli non rientrano nella Fede, cioè nelle verità rivelate da Dio (trinità, divinità di Gesù e sua resurrezione e ascensione al cielo), ma sono riconosciuti dalle autorità della Chiesa;
- la visita del Papa ai luoghi ove vengono custodite le reliquie costituisce un vero e proprio pronunciamento di verità.

E per altro evidente che la Chiesa di oggi non ha l’autorità per imporre a credenti e non credenti il riconoscimento dei miracoli. Si limita a una azione mediatica martellante e una propaganda senza limiti.
(Nel riconoscimento di un miracolo la Chiesa parte in genere cauta, lasciando fare a qualche associazione di fedeli e qualche vescovo esposto in prima linea, quindi, quando il popolo ha preso atto del possibile miracolo, interviene ufficialmente con la costruzione di cappelle o santuari).
A molti credenti questa venerazione per le reliquie risulta strana e spesso offensiva. Sembra quasi che la Chiesa abbia difficoltà a far credere le verità rivelate e preferisca far concentrare i credenti su singoli episodi misteriosi, che a loro dire potrebbero essere spiegati come intervento miracoloso di Dio o dei santi.

Parafrasando:
Il fatto davvero fastidioso è il risalto che si da a fatti del genere solo per imbastire presunti miracoli o per aumentare la credulità popolare...sic...

Rimane il fatto che ognuno può credere in ciò che vuole!!!
I miei nipotini credono nella Befana, o meglio preferiscono far finta di credere nella Befana per paura di perdere i regali!!!
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